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Una chiamata alle arti per aiutare i musei del Polo trapanese

Trapani. Il Polo museale di Trapani lancia una bella iniziativa di funding. «Chiamata alle arti» è un cartellone di eventi (spettacoli teatrali, danza, mostre, presentazioni di libri ecc.) con la collaborazione di Associazioni, club Services, compagnie artistiche e sodalizi del territorio, per contribuire, con i fondi raccolti, «a migliorare la fruizione dei musei che fanno parte del polo, spiega il direttore Luigi Biondo, risolvere i piccoli problemi quotidiani legati alla manutenzione o ai guasti, recuperare opere dei nostri depositi o dedicare nuova attenzione ai diversamente abili». Se la penuria di denaro pubblico ovunque richiede di battere nuove strade, quella di Biondo è un’iniziativa doppiamente difficile, quasi disperata, in un contesto assolutamente proibitivo, per la mancanza di autonomia gestionale e finanziaria, non prevista nemmeno in prospettiva quando l’anno scorso sono stati introdotti i nuovi poli museali; per l’assenza dei servizi al pubblico (bar, bookshop ecc.), ma anche del semplice POS per il Bancomat. Si inizia il primo dicembre al Museo regionale «Agostino Pepoli», con lo spettacolo teatrale «Il silenzio e lo sguardo», offerto dalla compagnia «Cantiere dell'anima».In controtendenza rispetto ai suoi colleghi dei musei statali, Biondo ci dice: «non mi aspetto certo folle oceaniche, ma spero di raggiungere gente impegnata in passioni di vario genere. Credo del resto che la passione generi passione e magari dall’amore per il teatro, la musica, la danza, la poesia, la letterature nasca maggiore passione per l’arte ed i luoghi dell’arte».Sebbene in piccolo l’iniziativa ha il pregio, dunque, di ristabilire un approccio corretto alla ricerca di finanziamenti per il patrimonio, ovvero quello di concepire eventi compatibili con il carattere storico-artistico del monumento che li ospita, in ossequio a uno dei più disattesi articoli del Codice dei Beni culturali, il 106. ...

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