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MAXXI e Bulgari a sostegno dei giovani talenti dell’arte. Fotogallery

Dal 1° giugno al 28 ottobre 2018 in mostra le opere dei finalisti del MAXXI BVLGARI PRIZE. Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI: “Il Premio rappresenta il nucleo fondante della collezione pubblica permanente, “cuore pulsante” del museo ROMA - Sono Talia Chetrit (1982), Invernomuto (Simone Bertuzzi, 1983 e Simone Trabucchi, 1982) e Diego Marcon (1985) i finalisti di questa edizione del MAXXI BVLGARI PRIZE, le cui opere verranno esposte a partire dal 1 giugno nella mostra a cura di Giulia Ferracci. I giovani artisti sono stati scelti da una  giuria internazionale composta da David Elliott curatore indipendente, Yuko Hasegawa Direttore artistico del MOT di Tokyo, Hans Ulrich Obrist Direttore Artistico della Serpentine Galleries di Londra, Hou Hanru Direttore artistico del MAXXI e Bartolomeo Pietromarchi Direttore del MAXXI Arte. Sulla base delle opere esposte, il prossimo 13 ottobre 2018 la stessa giuria sceglierà e annuncerà il vincitore, la cui opera entrerà a far parte della Collezione MAXXI. La mostra è stata presentata il 30 maggio da Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI, Jean Christophe Babin, Amministratore Delegato del Gruppo Bvlgari, i giurati, alla presenza dei tre finalisti. Giovanna Melandri ha affermato: “Sono particolarmente lieta di questa mostra, per diverse ragioni. Il Premio rappresenta il nucleo fondante della collezione pubblica permanente del MAXXI, 'cuore pulsante' del museo. Grazie al Premio, sono entrate in collezione opere di Vanessa Beecroft, Lara Favaretto, Nico Vascellari, Francesco Vezzoli e molti altri. Oggi, grazie alla prestigiosa partnership con Bvlgari, che ancora una volta ringrazio, il Premio diventa più grande e importante per noi. Con Bvlgari, emblema di creatività e qualità italiane, abbiamo avviato una collaborazione di sei anni: un’alleanza strategica tra pubblico e privato per la cultura e per la giovane arte. Più volte ho definito il MAXXI 'laboratorio di futuro' e questa mostra rispecchia appieno questa idea: i tre giovani finalisti, cui faccio i complimenti, rileggono, interpretano e ci aiutano a capire attraverso la loro ricerca artistica questo nostro tempo così complesso”. Jean Christophe Babin ha invece commentato: “Siamo giunti alla prima edizione del MAXXI BVLGARI PRIZE, un progetto in cui tutti gli artisti selezionati hanno realizzato opere che stimolano una profonda riflessione sulla realtà attuale attraverso una creatività originale ed audace, fuori dagli schemi. Questa stessa tensione alla sperimentazione è da sempre una parte importante del DNA di Bvlgari. Siamo fieri di poter dare il nostro contributo allo sviluppo dell’arte contemporanea arricchendo la collezione permanente di un Museo come il MAXXI, punto di riferimento a livello internazionale e per la vita culturale della città di Roma. Questo Premio rappresenta un auspicio importante, poiché sostenere i giovani artisti emergenti significa investire in un futuro fatto di idee, talento e passione”. La mostra è allestita nella Galleria 4 del museo. Il percorso si apre con Invernomuto (Simone Bertuzzi, Piacenza 1983 e Simone Trabucchi, Piacenza 1982,  vivono a Milano), scelto  per “la ricerca su questioni sociali e politiche globali attuata tramite l’utilizzo sapiente di un immaginario influenzato da culture pop e dalla sottocultura, capace di rendere il suo lavoro personale e sincero”.  Il duo di artisti presenta un’opera nuova e complessa composta da un film, un’installazione sonora, una scultura e un profumo, in quella commistione di linguaggi diversi che caratterizza la loro ricerca artistica.  Si prosegue con  Diego Marcon (Busto Arsizio, 1985, vive a Milano), scelto “per aver adottato un approccio originale e poetico alla sperimentazione audiovisiva e all’uso dei generi cinematografici e per la rilettura critica di siti storici”. Marcon presenta un nuovo lavoro, Ludwig, un video proiettato a tutta parete realizzato con la tecnica CGI (computer-generated imagery), utilizzata nella computer grafica. Il protagonista è un bambino che accende un fiammifero in uno spazio sospeso, che poi scopriremo essere quello di una nave in balia di una tempesta. Questo lavoro approfondisce  la sperimentazione di Marcon  sull’immagine e la potenza evocativa di ciò che non è immediatamente visibile.  Conclude il percorso il progetto Amateur di Talia Chetrit (Washington D.C. 1982, vive a New York) scelta per “la sua capacità di reinventare l’uso della fotografia combinando linguaggi tradizionali e contemporanei nella sua interpretazione del rapporto tra corpo, sguardo e identità”.  L’artista, che vive e lavora a New York, presenta un corpus di oltre 20 fotografie della sua produzione recente insieme a immagini provenienti dal suo archivio personale e un video di cui sono protagonisti i suoi genitori. Chetrit mette in campo una complessa teatralità  che esplora  i confini tra il soggetto e lo spettatore, la vulnerabilità e l’esibizione. {igallery id=4922|cid=1009|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0} {igallery id=3719|cid=1010|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0} Vademecum MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secoloMAXXI BVLGARI PRIZEwww.maxxi.art - info: 06 32.48.61; info@fondazionemaxxi.itorario di apertura: 11.00 – 19.00 (mart, merc, giov, ven, dom) 11.00 – 22.00 (sabato) chiuso il lunedì   ...

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