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Venezia, l’arte precolombiana in mostra a Palazzo Loredan

Oltre 150 opere per raccontare il "mondo che non c'era", quelle civiltà emerse alla storia dell'Occidente dopo l'arrivo di Colombo e dei "Conquistadores". Un'esposizione dedicata alle diverse civiltà, dai Maya agli Aztechi, agli Inca che hanno popolato ilcontinente sudamericano prima dell'arrivo degli europei VENEZIA - Approda dal 12 gennaio a Palazzo Loredan, sede dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, la mostra  “Il mondo che non c’era. L’arte precolombiana nella Collezione Ligabue”. Si tratta di una esposizione che racconta  le antiche culture della cosiddetta Mesoamerica (gran parte del Messico, Guatemala, Belize, una parte dell’Honduras e del Salvador), il territorio di Panama, le Ande (Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia, fino a Cile e Argentina): dalla cultura Chavin a Tiahuanaco e Moche, fino agli Inca.  La mostra,  a cura di André Delpuech e Jacques Blazy,  ideata poco dopo la scomparsa di Giancarlo Ligabue (1931-2015), imprenditore ma anche paleontologo, studioso di archeologia e antropologia, esploratore e collezionista, vuole essere anche un omaggio alla sua figura da parte del figlio Inti, che spiega: “È una mostra che racconta l'incontro tra due mondi con elementi che rimangono fondamentali per la nostra alimentazione, come il mais, il pomodoro, la patata. Dal primo settembre, fino al 6 gennaio 2019, invece, è in programma la rassegna dedicata agli idoli, curata da Annie Caubet. Il programma prevede inoltre un simposio internazionale, presieduto da Donald Johanson, scopritore di Lucy, a maggio, su come gli uomini abbiamo conquistato la Terra, alla luce delle più recenti scoperte paleontologiche. Proseguiranno anche i "Dialoghi della Fondazione". In esposizione un nucleo di capolavori che vanno dalle rarissime maschere in pietra di Teotihucan, la più grande città della Mesoamerica, primo vero centro urbano del Messico Centrale, ai vasi Maya d’epoca classica preziose fonti d’informazione, con le loro decorazioni e iscrizioni, sulla civiltà e la scrittura di questa popolazione; dalle statuette antropomorfe della cultura Olmeca, che tanto affascinarono anche i pittori Diego Rivera, la moglie Frida Kahlo e diversi artisti surrealisti (con la loro evidente deformazione cranica, elaborate acconciature e il corpo appena abbozzato) alle sculture Mezcala tanto enigmatiche nella loro semplicità quanto misteriose nelle origini, al punto che ne restarono profondamente suggestionati divenendone collezionisti anche André Breton, Paul Eluard e lo scultore Henry Moore. E poi, sempre dal Messico, statuette policrome di ceramica cava della cultura di Chupicuaro, il cui apogeo si situa tra il 400 e il 100 a.C. - notevole esemplare in mostra la Grande Venere con le mani congiunte sul ventre - urne cinerarie (dal 200 a.C. al 200 d.C.) della cultura Zapoteca con effige spesso antropomorfa, sculture Azteche, esempi pregevoli delle Veneri ecuadoriane di Valdivia (la prima ceramica prodotta in Sud America nel III millennio a.C.), oggetti Inca, tessuti e vasi della regione di Nazca, manufatti dell’affascinante cultura Moche, straordinari oggetti in oro.  L’appuntamento di un intero anno con Venezia rappresenta il coronamento di un percorso che finora ha coinvolto in diverse città italiane (Firenze, Rovereto e Napoli) quasi 100.000 persone promuovendo cataloghi e ricerche, nuove collaborazioni con Istituzioni culturali nazionali e internazionali. Oltre ai 45.000 contatti social, circa 3000 studenti veneti in questi mesi hanno partecipato ad attività di laboratori promossi dalla Fondazione Giancarlo Ligabue. Da qui si parte: “con la consapevolezza – ribadisce ancora il presidente Inti Ligabue - che studiare un oggetto materiale, sia esso un vaso maya o una statua “dea madre”, significa dar voce a culture e umanità diverse, che hanno lasciato molti altri segni nella storia, e che la conoscenza e il recupero delle civiltà antiche è presupposto essenziale, come diceva mio padre, per la comprensione della nostra comune umanità”. Vademecum Venezia, Palazzo Loredan - Istituto Veneto delle Scienze Lettere ed Arti - Sala Adunanze Campo S. Stefano, 2945 12 gennaio 2018 - 30 giugno 2018 Telefono: +39 0412407711 E-mail: ivsla@istitutoveneto.it Sito web ...

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