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Venezia. A Palazzo Fortuny la collezione Merlini

Fino al 23 luglio 2018 in mostra una tra le maggiori raccolte private d’arte specializzate sul Novecento nazionale VENEZIA - La collezione di Giuseppe Merlini, che comprende capolavori di scultura, disegni e sopratutto pittura, spazia per tutto il Novecento italiano fin dai primi decenni.  Come spiegato da Francesco Poli, che con Daniela Ferretti ha curato l’esposizione, Merlini ha iniziato ad acquistare opere d’arte negli anni ‘60/’70, sviluppando “il suo interesse da un lato verso i grandi protagonisti ormai storicizzati del ‘900, e dall’altro verso le tendenze del dopoguerra, con un’attenzione costante anche agli sviluppi più attuali. In questo modo il suo progetto si è definito nel tempo come un tentativo riuscito di delineare un percorso (ben meditato e culturalmente fondato) tale da documentare con esempi significativi quasi tutti gli aspetti salienti dell’arte italiana. Ma è importante sottolineare il fatto che non si tratta di un insieme con caratteristiche freddamente documentarie, bensì di scelte di qualità che rispecchiano un gusto individuale e l’interesse particolare per certi artisti, nonché l’esclusione di altri”.  Al Fortuny non è esposta l'intera collezione, che supera i 400 pezzi, ma i curatori hanno cercato di offrire una rappresentazione curatoriale di assoluto rilievo, in sintonia con lo spirito del collezionista, in una prospettiva di lettura inedita, determinata anche dalle affascinanti e peculiari caratteristiche degli ambienti del museo.  Quello di Giuseppe Merlini rimane invece uno straordinario esempio di “collezionismo vecchio stampo”, essenzialmente improntato alla volontà di contribuire, con entusiasmo e competenza, a formare dei percorsi che, anche se rimangono un patrimonio privato, devono comunque avere come finalità quella di accrescere la circolazione e la conoscenza dell’arte a livello socialmente più allargato.  La mostra veneziana è scandita attraverso una serie di sezioni: Metafisica e Novecento italiano; Realismo sociale e esistenziale; L’Astrattismo geometrico e il MAC; La stanza del collezionista (Wildt, Fontana, Melotti); Le tendenze dell’Informale (Gruppo degli Otto, Spazialismo, Movimento Nucleare, Ultimi Naturalisti); Omaggio a Morlotti; Il gruppo Azimuth e le tele strutturate; la Pittura Analitica. Mariella Gnani che della collezione è la curatrice sottolinea: “Nucleo centrale della Collezione, e della mostra, è proprio ‘La stanza del Collezionista’”. In questa stanza è stata infatti riunita una sequenza spettacolare di opere di Fontana, accanto alla “Madre” di Wildt, opera che lo scultore tenne per se stesso, e a due capolavori assoluti di Melotti, tra cui Teorema”. Singole parti della grande Collezione sono già apparse in alcune mostre in anni recenti (nella stessa Venezia, a Palazzo Loredan a Firenze al Museo Marino Marini a Firenze, a Bologna al Museo Morandi, ecc.), ma questa esposizione ha il merito di proporre la Collezione in modo realmente rappresentativo dei suoi notevolissimi contenuti.  Vademecum Dal 24 Marzo 2018 al 23 Luglio 2018Venezia, Palazzo FortunyFondazione Musei Civici di Venezia T +39 041 2405211 E info@fmcvenezia.ithttp://www.visitmuve.it/   ...

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