Sei qui

Il mito di Gilles Villeneuve rivive in una mostra al Museo del Monza Eni Circuit

Oltre 170 fotografie di Ercole Colombo, video, memorabilia e oggetti ripercorrono la carriera di uno dei piloti più amati della storia del motorismo   MONZA -  “Gilles Villeneuve. Il mito che non muore” è il titolo della mostra, a cura diErcole Colombo e Giorgio Terruzzi, che dal 4 maggio al 22 luglio 2018 viene ospitata al Museo del Monza Eni Circuit.  Si tratta di una esposizione che ripercorre la storia umana e sportiva di uno dei piloti più amati dal pubblico, scomparso per un tragico incidente sul circuito belga di Zolder nel 1982.  In rassegna oltre 150 fotografie di Ercole Colombo, reporter di sport tra i più apprezzati,  alcune immagini provenienti dal Museo Villeneuve di Berthierville in Canada e un video realizzato per l’occasione con una testimonianza di Mauro Forghieri, storico ingegnere motorista della Ferrari, oltre che da una sezione con altri oggetti e memorabilia legati al mito di Villeneuve. Alle immagini di Colombo fanno da contrappunto i testi di Terruzzi che accompagnano il visitatore lungo la vicenda biografica di Villeneuve. Inoltre una sezione inedita che ospita una fedele ricostruzione del contesto di vita professionale di Villeneuve, con i bolidi di Formula 1 e la curva di un circuito, interamente costruiti in mattoncini Lego®. L’opera, nata dalla fantasia di Wilmer Archiutti, è ideata e prodotta da LAB Literally Addicted to Bricks laboratorio creativo di Roncade, in provincia di Treviso. Il racconto della mostra prende il via partendo dal 1950, anno della nascita di Gilles, e analizza il periodo della giovinezza, quando comincia ad articolare la sua passione per i motori, attraverso le scorribande notturne alla guida delle auto del padre, partecipando alle prime gare di accelerazione, quindi gareggiando con le motoslitte, grazie alle quali inizia a costruirsi una certa notorietà. Del 1973 è il suo debutto nel mondo delle monoposto: Formula Ford, Formula Atlantic, Formula 2, sino all’esordio in Formula 1 con una McLaren, nel Gran Premio di Gran Bretagna. E’ il 1977 quando la carriera e la vita di Villeneuve subisce un radicale cambiamento. Il pilota incontra infatti Enzo Ferrari che, nel mezzo di un divorzio burrascoso da Niki Lauda, desidera ribadire la supremazia delle sue macchine rispetto al pilota. La trattativa è breve: Gilles debutta sulla rossa, il 9 ottobre, in Canada. “Quando mi presentarono quel piccolo canadese - ricordava Enzo Ferrari -, tutto nervi, riconobbi subito in lui il fisico di Nuvolari e mi dissi: Dagli una possibilità”. La mostra raccoglie inoltre le immagini più significative e inedite di una carriera folgorante: dai primi, clamorosi incidenti che portarono al soprannome ‘Aviatore’ - visto che Gilles sembrava voler trascorrere più tempo in aria che sull’asfalto - alla prima vittoria, ottenuta sul circuito di casa nel 1978, al duello epico con René Arnoux nel Gran Premio di Francia a Digione, 1979. Una lunga sequenza di sorpassi, azzardi, sbandate, e contatti che fece nascere tra i tifosi ferraristi quella “Febbre Villeneuve” che mai li abbandonerà. La rassegna prosegue infine con la ricostruzione del suo annus horribilis, il 1982, con lo schiaffo morale ricevuto dal compagno di squadra Didier Pironi che, contravvenendo agli ordini di scuderia, lo superò all’ultimo giro del Gran Premio di Imola, sino al tragico e ultimo volo a Zolder che segnò la fine della sua giovane vita e si chiude idealmente con la sala dedicata al figlio Jacques, che ha portato a termine una sorta di missione di famiglia, conquistando uno storico tris di vittorie: il campionato Kart americano, la 500 miglia di Indianapolis e, finalmente, il campionato del mondo di Formula 1, nel 1997. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Skira.  ...

Articoli Correlati

Lascia un commento