Con la sua Biennale Caserta promuove l’arte contemporanea

Caserta, Belvedere San Leucio

La Biennale d’Arte Contemporanea del Belvedere di San Leucio 2017, che si terrà in Campania tra il 1 e il 21 ottobre 2017,  vanta un programma esclusivo e ricco che coinvolge i più importanti esponenti del panorama artistico e culturale

CASERTA – Un evento internazionale in terra Campana con lo scopo di promuovere l’arte contemporanea. E’ questa la Biennale d’Arte Contemporanea del Belvedere di San Leucio 2017 che, a partire dal 1 ottobre, viene ospitata in due importanti poli culturali e turistici: il complesso del Belvedere di San Leucio, sito UNESCO, e il Quartiere Militare Borbonico di Casagiove, che ospiterà gli eventi collaterali. 

La rassegna internazionale è curata da Gianpaolo Coronas ed è organizzata dall’associazione di promozione sociale WebClub, in collaborazione con le città di Caserta e Casagiove. 

Sono 500 le opere ammesse nelle sezioni pitturascultura – design – installazionifotografia – grafica digitalevideo-art e arte ecosostenibile. Gli eventi riguarderanno non solo le arti visive ma anche teatro e musica.

Il comitato scientifico è composto da direttori museali, docenti universitari, critici, galleristi e promotori dell’arte contemporanea e saranno circa 20.000 i visitatori attesi. Spiega infatti  Domenico Luise di WebClub: “Siamo certi di aver coinvolto attraverso le attività collaterali, appassionati e non, e pertanto ci aspettiamo una larga partecipazione”.

Per il sindaco di Caserta Carlo Marino: “Coniugare quello che è il nostro grande Unesco, quindi la storia, l’arte con quello che è il futuro dell’arte, ovvero l’arte contemporanea e i grandi artisti, penso sia la prospettiva su cui dobbiamo lavorare. Per portare economia al nostro territorio e crescita sociale c’è bisogno di puntare su grandi eventi, grandi artisti, grande turismo e soprattutto occasioni per le nuove generazioni”

La manifestazione si concluderà il 21 ottobre.

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Zeitz Mocaa: il nuovo museo per l’arte contemporanea africana

Città del Capo (Sudafrica). Il 22 settembre si inaugura a Città del Capo lo Zeitz Museum of Contemporary Art Africa (Mocaa), le cui premesse e ambizioni potrebbero renderlo il nuovo punto di riferimento continentale per l’arte contemporanea. A patto di non ripetere gli errori compiuti da molti musei privati, diventati poco più del salotto di casa dove mettere in bella mostra le opere dei proprietari. Il primo passo sarà quindi la necessità di smarcarsi subito dal suo fondatore, il tedesco Jochen Zeitz, collezionista ed ex amministratore delegato della Puma, per segnare un punto di svolta nel panorama artistico locale e proiettare a livello globale i più interessanti nomi africani.«Per troppo tempo la narrazione dell’Africa è stata appannaggio di gente che non viveva qui, rileva Mark Coetzee, direttore e capocuratore del neonato Mocaa. Ora vogliamo provarci noi». Il focus sarà sugli artisti africani, sulla loro diaspora e su elementi quali la multimedialità, i costumi, l’arte performativa e le piattaforme digitali.L’edificio in cui sorge il Mocaa è di proprietà di V&A Waterfront, la società che possiede l’area del porto della capitale sudafricana, che ne ha affidato la trasformazione da granaio a museo all’architetto britannico Thomas Heatherwick: costo dell’operazione 32,3 milioni di euro.I 9.500 metri quadrati della struttura sono distribuiti su 9 piani, ai quali si accede da un imponente atrio che Heatherwick ha realizzato a forma di chicco di mais nei silos di cemento dove un tempo si immagazzinava il grano.I nuclei della collezione sono due: le opere di arte africana di Zeitz e quelle di proprietà del Mocaa, mentre una delle mostre inaugurali, tutte dedicate ad artisti africani, è dedicata a Edson Chagas (Angola), fotografo premiato con il Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2013 per il miglior padiglione nazionale.

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MAXXI. Doppio schermo. Film e video d’artista in Italia dagli anni ’60 a oggi

Mimmo Paladino, Quijote - 2006

Circa 100 opere di 80 autori per raccontare l’evoluzione della video arte e del cinema d’artista in Italia, dalle prime sperimentazioni degli anni Sessanta alle ricerche più avanzate e l’utilizzo delle più sofisticate tecnologie di oggi

ROMA – Dal 19 settembre  il MAXXI ospita la rassegna DOPPIO SCHERMO. Film e video d’artista in Italia dagli anni ’60 a oggi, a cura di Bruno Di Marino. Si parte dalle prime  sperimentazioni degli anni Sessanta per arrivare alle ricerche più avanzate di oggi. 

Protagonisti  di questa nova tappa del progetto Artapes, a cura di Giulia Ferracci, saranno quegli artisti italiani che, a partire dagli anni ’60, hanno sperimentato le potenzialità delle immagini in movimento e il loro rapporto con le arti visive: da Mario Schifano a Yuri Ancarani, da Pino Pascali ai Masbedo, da Gianfranco Baruchello a Zapruder, da Fabio Mauri a Francesco Vezzoli.

La rassegna è divisa in 4 sezioni, in ordinecronologico: Gli anni Sessanta (19 settembre – 1 ottobre 2017) Gli anni Settanta (3 – 15 ottobre 2017); Gli anni Ottanta e Novanta (17 – 29 ottobre 2017); Dal 2000 a oggi (31 ottobre – 9 novembre 2017). 

Parte integrante del progetto, a sottolinearne l’intento didattico, sono le 4 lezioni Le Storie del Cinema d’Artista, che si svolgeranno all’interno della videogallery (ingresso 5 Euro) da ottobre a dicembre: 11 ottobre (Bruno DI Marino), 20 ottobre (Cristiana Perrella), 3 novembre (Marco Bertozzi), 14 dicembre (Sandra Lischi). 

La rassegna, aperta al pubblico fino al 9 novembre 2017, è accompagnata da un catalogo edito da Manfredi Edizioni.

Vademecum

DOPPIO SCHERMO
Film e video d’artista in Italia dagli anni ’60 a oggi
100 opere e 80 autori raccontano l’evoluzione del cinema d’artista in Italia
19 settembre – 9 novembre 2017
a cura di Bruno Di Marino
MAXXI videogallery, ingresso libero fino a esaurimento posti
da ottobre a dicembre 4 lezioni sul rapporto tra arte e cinema
www.maxxi.art | #Artapes
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
info: 06.320.19.54; info@fondazionemaxxi.it
orario di apertura: 11.00 – 19.00 (mart, merc, giov, ven, dom) |11.00 – 22.00 (sabato) | chiuso il lunedì,
Ingresso gratuito per studenti di arte e architettura dal martedì al venerdì

 

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MAXXI. Doppio schermo. Film e video d’artista in Italia dagli anni ’60 a oggi

Mimmo Paladino, Quijote - 2006

Circa 100 opere di 80 autori per raccontare l’evoluzione della video arte e del cinema d’artista in Italia, dalle prime sperimentazioni degli anni Sessanta alle ricerche più avanzate e l’utilizzo delle più sofisticate tecnologie di oggi

ROMA – Dal 19 settembre  il MAXXI ospita la rassegna DOPPIO SCHERMO. Film e video d’artista in Italia dagli anni ’60 a oggi, a cura di Bruno Di Marino. Si parte dalle prime  sperimentazioni degli anni Sessanta per arrivare alle ricerche più avanzate di oggi. 

Protagonisti  di questa nova tappa del progetto Artapes, a cura di Giulia Ferracci, saranno quegli artisti italiani che, a partire dagli anni ’60, hanno sperimentato le potenzialità delle immagini in movimento e il loro rapporto con le arti visive: da Mario Schifano a Yuri Ancarani, da Pino Pascali ai Masbedo, da Gianfranco Baruchello a Zapruder, da Fabio Mauri a Francesco Vezzoli.

La rassegna è divisa in 4 sezioni, in ordinecronologico: Gli anni Sessanta (19 settembre – 1 ottobre 2017) Gli anni Settanta (3 – 15 ottobre 2017); Gli anni Ottanta e Novanta (17 – 29 ottobre 2017); Dal 2000 a oggi (31 ottobre – 9 novembre 2017). 

Parte integrante del progetto, a sottolinearne l’intento didattico, sono le 4 lezioni Le Storie del Cinema d’Artista, che si svolgeranno all’interno della videogallery (ingresso 5 Euro) da ottobre a dicembre: 11 ottobre (Bruno DI Marino), 20 ottobre (Cristiana Perrella), 3 novembre (Marco Bertozzi), 14 dicembre (Sandra Lischi). 

La rassegna, aperta al pubblico fino al 9 novembre 2017, è accompagnata da un catalogo edito da Manfredi Edizioni.

Vademecum

DOPPIO SCHERMO
Film e video d’artista in Italia dagli anni ’60 a oggi
100 opere e 80 autori raccontano l’evoluzione del cinema d’artista in Italia
19 settembre – 9 novembre 2017
a cura di Bruno Di Marino
MAXXI videogallery, ingresso libero fino a esaurimento posti
da ottobre a dicembre 4 lezioni sul rapporto tra arte e cinema
www.maxxi.art | #Artapes
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
info: 06.320.19.54; info@fondazionemaxxi.it
orario di apertura: 11.00 – 19.00 (mart, merc, giov, ven, dom) |11.00 – 22.00 (sabato) | chiuso il lunedì,
Ingresso gratuito per studenti di arte e architettura dal martedì al venerdì

 

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Christie’s New York, all’asta il ritratto di Picasso alla sua musa Jacqueline Roque

Pablo Picasso (1881-1973), Femme accroupie (Jacqueline)

L’olio su tela dal titolo ”Femme accroupie (Jacqueline)” sarà la star della Evening Sale di arte impressionista e moderna che si terrà il prossimo 13 novembre 

NEW YORK – La tela ad olio, raffigurante la musa di Picasso, Jacqueline Roque,  sua seconda moglie, andrà all’incanto il 13 novembre da Christie’s a New York. Il capolavoro che l’artista catalano eseguì l’8 ottobre 1954 sarà la star della serata.

Il dipinto, caratterizzato da colori primari molto brillanti, venne realizzato da Picasso assieme ad altri due, sempre raffiguranti la sua musa. In ognuno di essi Jacqueline è seduta sul pavimento, mentre si abbraccia le ginocchia irraggiata da una potente luce proveniente da una finestra alle sue spalle. 

L’opera, a lungo conservata nella collezione privata dell’artista, viene proposta con una stima tra 20 e 30 milioni di dollari. Gli esperti, tuttavia, si aspettano che il capolavoro possa essere battuto a una cifra molto superiore, ipotizzando un nuovo record mondiale per Picasso.

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Perugia, prorogata al 5 novembre la mostra “Da Giotto a Morandi. Tesori d’arte di Fondazioni e Banche italiane”

Perugia, prorogata al 5 novembre la mostra “Da Giotto a Morandi. Tesori d’arte di Fondazioni e Banche italiane”

Sono stati oltre dodicimila i visitatori che ad oggi hanno apprezzato la mostra a cura di Vittorio Sgarbi, tra cui moltissimi stranieri e turisti provenienti da fuori regione

PERUGIA –  La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e la Fondazione CariPerugia Arte, in seguito allo straordinario successo della mostra  “Da Giotto a Morandi. Tesori d’arte di Fondazioni e Banche italiane”, inaugurata lo scorso aprile, hanno deciso di prorogarne l’apertura fino al prossimo 5 novembre, rispetto alla data inizialmente stabilita di chiusura del 15 settembre.

L’esposizione presenta un corpus di circa 100 opere provenienti dalle collezioni di Fondazioni e Banche di tutta Italia. 

Evidenzia Sgarbi: “La Mostra ‘Da Giotto a Morandi’  è il primo nucleo di un museo sommerso e non sconosciuto ma rimosso; essenziale per ricostituire l’integrità del patrimonio artistico italiano, attraverso le raccolte delle fondazioni bancarie”.

Il presidente della Fondazione CariPerugia Arte, Giuseppe Depretis afferma: “Da Giotto a Morandi è una occasione imperdibile  per ammirare in un unico luogo il risultato di anni e anni di collezionismo portato avanti dalle Fondazioni e dalle Banche italiane. Annunciamo la proroga della mostra con molta soddisfazione e ringraziamo tutti i prestatori che hanno creduto fin dall’inizio in questo nostro progetto. Questa è la testimonianza di un impegno che ha tenuto conto sia della specificità dei territori di appartenenza delle opere, sia di scelte mirate sotto il profilo più propriamente artistico.”

Il percorso espositivo è organizzato in ordine cronologico e, partendo dalla prima sale si può ammirare il prezioso tondo di Giotto raffigurante San Francesco d’Assisi, accanto ad opere di Beato Angelico, Perugino, Pinturicchio, e la Madonna di Matteo da Gualdo, scelta come immagine della mostra. Nella seconda sala spiccano invece  le pale d’altare di Camillo Procaccini e Giovanni Francesco Guerrieri da Fossombrone, accanto alla seducente Onfale di Ludovico Carracci e alla tormentata Deposizione di Cristo di Ferraù Fenzoni, mentre nella terza sala sono raccolte opere di maestri del primo Seicento influenzati dalla rivoluzionaria pittura di Caravaggio. Passando poi nella splendida Sala delle Muse, fiore all’occhiello di Palazzo Baldeschi, troviamo due dolci Madonne con il Bambino di Simone Cantarini, accanto alla Lucrezia preordina il suicidio di Guido Reni. Proprio in questa sala trova spazio il Cristo e la samaritana del Guercino, insieme a il Salvator mundi di Elisabetta Sirani, la Sacra famiglia di Gian Domenico Cerrini, il Vecchio con bottiglia da pellegrino e globo di Pietro Bellotti e l’Allegoria del tempo e della verità di Pietro Liberi. Nella quinta sala le opere dei due maggiori interpreti della pittura barocca napoletana, Mattia Preti e Luca Giordano, mentre a chiusura del percorso il maestoso salone degli stemmi raccoglie capolavori dal Settecento alla metà del Novecento, da Bellotto a Boldini, Fattori, Pellizza da Volpedo, De Pisis, Carrà fino a Giorgio Morandi.

Grazie alle convenzioni stipulate con Trenitalia, Busitalia e Saba-Sipa i visitatori del percorso espositivo possono avere agevolazioni sul costo del parcheggio e sul biglietto di ingresso alla mostra. 

Per maggiori informazioni: www.fondazionecariperugiaarte.it; palazzobaldeschi@fondazionecariperugiaarte.it

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