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Sky arte Hd. La serata all’insegna dell’arte di giovedì 9 novembre

Diego Velázquez, Il venditore di acqua

Giovedì 9 novembre ancora una serata ricca di appuntamenti su Sky Arte Hd. Si comincia con Artbox, il magazine di attualità dedicato alle arti visive e si prosegue con Art Buffet ‒ I capolavori in cucina

La prima parte dell’episodio di Artbox ci conduce a Siena, nell’antico complesso di Santa Maria della Scala, dove è allestita la grande mostra sul pittore Ambrogio Lorenzetti, che fa emergere la grandezza e la genialità dell’artista senese, tra i più grandi della sua epoca.

Si prosegue con la visita alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia dove sono esposti i disegni su tela della piemontese-newyorkese Luisa Rabbia, e poi ancora verso la Fondazione Bisazza, vicino a Vicenza, che ospita gli scatti di Nobuyoshi Araki.

Chiudono la puntata le opere di pittura fluorescente realizzate al buio di Raimondo Galeano, in occasione della Biennale di Venezia. La recensione d’autore infine è affidata ad Achille Bonito Oliva. 

A seguire alle 20:45, Sky Arte propone nell’ambito della serie Art Buffet ‒ I capolavori in cucina, un episodio ispirato alle opere più emblematiche di Diego Velázquez, Il venditore di acqua, una tela che sintetizza le tre età della vita, mettendo la brocca d’acqua in primo piano.  Lo chef Herraiz darà vita a un piatto leggero e dai sapori immediati, lasciandosi guidare dall’altrettanto incisiva composizione del dipinto.

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“I segreti dell’Hermitage”, il film-evento su Rai 5

“I segreti dell’Hermitage”, il film-evento su Rai 5

I capolavori di uno dei primi musei al mondo in un documentario realizzato per i primi 250 anni del museo che Rai Cultura propone mercoledì 8 novembre alle 19.20 su Rai5

L’Hermitage di San Pietroburgo è uno dei musei più prestigiosi e più grandi del mondo. Sono i suoi inestimabili tesori  i protagonisti del documentario dal titolo “I segreti dell’Hermitage”.

In occasione dei 250 anni dalla sua fondazione, il museo ha eccezionalmente aperto le porte alle telecamere dell’equipe che ha realizzato questo documentario, che alla sua uscita nelle sale è stato definito un ‘grande evento cinematografico’. Con il direttore del museo Mikhail Piotrovsky in veste di guida attraverso saloni, gallerie e dipartimenti, le telecamere svelano capolavori e reperti rari, dalla collezione privata di pietre incise e cammei di Caterina la Grande, non sempre esposta al pubblico, al ‘Ragazzo Accovacciato’ attribuito a Michelangelo, ad “Armonia in Rosso” di Matisse, fino alle più avanguardistiche opere di Manifesta 10, che l’Hermitage ha ospitato nel 2014.

Le testimonianze dei curatori e di alcuni illustri specialisti ospiti, tra i quali l’architetto Rem Koolhaas e lo scultore Antony Gormley, permettono di capire l’evoluzione delle collezioni dell’Hermitage, un museo che ha saputo proteggere e conservare capolavori dell’arte e della cultura mondiale attraverso i secoli, dallo splendore imperiale alla furia della Rivoluzione d’Ottobre, fino alla Seconda guerra mondiale e ai giorni nostri.    

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RAI 5. Un ritratto di William Dobson, “Il genio dimenticato dell’arte inglese”

RAI 5. Un ritratto di William Dobson, “Il genio dimenticato dell’arte inglese”

Martedì 7 novembre alle 19.15 su Rai5, il critico d’arte e giornalista Waldemar Januszczak ci fa conoscere e appassionare a un artista inglese vissuto nella prima metà del XVII secolo

Non sempre la storia risulta comprensibile e tangibile. A meno che qualcosa o qualcuno non riesca a riportarla in vita per noi. C’è soltanto un modo per farlo: con l’arte. Nel documentario “Il genio dimenticato dell’arte inglese”, che Rai Cultura propone martedì 7 novembre alle 19.15 su Rai5, il critico d’arte e giornalista Waldemar Januszczak ci fa conoscere e appassionare a un artista dell’arte inglese vissuto nella prima metà del XVII secolo: William Dobson.  La Corte del Re Carlo I, il Re stesso, Oxford, gli incontri, la Guerra Civile: Januszczak ripercorre tutto ciò che ha ispirato le opere di questo artista restituendo il ritratto appassionante di un genio dimenticato.

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I Fenici e la Sardegna nuragica

I Fenici e la Sardegna nuragica

Lunedì 6 novembre alle 21.10 su Rai Storia per la serie “Italia, Viaggio nella bellezza” un viaggio tra i santuari, gli empori commerciali, i misteriosi tofet, i reperti che raccontano il diffondersi di questo popolo orientale in questa meravigliosa isola

La Sardegna è la terra dei nuraghi. Sparse a migliaia in ogni angolo dell’isola, queste torri preistoriche sono il principale elemento fondante dell’immaginario dell’isola. Un immaginario che prende forma nel documentario “I Fenici e la Sardegna nuragica” di Elisabetta Castana e Lucrezia Lo Bianco, con la regia Stefano Lorenzi, la consulenza scientifica di Luca Peyronel e la collaborazione di Vincenzo Reale.

I nuraghi disegnano una terra primitiva che sembra mantenere inalterate le sue caratteristiche e il suo fascino antico. E alimentano l’immagine inventata di una Sardegna immune da contatti e influenze esterne.

Uno stereotipo che nel secolo scorso è sfociato persino nell’ideologia razziale. Alla fine degli anni ’30, si teorizza l’idea di un’autentica razza sarda, che non è mai stata contaminata da culture considerate inferiori, come quella fenicia. Quei pochi, sporadici contatti con popolazioni orientali, hanno riguardato solo le zone costiere, mentre le zone interne dell’isola sono rimaste fieramente isolate

Decenni di ricerche archeologiche in Sardegna hanno fatto giustizia di queste derive razziste. E oggi ci raccontano il vero volto della civiltà  sarda, che nell’ultimo millennio prima della nascita di Cristo si è sviluppata grazie a un incontro fondamentale, quello con i Fenici. 

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