MO.C.A. di Montecatini. Apertura in notturna della Mostra “Sguardi diVersi”

MO.C.A. di Montecatini. Apertura in notturna della Mostra

Per la Giornata del Contemporaneo del 14  ottobre apertura a mezzanotte e un minuto (nella notte tra venerdì e sabato)

PISTOIA – Sarà eccezionalmente visitabile nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 ottobre in compagnia del suo artefice e curatore, la mostra Sguardi di Versi – Da Catullo a Jovanotti passando per Dante e Gaber. L’evoluzione della Poesia in venti secoli. La cornice è quella di Montecatini Terme e l’occasione – più unica che rara – per visitare questo originale progetto proprio nella prima ora della giornata del Contemporaneo è fornita dal festival Food&Book, manifestazione oramai consolidata che, giunta alla sua quinta edizione, raduna trasversalmente gli appassionati di eno-gastronomia con gli amanti dei libri e della cultura. Alle ore 23 di venerdì 13 ottobre ci si potrà infatti radunare per la Dulcis in fundo della giornata, a base di dolci tipici toscani e caffè, davanti al Palazzo Comunale – MO.C.A. per conoscere da vicino i contenuti e il senso di questa esposizione,  con visita guidata gratuita dell’Assessore alla Cultura Bruno Ialuna che di questa inedita esposizione è appunto l’ideatore.

“Questa esposizione – afferma Ialuna – è stata pensata per dare un volto ad alcuni di quei poeti che, incontrati sui banchi di scuola o conosciuti per diletto, hanno avuto, senza limiti di spazio o di tempo, il dono di regalare emozioni. Si perlustrano gli inossidabili legami tra musica e poesia in un arco di tempo di venti secoli, raccogliendo l’evoluzione della poesia dai primi aedi fino ai rapper contemporanei. Abbiamo voluto regalare un momento interattivo anche ai sognatori con Il cielo in una stanza: uno spazio in cui si “picchia la testa” infilandola in un mondo di poesie che rievocano ricordi o stimolano nuovi pensieri…”.

In mostra, scatti di autori come Corleone, Lombardi, Cantini, Guidetti, Ciminaghi, e opere di grandi artisti dell’arte contemporanea come Joan Mirò, Marina Abramovic, Christo Javacheff, Claes Oldenburg, abbinati a poesie che richiamano i loro lavori, in un gioco di riflessi che stimola il pensiero e la ricerca. Impreziosiscono la rassegna tre opere librarie di grandissimo valore, provenienti dalla Biblioteca Forteguerriana di Pistoia, frutto dell’ingegno di Dante Alighieri, Giovanni Pascoli e Giuseppe Giusti

Infine, last but not least, i convenuti avranno con questo evento la possibilità di ammirare da vicino gli spazi del MO.C.A., il museo dedicato all’arte contemporanea nato nel 2012 all’interno dei un luogo d’eccezione per bellezza ed importanza storica e culturale: il novecentesco Palazzo Comunale. Nel luogo che fu delle Poste di Montecatini, con le suggestive vetrate di Galileo Chini improntate proprio sul tema della comunicazione, è stata infatti creata la prima galleria civica in assoluto per Montecatini, con opere di livello mondiale (tra cui importanti tele di Pietro Annigoni e Joan Mirò, e sculture dello svizzero Claraz) ed improntata sui modelli Tate Gallery di Londra e MOMA di New York quale spazio all’avanguardia per la diffusione e la comprensione dei molteplici linguaggi visivi. 

Food&Book è un’iniziativa organizzata dall’Associazione Leggere Tutti in collaborazione con Agra Editrice, Comune di Montecatini Terme, Terme di Montecatini Spa, Istituto Alberghiero di Montecatini Terme, Slow Food. 

Vademecum

Venerdì 13 ottobre – ore 23 
appuntamento davanti al
 Palazzo Comunale – MO.C.A.
Viale Giuseppe Verdi – Montecatini Terme PT
Sabato 14 ottobre – ore 00,01 
Visita guidata 
Ingresso libero

http://www.foodandbook.ithttps://www.facebook.com/foodebook – https://twitter.com/FoodeBook

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Mirafiori Galerie di Torino. CINQUE100, il mito di una popcar

Mirafiori Galerie di Torino. CINQUE100, il mito di una popcar

La personale di Diego D. Testolin è un omaggio alla Fiat 500, vera e propria icona del Made in Italy. L’inaugurazione della mostra rappresenta anche il momento di chiusura dell’Ecommerce Day Design, evento nazionale giunto alla settimana edizione e dedicato quest’anno al tema del design

TORINO –  La Fiat 500, miracolo di design italiano, è una vera e propria icona entrata stabilmente nell’immaginario collettivo dei prodotti di massa. Il 4 luglio scorso, la 500 è stata riconosciuta come un’opera d’arte moderna divenendo parte della collezione permanente del MoMA di New York, un tributo straordinario al valore artistico e culturale di questo simbolo dello stile italiano nel mondo.

Da un’interpretazione creativa di questo intramontabile modello nasce la personale di Diego D. Testolin, classe 1968, dal titolo Cinque100. Il Mito di una popcar, a cura di Roberta Di Chiara, dal 13 ottobre presso la Mirafiori Galerie di Torino. 

Nelle opere di Testolin la 500 corre sulla tela e, divenuta opera d’arte, si trasforma nell’unica protagonista del momento, attraverso immagini che raccontano il suo appeal rimasto intatto nel tempo e che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’automobile.

Ho sempre guardato alla pop-art e ai grandi maestri americani indagando i temi della quotidianità, innalzandoli a simboli del mio tempo – spiega il pittore – La mostra Cinque100 nasce da qui: è un omaggio all’icona che ha motorizzato gli italiani rendendo onore al suo stile e al design che l’hanno resa celebre nel mondo”.

La mostra rievoca la serialità di wahroliana memoria, ma al contempo dà voce all’unicità di ogni esemplare in un’opera in cui il tutto è più della somma delle singole parti.

L’inaugurazione della mostra coincide anche il momento di chiusura dell’Ecommerce Day Design, evento nazionale giunto alla settimana edizione e dedicato quest’anno al tema del design come elemento determinante nella progettazione, promozione e vendita dei prodotti Made in Italy. Obiettivo della manifestazione, organizzata da Jusan Network, è fornire strumenti efficaci e strategie innovative su Digital Transformation e Open Innovation: una panoramica interessante e approfondita di idee per progettare prodotti richiesti dal consumatore, sfruttare la digitalizzazione per aumentare l’occupazione e individuare nuovi settori di mercato per i prodotti del territorio. La partecipazione è libera, previa iscrizione su www.ecommerceday.it.

La mostra resterà aperta fino a domenica 12 novembre 2017. 

Vademecum

Cinque100. Il Mito di una popcar
Opening 13 ottobre 2017, dalle 18:30 alle 20
da venerdì 13 ottobre a domenica 12 novembre 2017
Mirafiori Galerie, Piazza Riccardo Cattaneo, Torino
INGRESSO LIBERO

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Torino. Reggia di Venaria, per i dieci anni di riapertura restauro della Fontana di Ercole

Torino. Reggia di Venaria, per i dieci anni di riapertura restauro della Fontana di Ercole

La monumentale fontana, realizzata tra 1669 e il 1672, andò in disuso e fu smantellata perché passata di moda. Ora tornerà al suo splendore grazie all’intervento affidato all’architetto Gianfranco Gritella che prevede anche una rilettura in chiave contemporanea

TORINO – Per festeggiare i dieci anni di riapertura, la Reggia di Venaria, residenza sabauda alle porte di Torino e patrimonio dell’Unesco, ha presentato, oltre a un ricco calendario di appuntamenti, anche il restauro della Fontana di Ercole.  Il delicato intervento su quest’opera monumentale, realizzata dall’architetto Amedeo di Castellamonte fra il 1669 e il 1672 per il duca Carlo Emanuele di Savoia, è stato affidato all’architetto Gianfranco Gritella. Il costo complessivo dei lavori è di 2 milioni di euro ed è finanziato dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e di Compagnia Sanpaolo e Intesa Sanpaolo. 

La splendida fontana, realizzata con centinaia di statue e giochi d’acqua, venne smontata nel settecento perché passata di moda. Ora finalmente tornerà al suo splendore, prevedendo anche l’introduzione di proiezioni multimediali sui ruderi. 

Il direttore della Reggia, Mario Turetta, ha sottolineato: “questo decennale è particolarmente importante perché proietta questo grande sito d’arte verso un futuro ancora più ricco grazie alla nascita, attesa da tempo, del Consorzio delle Residenze sabaude”.

Si prospetta dunque un calendario molto ricco, che è stato illustrato da Paola Zini, presidente del Consorzio. In particolare per l’inaugurazione di venerdì 13 è prevista la mostra “Il teatro della cultura. Sculture contemporanee nella Cappella di Sant’Uberto della Reggia di Venaria”, con opere di artisti contemporanei e letture a tema. Per sabato sera è in programma la Nuit Royale, festa a tema in costume del Settecento, mentre per domenica è prevista la Rassegna musicale delle bande militari italiane, con caroselli ed esecuzione di brani musicali nel borgo antico, nei giardini e nella corte d’onore della Reggia.

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Beni culturali. Nasce il “Laboratorio del falso”

Beni culturali. Nasce il

L’iniziativa nasce dalla sinergia tra il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e l’Università degli Studi di Roma Tre come strumento per la diffusione della cultura della legalità e per smascherare ogni sorta di contraffazione nel mondo dell’arte

ROMA – E’ stato presentato la mattina dell’11 ottobre, presso la Caserma “La Marmora” di Roma,  il “Laboratorio del falso”, una iniziativa nata dalla sinergia tra l’Università degli Studi di Roma Tre e il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC),  finalizzata allo sviluppo della didattica e della ricerca scientifica connesse ai beni culturali, e come strumento fondamentale per la diffusione della cultura della legalità.

L’iniziativa è stata illustrata dal Generale di Brigata Fabrizio Parrulli, Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e dal Prof. Mario De Nonno Direttore del Dipartimento degli Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Roma Tre. 

L’esigenza di sostenere e promuovere questa iniziativa è originata dall’analisi dei dati relativi al numero di falsi sequestri, 783 fino al mese di settembre scorso, per una stima economica pari a oltre 167 milioni di euro a fronte dei 57 del 2016.

Il Laboratorio si occuperà, tra l’altro, di effettuare studi sugli artisti maggiormente soggetti alla contraffazione, in modo da delineare tecniche, procedure, sistemi per permettere di identificare l’autentico dal contraffatto, sia per gli aspetti funzionali alla repressione del “falso d’arte”, sia per fornire al cittadino ulteriori elementi per evitare di incorrere in truffe e reati connessi. 

Nel contesto delle iniziative riferite al piano strategico nazionale 2017-2018 del Consiglio Nazionale Anticontraffazione (CNAC),  Lucia Marchi, direttore della Biblioteca Medica Statale del MiBact, e Francesca Cappiello, della Direzione generale per la lotta alla contraffazione del Ministero dello Sviluppo Economico, hanno presentato anche  un ciclo di quindici conferenze sul riconoscimento delle contraffazioni d’arte, dal titolo “L’arte non vera non può essere arte”. L’iniziativa, durante i singoli eventi, prevede l’esposizione di esemplari di opere d’arte contraffatte confiscate dalle forze dell’ordine su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori sulle misure da adottare per la valutazione di opere d’arte per evitare di incorrere in opere contraffatte.

Questi momenti di confronto aavranno luogo nelle città, sedi dei Nuclei TPC, mentre quello conclusivo, sarà a Roma, presso la GNAM alla presenza dei massimi esperti, a livello nazionale, del settore. Anche in questo contesto sarà allestita un’esposizione di una selezione significativa delle opere false sequestrate dalla Sezione Falsificazione e arte Contemporanea del Reparto Operativo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. 

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Henri Cartier-Bresson alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo

Prostitute. Calle Cuauhtemoctzin, Città del Messico, Messico 1934

La grande rassegna, che riunisce 140 scatti, è  un’occasione per immergersi nel mondo del grande Maestro per scoprire il carico di ricchezza di ogni sua immagine e comprendere il suo modus operandi 

PALERMO – “Henri Cartier Bresson Fotografo” è il titolo della mostra, a cura di Denis Curti, che aprirà i battenti il 21 ottobre alla Galleria d’arte moderna di Palermo. 

Obiettivo di questa rassegna, che riunisce 140 scatti, è far comprendere il modus operandi di Cartier-Bresson, la sua ricerca del contatto con gli altri, nei luoghi e nelle situazioni più diverse. 

Il celebre fotografo scriveva: “Per me, la macchina fotografica è come un block notes, uno strumento a supporto dell’intuito e della spontaneità, il padrone del momento che, in termini visivi, domanda e decide nello stesso tempo. Per “dare un senso” al mondo, bisogna sentirsi coinvolti in ciò che si inquadra nel mirino. Tale atteggiamento richiede concentrazione, disciplina mentale, sensibilità e un senso della geometria. Solo tramite un utilizzo minimale dei mezzi si può arrivare alla semplicità di espressione”. 

In queste poche righe si concentra l’essenza del suo essere fotografo, fondato nel qui e ora, nella risposta immediata del soggetto.Cartier-Bresson, infatti, non torna mai ad inquadrare le sue fotografie, non opera alcuna scelta, le accetta o le scarta. Lo scatto è per lui il passaggio dall’immaginario al reale. Un passaggio “nervoso”, nel senso di lucido, rapido, caratterizzato dalla padronanza con la quale si lavora, senza farsi travolgere e stravolgere. “Fotografare, – osservava ancora Cartier Bresson – è riconoscere un fatto nello stesso attimo ed in una frazione di secondo e organizzare con rigore le forme percepite visivamente”

La fotografia di Cartier-Bresson nasce dunque da una percezione subitanea e afferrata al volo, priva di qualsiasi analisi. 

Afferma Denis Curti, curatore della mostra a Palermo, “Per parlare di Henri Cartier-Bresson è bene tenere in vista la sua biografia. La sua esperienza in campo fotografico si fonde totalmente con la sua vita privata. Due episodi la dicono lunga sul personaggio: nel 1946 viene a sapere che il MOMA di New York intende dedicargli una mostra “postuma”, credendolo morto in guerra e quando si mette in contatto con i curatori, per chiarire la situazione, con immensa ironia dedica oltre un anno alla preparazione dell’esposizione, inaugurata nel 1947. Sempre nello stesso anno fonda, insieme a Robert Capa , George Rodger , David Seymour , e William Vandivert la famosa agenzia Magnum Photos . Insomma, Cartier – Bresson è un fotografo destinato a restare immortale, capace di riscrivere il vocabolario della fotografia moderna e di influenzare intere generazioni di fotografi a venire”.

La mostra palermitana, organizzata da Civita e visitabile fino al 25 febbraio 2018,è una selezione curata in origine dall’amico ed editore Robert Delpire e realizzata in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson, istituzione creata nel 2003 assieme alla moglie Martine Franck ed alla figlia Mélanie e che ha come scopo principale la raccolta delle sue opere e la creazione di uno spazio espositivo aperto ad altri artisti. L’allestimento attuale è curato da Denis Curti e Andrea Holzherr per conto di Magnum.

Vademecum

HENRI CARTIER-BRESSON
FOTOGRAFO
A cura di Denis Curti
Palermo, Galleria d’arte moderna
21 ottobre 2017 > 25 febbraio 2018

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Sotheby’s New York, all’asta “Female head” di Roy Lichenstein

Sotheby's New York, all’asta “Female head” di Roy Lichenstein

L’opera, che è un esempio dei più alti della produzione del periodo Surrealista dell’artista oltre che uno dei temi più iconici,  andrà all’incanto per la prima volta con una stima tra i 10 e i 15 milioni di dollari 

NEW YORK  –  Verrà messa all’asta per la prima volta, il 16 Novembre 2017, da Sotheby’s a New York, “Female head” di Roy Lichtenstein, con una stima di 10/15milioni di dollari. L’opera nel 1977, qualche mese dopo essere stata dipinta, fu acquistata dalla Leo Castelli Gallery. 

L’opera, come spiegato nel sito della celebre casa d’aste, era parte della collezione di Elizabeth R. e Michael M. Rea, due appassionati collezionisti. Elizabeth nel 1970 iniziò la sua carriera professionale al Museum of Modern Art ,come direttore dei dipartimenti di Art Lending e Art Advisory. Successivamente lavorò con Leo Castelli, grazie al quale poté maturare una maggiore conoscenza dei lavori di Lichenstein.  Con l’esperienza acquisitaElizabeth riuscì a ricoprire il ruolo di curatore indipendente in occasione delle due maggiori retrospettive di Roy Lichtenstein.

Female head”, che rappresenta appunto un volto di donna, è un esempio dei più alti della produzione del periodo Surrealista dell’artista oltre che uno dei suoi temi più iconici. 

Spiega Grégoire Billault, direttore di Sotheby’s Contemporary Art department di New York: “Guardare quest’opera significa capire ed apprezzare al volo Roy Lichtenstein e la sua visione creativa! Se la figura femminile si presta come eroina della narrazione Pop sviluppata da Lichtenstein negli anni ’60, nel decennio successivo l’icona-immagine della donna bionda riveste un ruolo ancora più significativo”.

Una parte del ricavato della vendita dell’opera andranno in beneficienza alla Dungannon Foundation, sponsor del The Rea Award for the Short Story.

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Sotheby’s New York, all’asta “Female head” di Roy Lichenstein

Sotheby's New York, all’asta “Female head” di Roy Lichenstein

L’opera, che è un esempio dei più alti della produzione del periodo Surrealista dell’artista oltre che uno dei temi più iconici,  andrà all’incanto per la prima volta con una stima tra i 10 e i 15 milioni di dollari 

NEW YORK  –  Verrà messa all’asta per la prima volta, il 16 Novembre 2017, da Sotheby’s a New York, “Female head” di Roy Lichtenstein, con una stima di 10/15milioni di dollari. L’opera nel 1977, qualche mese dopo essere stata dipinta, fu acquistata dalla Leo Castelli Gallery. 

L’opera, come spiegato nel sito della celebre casa d’aste, era parte della collezione di Elizabeth R. e Michael M. Rea, due appassionati collezionisti. Elizabeth nel 1970 iniziò la sua carriera professionale al Museum of Modern Art ,come direttore dei dipartimenti di Art Lending e Art Advisory. Successivamente lavorò con Leo Castelli, grazie al quale poté maturare una maggiore conoscenza dei lavori di Lichenstein.  Con l’esperienza acquisitaElizabeth riuscì a ricoprire il ruolo di curatore indipendente in occasione delle due maggiori retrospettive di Roy Lichtenstein.

Female head”, che rappresenta appunto un volto di donna, è un esempio dei più alti della produzione del periodo Surrealista dell’artista oltre che uno dei suoi temi più iconici. 

Spiega Grégoire Billault, direttore di Sotheby’s Contemporary Art department di New York: “Guardare quest’opera significa capire ed apprezzare al volo Roy Lichtenstein e la sua visione creativa! Se la figura femminile si presta come eroina della narrazione Pop sviluppata da Lichtenstein negli anni ’60, nel decennio successivo l’icona-immagine della donna bionda riveste un ruolo ancora più significativo”.

Una parte del ricavato della vendita dell’opera andranno in beneficienza alla Dungannon Foundation, sponsor del The Rea Award for the Short Story.

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MAXXI. Le storie del cinema d’artista

MAXXI. Le storie del cinema d’artista

Un ciclo di lezioni dedicato al cinema e al video d’artista italiano dagli anni ’60 ai giorni nostri. Mercoledì 11 ore 18.00 primo appuntamento 

ROMA – A partire da mercoledì 11 ottobre, in occasione di Doppio Schermo, la rassegna sulla video arte italiana dagli anni Sessanta ai giorni nostri, ospitata nella video gallery permanente del MAXXI, il museo presenta LE STORIE DEL CINEMA D’ARTISTA quattro appuntamenti, con altrettanti studiosi, per approfondire alcuni temi e aspetti inerenti al rapporto tra gli artisti e le immagini in movimento, a cura di Bruno di Marino.

Nella prima lezione dal titolo CON LA CODA DELL’OCCHIO. Il cinema d’artista italiano: contesti, linguaggi, dispositivi,  lo storico dell’immagine in movimento e curatore Bruno Di Marino tenta di rispondere a queste domande soffermandosi su alcuni temi che saranno poi oggetto di approfondimento nei successivi incontri. Non solo una ricostruzione di carattere storico, ma anche il tentativo di mettere a fuoco alcune caratteristiche di ordine estetico, discutendo infine su come si è evoluto, in termini linguistico-tecnologici, il cinema d’artista italiano fino ai giorni nostri.    

Prossimo appuntamento venerdì 20 ottobre con l’incontro dal titolo CORPO A CORPO. Lo spazio e il tempo della performance filmata con Cristiana Perrella, appuntamento che sarà anche l’occasione per presentare il catalogo di Doppio Schermo edito da Manfredi edizioni e curato da Bruno di Marino.

PROGRAMMA

venerdì 20 ottobre CORPO A CORPO. Lo spazio e il tempo della performance filmata con Cristiana Perrella

venerdì 3 novembre IMMAGINI RI-MEDIATE. Found footage e cinema d’artista con Marco Bertozzi

venerdì 14 dicembre TECNICHE MISTE. Fra film e video  con Sandra Lischi

Il progetto Le Storie del Cinema d’Artista è realizzato grazie al sostegno di MINI, Partner MAXXI Public Programs

Vademecum

Mercoledì 11 ottobre, ore 18.00
CON LA CODA DELL’OCCHIO. Il cinema d’artista italiano: contesti, linguaggi, dispositivi con Bruno Di Marino
MAXXI Video Gallery – ingresso € 5
L’acquisto del biglietto dà diritto a un ingresso ridotto al museo (€ 8) entro una settimana dall’emissione.
Ingresso € 4 per i possessori della card myMAXXI – abbonamento speciale myMAXXI per 4 incontri € 12
www.maxxi.art

 

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