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Terminato il restauro della Madonna col Bambino di Ambrogio Lorenzetti

Si tratta dell'opera più antica del pittore trecentesco. Il dipinto, deteriorato nel corso dei secoli, grazie a un accurato e complesso restauro, durato circa quattro mesi, ha recuperato i suoi colori originali FIRENZE - E’ tornata a splendere, dopo un accurato intervento di restauro conservativo, la Madonna col Bambino, opera del 1319 di Ambrogio Lorenzetti, attribuita al maestro da Carlo Gamba nel 1910.  Il dipinto ha ritrovato la sua luce grazie all’intervento realizzato da un team di restauratori composto da Andrea e Lucia Dori, Roberto Buda e per le analisi e le indagini di diagnostiche Susanna Bracci e Barbara Salvadori dell’Istituto per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali CNR.  La proprietà del dipinto è della Diocesi di Firenze e nello specifico della Propositura di San Cassiano a San Casciano. L’opera di restauro ha compreso varie fasi tra cui la disinfestazione, un minimo intervento sul tavolato che mantiene le sue caratteristiche costruttive originali, la pulitura ovvero la rimozione di colle e vernici, stese nel corso dei secoli sulla superficie pittorica tramite l’utilizzo di particolari solventi, la rimozione di tratti cromatici di colore rosso nella parte bassa, l’integrazione cromatica nei punti e nelle sezioni del dipinto in cui era possibile intervenire. Importante il supporto delle analisi condotte dall’Istituto per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali CNR attraverso una serie di analisi non invasive senza prelievi, che hanno permesso di individuare i materiali originali e la loro distribuzione come i materiali di restauro.  Maria Pia Zaccheddu della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Firenze e delle Province di Prato e Pistoia ha spiegato:  “E’ stato realizzato un intervento estremamente complesso in breve tempo, nell’arco di circa quattro mesi, che ha ridato vigore e luminosità ad un’opera fortemente danneggiata nel tempo”. “Ci siamo preoccupati di ripristinare alcune delle principali caratteristiche dell’opera – ha aggiunto la dottoressa Zaccheddu - la veste compositiva che ha reminiscenze orientali, evoca tratti naturalistici e richiama la ieraticità di Arnolfo Di Cambio, la brillantezza cromatica alterata nel corso dei secoli. Le ridipinture ottocentesche del manto blu della Madonna sono state conservate perché nella parte sottostante il colore originale a base di azzurrite era presente in pochissimi lacerti, mentre le ridipinture rosse, risalenti all’Ottocento, che definivano l’abito della Madonna sono state rimosse perché non pertinenti al colore originale anch’esso a base di azzurrite”. L’intervento è stato sostenuto dall'ente mostra, costituito da Santa Maria della Scala, Comune di Siena, Monte dei Paschi, Soprintendenza e Università di Siena, che cura l’evento Ambrogio Lorenzetti che aprirà i battenti venerdì 20 ottobre a Santa Maria della Scala a Siena con un'anteprima prevista alle ore 20, cui sarà presente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. ...

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