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Vettor Pisani alla Galleria Cardi di Milano

Una mostra in collaborazione con la Fondazione Morra di Napoli, a cura di Piero Tomassoni, con un saggio in catalogo di Achille Bonito Oliva MILANO - La Galleria Cardi di Milano ospita, dal 19 settembre al 21 dicembre 2017, una grande esposizione dedicata a Vettor Pisani (Bari, 1934 - Roma, 2011). Una figura eclettica quella di Pisani che sfugge agli abituali criteri di classificazione della storiografia dell’arte contemporanea e che amava egli stesso definirsi architetto, pittore e commediografo.  La mostra presenta un cospicuo nucleo di opere che coprono tutto l’arco temporale della carriera del grande Maestro, ma anche l’intera varietà dei media linguistici utilizzati, dalla scultura all’installazione, dal collage al disegno fino alle stampe digitali. Si potranno ammirare installazioni come Agnus Dei e Le Uova di Simona. Omaggio a Georges Bataille, rispettivamente del 1970 e 1976, ma anche le grandi tele-collages realizzate in digitale che attraversano la produzione dagli anni ‘80 in poi. Opere quali Il Museo Criminale Francese (1981), il ritratto Cartesio o della stupidità. Meglio un asino vivo che un artista morto (1987), e i più recenti Viaggio nell’Eternità (1996/2004) e Il mio cuore è un cupo abisso (2004), permettono di riscoprire i temi del simbolismo e della pittura dell’Ottocento, da Boecklin a Moreau, a David, metabolizzati e reinterpretati dal Maestro in chiave contemporanea. Non mancano infine i disegni e i collage che danno prova di una straordinaria abilità tecnica e confermano un’eccezionale forza immaginativa. Pisani inizia la sua carriera negli anni ’70 quando, trasferitosi a Roma debutta alla galleria La Salita con una personale dal titolo Maschile, femminile e androgino. Incesto e cannibalismo in Marcel Duchamp, in cui sono già contenuti molti dei temi che l’artista continuerà a indagare nel corso della sua carriera. Nello stesso anno vince il prestigioso Premio Pino Pascali, accompagnato da una mostra personale al Castello Svevo di Bari, dove presenta per la prima volta la celebre opera Lo Scorrevole, comparsa successivamente in numerose versioni, a partire dalla fine dello stesso anno in Vitalità del Negativo, mostra a cura di Achille Bonito Oliva al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 1971 partecipa per la prima volta alla Biennale di Parigi, e inizia una collaborazione con Michelangelo Pistoletto (Plagio), con mostre alla Galleria Gian Enzo Sperone, Torino; Frankfurter Kunstverein, Francoforte; e Galleria Marlborough, Roma. Nel 1972 Harald Szeemann lo invita a Documenta 5, nella sezione Individuelle Mythologien (“Mitologie Individuali”) al Museum Friedericianum. Del 1972 è anche la prima partecipazione dell’artista alla Biennale di Venezia, seguita dalle edizioni del 1976, 1978, 1984, 1986, 1993, 1995 e da numerose esposizioni collettive e personali in musei internazionali (Guggenheim Museum, New York; Hayward Gallery, Londra; Kunstverein e Lenbachhaus, Monaco di Baviera; Grand Palais, Parigi; Museum Folkwang, Essen; Peggy Guggenheim Collection, Venezia; MoMA PS1, New York; Museum of Contemporary Art, Shanghai). ...

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