Delia Pizzuti: “Colore”, tutte le sfumature del paesaggio a Roma

Delia Pizzuti - opera 8 “rosso.3”, pastello a olio e acrilico su tela, 150x200 cm, 2016

Sei opere di grandi dimensioni in tecnica mista – pastello ad olio e acrilico – che conducono direttamente al cuore della ricerca artistica della pittrice di Frosinone, fra gesto, segno, luce e colore.

ROMA – «Oggi la geografia è diventata umana, sociale, urbana.  Delia Pizzuti, in modo originale, figlia del tempo di Google maps e di Inside Out, coniuga studi di geografia e di organizzazione territoriale con la  passione per la pittura e le arti visive. Il risultato dei suoi lavori è interessante, e promette sviluppi importanti». Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi, presenta così il lavoro di Delia Pizzuti, giovane promessa del frusinate in mostra a Roma da martedì 5 settembre nella prestigiosa sede della Società Geografica Italiana, a Palazzetto Mattei. 

Dalle ore 18,00, nel cuore di Villa Celimontana, “Colore” è la prima retrospettiva di ampio respiro dell’artista, che presenta sei opere di grandi dimensioni in tecnica mista – pastello ad olio e acrilico. Un percorso diretto al cuore della ricerca artistica della pittrice di Frosinone, città in cui è nata nel 1980, incentrata sull’osservazione del paesaggio, iniziata durante gli studi geografico-umanistici e proseguita nell’attività pittorica. Delia Pizzuti indaga infatti il fenomeno della percezione visiva in relazione ad alcuni elementi fondamentali per il paesaggio: gesto, segno, luce e colore.

 «Le opere che presento sono intese come figurazioni di paesaggi interiori, disvelati sulla tela da una geografia di segni, quali tracce fisiche di un’azione rispondente alla volontà di affermazione della propria esistenza – spiega la Pizzuti alla sua terza mostra romana, dopo un diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna – La stessa volontà con cui l’uomo costruisce il paesaggio, lasciando su di esso segni come conseguenza dei propri gesti. In questo contesto, luce e colore rendono visibili le forme in cui il paesaggio si determina. Nei miei dipinti, allo stesso modo, luce e colore evidenziano le interazioni tra i segni, permettendo di percepire la presenza delle forme costitutive dell’opera stessa. Inoltre, così come i caratteri di un paesaggio sono il frutto della costante relazione dell’essere umano con l’ambiente e con il contesto sociale, queste opere raccontano il rapporto di scambio tra interno ed esterno, lo stesso su cui si fonda la propria identità».

 La mostra, patrocinata dall’Associazione Culturale MetaMorfosi, è curata dal critico d’arte Francesco Gallo Mazzeo. «Nel lavoro della Pizzuti c’è la eco della grande stagione italiana dei Dorazio, dei Pace, dei Verna – spiega Mazzeo – che hanno segnato una grande stagione ed ancora oggi riescono ad essere la maieutica di un fare che è di oggi, ma decisamente proiettato al futuro. La lezione dei maestri viene recepita come una grande manifestazione di classicità, sui generis, che diventa il materiale grezzo di un’invenzione del futuro».

 

 Vademecum

“Colore” di Delia Pizzuti
Palazzetto Mattei di Villa Celimontana
Società Geografica Italiana
dal 6 al 19 settembre 2017
lunedì mercoledì venerdì 9.00 – 13.00 martedì giovedì 9.00 – 17.00

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Il direttore degli Uffizi Schmidt lascia per andare a Vienna

Il direttore degli Uffizi Schmidt lascia per andare a Vienna

L’annuncio dato dal ministro della Cultura austriaco, Thomas Drozda, in una conferenza stampa presente lo stesso Schmidt. “Il mio mandato terminerà nell’autunno nel 2019: poi inizierò al Kunsthistorisches Museum”

FIRENZE. Il direttore degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt, dal 2020 andrà a dirigere il Kunsthistorisches Museum di Vienna. Il suo nuovo incarico durerà almeno cinque anni, secondo quanto annunciato direttamente dal ministro della cultura austriaco, Thomas Drozda, in una conferenza stampa a cui ha partecipato lo stesso Schmidt.

L’attuale direttore degli Uffizi, arrivato alla direzione del prestigioso museo fiorentino grazie alla riforma Franceschini, che prevede poteri di autonomia finanziaria e gestionale per 20 grandi musei italiani e la possibilità di rinnovare l’incarico alla fine dei primi quattro anni di mandato, ha quindi deciso di rinunciare alla possibilà di proseguire il lavoro iniziato nel primo mandato, annunciando sin da ora il suo prossimo incarico e lasciando tutti un po’ sorpresi per il largo anticipo con cui è stata data ufficialmente la notizia. “Terminerò regolarmente il mio mandato agli Uffizi, che scade nell’autunno del 2019: a Vienna entrerò in servizio nei mesi successivi”, ha spiegato, aggiungendo: “Ho accettato la proposta per questa nuova avventura in italia proprio nel segno del nuovo spirito della riforma dei beni culturali: e cioè non restare inchiodati, fissi, in un posto, ma contribuire al cambiamento e muoversi verso altre esperienze. Sono contrario agli incarichi feudali che durano tutta la vita”.

 “La possibilità di andare a dirigere l’istituzione museale viennese – ha voluto aggiungere Schmidt – Si è aperta e sviluppata negli ultimissimi giorni; ovviamente ho informato tempestivamente i miei più stretti collaboratori e il Ministero dei beni culturali della mia decisione”, ha raccontato, spiegando comunque di avere “ancora molto lavoro da fare agli Uffizi nei prossimi due anni” e di essere intenzionato “a realizzarlo”. 

 

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L’attuale direttore degli Uffizi, arrivato alla direzione del prestigioso museo fiorentino grazie alla riforma Franceschini, che prevede poteri di autonomia finanziaria e gestionale per 20 grandi musei italiani e la possibilità di rinnovare l’incarico alla fine dei primi quattro anni di mandato, ha quindi deciso di rinunciare alla possibilà di proseguire il lavoro iniziato nel primo mandato, annunciando sin da ora il suo prossimo incarico e lasciando tutti un po’ sorpresi per il largo anticipo con cui è stata data ufficialmente la notizia. “Terminerò regolarmente il mio mandato agli Uffizi, che scade nell’autunno del 2019: a Vienna entrerò in servizio nei mesi successivi”, ha spiegato, aggiungendo: “Ho accettato la proposta per questa nuova avventura in italia proprio nel segno del nuovo spirito della riforma dei beni culturali: e cioè non restare inchiodati, fissi, in un posto, ma contribuire al cambiamento e muoversi verso altre esperienze. Sono contrario agli incarichi feudali che durano tutta la vita”.

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In vendita la principesca villa di Picasso in Costa Azzurra

In vendita la principesca villa di Picasso in Costa Azzurra

“Mas de Notre Dame de Vie” sarà venduta all’asta il 12 ottobre 2017. La base d’asta è di 20 milioni di euro. Il suo valore storico e collezionistico, incalcolabile

ROMA – Andrà al miglior offerente una delle case più spettacolari e famose della Costa Azzurra: “Mas de Notre Dame de Vie” a Mougins, la preziosa e irripetibile ultima dimora di Pablo Picasso che qui, in questo lembo paradisiaco della costa francese, decise di trascorrere gli ultimi anni della sua vita e dove trovò ispirazione per un numero impressionante di opere. 

A darne la notizia il sito LuxuryEstate che sta curando i dettagli della vendita e che informa: “Mas de Notre Dame de Vie” sarà venduta all’asta il 12 ottobre 2017. Insieme all’avvocato vi accompagneremo attraverso il processo d’asta in modo che la proprietà sarà consegnata libera e senza tasse. I giorni in cui sarà possibile visitare la casa saranno il 22 settembre e il 29 settembre 2017″.

La proprietà con vista sul giardino e vista della Baia di Cannes, sorge tra le montagne e il villaggio di Mougins. E’ composta da una struttura principale e da una destinata agli ospiti.  Complessivamente parliamo di 1709 metri quadrati di superficie calpestabile su 3 piani, 32 stanze, 15 camere, 12 bagni, una palestra, una spa, un hammam con camerini e stanze per fare massaggi, docce e lavanderia. Un restauro di oltre due anni, seguito personalmente da un noto architetto belga, ha riportato la casa al suo originario splendore dopo un periodo di abbandono. L’ultima moglie di Picasso, infatti, aveva voiluto che la casa rimanesse immobile al momento della scomparsa dell’artista. Nulla era stato spostato da quel momento: neanche gli occhiali da vista del pittore.

La base d’asta è, ovviamente, altissima. Si parte infatti da 20 milioni di euro. Ma per i collezionisti, la proprietà della prestigiosa dimora sul mare, probabilmente non ha prezzo.

 

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