Carabinieri nucleo Tpc recuperano opere d’arte per un valore di due milioni di euro

FIRENZE – Grazie a una operazione del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze sono stati recuperati beni di natura archeologica provenienti da scavi clandestini, opere d’arte rubate sul territorio nazionale da chiese, edifici pubblici e privati, per un valore complessivo stimato in circa due milioni di euro. 

Il 3 ottobre alle 17 a Firenze, presso la Cappella Palatina di Palazzo Pitti, alla presenza del procuratore capo della Repubblica di Lucca, Pietro Suchan, si terrà una conferenza stampa per illustrare le fasi salienti dell’operazione. 

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Museo Egizio di Torino. Incontro con la Direttrice dell’Ägyptisches Museum und Papyrussammlung di Berlino

Museo Egizio di Torino. Incontro con la Direttrice dell’Ägyptisches Museum und Papyrussammlung di Berlino

Appuntamento martedì 3 ottobre, alle 18.00, per conoscere la storia della scoperta e del recupero delle tombe di Qubbet el-Hawa

TORINO – Il Museo Egizio di Torino, con lo scopo di condividere sempre più le proprie conoscenze e i misteri dell’egittologia, continua nel suo sostegno alle attività di ricerca, di scavo e di conservazione, organizzando anche numerose iniziative volte a raccontare e trasmettere le modalità e i segreti di questo importante e prezioso lavoro. 

Nel vasto calendario di incontri e conferenze previste, rientra quello di martedì 3 ottobre, alle ore 18.00, con la Professoressa Friederike Seyfried, direttrice dell’Ägyptisches Museum und Papyrussammlung di Berlino e membro del Comitato Scientifico del Museo Egizio, che racconterà agli ospiti l’ambizioso progetto che prende il nome di Qubbet el-Hawa North.

La missione, che ha avuto inizio nel 2015 a seguito dell’offerta del Prof. Dr. Mohamed Ibrahim Ali, ex Ministro Egiziano per le Antichità, è frutto della cooperazione bilaterale tra i membri dell’Aswan Inspectorate e l’Ägyptisches Museum und Papyrussammlung di Berlino, formata con il consenso dell’High Committee of the MSA/SCA per sostenere la salvaguardia, la protezione e la documentazione dell’attività di scavo.

Friederike Seyfried, direttrice del Museo berlinese e della missione a Qubbet el-Hawa, racconterà le modalità e i risultati ottenuti grazie agli scavi e alle attività di recupero, fondamentali per ottenere, prima di tutto, una panoramica della necropoli.

L’obiettivo è fare in modo che la documentazione archeologica sia di aiuto e diventi strumento fondamentale per completare non soltanto la visione storica, ma anche quella sociale e amministrativa della vita locale degli antichi insediamenti sorti in quest’area.

La Dottoressa illustrerà i passaggi salienti della missione, dalla scoperta della necropoli durante i lavori di ampliamento del villaggio di Aswan-Gharb, fino alla creazione della cooperazione fra l’Aswan Inspectorate e l’Ägyptisches Museum und Papyrussammlung, che ha portato, nel 2015, alla fondazione della missione egiziano-tedesca battezzata Qubbet el-Hawa North e della quale la Professoressa è direttrice.

La conferenza si terrà in lingua inglese. 

PROSSIMI APPUNTAMENTI:

3 ottobre – Rescue excavation project in cooperation with the Ägyptisches Museum und Papyrussammlung Berlin and the Aswan Inspectorate – Friederike Seyfried, Ägyptisches Museum Berlin

7 novembre – History of Archaeology: Stories from the Archives and Beyond – Amara Thornton – UCL, London

16 gennaio – The development of the iconographic repertoire of the 21st Dynasty coffins as the new dating criterion – Andrzej Niwinski, University of Warsaw

30 gennaio – 111 years after Ernesto Schiaparelli Egyptian-German Excavations it the Temple of Heliopolis – Dietrich Raue, Ägyptisches  Museum Leipzig

20 febbraio – La statuaria colossale di tradizione faraonica nell’Egitto dei Tolomei – Paolo Gallo, Università degli Studi di Torino

27 marzo – Soknopaiou Nesos e il grande tempio del dio Soknopaios – Paola Davoli, Università del Salento

10 aprile – Nubian Collection of the Museum of Fine Arts in Boston – Rita Freed, MFA Boston

15 maggio – Deir el-Medina – Guillemette Andreu, Musée du Louvre

29 maggio – IFAO, the French archaeological institute in Cairo: Scholarly tradition in the digital age – Laurent Bavay – IFAO, University of Brussels

12 giugno – Giuseppe Nizzoli e Giuseppe Acerbi: amici-nemici nell’Egitto dei Consoli – Daniela Picchi, Museo Civico Archeologico Bologna

Vademecum

Museo Egizio di Torino
Via Accademia delle Scienze, 6
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Per informazioni: tel. 0115617776 – info@museoegizio.it

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Pisa, quattro nuove vetrate per il Battistero. Saranno ricollocate entro il 30 aprile 2018

Pisa, quattro nuove vetrate per il Battistero. Saranno ricollocate entro il 30 aprile 2018

Autore delle vetrate sarà l’artista Francesco Mori che ha vinto il il concorso internazionale bandito dall’Opera primaziale pisana, sbaragliando la concorrenza di altri 50 candidati provenienti da tutto il mondo

PISA – Il Battistero di Pisa avrà quattro nuove vetrate che andranno a completare il ciclo decorativo, composto da 16 vetrate istoriate, realizzate nel corso del XIX secolo. Queste ultime quattro andranno a sostituire quelle non più recuperabili. L’intero ciclo è stato infatti, di recente, sottoposto ad un attento lavoro di restauro, reso possibile grazie al cofinanziamento dell’Opera della Primaziale pisana e della Fondazione Pisa e realizzato dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” di Torino, sotto la direzione dell’Istituto Centrale di Restauro di Roma. 

Autore delle quattro vetrate è Francesco Mori che ha vinto il il concorso internazionale bandito dall’Opera primaziale pisana. L’artista ha sbaragliato la concorrenza di altri 50 candidati provenienti da tutto il mondo. Le vetrate sono dedicate a personaggi simbolici per la Chiesa, in particolare quella pisana. 

Pierfrancesco Pacini, presidente della primaziale, ha spiegato: “Si tratta di un intervento molto importante e di caratura internazionale che ci consegna quattro opere d’arte molto legate al nostro tempo”. Sono infatti il santo patrono Ranieri, papa Paolo VI che in piazza Duomo celebrò una messa nel 1965 al termine del congresso eucaristico nazionale, il beato Giuseppe Toniolo e papa Giovanni Paolo II che visitò Pisa nel 1989, i protagonisti delle nuove vetrate, che saranno ricollocate entro il prossimo 30 aprile 2018. 

Mori, 42enne senese, è pittore, incisore, calligrafo e miniatore. Ha iniziato il suo percorso artistico come autodidatta. Nel 2006 è stato incaricato di dipingere una riproduzione della celebre vetrata, realizzata nel 1288 da Duccio di Buoninsegna, per l’oculo absidale della cattedrale di Siena. Nel luglio del 2007 Vittorio Sgarbi, per conto della commissione incaricata della ricostruzione del duomo di Noto, in provincia di Siracusa, ha scelto Mori per la realizzazione delle vetrate della cattedrale. Infine nel 2015 l’artista è stato scelto per dipingere il drappellone del palio di Siena.

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Pisa, quattro nuove vetrate per il Battistero. Saranno ricollocate entro il 30 aprile 2018

Pisa, quattro nuove vetrate per il Battistero. Saranno ricollocate entro il 30 aprile 2018

Autore delle vetrate sarà l’artista Francesco Mori che ha vinto il il concorso internazionale bandito dall’Opera primaziale pisana, sbaragliando la concorrenza di altri 50 candidati provenienti da tutto il mondo

PISA – Il Battistero di Pisa avrà quattro nuove vetrate che andranno a completare il ciclo decorativo, composto da 16 vetrate istoriate, realizzate nel corso del XIX secolo. Queste ultime quattro andranno a sostituire quelle non più recuperabili. L’intero ciclo è stato infatti, di recente, sottoposto ad un attento lavoro di restauro, reso possibile grazie al cofinanziamento dell’Opera della Primaziale pisana e della Fondazione Pisa e realizzato dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” di Torino, sotto la direzione dell’Istituto Centrale di Restauro di Roma. 

Autore delle quattro vetrate è Francesco Mori che ha vinto il il concorso internazionale bandito dall’Opera primaziale pisana. L’artista ha sbaragliato la concorrenza di altri 50 candidati provenienti da tutto il mondo. Le vetrate sono dedicate a personaggi simbolici per la Chiesa, in particolare quella pisana. 

Pierfrancesco Pacini, presidente della primaziale, ha spiegato: “Si tratta di un intervento molto importante e di caratura internazionale che ci consegna quattro opere d’arte molto legate al nostro tempo”. Sono infatti il santo patrono Ranieri, papa Paolo VI che in piazza Duomo celebrò una messa nel 1965 al termine del congresso eucaristico nazionale, il beato Giuseppe Toniolo e papa Giovanni Paolo II che visitò Pisa nel 1989, i protagonisti delle nuove vetrate, che saranno ricollocate entro il prossimo 30 aprile 2018. 

Mori, 42enne senese, è pittore, incisore, calligrafo e miniatore. Ha iniziato il suo percorso artistico come autodidatta. Nel 2006 è stato incaricato di dipingere una riproduzione della celebre vetrata, realizzata nel 1288 da Duccio di Buoninsegna, per l’oculo absidale della cattedrale di Siena. Nel luglio del 2007 Vittorio Sgarbi, per conto della commissione incaricata della ricostruzione del duomo di Noto, in provincia di Siracusa, ha scelto Mori per la realizzazione delle vetrate della cattedrale. Infine nel 2015 l’artista è stato scelto per dipingere il drappellone del palio di Siena.

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I Luoghi del Giubileo, dal Colosseo al Pantheon

I Luoghi del Giubileo, dal Colosseo al Pantheon

Lunedì 2 ottobre alle 19.30 su Rai5 il viaggio sulla strada dei martiri parte dall’Anfiteatro Flavio, luogo simbolo delle persecuzioni subite dai primi cristiani per arrivare al Pantheon, tempio dedicato a tutti gli dei diventato chiesa dedicata alla Vergine e ai santi martiri

Per i pellegrini di ogni provenienza il luogo classico del martirio è il Colosseo. Il suo ruolo come luogo consacrato dal sangue era già stato riconosciuto dai Papi e, anche se non abbiamo testimonianze storiche, è molto probabile che i cristiani non protetti dalla cittadinanza romana, venissero esposti “ad bestias” dati cioè in pasto alle fiere, nei momenti più acuti delle persecuzioni. Per i pellegrini antichi era importante sostare nel Colosseo, ma anche visitare i luoghi che la tradizione diceva essere stati abitati da San Pietro prima della sua crocifissione.

Per questa ragione i primi cristiani hanno individuato nel Foro Romano, nella cosiddetta prigione Mamertina destinata ai prigionieri di stato, il presunto carcere di S. Pietro trasformato nel Settecento in un vero e proprio santuario memoriale. Altro luogo legato alla memoria di San Pietro prigioniero della legge romana e condannato a morte è San Pietro in Vincoli. In questa chiesa di impianto rinascimentale, e di antico patronato Della Rovere, si conserva la reliquia delle presunte catene di San Pietro, anche se la chiesa è soprattutto famosa perché custodisce il sepolcro memoriale di Giulio II Della Rovere.

La “tragedia della sepoltura” di Michelangelo (la grande tomba che doveva essere costruita dentro San Pietro ma che non fu mai realizzata) ha avuto qui la sua ultima e definitiva elaborazione. Qui Michelangelo ha consegnato al celebre “Mosè” la sua idea eroica della profezia e della religione.

La religione cristiana si incentra sull’antico tessuto culturale e artistico della civiltà greco romana, a volte limitandosi soltanto a mutare il nome e la destinazione degli antichi luoghi di culto. Accade così che il “Pantheon”, il tempio dedicato a tutti gli dei dell’Olimpo pagano, senza in nulla mutare le forme architettoniche dategli dall’imperatore Adriano, cambia semplicemente nome: diventa la chiesa dedicata al Pantheon cristiano, alla Vergine e ai santi martiri.

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Roma. Massimiliano Tommaso Rezza alla Colli independent art gallery

Roma. Massimiliano Tommaso Rezza alla Colli independent art gallery

La stagione autunnale della galleria romana si è aperta lo scorso 22 settembre con l’esposizione Die andere Seite a cura di Daniela Cotimbo

ROMA –  Spunto per questa personale di Massimiliano Rezza è l’opera di Alfred Kubin, che dà anche il titolo alla mostra. Il progetto è focalizzato sul prelievo e l’accumulo di immagini provenienti dalla rete, selezionate, non in funzione di una logica precostituita, ma in virtù di una volontà di decostruzione della fotogenia.

Si tratta, nella maggior parte dei casi, di serie di fotogrammi attraverso cui Rezza interroga il medium fotografico, prediligendo la forma aperta e indefinita a quella narrativa. 

Spiega Cotimbo: Massimiliano non interviene sull’immagine, il suo intervento consiste nella selezione e nell’accumulo. Non sempre si tratta di immagini isolate, talvolta Rezza decide di mostrarci intere sequenze di fotogrammi il cui carattere resta enigmatico. L’interesse dell’artista non è quello di determinare con le sue scelte la direzione per una nuova lettura della storia, o delle storie, ma piuttosto quello di indagare i meccanismi insiti nell’immagine stessa, in grado di provocare attrazione e/o repulsione”.  “Il prelievo è l’occasione per una sospensione del giudizio, l’accostamento privo di logiche determinate permette alle immagini di manifestarsi per quello che sono, dei seducenti simulacri la cui origine resta ignota”.

“Il gioco diventa ancora più ‘spinto’ – aggiunge la curatrice – “quando Rezza decide dinserire all’interno della serie fotogrammi relativi alla residenza Hitler e Eva Braun a Berghof, tra le montagne bavaresi”Infatti all’interno di questo archivio, costituito da più di 1500 immagini, sono presenti circa 30 fotogrammi prelevati da video personali di Eva Braun in cui sono ripresi momenti di vita privata di Adolf Hitler.  Queste immagini vengono assorbite dal flusso magmatico dell’archivio e perdono il loro carattere disturbante. Il Führer non è immediatamente riconoscibile e diventa solo una figura umana tra molte altre.

“Tutto il lavoro – sottolinea l’artista – è una traduzione di un’esperienza onirica o di un’allucinazione dove le immagini sembrano avere la stessa qualità o natura; non importa quale sia la loro origine. Le fotografie di Hitler sono un Cavallo di Troia trascinato all’interno delle mura della nostra città.” 

In mostra una serie di oggetti-libro racchiudono la complessità dell’archivio pur non offrendo mai una visione unica d’insieme. Mentre tre stampe in grande formato, che accompagnano il progetto espositivo, indagano la natura ambigua del frammento web.

L’esposizione sarà visitabile fino al 28 ottobre 2017. 

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Vademecum

Massimiliano Tommaso Rezza
22 settembre / 28 ottobre 2017
Colli independent Art Gallery
Via di Monserrato 40, Roma

tel. 0039 066869673
mob. 334 7124065 / 349 5240942
www.colli-independent.com
info@colli-independent.c

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Grande successo per UffiziLive 2017 che chiude con oltre 20 mila visitatori

Grande successo per UffiziLive 2017 che chiude con oltre 20 mila visitatori

Avviata nel 2016, la rassegna, grazie al ricco e eterogeneo programma, ha registrato nelle 18 Serate un crescente successo di pubblico. Il confronto con il ciclo del 2016 ha fatto rilevare 10.966 presenze in più, con un aumento del 94%

FIRENZE – Si è conclusa martedì 27 settembre la seconda edizione di #UffiziLive, l’iniziativa che propone un suggestivo dialogo fra arti performative e spazi e opere degli Uffizi, con spettacoli organizzati il martedì sera in orario di apertura straordinaria del Museo. La rassegna ha registrato un grande successo di pubblico con presenze raddoppiate rispetto all’edizione 2016. 

In particolare, l’ultima serata di apertura, martedì 27 settembre, ha raggiunto un ottimo riscontro di pubblico: i visitatori sono stati 1651, che comparati ai 461 dell’ultima serata dell’edizione 2016, corrispondono a un aumento del 260%.

Nel complesso, a chiusura dell’iniziativa, hanno partecipato ai 18 eventi organizzati, nei quattro mesi di durata, da giugno a settembre, un totale di 21.620 visitatori

Lo spettacolo di questa edizione che ha registrato il maggior numero di presenze è stato AD-AR-TE con Tre noccioli del Duecento, nella serata del 12 settembre, con un totale di 1677 visitatori.

Uno degli eventi di #UffiziLive 2017 si è svolto, nella serata di sabato 23 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2017: lo spettacolo di Alifer Artsody, con ingresso facilitato ad 1 euro, dalle 19.00 alle 22.00, è stato seguito da 1.122 persone con un + 62,61% rispetto alla stessa serata dell’anno prima, ad uguali condizioni di accesso. 

Il Direttore delle Gallerie, Eike Schmidt dichiara: “Grazie agli artisti che hanno partecipato a questa edizione, selezionati fra oltre 250 candidature le Gallerie degli Uffizi hanno offerto ai propri visitatori la possibilità di un’esperienza unica: quella di guardare le opere da prospettive del tutto inaspettate, in modo più libero e coinvolgente rispetto alla visita tradizionale. Per la prima volta, l’hip hop è entrato agli Uffizi; un concerto che riproduceva i suoni degli  insetti ha dato al pubblico l’impressione di immergersi nel prato della Primavera; ma abbiamo anche potuto ascoltare musica tradizionale negli spazi della mostra “Facciamo presto”, grazie alla quale sono stati raccolti 649.000 euro a favore delle zone terremotate della Regione Marche.  Tra le tante occasioni di concreto dialogo fra opere d’arte e esperienze performative dal vivo, ricordiamo musica classica e moderna al violoncello, suonata a sorpresa davanti alle opere, e madrigali seicenteschi eseguiti davanti a Caravaggio e Artemisia Gentileschi. Nel complesso dunque, è stata un’esperienza con ottimi riscontri numerici, dovuti anche al carattere veramente innovativo e sperimentale di un’iniziativa che ha aperto tante nuove possibilità di riflessione sui nostri capolavori”.

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