Genio, arte e follia nella campagna social del Mibact di novembre

NAPOLI. PALAZZO REALE Salvatore Brancaccio NICCOLÒ DE' LAPI - 1866

L’invito, come sempre, è quello di coinvolgere i visitatori degli oltre 420 musei, parchi archeologici e luoghi della cultura italiani in un collettivo reportage fotografico da condividere con  l’hashtag #follianellarte e #novembrealmuseo

Parte #follianellarte, la campagna social che celebra genio, arte e follia nelle collezioni degli oltre 420 musei statali, per tutto il mese di novembre. Tra le opere scelte dal MIbact per il mese di novembre ci sono le anime dannate per sempre o più semplicemente in preda alla follia amorosa come l’Orlando Innamorato al Palazzo Ducale di Sassuolo, la pazzia suicida di Ofelia dipinta da Gioacchino Toma alla Galleria Nazionale della Puglia o quella scolpita da Arturo Martini a Brera, l’autoritratto del genio folle di Ligabue agli Uffizi di Firenze, il ritratto di Erasmo da Rotterdam, autore dell’Elogio della Follia, conservato a Palazzo Corsini, la statua che immortala il mito di Crono che divora i suoi figli, alla Galleria Spada, e ancora la follia fratricida in Caino e Abele di Tintoretto. Tra le opere scelte dal MiBACT per questo mese, anche le statue di due folli e sanguinari imperatori romani, Caligola al Mann di Napoli, Commodo al Museo Nazionale Romano, e ancora la Pazza di Giacomo Balla alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e La Folle del trittico Le tre sorelle Amedeo Bocchi del Complesso de La Pilotta a Parma. 

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“Il disegno infantile nell’arte e nel pensiero visivo”, l’ultimo saggio di Antonio Torquato Lo Mele

Il volume, edito da Gangemi, vuole dare un contributo a comprendere la genesi della creatività infantile e coglierne il nesso con testimonianze di eventi artistici ed espressioni culturali del XX secolo

ROMA –  Il 9 novembre verrà presentato alle 17, presso la sede della casa editrice Gangemi, in via Giulia 142, a Roma, il volume dal titolo Il disegno infantile nell’arte e nel pensiero visivo di Antonio Torquato Lo Mele, architetto, artista, docente di arti applicate e studioso della comunicazione visiva. 

Al centro di questo nuovo saggio di Lo Mele c’è “l’arte dello scarabocchio”, ovvero una rivalutazione completa del disegno infantile, nella sua struttura simbolica e formale.

Il volume, pensato e scritto come testo divulgativo, ma anche, all’occorrenza, come materiale universitario, fornisce chiavi di lettura capaci di entrare nel percorso sinergico tra produzione grafica dei bambini e strutture iconografiche degli artisti indagati: Mirò, Fontana, Picasso, Klee, Steiner, Beuys e tanti altri. 

Il libro mette in discussione la prevalente interpretazione evolutiva per cui ciò che viene dopo è sempre migliore di quel che viene prima, configurando il disegno infantile come mondo ricco, assolutamente autonomo e congruente al proprio interno. “In altre parole – spiega l’autore – il tratto dei bambini non si giustifica in quanto destinato a trasformarsi in disegno ‘corretto’ dal punto di vista del realismo visivo, adulto. Esso semplicemente ‘appare’ in una certa età dell’uomo che siamo abituati a chiamare infanzia. Poi scompare per far posto ad altre stagioni”.

Obiettivo del saggio, corredato da disegni di bambini e opere d’arte del secolo scorso, è un’indagine sull’origine della creatività e del pensiero visivo, nonché una riabilitazione di quest’ultimo. “In un’epoca in cui la pratica della parola ha preso il sopravvento e ogni altro linguaggio è stato relegato in un mondo specializzato – come quello degli artisti -, tracce dell’originario pensiero visivo rimangono intatte quasi solo nell’universo dei bambini – scrive Lo Mele -, che riescono a mettere i loro segni al servizio del significato. Volendo ricorrere ad una metafora, oggi viviamo un po’ tutti, purtroppo, in una forma di analfabetismo visivo dalle evidenti ricadute sociali e culturali. Siamo orfani della semplice matita…”. 

Questo saggio è rivolto non solo agli artisti ai teorici della forma e della figurazione ma anche a coloro che non hanno particolare talento artistico né pensano mai di seguire un’attività del genere, a ‘l’homme du commun’ direbbe Dubuffet, a coloro che hanno perso l’abitudine di tenere in mano una matita, ritenuta inutile per una presunta incapacità ad usarla. Infine agli educatori, a quanti pensano che il disegno non sia come nello sport agonistico il luogo dove si formano e si esercitano solo i talenti artistici, ma dove si forma il pensiero visivo.

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Vademecum

“Il disegno infantile nell’arte e nel pensiero visivo” di Antonio Torquato Lo Mele
Presentazione presso casa editrice Gangemi, via Giulia 142 – Roma
ore 17.00

 

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AGM, street art e musica per aiutare Amatrice

DJ Baro

Lunedì 6 novembre “Street Art per Amatrice 2017” ideato dallo street artist Mauro Sgarbi e curato dalla storica dell’arte Simona Capodimonti

ROMA – Lunedì 6 novembre AGM ospiterà “Street Art per Amatrice 2017” un modello innovativo di valorizzazione turistica e rilancio socio-economico dedicato al Comune di Amatrice. All’interno della serata verranno raccolti fondi per portare sostegno alla popolazione del comune laziale, una delle zone più colpite del recente terremoto. Gli artisti che interverranno duramente la serata, saranno poi ospiti della comunità cittadina, per contribuire con le loro opere e il loro lavoro ad abbellire e decorare gli spazi salvati o ricostruiti. 

Guest star della serata sarà DJ Baro direttamente dalla storica formazione Colle Der Fomento, che con le sue sonorità urban accompagnerà il lavoro di uno dei cinque artisti che hanno aderito a “Street Art X Amatrice”: Betroot, Giusy Guerriero, Moby Dick, Maupal e Mauro Sgarbi.

La serata che vede anche la partnership del Progetto Roma 3 dell’Università degli Studi Roma Tre, prevede anche l’esibizione dei resident AGM come Discount, Caimano e Barbetz che scalderanno la dancefloor con le loro selezioni indie-electro-rock e tropical bass.

Continua anche il nuovo servizio navetta che consentirà a studenti e non-automuniti di raggiungere comodamente il locale il costo complessivo del transfer è di 3 euro A/R. Chi usufruirà del servizio avrà diritto ad uno shot di benvenuto, le partenze sono da Piramide (andata 00.00 – ritorno 04.00), Piazza Bologna (andata 01.00 – ritorno 05.00) e Piazza Trilussa (andata 00.30 – ritorno 04.30).

Durante la serata AGM show con Gianny’s United Team & Double L, diretti da Romeo Rodeo. On the ledge: “Writers Wars” a cura di Ivan Fornari, VJ set a cura di Miyagi e photo shooting show a cura di Fabio Germinario e Carlo Ottaviano.

Vademecum

lunedì 6 novembre 
dalle 23 alle 5
Factory
Piazzale dello Stadio Olimpico, 8 – Roma
Euro gratuito fino alle 23.30 / Euro 5 con drink fino all’1
Infoline 3288640362

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Fukushi Ito al MAG di Spoleto

Fukushi Ito al MAG di Spoleto

“Persona. In the space e in the time” l’esposizione a cura del critico e filosofo Roberto Mastroianni, promossa dall’Associazione MetaMorfosi, dal 4 al 30 novembre, negli spazi prestigiosi di Palazzo Bufalini 

SPOLETO (PERUGIA) – L’arte poetica di Fukushi Ito approda al MAG – MetaMorfosi Art Gallery di Spoleto. La personale dell’artista è una esperienza sensoriale molto particolare e raffinata, unica nel suo genere. Articolata in tre sezioni, la rassegna, attraverso un corpus di circa trenta opere di grandi e piccole dimensioni, molte delle quali inedite, ha come focus l’idea di persona/personaggio, ovvero di figura esemplare in cui si cristallizza una certa epoca e un certo ambiente sociale e culturale. 

Installazioni ambientali, foto, trasparenze, computer drawing danno vita ad una galleria di figure “eccezionali” nella propria storicità, biografia e produzione. Si va dal grande samurai dell’epoca Edo, Miyamoto Musashi a Korin Ogata, pittore della scuola Rimpa, dal pittore di Ukiyoe, Katsushika Hokusai al romanziere Jun’ichirō Tanizaki, si prosegue con personaggi come Yukio Mishima, Paolo Uccello, Piero della Francesca, Leonardo da Vinci, Niccolò Macchiavelli, Lucio Fontana, Bruno Munari, Oriana Fallaci, Gillo Dorfles. Si tratta di figure storiche o contemporanee “emblematiche” che hanno contribuito alla formazione e alla crescita della stessa artista. 

Fukushi Ito ha trascorso trent’anni della sua vita dividendosi tra Italia e Giappone .“Due patrie”, due mondi lontani, da cui l’artista è riuscita a cogliere le rispettive culture e tradizioni. Materiali antichi e contemporanei dialogano nella sua arte in maniera equilibrata ed armoniosa, sviluppando una perfetta sintesi poetica e sperimentale, in cui l’utilizzo della luce diviene elemento unificante. 

Spiega il curatore: “La carta giapponese (washi) e i pigmenti naturali si uniscono all’immagine foto e video realistica, al computer drawing, al plexiglass e alla pellicola trasparente, alla luce del neon e dei led. Il lavoro di Fukushi Ito è un infinito esercizio di sintesi stilistica e materica, finalizzato alla rappresentazione della presenza dei fenomeni umani e fisici nello spazio e nel tempo. Fukushi Ito si interroga, vede le dinamiche con cui la realtà prende forma e decide di riproporle artisticamente. In questa mostra l’attenzione dell’artista è posta sulla restituzione installativo/scultorea (Assemblage) e pittorico/digitale (computer drawing) della fisionomia culturale e simbolica di alcune figure esemplari della storia collettiva e di quella individuale dell’artista”.

Le opere realizzate con la tecnica di computer drawing hanno un carattere fortemente iconico ottenuto sovrapponendo immagini, foto realistiche di paesaggi, dei personaggi stessi, riproduzioni dei loro scritti e delle loro opere, che danno vita ad un “rappresentazione virtuale” che produce una  “realtà dilatata”. Le immagini proiettate nell’ambiente espositivo, grazie all’uso della luce montata all’interno delle installazioni a forma di poliedro, restituiscono la sensazione immersiva di una contemporaneità popolata di immagini e figure che circondano la nostra esistenza e formano il tessuto connettivo del mondo globalizzato.

A fare da contraltare a queste immagini ci sono gli assemblage,  installazioni scultoree composte da sfere, staffe d’acciaio e materiali plastici e figure geometriche finalizzate a restituire in maniera astratta l’essenza sempre di questi personaggi. Le opere in trasparenza, costituiscono invece un’installazione formata da 100 quadri trasparenti di piccole dimensioni, che partendo da immagini digitali interagiscono con la luce e le pellicole di rivestimento in un paziente lavoro di “ri-composizione” del reale.

Dopo Andy Warhol e Laurence Gartel, in dialogo tra Pop Art e la sua declinazione digitale, con cui MetaMorfosi ha inaugurato al MAG MetaMorfosi Art Gallery di Spoleto una riflessione dedicata al contemporaneo – commenta il presidente di MetaMorfosi Pietro Folena – per questo nuovo appuntamento è stato fondamentale l’incontro con un’artista potente e comunicativa come Fukushi Ito.  Ci è sembrato che quest’artista giapponese, che ha scelto l’Italia come sua seconda patria, incarni al meglio il nostro ambizioso progetto di creare un ponte culturale fra diverse civiltà. Spoleto, con la sua vocazione all’avanguardia, alla sperimentazione e alla valorizzazione del nuovo, è senza dubbio il luogo perfetto per accoglierla”. 

“Continua il connubio tra Spoleto e MAG – sottolinea il Sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli. In uno scenario di grande suggestione, affacciandosi su Piazza Duomo, questo prezioso spazio espositivo conferma la nostra città come luogo di eccellenza nel campo della cultura. Oltre alle mostre su De Chirico e Canova, MAG si configura anche come laboratorio per presentare al pubblico autori contemporanei aperti alla sperimentazione e alla costante ricerca di linguaggi visuali inediti. Lo dimostrano la recente mostra su Andy Warhol e Laurence Gartel e lo conferma splendidamente questo evento su Fukushi Ito. MAG è una finestra sul mondo dell’arte che allarga gli orizzonti espositivi che Spoleto sa offrire e che dimostra come una virtuosa sinergia tra pubblico e privato possa dar vita ed esperienze e iniziative di assoluta qualità”.

La mostra, patrocinata dal Comune di Spoleto, sarà aperta al pubblico dal 4 al 30 novembre 2017. 

Vademecum

Persona. In the space and in the Time. By Fukushi Ito
4 – 30 novembre 2017
Palazzo Bufalini -Piazza Duomo
Spoleto
A cura di Roberto Mastroianni
Inaugurazione venerdì 3 novembre 2017 ore 18.00
Ingresso libero

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Milano. Ability Art. La forza della differenza

Milano. Ability Art. La forza della differenza

La mostra vuole essere momento di riflessione sul significato dell’arte come superamento delle barriere e come espressione intima di creatività, libertà e bellezza. 40 opere raccontano l’universo intimo e complesso di 11 artisti che hanno dimostrato che l’arte non ha bisogno di mani per esprimersi

MILANO – Si terrà dal  6 al 20 novembre 2017, presso la Galleria Santa Radegonda, la mostra Ability Art. La forza della differenza a cura della storica dell’arte Simona Bartolena. L’esposizione si propone come momento di riflessione profonda in cui il superamento delle barriere diventa espressione di creatività, libertà e bellezza. Le opere esposte permetteranno al visitatore di essere introdotto nel mondo governato dal binomio arte-disabilità attraverso video e contenuti multimediali, interattivi e immersivi, attraverso i quali verrà aperta una finestra sulle capacità straordinarie di questi artisti diversi che in questi anni ci hanno saputo semplicemente meravigliare.

11 autori, 11 stili diversi, 11 storie diverse e 11 personalità diverse: le 40 opere esposte (oli, acrilici, acquerelli e pastelli) racconteranno prima di tutto l’universo intimo e complesso di 11 artisti che hanno dimostrato con il loro lavoro che l’arte non ha bisogno di mani per esprimersi. Si tratta infatti di bellezza diversamente prodotta dagli artisti di AbilityArt che, con bocca e piedi, hanno saputo trovare in loro stessi la forza per superare ogni barriera e realizzare il proprio sogno di diventare pittori. C’è qualcosa di eroico nelle loro opere, che va al di là della semplice estetica.

Vademecum

Dal 06 Novembre 2017 al 20 Novembre 2017
Milano, Galleria Santa Radegonda
Info: +39 045562276 info@abilityart.it
www.abilityart.it

La mostra è stata ideata da Inthera, prodotta da Mondadori Portfolio e dall’agenzia fotografica di Mondadori. 

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Roma, danneggiato nuovamente il fregio di William Kentridge sul Tevere

Roma, danneggiato nuovamente il fregio di William Kentridge sul Tevere

Anche lo scorso anno, ad aprile, l’opera era stata imbrattata con alcune scritte vandaliche, realizzate soprattutto con spray che ricoprivano circa 30 mq di superficie

ROMA – Ancora una volta il Fregio dell’artista sudafricano realizzato sui muraglioni del Tevere è stato danneggiato. Non è la prima volta che l’opera, inaugurata il 21 aprile del 2016, subisce dei danni. 

Proprio lo scorso anno, ad aprile, era stato imbrattato da alcune scritte vandaliche, realizzate soprattutto con spray che ricoprivano circa 30 mq di superficie.  Il Servizio Restauri della Sovrintendenza Capitolina allora era dovuto intervenire per rimuoverle, senza apportare modifiche al fregio e cercando di restituire la sua originale cromaticità. 

Per quanto riguarda questo ulteriore danno, la Sovrintendenza si è già attivata per l’organizzazione nei prossimi giorni del monitoraggio e per la valutazione del tipo di intervento da effettuare. 

In una nota il vicesindaco e assessore alla Cultura Luca Bergamo ha dichiarato: “Condanno il gesto che denuncia ignoranza e dispregio tanto dello spazio pubblico che dell’ingegno di un grande artista. Rattrista la mancanza di rispetto verso la nostra città che temo trovi alimento nella povertà e del dibattito pubblico che si accanisce a fornire una immagine apocalittica di Roma lontana dalla sua articolazione e vivacità”.

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Art of… Scandinavia su Rai 5

Art of… Scandinavia su Rai 5

Nel secondo episodio della serie in onda venerdì 3 novembre alle 21.15 Andrew Graham Dixon racconta la trasformazione della cultura danese

Nonostante le modeste origini di piccolo regno ai confini settentrionali dell’Europa, la Danimarca è diventata nel tempo una grande potenza e un faro della cultura contemporanea. Andrew Graham Dixon ripercorre la storia di questa trasformazione da “brutto anatroccolo” a “cigno”, che ha regalato alla cultura del Vecchio Continente nomi come Hans Christian Andersen, autore delle fiabe che tutti conoscono, o Bertel Thorvaldsen, scultore che all’inizio del 1800 era uno tra i più amati in Europa. Senza dimenticare la prestigiosa presenza della Danimarca nel mondo delle attuali serie tv.

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