“Van Gogh multimedia experience” a Taormina prorogata fino al 15 ottobre

TAORMINA (MESSINA) – Viene prorogata fino al 15 ottobre la mostra “Van Gogh multimedia experience” a Taormina. A deciderlo, dopo il successo registrato con oltre 26mila visitatori,  l’organizzazione dell’evento multimediale in sinergia con il Comune”E’ una iniziativa che, visto il movimento registrato – ha affermato l’assessore al Turismo, Salvo Cilona – vale la pena sicuramente di proseguire anche nel mese entrante”. Per altre due settimane la mostra sarà a disposizione di quanti vorranno raggiungere, Palazzo Corvaja, nelle cui sale antiche, è stata allestita l’esposizione multimediale. 

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Alle Scuderie del Quirinale la potenza creativa di Picasso

«Deux femmes courant sur la plage» (1922) © Succession Picasso

La mostra dal titolo “Picasso. Tra Cubismo e Classicismo 1915-1925” , a cura di  Olivier Berggruen, in collaborazione con Anunciata von Liechtenstein, raccoglie un centinaio di indiscussi capolavori del maestro provenienti da importanti musei e prestigiose collezioni

ROMA – La mostra che si è aperta a Roma alle Scuderie del Quirinale, dal titolo “Picasso. Tra Cubismo e Classicismo 1915 – 1925”, è un’importante occasione per conoscere in modo più approfondito la potenza creativa del pittore spagnolo, banalmente conosciuto solo come l’inventore del Cubismo.

L’evento raccoglie un centinaio di indiscussi capolavori del maestro esposti e scelti dal curatore Olivier Berggruen, in collaborazione con Anunciata von Liechtenstein, grazie ai prestiti di musei e collezioni prestigiose quali il Musée Picasso e il Centre Pompidou di Parigi, il Tate di Londra, il Metropolitan Museum e il Guggenheim di New York, il Museum Berggruen di Berlino.

Percorrendo le sale delle Scuderie è difficile non restare meravigliati dall’estrema abilità espressiva di Pablo Picasso, dalla sua capacità sorprendente di passare dall’elemento figurato perfettamente delineato a quello scomposto in forme geometriche, volumetriche, dove si avverte chiaramente l’influenza di Cezanne.

Ammirando i quadri di Picasso (1881 – 1973) si comprende benissimo non solo la sua indiscussa sensibilità artistica che, del resto, si era già manifestata in precoce età, ma anche e soprattutto la sua volontà di non restare legato, fissato ad un unico registro pittorico, come ad esempio fecero Monet, Gauguin e tanti altri, ma di andare sempre oltre, di attraversare differenti percorsi rappresentativi fino ad arrivare alla fase cubista che però fu limitata ad un decennio e che non lo riassume affatto. Il cosiddetto periodo cubista, infatti, che intraprese assieme all’amico pittore George Braque, va dal 1906 al 1917, concludendosi con il suo viaggio in Italia ed è simboleggiato dal quadro “Les demoiselles d’Avignon” dove viene teorizzata la scomposizione del soggetto raffigurato in diversi punti di vista, come accadeva nella visione prospettica e nella dinamicità di una visibilità quasi cinematografica (siamo agli albori del cinema).

Di certo il suo cubismo, come quello di altri artisti del tempo, nasce come reazione all’Impressionismo, troppo centrato sul semplice studio della luce e del colore, accentuando il valore del volume, della figura; in particolare il colore viene visto come componente solo decorativa, quasi elemento di disturbo per l’artista e lo spettatore che devono invece concentrarsi sull’elemento reale.

La mostra permette di apprezzare proprio questa particolare esperienza del cubismo di Picasso e il suo superamento per approdare ad un figurativo quasi monumentale, inserendo nei suoi quadri l’influenza del primitivismo africano e la fascinazione per l’arte antica italiana. Le Sale delle Scuderie raccolgono opere che ovviamente puntano a far concentrare lo spettatore sul momento di permanenza del pittore in Italia, dove tra l’altro incontrò e sposò la sua prima moglie Olga Kolkova, e che fanno comprendere la sua versatilità, la sua duttilità nel passare da una modalità espressiva ad un’altra, la sua inarrivabile tecnica rappresentativa.

Tra le opere del periodo è d’obbligo citare “Ritratto d’Olga in poltrona” e il “Ritratto di Paul”, il loro figlio, vestito d’arlecchino, inoltre “Il Flauto di Pan” oppure “Due donne che corrono sulla spiaggia”. Infine l’opera monumentale il “Sipario Parade”, creato per il Ballets Russes di Diaghilev che si tenevano nel 1917 e rappresenta un circo con pagliacci, ballerini ed animali, altro tema caro all’artista spagnolo.

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Museo Egizio di Torino: “Geroglifici…che emozione!”

Stele di Horhernakht figlio di Khety

Sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre, alle ore 10:10 una visita guidata per bambini accompagnati dalle famiglie tra formule magiche e geroglifici 

TORINO – Aiutati dall’egittologo museale, i giovani visitatori e i loro accompagnatori sono coinvolti nella scoperta del funzionamento base dell’affascinante scrittura geroglifica.

Approfittando dell’occasione, inoltre, potranno osservare con attenzione i reperti egizi distribuiti lungo tutto il percorso della visita, alla ricerca di nomi e formule legate alle superstizioni e ai desideri degli antichi Egizi, talvolta sorprendentemente simili ai nostri.

Un percorso intrigante, capace di dare vita ai messaggi trasmessi da alcuni dei protagonisti della civiltà nilotica, che punta l’attenzione sul fascino della scrittura geroglifica, un’arte rivelata a pochi eletti grazie ad un lungo e complicato insegnamento.

Vademecum

Museo Egizio – via Accademia delle Scienze 6
Geroglifici…che emozione!
Pubblico: bambini (6-11 anni) accompagnati dai genitori
Data e orari: sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre, ore 10:10
Prezzo al pubblico: € 5,00 (biglietto di ingresso escluso)
Prenotazione obbligatoria: dal lunedì al venerdì, 8:30 – 19:00; sabato, 9:00 – 13:00
Telefono: 011 4406903 – mail: info@museitorino.it
 

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Alla scoperta di Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le mura con Antonio Paolucci

Alla scoperta di Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le mura con Antonio Paolucci

Venerdì 29 settembre alle 19.25 su Rai5 terzo appuntamento con la serie prodotta da Rai Cultura “I Luoghi del Giubileo”

Due fra i luoghi simbolo del Giubileo e  capolavori artistici che a Roma, capitale del Cattolicesimo, hanno dato forma nei secoli alla spiritualità e alla religione sono le basiliche di Santa Maria maggiore e di San Paolo fuori le mura.

Sostando di fronte a Santa Maria Maggiore, si nota la magnifica, e altissima, colonna romana innalzata all’inizio del ‘600. Questa colonna è in asse con l’obelisco di San Giovanni in Laterano. Entrambe le opere, nell’ordinamento urbanistico voluto da Papa Sisto V alla fine del Cinquecento, sono le meridiane del Giubileo: la grande colonna e l’obelisco uniscono idealmente le due basiliche più importanti dopo San Pietro. La basilica di Santa Maria Maggiore è una antichissima costruzione paleocristiana a tre navate decorata con magnifici mosaici, incapsulata in un involucro barocco realizzato dagli architetti Fuga e Rinaldi.

Sulla via verso il mare sorge San Paolo che custodisce la memoria dell’Apostolo che in questo luogo venne decapitato. La chiesa è collocata fuori dalla cerchia muraria poiché la legge romana vietava le sepolture dentro la città. L’antica San Paolo fu distrutta da un incendio nel 1823 e ricostruita nelle attuali forme classicheggianti.

 

 
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Roma. Domenica 1° ottobre gratis nei Musei Civici

Roma. Domenica 1° ottobre gratis nei Musei Civici

Torna l’ingresso gratuito nei Musei Civici della città per tutti i residenti a Roma e nell’area della Città Metropolitana con molte iniziative per bambini e adulti e una grande varietà di mostre da visitare

ROMA – Come prima domenica del mese, il percorso di visita nell’area dei Fori Imperiali sarà aperto al pubblico gratuitamente dalle ore 8.30 alle 18.30, con l’ultimo ingresso alle 17.30. L’apertura straordinaria prevede l’ingresso alla Colonna di Traiano e, dopo il percorso con passerella attraverso i Fori di Traiano e di Cesare, la prosecuzione attraverso il breve camminamento nel Foro di Nerva, che permette di accedere al Foro Romano, mediante la passerella realizzata presso la Curia dalla Soprintendenza di Stato.

LE ATTIVITÀ’

ORE 11.00

Ci vediamo alle 11.00 – Visita guidata al museo con uno storico dell’arte 

Museo di Roma

Galleria d’Arte Moderna

Visite guidate al museo con uno storico dell’arte

ORE 11.00 

MACRO Domenica per le famiglie 

MACRO Via Nizza 

Visita guidata alla mostra Cross The Streets e laboratorio didattico per famiglie con bambini da 6 a 12 anni

LE MOSTRE

Ai Musei Capitolini è in corso la mostra Pintoricchio pittore dei Borgia. Il mistero svelato di Giulia Farnese, in cui è esposta per la prima volta la Madonna del Pintoricchio, ritenuta dal Vasari il ritratto di Giulia Farnese, amante di papa Alessandro VI Borgia, accanto al più noto Bambin Gesù delle mani. Presso le Sale Terrene del Palazzo dei Conservatori, La bellezza ritrovata. Arte negata e riconquistata in mostra.

Ai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali I Fori dopo i Fori illustra le vicende dell’area archeologica dei Fori Imperiali attraverso i rinvenimenti degli scavi degli ultimi 25 anni.

Al Museo di Roma in Palazzo Braschi, nelle Sale al pianoterra, CONTATTO. Sentire la pittura con le mani. Caravaggio, Raffaello, Correggio in un’esperienza tattile. Quattro capolavori pittorici sono presentati in forma di rilievi, per consentire al pubblico di scoprire un’opera bidimensionale attraverso l’esperienza tattile e non visiva.

Al Museo di Roma in Trastevere ’77 una storia di quarant’anni fa nei lavori di Tano D’Amico e Pablo Echaurren. La storia di una generazione e di un paese raccontata attraverso le immagini fotografiche di uno tra i maggiori fotografi italiani e le opere di un artista tra i più interessanti della scena contemporanea.

Alla Centrale Montemartini Freedom Manifesto, una mostra sulla migrazione di uomini e donne in fuga dalla guerra, dalla miseria e dalla sopraffazione vista con gli occhi di artisti e visual designer di fama internazionale.

Al Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese Silvia Codignola. Autobiografia della madre. Sono quadri a tempera e olio, alcuni disegni e sculture in gesso tutti di piccole e medie dimensioni, realizzati nell’arco del decennio 2006/2016. L’esposizione, incentrata sul rapporto tra la madre e il figlio, è organizzata in un percorso temporale dall’ingresso nel cerchio materno all’uscita nella “realtà”, col neonato che diventa un ragazzo.

Al Museo Pietro Canonica a Villa Borghese Denis Savary. Un progetto ispirato al contesto storico e culturale del Museo, che si sviluppa attraverso alcuni dei sistemi espressivi più ricorrenti nel suo percorso creativo: plastico, grafico, installativo.

Alla Casina delle Civette a Villa Torlonia due mostre: Il meraviglioso mondo di Wal. Sculture fantastiche, animali magici e dove cercarli – mostra personale di Walter Guidobaldi in arte Wal, uno dei più originali esponenti della pattuglia dei Nuovi-nuovi organizzata nel 1980 da Renato Barilli – e Lo chat noir e i teatri d’ombre a Parigi. Influenza sull’arte illustrativa fra ’800 e ’900, una delle raccolte d’epoca del Museo Parigino a Roma, che presenta una notevole collezione di immagini consacrate alle “silhouettes” che per anni hanno animato le scene prima dell’avvento del cinema.

Alla Galleria d’Arte Moderna Stanze d’artista: non solo luoghi ideali bensì stanze reali in cui l’arte della prima metà del Novecento è raccontata da dodici dei suoi maggiori esponenti: Mario Sironi, Arturo Martini, Ferruccio Ferrazzi, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Carlo Carrà, Ardengo Soffici, Ottone Rosai, Massimo Campigli, Marino Marini, Fausto Pirandello e Scipione.

Al Museo delle Mura Ti racconto la mia storia. Bambini in fuga in America Latina. La mostra raccoglie fotografie di bambini e adolescenti in alcuni paesi dell’America Latina, costretti a fuggire dalle loro case per la violenza e le persecuzioni subite.

Molte possibilità, come sempre, al MACRO di via Nizza: GEHARD DEMETZ – Introjection; Cross the Streets; Danilo Bucchi – Lunar black; Artisti in Residenza. Mostra Finale – Francesca Ferreri e Marco Gobbi; VISIONI GEOMETRICHE. Opere dalla collezione MACRO #5; Appunti di una Generazione #4 – Simone Berti / Cuoghi Corsello.

Al MACRO Testaccio SEGNALI DI FUMO; Franca Pisani – Codice archeologico. Il recupero della bellezza.

Non rientrano nelle gratuità

Piranesi. La fabbrica dell’utopia al Museo di Roma in Palazzo Braschi, un’ampia selezione delle opere più significative del grande artista veneziano, straordinario incisore all’acquaforte e figura centrale per la cultura figurativa del Settecento europeo. 

Fanno parte dei Musei in Comune: Musei Capitolini; Centrale Montemartini; Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali; Museo dell’Ara Pacis; Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco; Museo delle Mura; Museo di Casal de’ Pazzi; Villa di Massenzio; Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina; Museo di Roma; Museo Napoleonico; Casa Museo Alberto Moravia; Galleria d’Arte Moderna; MACRO – MACRO Testaccio; Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese; Museo Pietro Canonica; Museo di Roma in Trastevere; Musei di Villa Torlonia; Museo Civico di Zoologia.

Iniziative ideate e promosse da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

Vademecum

Ingresso gratuito previa esibizione di valido documento che attesti la residenza.
tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00) www.museiincomuneroma.it
 
INFO VISITE DIDATTICHE
060608 (tutti i giorni ore 9.00-19.00)
www.sovraintendenzaroma.it www.museiincomuneroma.it; http://www.museiincomuneroma.it/didattica/didattica_per_tutti
Biglietti vari a seconda dell’appuntamento
 

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Caline Aoun è la vincitrice del Deutsche Bank’s Artist of the Year 2018

Caline Aoun è la vincitrice del Deutsche Bank’s Artist of the Year 2018

Il riconoscimento viene assegnato un artista contemporaneo che ha dato vita a un’opera artisticamente e socialmente rilevante, integrando supporti cartacei e fotografici, le due principali aree su cui è focalizzata la collezione di Deutsche Bank

MILANO  Caline Aoun è la vincitrice 2018 del Deutsche Bank’s Artist of The Year, il riconoscimento che ogni anno l’Istituto assegna a un giovane talento emergente nell’arte contemporanea. Il premio viene assegnato dal Global Art Advisory Council di Deutsche Bank, composto dai prestigiosi curatori: Okwui Enwezor, Hou Hanru, Udo Kittelmann e Victoria Noorthoorn. 

Hou Hanru, Direttore Artistico del MAXXI di Roma, commentando la decisione della giuria, ha dichiarato: “Sono colpito dall’attrazione di Caline per la stampa e dal suo impegno nel catturare tutto ciò che va svanendo. Caline trasforma l’attenzione al suo spazio privato/personale in uno sguardo più ampio verso il mondo globalizzato. Il suo lavoro riflette il mondo di oggi in un modo altamente estetico e silenzioso.”

Nata a Beirut nel 1983, Aoun fa parte di una generazione di giovani artisti libanesi che sono cresciuti all’estero dopo lo scoppio della guerra civile nel 1975 e che hanno completato la loro formazione artistica fuori dal paese. Ha studiato alla Central Saint Martins School of Art and Design e alla Royal Academy Schools di Londra, prima di terminare nel 2012 il suo dottorato in arti figurative presso l’Università di East London.

Caline Aoun, che inizialmente voleva diventare una pittrice, ha deciso, poco dopo aver terminato i suoi studi, di abbandonare la pittura e di sperimentare la fotografia e le tecniche di stampa digitale.

L’artista, che oggi vive nei dintorni di Beirut, combina arte minimale e concettuale indagando su come l’evoluzione digitale e tecnologica alteri la nostra percezione delle immagini e delle informazioni.

Tra le esposizioni personali di Caline Aoun figurano Campi di Spazio, Marfa’, Beirut (2016), Strati di calcestruzzo, Greynoise, Dubai (2015), Il Futuro della Tecnologia Intelligente nelle tue Mani, Noshowspace, Londra (2013), Veduta, Sartorial Project Space, Londra (2009). Le opere di Aoun sono apparse in alcune mostre collettive, tra cui Io Spio con il mio piccolo Occhio…, Casa Arabe, Madrid e Mosaic Room, Londra (2015), Polvere, Centre for Contemporary Art presso il Castello di Ujazdowski, Varsavia (2015), Esposizione 2012, Beirut Art Centre e includerà anche l’imminente Casa Beirut. Sondando il Vicinato, che apre il 15 Novembre al MAXXI di Roma.

Caline Aoun è il nono Artista dell’Anno di Deutsche Bank, dopo Wangechi Mutu, Yto Barrada, Roman Ondák, Imran Qureshi, Victor Man, Koki Tanaka, Basim Magdy e Kemang Wa Lehulere.

Nell’autunno del 2018 Aoun presenterà la sua prima grande esposizione personale istituzionale presso il nuovo forum di Deutsche Bank dedicato all’arte, alla cultura e allo sport che sarà inaugurato il prossimo anno presso il Prinzessinnenpalais (Palazzo delle Principesse) a Berlino.

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“Illustri persuasioni” l’arte pubblicitaria tra la prima e la seconda guerra mondiale al Museo Salce di Treviso

Leonetto Cappiello, Bouillon Kub, 1931 (inv. 1126)

Il focus della mostra è posto sugli autori dei manifesti a cui è riconosciuto il ruolo e la virtuosità di abili “persuasori”. Quelli tra il 1920 e il 1940 sono gli anni in cui la “propaganda” assume una funzione ufficiale e in cui la grafica raggiunge livelli di straordinaria eccellenza

TREVISO – Con il titolo di “Illustri persuasioni” il nuovo Museo Nazionale della Collezione Salce presenta, a partire dal 14 ottobre, un centinaio di testimonianze che raccontano l’arte pubblicitaria tra la prima e la seconda guerra mondiale, dal 1920 al 1940.

Dopo la mostra sulla stagione Liberty, questa nuovo capitolo dedicato alla pubblicità, a cura di Marta Mazza, direttrice del Museo, pone la sua attenzione sugli autori dei manifesti, che sia per le innovazioni formali e grafiche, sia per la straordinaria capacità comunicativa,  vengono riconosciuti come abili “persuasori”, negli anni in cui la “propaganda” assume un ruolo ufficiale e fondamentale.

Sono i decenni in cui nel vecchio Continente, ma non solo, si affinano appunto gli strumenti della “comunicazione di massa” e geni come Leonetto Cappiello e Marcello Dudovich consolidano e confermano le loro indiscusse abilità attraverso un linguaggio ancora più incisivo e “persuasivo”, con l’invenzione di personaggi indimenticabili come il folletto nella buccia d’arancia per Campari o l’elegante donna in blu per la Fiat Balilla. Sulla loro scia si muovono altri incredibili autori, tra questi il francese Achille Luciano Mauzan. 

Altri autori elaborano grafiche che riconducono più chiaramente ai percorsi della pittura, tra cubismo e futurismo. Basti pensare alle  le splendide nature morte di Marcello Nizzoli per il Campari o per il Vov; alle marionette ironiche di Fortunato Depero di Enrico Prampolini e di Bruno Munari; alle figure “solidificate” di Lucio Venna, di Giuseppe Riccobaldi del Bava e del novecentista Mario Sironi, grande anche nella grafica; alle donne raffinatissime di Franz Lenhart, memori di quelle di Tamara de Lempicka.

Anche il mondo più discreto e “minore” dell’illustrazione suggestiona gli autori pubblicitari, esprimendo con estrema raffinatezza le prerogative più coerenti dell’Art déco: straordinarie e inedite sono in tal senso le prove giovanili di Erberto Carboni, tra cui spiccano per felicità inventiva, quasi fiabesca, quelle per la O.P.S.O. di Parma. Qualche anno più tardi Carboni sviluppa un altro sorprendente e nuovissimo rapporto: quello tra la grafica pubblicitaria e la fotografia, che entra con vigore nei manifesti fin dagli anni ’30. Giaci Mondaini è tra coloro che ne faranno ampio uso, anche con immagini della piccola figlia Sandra; e così il geniale Xanti Schawinsky, che porterà in Italia le ricerche del Bauhaus.

Atmosfere fotografiche e cinematografiche sono implicite anche nell’imponente lavoro di Gino Boccasile, quello delle “signorine grandi firme”.

“Le sue donne sensuali dai sorrisi smaglianti sono – afferma Marta Mazza – cifra identificativa di un’epoca mai esuberantemente ottimista come la precedente ma capace di messaggi seduttivi formulati con forza e con una consapevolezza linguistica totalmente nuova”.

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