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Macro Roma. Il progetto del nuovo direttore artistico, Luca Lo Pinto

Il museo resterà chiuso fino al 24 aprile 2020 per il riallestimento e un restyling delle sale. Non più Macro Asilo ma Museo per l'immaginazione preventiva, pensato come un magazine tridimensionale che distribuisce le sue rubriche in ogni suo spazio ROMA - Comincia una nuova era per il Macro di via Nizza a Roma. Dopo l’esperienza del Macro Asilo di Giorgio De Finiis, il museo passa ora nelle mani del nuovo direttore artistico, Luca Lo Pinto, romano, classe 1981, già curatore della Kunsthalle Wien.  Per il Museo dunque nuovo logo (un polpo azzurro su fondo argentato), nuovo nome e nuova identità. Si chiamerà “Museo per l'immaginazione preventiva”, un omaggio all’Ufficio istituito a Roma nel 1973 da Carlo Maurizio Benveduti, Tullio Catalano e Franco Falasca con l’obbiettivo di produrre un’arte capace di rivoluzionare la società. Il Museo pensato da Lo Pinto non sarà un contenitore di mostre, ma si fa esso stesso mostra, intesa come forma e luogo di produzione costante,  che riduce la distanza con i visitatori, aprendosi anche a mondi solitamente meno esplorati quali il design, l'editoria e la musica sperimentale. Viene inoltre concepito come un magazine tridimensionale, in cui ogni spazio del museo è ripensato come una specifica rubrica.  La programmazione  sarà quindi scandita non esclusivamente dalle mostre, ma da una serie di formati: MONO (Aritmici; Polifonia), monografie interdisciplinari; MEDIUM (Musica da Camera; In-Design; Studio Bibliografico; Palestra), sezioni dedicate ad ambiti e processi non convenzionali ma oggi centrali nelle pratiche artistiche contemporanee; RETROFUTURO, uno speciale display che ripensa la collezione attuale e funge da palinsesto dove esporre le opere di una collezione in fieri dedicata alle nuove generazioni; SOLO / MULTI, mostre monografiche, con l’eccezione di qualche collettiva, dedicate a figure fuori formato, coerenti all’attitudine  interdisciplinare del museo; AGORÀ, il motore discorsivo del museo, con un programma di incontri a loro volta scanditi in formati; EXTRA, che sviluppa sia una MACRO Academy che funga da software per attività di approfondimento e formazione sia uno spazio permanente dedicato all’attività didattica per i bambini.  Il Macro resterà chiuso fino al  24 aprile 2020 per una fase di restyling e adeguamento degli spazi. La mostra con la quale inaugurerà è concepita come un “editoriale” che abbraccerà l’intero museo – compresi gli spazi “interstiziali” e non funzionali.  “Editoriale” darà ai visitatori la possibilità di navigare attraverso gli spazi in una dimensione insolita, in cui il museo sarà riportato alla condizione neutra di uno stadio iniziale. Le opere – alcune commissionate per l’occasione, altre già esistenti – fungeranno da voci fuori campo destinate a produrre un’esperienza coinvolgente  che combina linguaggi, discipline, poetiche e generazioni apparentemente distanti per farle risuonare insieme. Dopo questa introduzione il grand opening del Museo si svolgerà il 3 ottobre 2020, momento in cui tutti gli spazi-rubrica funzioneranno per la prima volta contemporaneamente, per poi articolarsi in maniera autonoma e dinamica. L’esposizione della collezione permanente del Museo, che conta 1.200 opere tutte conservate nei depositi, inaccessibili per motivi di sicurezza, emergerà solo sotto forma di una serie di gigantografie delle opere e degli spazi in cui sono conservate, realizzate dalla fotografa Giovanna Silva.  Questa serie di fotografie rappresenterà “una meta-collezione predisposta ad accogliere un nuovo nucleo di opere di giovani artisti italiani che potrebbero diventare parte della collezione del Museo" - ha spiegato Lo Pinto. “In un momento storico in cui il concetto di museo e la sua identità sono messi in continua discussione dai mutamenti sociali ed economici nonché dai linguaggi dell’arte stessa,  - ha sottolineato il neo direttore - è essenziale sperimentare modelli alternativi dove l’immaginazione possa essere il motore principale. Declinerò l’intera istituzione in una dimensione performativa: un grande stage in cui far convivere situazioni, mostre, progetti con dimensioni spaziali e temporali diversi mirando a coinvolgere il pubblico con una programmazione che sia insieme accessibile ma non d’intrattenimento, comprensibile ma non didascalica”. "L’obiettivo - ha concluso Lo Pinto - è di mettere a punto una struttura museale elastica e interdisciplinare che pone al centro gli artisti e il loro pensiero. Un museo quale studio di produzioni di immaginari”.  “Siamo certi  - ha dichiarato Cesare Pietroiusti Presidente CdA Azienda Speciale Palaexpo, dopo aver ringraziato Giorgio De Finiis - che il nuovo Museo per l’Immaginazione Preventiva,  guidato da Luca Lo Pinto sarà in grado non soltanto di sostenere e fare crescere il MACRO come luogo basato su apertura, pluralità e pratiche discorsive, ma anche di creare spazi di valorizzazione della ricerca artistica nazionale e internazionale che attraversa i confini delle discipline, che punta sul rigore della ricerca e sulla sperimentazione di nuovi linguaggi”. Infine il vicesindaco con delega alla Crescita culturale, Luca Bergamo, ha affermato: ”L’esperienza di Giorgio De Finis con il Macro asilo è stata fondamentale per creare le condizioni di libertà necessarie per quello che viene oggi". ...

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