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Bergamo. Lorenzo Lotto in mostra con nove capolavori al Palazzo del Credito Bergamasco

Lorenzo Lotto, San Cristoforo tra i Santi Rocco e Sebastiano. Loreto, Museo - Antico Tesoro della Santa Casa, circa 1532-1533, olio su tela, cm 275x240

La mostra, a cura di Simone Facchinetti,  offre l’occasione per ripercorrere la vicenda biografica dell’artista, che visse a Bergamo dal 1513 al 1525. Le opere, in esposizione fino al 2 novembre, provengono dal Museo Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto

BERGAMO – Sono nove le opere di Lorenzo Lotto, custodite nel Museo Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto, che verranno ospitate  a Bergamo, nello storico Palazzo del Credito Bergamasco, lasciando per la prima volta  tutte insieme, la prestigiosa sede marchigiana. Le opere saranno in esposizione dal 6 ottobre al 2 novembre. 

Simone Facchinetti, curatore dell’esposizione, spiega: “La mostra è un’occasione importante per vedere radunate insieme le ultime opere di Lotto. Sono quadri che aprono uno spiraglio sulla vicenda finale del pittore. In qualche modo sono state lette come delle opere ‘testamento’. In particolare la stupefacente ‘Presentazione al Tempio’ si è prestata a questa lettura interpretativa, sia sotto l’aspetto compositivo, sia per quello stilistico. Si è sempre scritto che i migliori anni della sua vita Lotto li avrebbe trascorsi a Bergamo. Credo sia interessante conoscere anche il capitolo estremo.”

In mostra dunque si potrà ammirare la più antica pala con San Cristoforo tra i Santi Rocco e Sebastiano, i quadri andati invenduti alla lotteria organizzata dal pittore ad Ancona nel 1550 (Cristo e l’adulteraAdorazione del BambinoSacrificio di Melchisedech e San Michele caccia Lucifero) e quelli eseguiti appositamente per il coro della Basilica (Battesimo di CristoAdorazione dei Magi e Presentazione al Tempio). Completa l’esposizione la piccola tela – di collezione privata ma custodita nello stesso Museo Pontificio – raffigurante il Combattimento tra la Fortezza e la Fortuna infelice, testimonianza di una delle ultime incursioni del pittore veneziano nel “cielo delle divinità pagane”.

La Fondazione Credito Bergamasco – a titolo di ringraziamento per il generoso prestito da parte della Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa di Loreto – si è impegnata nel restauro conservativo di un’opera lauretana, il Sacrificio di Melchisedech, condotto dai Maestri Restauratori Minerva Tramonti Maggi e Alberto Sangalli, da anni collaboratori della Fondazione Creberg. In questo importante intervento, la Fondazione è stata affiancata dal sostegno di Immobiliare Percassi

Accompagna l’esposizioneun catalogo che sarà distribuito gratuitamente ai visitatori, nel quale è contenuto un approfondimento sull’intervento di restauro condotto sul Sacrificio di Melchisedech direttamente nella Sala consiliare del Credito Bergamasco, e sul restauro dell’opera Adorazione dei Magi realizzato nei prestigiosi laboratori dei Musei Vaticani.

La mostra prevede inoltre  un’apertura straordinaria di quattro fine settimana di apertura (7/8, 14/15, 21/22 e 28/29 ottobre), ingresso libero, visite guidate gratuite (per chi lo desidera) e catalogo illustrato in distribuzione gratuita. L’apertura nei giorni feriali segue gli orari della filiale del Credito Bergamasco-Banco BPM di Largo Porta Nuova, che sarà aperte per l’ordinaria attività di banca.

Vademecum

Lorenzo Lotto. I capolavori della Santa casa di Loreto
Dal 06 Ottobre 2017 al 02 Novembre 2017
Bergamo, Palazzo Storico del Credito Bergamasco
ingresso gratuito
Da lunedì a venerdì, negli orari di apertura della filiale (8.20 – 13.20 e 14.50 – 15.50)
Sabato 7, 14, 21 e 28 ottobre (14.30 – 19.00) con visite guidate gratuite con inizio alle ore 14.30 – 15.30 – 16.30 – 17.30 – 18
Domenica 8, 15, 22 e 29 ottobre (9.30 – 19.00) con visite guidate gratuite con inizio alle ore 9.30 – 10.30 – 11.30 – 14.30 – 15.30 – 16.30 – 17.30 – 18
www.fondazionecreberg.it/

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Florence Biennale, 460 artisti in mostra alla Fortezza

Florence Biennale, 460 artisti in mostra alla Fortezza

Una vetrina d’eccellenza per la produzione artistica contemporanea a livello internazionale che vede la partecipazione di artisti provenienti da 72 paesi di tutti e cinque i continenti

FIRENZE –  Apre a Firenze, dal 6 al 15 ottobre,l’XI edizione di “Florence Biennale – Mostra internazionale di arte contemporanea”, diretta da Jacopo Celona con la curatela di Melanie Zefferino. Protagonisti della kermesse saranno ben 462 artisti provenienti da 72 paesi di tutti e cinque i continenti. Il paese più rappresentato è l’Italia con 65 artisti partecipanti, seguito dalla Cina che ne propone 60. 

Si tratta di una vetrina d’eccellenza per la produzione artistica contemporanea a livello internazionale confermando così la manifestazione come “piattaforma” indipendente, libera, inclusiva e innovativa per artisti che a diversi stadi di carriera sperimentano tecniche antiche e nuove con materiali disparati e che accoglie le principali forme di espressione artistica. 

La manifestazione, che quest’anno ruota attorno al tema “eARTh: creatività e sostenibilità”, si propone di contribuire a delineare una visione del futuro in cui creatività e sostenibilità siano principi fondanti di un “ecosistema” d’arte e cultura ove prevalga il rispetto della natura e di tutte le forme di vita sulla Terra. 

Tra le curiosità di questa edizione in concorso troviamo, tra gli altri, un artista argentino che propone istallazioni con i mattoncini di Lego e una artista danese che, essendo portatrice di handicap sin dalla nascita, dipinge con la bocca; e poi c’è lo svizzero che, oltre a dipingere, è una star di latin pop, così come un fotografo israeliano presenta una serie di scatti sul tema della pace. In lizza ci sono anche un fiorentino di 23 anni, atleta nazionale di nuoto con la passione della pittura realista, un russo di 18 anni (il più giovane di “Florence Biennale 2017”) studente all’Accademia di San Pietroburgo che presenterà istallazioni con tanti piccoli T.Rex, e un’artista indigena proveniente dall’Amazzonia, che mostra le sue opere per la prima volta in Europa. 

Nel corso di ogni edizione della Florence Biennale, gli artisti distintisi nelle categorie artistiche di riferimento ricevono, quali vincitori individuati tra i finalisti per le opere in concorso, il Premio Internazionale “Lorenzo il Magnifico” (opera dell’artista fiorentino di adozione Mario Pachioli), assegnato da una giuria internazionale costituita da personalità di rilievo del mondo dell’arte e della cultura. La XI edizione di “Florence Biennale” annovera in concorso le seguenti categorie artistiche: disegno, arte grafica e calligrafia, pittura, tecnica mista, scultura, arte ceramica, arte tessile, gioiello d’arte, fotografia, arte digitale, video arte, installazione d’arte e performance. Il premio è un traguardo importante per i vincitori e i classificati di merito, ma anche una distinzione che per molti di loro ha segnato un avanzamento nella carriera artistica sulla scena contemporanea.

La Florence Biennale conferisce inoltre il Premio “Lorenzo il Magnifico” alla carriera a persone e istituzioni che si siano distinte per meriti artistici o per il loro contributo alla cultura. Nel corso dei suoi vent’anni di attività la manifestazione ha ospitato artisti d’eccezione riconosciuti a livello internazionale, fra i quali Marina Abramovic, Anish Kapoor, Marta Minujin, David Hockney, Chen Cheng-Hsiung, Christo e Jeanne-Claude, Gilbert & George, Shu Yong, José Luis Cuevas, Agatha Ruiz de la Prada e gli italiani Mario Carbone, Franco Mussida e Giampaolo Talani. 

Il premio “Lorenzo il Magnifico” alla carriera sarà tributato all’artista ghanese El Anatsui con cerimonia che si svolgerà venerdì 13 ottobre, preceduta – giovedì 12 ottobre – dalla premiazione dell’architetto giapponese Arata Isozaki; quest’ultimo non potrà esser presente per problemi di salute, ma sarà proiettato un videomessaggio di ringraziamento da parte dello stesso Isozaki.

Domenica 8 ottobre sarà invece conferito il premio alla carriera (in memoriam) allo scultore Sauro Cavallini; infine domenica 15, dalle 10 alle 12, si svolgerà la cerimonia di premiazione degli artisti in concorso.

L’XI edizione di “Florence Biennale” si svolge con il patrocinio di autorità pubbliche italiane, sia governative sia locali quali il MiBACT, la Regione Toscana, la Provincia e la Città di Firenze, l’Università di Siena, l’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo e ICOMOS; quest’ultima organizzazione terrà il suo convegno annuale al Teatrino Lorenese della Fortezza da Basso sabato 14 ottobre, proprio durante “Florence Biennale”.

Così come dal 2013 “Florence Biennale” è parte integrante dell’International Biennial Association, che riunisce le manifestazioni biennali più prestigiose del mondo, in questa speciale edizione del ventennale, la mostra ha ottenuto anche il patrocinio della commissione nazionale italiana per l’Unesco.

Vademecum

XI Florence Biennale – Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea di Firenze
6 – 15 ottobre 2017
Fortezza da Basso, Viale Filippo Strozzi 1 – 50129 Firenze
info@florencebiennale.org 
www.florencebiennale.org 
Tel +39 055 3249173
Orari mostra: 10.00 – 20.00
Biglietto intero: intero € 8
Biglietto ridotto: intero € 5 per:
• studenti universitari;
• soci UniCoop Firenze;
• soci Touring Club;
• soci Icomos;
• utenti ATAF&LI-NEA e BusItalia con abbonamento o titolo di viaggio obliterato in giornata;
• dipendenti AMV Scarl o ACV Scarl;
• dipendenti Publiacqua;
• dipendenti Università di Siena;
• possessori di abbonamento Teatro del Maggio Fiorentino;
• soci AMFI – Associazione medici fotografi italiani;
• soci Confcommercio/Federalberghi;
• promozione “2×1” che consente ai soci del programma Cartafreccia di Trenitalia in possesso di un biglietto di viaggio valido sui treni Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca ed Intercity di Trenitalia con data di viaggio compresa all’interno del periodo di svolgimento della mostra di acquistare due biglietti interi di ingresso al prezzo di uno;
• clienti “Acqua dell’Elba” con scontrino attestante l’acquisto di prodotti effettuato durante i giorni della mostra;
• over 65 anni;
• diversamente abili con accompagnatore gratuito.

Ingresso gratuito per minori di 10 anni accompagnati.
Acquisto Catalogo della mostra: sconto del 10% sul prezzo di vendita presso il bookshop della mostra riservato a soci UniCoop Firenze, utenti ATAF&LI-NEA e BusItalia con abbonamento o titolo di viaggio obliterato in giornata, AMV Scarl o ACV Scarl.
Per ulteriori informazioni visitare il sito internet www.florencebiennale.org alla sezione INFO.

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Treviso, riapre la chiesa di San Teonisto dopo il restauro voluto da Benetton

Treviso, riapre la chiesa di San Teonisto dopo il restauro voluto da Benetton

L’edificio, danneggiato dai bombardamenti del 1944, spogliato dei suoi arredi e infine dimenticato e sconsacrato, vede oggi la sua rinascita grazie al complesso intervento di restauro partito 2014 e affidato alla cura e alla creatività dell’architetto Tobia Scarpa

TREVISO –  Dopo il restauro, fortemente voluto da Luciano Benetton, torna fruibile al pubblico la chiesa di San Teonisto a Treviso. L’edificio,eretto nel XII secolo,  deve il suo nome a san Teonisto, la cui salma, secondo tradizione, fu trasferita a Treviso dai cittadini di Altino a seguito della distruzione della loro città nel 452 d.C. a opera di Attila. Oltre alle spoglie del santo la chiesa ha ospitato nel corso dei secoli numerose opere pittoriche di artisti del XVII secolo, tra cui il celebre dipinto “Le Nozze di Cana” di Paolo Veronese e bottega, ora custodito a Palazzo Montecitorio, e il grande affresco del soffitto, a opera del Guarana nel XVIII secolo raffigurante l’Assunzione della Madonna, la cui fama riecheggiava in tutti gli ambienti culturali dell’epoca. Molte opere furono trafugate nel 1810 dopo l’arrivo di Napoleone e alcune di esse sono ora sotto la tutela del Museo di Santa Caterina di Treviso e della Pinacoteca di Brera.

L’edificio, danneggiato dai bombardamenti del 1944, spogliato dei suoi arredi e infine dimenticato e sconsacrato, vede oggi la sua rinascita grazie al complesso intervento di restauro partito 2014 e affidato alla cura e alla creatività dell’architetto Tobia Scarpa.  L’edificio è stato gestito dal Comune di Treviso fino all’acquisizione, nel 2010, da parte di Luciano Benetton, che successivamente l’ha donato alla Fondazione Benetton Studi Ricerche per farne un luogo di cultura in grado di ospitare eventi di respiro internazionale.

L’intervento di restauro ha avuto come obiettivo prioritario il rispetto e la tutela dello spazio architettonico preesistente, attraverso l’adozione di mirati interventi di restauro e accurati dettagli disegnati dallo stesso Tobia Scarpa. Le nuove esigenze funzionali hanno trovato soluzione nella realizzazione di due tribune reclinabili che, quando sollevate, consentono di adibire l’aula della chiesa a sala da musica e auditorium, per una capienza complessiva di 300 persone. Grazie all’inserimento di un nuovo pavimento sopraelevato e a un delicato lavoro di scavo, le tribune reclinabili possono essere completamente nascoste alla vista scomparendo al di sotto della quota del pavimento e consentendo così di ottenere uno spazio completamente libero in grado di ospitare mostre ed esposizioni temporanee.

Il nuovo soffitto, che segue l’originale andamento di quello crollato durante la seconda guerra mondiale, si regge su un’apposita struttura realizzata con travi metalliche vincolate ai muri d’ambito e resa indipendente dalla sovrastante copertura a capriate lignee. Nell’ex sacrestia, attigua all’aula, gli stucchi originali sono stati recuperati integrando le parti mancanti con un’attenta opera di restauro, mentre nell’area adiacente sono ospitati i locali tecnici.

L’intero complesso della chiesa è accessibile da un piccolo cortile che funge da foyer all’aperto e nel quale è collocata un’installazione di quattro colonne di cui tre sormontate da un antico capitello ionico e una da una scultura in vetro serigrafato raffigurante l’originale bassorilievo da cui è tratto il logo istituzionale della Fondazione Benetton Studi Ricerche.

L’intero progetto è impreziosito da tutti i dettagli architettonici di Tobia Scarpa, tra cui svettano i quattro lampadari in vetro soffiato presenti nell’aula, le sedute delle tribune e della platea, l’allestimento del cortile di ingresso e la nuova scala in ferro e legno dell’ex sacrestia.

Nei prossimi mesi è previsto il completamento dei lavori di ricostruzione del timpano di facciata della chiesa, opera del conte Giordano Riccati nel 1758 e crollato durante la seconda guerra mondiale, e la ricollocazione di diciannove delle ventidue opere pittoriche che adornavano le pareti della chiesa e che sono attualmente in fase di restauro.

“L’augurio – ha detto Benetton – è che le attività in San Teonisto partano ed abbiano una continuità anche grazie all’apporto di altri”.  Scarpa ha invece spiegato come, nei primi scavi necessari al recupero, siano stati trovati segnali dell’epoca del ferro. “Vuol dire che Treviso, che nasce romana, in realtà esisteva già duemila anni prima di Cristo”.

Infine Marco Tamaro, direttore della Fondazione Benetton ha affermato: “Entro la fine dell’anno la programmazione si avvierà in parallelo con la conclusione degli allestimenti, a partire dal momento in cui le opere d’arte potranno ritrovare la collocazione originale. La musica sarà fin da subito protagonista negli spazi della chiesa di San Teonisto, che si presta a diventare un luogo di sperimentazione e contaminazione tra linguaggi diversi, in dialogo tra antico e moderno, ricerca e divulgazione”.

La conclusione dei lavori di restauro sarà festeggiata già domenica 8 ottobre con un concerto che sarà anche occasione per la celebrazione dei 30 anni di attività della Fondazione Benetton.

Mentre una prima apertura al pubblico attraverso la proposta di alcune visite guidate su prenotazione, è in programma da lunedì 9 a venerdì 13 ottobre alle ore 17. La storia della chiesa e le fasi di lavoro che l’hanno vista rinascere saranno raccontate da alcuni rappresentanti della cultura trevigiana o da figure in vario modo coinvolte nell’operazione: Andrea Bellieni, Fondazione Musei civici di Venezia; Fabio Fregonese, architetto, direttore dei lavori di San Teonisto; Veronica Groppo, archeologa; Emilio Lippi, direttore dei Musei civici di Treviso; Eugenio Manzato, storico dell’arte.

Gli appuntamenti su prenotazione si concluderanno sabato 14 ottobre, sempre alle ore 17, con uno speciale incontro con Tobia Scarpa, che, in prima persona, sollecitato dalla giornalista Isabella Panfido, racconterà lo studio, l’ideazione e la realizzazione dell’intervento.

Vademecum

Da lunedì 9 a venerdì 13 ottobre visite guidate su prenotazione
Sabato 14 ottobre incontro su prenotazione con Tobia Scarpa
Chiesa di San Teonisto, via San Nicolò 31, Treviso
Prenotazione obbligatoria per partecipare alle visite guidate e all’incontro con Tobia Scarpa
nella chiesa di San Teonisto: tel. 0422 5121, fbsrrdfbsr.it.
Il concerto di domenica 8 ottobre è su invito.

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Il 15 ottobre torna la Giornata di autunno del Fai

Roma, Palazzo Corsini alla Lungara

600 luoghi con 170 itinerari a tema e 3500 volontari che accompaneranno gli italiani alla scoperta dei tesori del nostro patrimonio culturale. Franceschini: “A ogni edizione del Fai cresce l’entusiasmo, ma la mia sensazione è di avvilimento per l’immenso lavoro che c’è ancora da fare”

ROMA – Domenica 15 ottobre si festeggia la Giornata di autunno del Fai, Fondo Ambiente Italiano. L’iniziativa, realizzata dai gruppi Fai Giovani a sostegno della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, attiva dall’1 al 31 ottobre, prevede l’apertura straordinaria di oltre 600 luoghi con 170 itinerari tematici. 3.500 volontari faranno da Cicerone agli italiani per scoprire centinaia di tesori di arte e natura in tutto il paese. 

“Si tratta di un appuntamento anche per riconoscere le proprie città attraverso percorsi originali e scoprirne i luoghi del sapere, delle attività artigianali, della musica” ha sottolineato Marco Magnifico, vicepresidente Fai. 

Tra le novità che accompagnano l’edizione di quest’anno, a quarant’anni dal primo simbolo della Fondazione c’è il nuovo logo, inoltre fino al 31 ottobre è prevista una speciale quota per chi si iscrive sul sito: 29 euro anziché 39.

Altra novità è lo spot che vede protagonisti ragazzi di tutto il mondo che incitano i coetanei italiani con la frase: “Tu che puoi, Fai! Lascia il divano!”.

Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, nel corso della presentazione dell’iniziativa, ha commentato: “L’azione che da anni svolge il Fai è meritevole e indica una strada: quella di valorizzare luoghi meno conosciuti, farli vedere alle persone, farli diventare un pezzo dell’identità di quel territorio”. “Un lavoro che viene messo in atto coinvolgendo centinaia di giovani – ha sottolineato il ministro –  e che mira a raccogliere donazioni per tenere aperto e salvaguardare il patrimonio. Quando pubblico e privato lavorano insieme per un obiettivo condiviso è una cosa molto utile e importante per il Paese” – ha detto ancora Franceschini  – “A ogni edizione del Fai cresce l’entusiasmo, ma la mia sensazione è di avvilimento per l’immenso lavoro che c’e’ ancora da fare. Tutti questi luoghi chiusi sono una ferita, – ha aggiunto il ministro – ci si chiede come è possibile che siano stati abbandonati. C’e una quantità di cose enorme da fare, e le risorse pubbliche non basteranno mai se non saranno integrate con quelle private e con l’intervento di aziende che faranno da sponsor” – ha concluso Franceschini. 

Andrea Carandini,  presidente del Fai, ha spiegato: “Si può salvare l’Italia  con azioni istituzionali della Cosa Pubblica ma anche con azioni sussidiarie della società civile, come vuole l’articolo 118 della Costituzione. Tra queste civili azioni spicca da oltre quattro decenni il Fai, fedele alla sua missione e non mummificato nella tradizione”.

www.giornatefai.it

 

 

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Firenze. Crolla la statua di cera di Urs Fischer

Firenze. Crolla la statua di cera di Urs Fischer

L’opera, che rappresentava Fabrizio Moretti, Segretario Generale BIAF Biennale Internazionale d’Antiquariato di Firenze e organizzatore della mostra con Sergio Risaliti, avrebbe dovuto sciogliersi lentamente nell’arco di circa un mese secondo le previsioni 

FIRENZE – Nella serata di giovedì 5 ottobre è crollata, in Piazza della Signoria a Firenze, una delle due statue di cera di Urs Fischer, protagoniste insieme al gigante di 10 metri della sua installazione “Big Clay#4 and 2 Tuscan Men”.

Al momento non sono noti i motivi del crollo, avvenuto tra lo stupore e anche lo spavento dei visitatori. La statua, che rappresentava Fabrizio Moretti il patron della Biennale Internazionale d’Antiquariato, che secondo il progetto, avrebbe dovuto sciogliersi pian piano, simboleggiando la finitezza umana e la durevolezza dell’arte, si è invece inaspettatamente distrutta e dovrà essere rimossa quanto prima.

Le ipotesi sul crollo dell’opera spaziano dalla spinta di un passante, alla poco probabile folata di vento, fino a un più possibile problema di bilanciamento. Anche il basamento su cui la statua era ancorata ha ceduto e si è frantumato. Fortunatamente, spiega una nota del Comune, non ci sono stati danni a cose e persone e in giornata la statua sarà rimossa.

Sul crollo è intervenuto anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella che ha detto “è un incidente imprevisto, chiaramente spiacevole. Sono in corso perizie sia per accertare definitivamente le cause che per verificare la stabilità delle altre opere presenti”.  “La nostra politica culturale – ha continuato il primo cittadino – va dalla fondazione palazzo Strozzi, al progetto San Firenze – Zeffirelli, all’arte contemporanea che a Forte Belvedere e Palazzo Vecchi è apprezzata in tutto il mondo e fa parlare di Firenze positivamente da alcuni anni come città non solo del passato ma grande citta’ della cultura contemporanea.  Il caso – ha concluso Nardella “non comporta nessuna incidenza sulla nostra politica culturale”. 

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Museo Egizio di Torino. FAMU 2017 – La Cultura abbatte i Muri!

Museo Egizio di Torino. FAMU 2017 - La Cultura abbatte i Muri!

Per la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo l’Istituzione torinese domenica 8 ottobre propone, alle ore 10.10, la visita guidata Divinità per tutti!

TORINO – Evento speciale e nuova attività ludica di laboratorio al Museo Egizio di Torino in occasione della Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, FAMU 2017 – La Cultura abbatte i Muri!. 

Il museo propone un percorso dedicato a  grandi e piccini che attraverso le sale potranno esaminare gli oggetti esposti e scoprire, grazie al supporto di una guida attenta, alcuni aspetti della vita quotidiana non solo degli antichi abitanti della Valle del Nilo, ma anche di quei popoli stranieri che nel tempo l’hanno conquistata.

La visita è, inoltre, un invito alla riflessione e al confronto, ispirato alle storie che raccontano come tradizioni, spesso distanti e differenti, abbiano saputo convivere pur nel loro complesso rapporto.

A seguire, durante il laboratorio, le famiglie avranno la possibilità di esplorare il  complesso e affascinante mondo delle divinità, scoprendo come distinguere quelle egizie da quelle straniere e la storia di come queste si siano reciprocamente influenzate e legate indissolubilmente. Come ricordo di questa giornata speciale, tutti i partecipanti potranno creare un magico amuleto: un simpatico ricordo per sentirsi un po’ più vicini alle affascinanti e misteriose tradizioni degli antichi Egizi.

Vademecum

Divinità per tutti! – FAMU 2017 La Cultura abbatte i muri
 Pubblico: bambini (6-11 anni) accompagnati dai genitori
Data e orari: domenica 8 ottobre, ore 10:10
Prezzo al pubblico: € 8,00 (biglietto di ingresso escluso)
Prenotazione obbligatoria: dal lunedì al venerdì, 8:30 – 19:00; sabato, 9:00 – 13:00.
Telefono: 011 4406903 – mail: info@museitorino.it
 

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Sky Arte Hd. Alberto Burri e la sua città

Il Grande Nero Cretto al-campus di UCLA di Alberto Burri

Venerdì 6 ottobre il documentario in prima assoluta alle ore 19,25

ALberto Burri, artista innovatore e cosmopolita ha vissuto a Roma, Los Angeles e in Costa Azzurra, ha esposto nei musei più importanti del mondo, ma ha sempre mantenuto un forte legame con la sua città natale, Città di Castello, in terra umbra.  Proprio qui il grande artista ha infatti lasciato in eredità le sue opere. Il quattrocentesco Palazzo Albizzini, sede della Fondazione istituita dallo stesso Burri nel 1978,  custodisce i lavori che meglio rappresentano tutto il suo percorso creativo, a partire dai Sacchi degli anni Cinquanta fino ad arrivare ai Cellotex dell’ultimo ventennio di carriera.

Il lungometraggio è dunque un viaggio che permette al pubblico di scoprire questo grande artista attraverso i luoghi più significativi della città umbra. Oltre a Palazzo Albizzini il pubblico potrà scoprire anche gli Ex-Seccatoi del tabacco, recentemente inaugurati, dove hanno trovato collocazione le opere più recenti del maestro umbro. 

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