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Enzo Cucchi dalle Collezioni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

 Enzo Cucchi, Coraggio (Courage), 1998-99 Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino. Donazione Bruno Bischofberger, Zurigo

Un’occasione di incontro con la Transavanguardia, una delle tendenze espressive più tipiche degli anni Ottanta, a cura di Stefano Collicelli Cagol

TORINO – Inaugura domenica 8 ottobre, presso la Chiesa di San Giuseppe ad Alba, la mostra  Enzo Cucchi dalle Collezioni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, a cura di Stefano Collicelli Cagol, promossa dalla Fondazione CRC in occasione dei 25 anni dalla nascita. 

In esposizione due importanti opere dell’artista, dal titolo Coraggio (Courage), 1998-99, e Piogge Sante (Holy Rain), 1987, provenienti dalle Collezioni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, che costituiscono una occasione per il pubblico di avvicinarsi alla Transavanguardia, una delle tendenze espressive più tipiche degli anni Ottanta che ponevano come loro specifico contributo il recupero degli strumenti tradizionali del fare arte, la pittura e la scultura. 

Spiega il curatore: “La mostra costituisce una felice occasione di dialogo tra presente e passato. Il palinsesto architettonico che compone la Chiesa di San Giuseppe, eretta sulle fondamenta di una casa privata, costruita a sua volta su persistenze romane (la cavea di un teatro) e medievali richiama la complessità e la ricchezza di riferimenti iconografici della ricerca di Enzo Cucchi, uno dei protagonisti del movimento artistico italiano della Transavanguardia, mentre la tradizione barocca della chiesa dialoga con la manipolazione spazio-temporale delle tele dell’artista. Le colline marchigiane, dove Cucchi è cresciuto, e i declivi delle Langhe sembrano unirsi in Coraggio, in un’atmosfera spirituale conturbante, con echi dalla Genesi (la creazione della donna) e dai Vangeli (la parabola del buon samaritano). Ferro, neon, legno e olio su tela compongono invece Piogge Sante, la cui iconografia rievoca una meridiana. I titoli delle opere creano cortocircuiti con le immagini, sprigionandone ulteriormente energie e potenzialità interpretative”.

La mostra, visitabile fino al 3 dicembre, rappresenta l’avvio di una serie di collaborazioni con il Castello di Rivoli destinate a promuovere nel territorio cuneese i capolavori della collezione del Museo. 

Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC, commenta: “Questo evento inaugura la collaborazione con il Castello di Rivoli. Si tratta di una delle partnership con riconosciute istituzioni museali che la Fondazione CRC sta sviluppando per promuovere anche in provincia di Cuneo eventi di fruizione culturale, occasioni di arricchimento per tutti i nostri concittadini ed efficace volano di promozione turistica e valorizzazione territoriale”.

L’iniziativa, inoltre, in concomitanza dell’87a edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, oltre a testimoniare la grande vitalità dell’istituzione, intende promuovere la comprensione della nostra epoca attraverso l’arte e la cultura, coinvolgendo il pubblico locale per favorire la crescita sociale e civile del territorio.

Vademecum

Chiesa di San Giuseppe – Piazzetta Vernazza 6, Alba (CN)
8 ottobre – 3 dicembre 2017
Inaugurazione: domenica 8 ottobre 2017, ore 11.00
Orari:
lunedì – venerdì: 10.30 – 17.00 | sabato – domenica: 10.30 – 18.30
Ingresso libero. Info: www.fondazionecrc.it – tel. 0173.293163

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Cremona. Genovesino, natura e invenzione nella pittura del Seicento a Cremona

Luigi Miradori detto Genovesino  Nascita della Vergine,1642  Tela, cm 190 x 280,5  Cremona, Museo Civico Ala Ponzone

In occasione delle celebrazioni per i 450 anni dalla nascita di Monteverdi, la mostra, curata da Francesco Frangi, Valerio Guazzoni e Marco Tanzi con un prestigioso Comitato Scientifico, presenta oltre 50 opere del grande maestro indiscusso protagonista della scena artistica seicentesca cremonese

CREMONA – La Pinacoteca del Museo Civico Ala Ponzone di Cremona ospita fino al 6 gennaio 2018 la splendida mostra dal titolo Genovesino. Natura e invenzione nella pittura del Seicento a CremonaL’esposizione, a cura di Francesco Frangi dell’Università degli Studi di Pavia, Valerio Guazzoni, storico dell’arte e Marco Tanzi dell’Università del Salento, rientra nelle celebrazione dell’anno monteverdiano. 

Genovesino, al secolo Luigi Miradori (c.1605 – 1656), da Genova emigra a Piacenza e poi a Cremona, diventando in breve tempo uno dei pittori più richiesti del suo tempo sia dall’aristocrazia filospagnola e locale. Il governatore e castellano don Álvaro de Quiñones è il suo principale committente oltre che amico e protettore, la nobile famiglia Ponzone gli commissiona diverse opere sia da diversi ordini e istituzioni religiose. 

Questa mostra monografica cremonese, che nasce dalla necessità di restituire lustro al pittore, presenta oltre  cinquanta opere, in alcuni casi restaurate per l’occasione, provenienti dalle chiese del territorio lombardo al pari di importanti musei italiani – tra cui Milano, Roma, Genova, Parma, Piacenza – e da prestigiose collezioni private italiane ed estere, che riflettono la varietà di committenze per cui il Genovesino lavora nel corso della sua lunga carriera artistica. Si potranno ammirare 

opere come la misteriosa Suonatrice di Liuto (Genova, Palazzo Rosso) o magnifici dipinti di argomento  religioso, tra cui spiccano la Nascita della Vergine di proprietà dello stesso Museo Civico Ala Ponzone, l’Adorazione dei Magi (Parma, Galleria Nazionale), la Sacra Famiglia (Piacenza, Istituto Gazzola), Lot e le figlie (Roma, BNL Gruppo BNP Paribas) e Ultima cena (collezione privata) quest’ultima inedita e mai esposta al pubblico come altre nove opere, tra cui il Sacrificio di Isacco (New York, collezione privata), lo Sposalizio mistico di Santa Caterina, Cremona Museo Berenziano, sino al suo capolavoro: il Riposo nella fuga in Egitto (Cremona, Chiesa di Sant’Imerio).  L’itinerario espositivo è completato da un nucleo di ritratti, capeggiati dal Ritratto di Sigismondo Ponzone con il cane, di proprietà del Museo Civico Ala Ponzone di Cremona, tra gli esemplari più significativi della ritrattistica infantile del Seicento. Altre opere straordinarie del Genovesino possono infine essere ammirate in chiese e palazzi a Cremona, come la vasta tela con la Moltiplicazione dei pani e dei pesci, eseguita nel 1647 per il presbiterio della Chiesa di San Francesco e oggi nel Salone dei quadri del Palazzo Comunale,

Come osservava Mina Gregori, questa rappresentazione ha anche un risvolto comico con i tanti dettagli di sapore picaresco che l’artista sparge nel dipinto. Lo sperimentalismo di Genovesino, sempre sospeso fra diverse possibilità – il tragico o il macabro da un lato e il comico dall’altro, le evasioni nel fantastico e gli affondi nella realtà – sembra d’altronde il tratto distintivo più singolare della sua pittura estrosa e imprevedibile.

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Vademecum

MUSEO CIVICO ALA PONZONE
Via Ugolani Dati, 4
26100 Cremona
Biglietti:
10€ intero
8€ ridotto e gruppi
3€ per chi ha diritto all’ingresso gratuito alla pinacoteca
Il biglietto d’ingresso alla mostra dà diritto a visitare anche la Pinacoteca e la collezione
“Le stanze per la Musica”.
La prima domenica del mese ingresso gratuito alla Pinacoteca con 3 euro per accesso alla mostra.
Orari di apertura:
martedì – domenica:
10.00 – 17.00 chiuso il lunedì
Visite guidate e visite didattiche
Cattedrale di Cremona
Piazza del Comune, 5
26100 Cremona CR
Ingresso libero
Orari di apertura:
giorni feriali: 8.00 – 12.00 e 15.30 – 19.00
Palazzo Comunale di Cremona
Piazza del Comune
26100 Cremona CR
Ingresso libero
Orari di apertura:
lunedì – sabato: 9.00 – 18.00 domenica e festivi: 10.00 – 17.00
www.mostragenovesino.it
www.facebook.com/genovesinocremona/
www.instagram.com/genovesinocremona/

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Roma. La mostra collettiva “KM0 – KILOMETRIZERO per l’apertura del nuovo spazio HOP – House Of Photography

Roma. La mostra collettiva

Una collettiva che si inserisce nel programma di Rome Art Week 2017. Otto fotografi  e otto interpretazioni personali del vivere quotidiano, del paesaggio ordinario, dell’io del nostro tempo

ROMA – In occasione di Rome Art Week 2017, la neonata HOP – HOUSE OF PHOTOGRAPHY ospita, dal 10 al 27 ottobre, la mostra “KM0 – KILOMETRIZERO (L’Ordinario Straordinario)”. HOP è un progetto che nasce dall’impegno del gruppo di fotografi in mostra e da un’idea del fotografo Daniele Cametti Aspri per la creazione di un luogo nuovo dove vivere, fare e parlare di fotografia abbattendo le barriere, puntando alla condivisione e riscoprendo il valore della fotografia stampata.

Il progetto espositivo “KM0” rappresenta il perfetto punto di partenza concettuale per l’apertura ufficiale al pubblico di questa nuova casa della fotografia della capitale. 

La mostra ospita i lavori di Paolo Buatti, Daniele Cametti Aspri, Paolo Fusco, Angelo Marinelli, Fabio Moscatelli, Graziano Panfili, Mauro Quirini e Michele Vittori, che partono tutti da un presupposto comune: l’essere umano è da sempre portato all’evasione, dai problemi, dalla quotidianità, dalla normalità e vive l’oggi nell’attesa di ciò che verrà domani.

I luoghi, le persone, gli oggetti che ci circondano quotidianamente spariscono e perdono così la loro forma e il loro senso. “KM0” è una chiave di lettura diversa per raccontare ciò che ci circonda, per recuperare quello che è scomparso dalla nostra vista. Le immagini rimandano ad una fotografia lenta, sentita intimamente, che porta ad una riscoperta del mondo, ad un recupero della dimensione straordinaria nell’ordinario, ad una fotografia lontana dal reportage, dalla cronaca o dal racconto del dolore, e più vicina alla poesia, alla realtà e alla presa di coscienza dell’oggi.

“La collettiva “KM0” sarà solo la prima di una serie di mostre che animeranno HOP, la nostra nuova casa della fotografia – commenta Daniele Cametti Aspri. “KM0” è il primo passo che noi HOPers (gli autori di HOP, gli “House Of Photography Users”, ma anche gli “speranzosi” o “quelli che hanno speranza e che la trasmettere con le loro visioni) facciamo nel percorso che abbiamo intrapreso: il nostro scopo è  mostrare che la passione per l’immagine può essere vissuta in un modo diverso,  genuino, inclusivo, concreto, e anche multiforme, sia come addetti ai lavori, sia come fruitori. HOP è davvero un progetto poliedrico anche nella sua struttura: è un salotto della fotografia, ma anche una galleria dove si torna all’approccio fisico verso un’immagina stampata, che è un oggetto reale, di valore; è un luogo dove si insegna a fotografare, dove si vuole sensibilizzare esperti e amatori ad una visione fotografica più concreta e tangibile, ma è anche un centro di stampa fine art di opere fotografiche; è una casa, dove le fotografie dialogano con un ambiente caldo e familiare, ma è anche un marchio per la vendita, perché vogliamo davvero diffondere il nostro spirito di rinnovamento ed aiutare concretamente chi vuole vivere di questo mestiere.”

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Vademecum

“KM0 – KILOMETRI ZERO (L’ORDINARIO STRAORDINARIO)”
Con lavori di Paolo Buatti, Daniele Cametti Aspri, Paolo Fusco, Angelo Marinelli, Fabio Moscatelli, Graziano Panfili, Mauro Quirini, Michele Vittori
Presso HOP – HOUSE OF PHOTOGRAPHY
Via Aristonico d’Alessandria, 95 – ROMA
Informazioni: Tel. 06 5219944 / Mob. 335 5737183 / Mail: info@houseofphotography.it
Web: www.houseofphotography.it / Pagina FB di HOP – HOUSE OF PHOTOGRAPHY
Apertura mostra: da lunedì 9 a venerdì 27 ottobre 2017
Vernissage: martedì 10 ottobre 2017 dalle 18.30 alle 20.30 (per partecipare è necessario registrarsi qui)
Orari: aperto dal lunedì al venerdì 10.00-17.00; aperto anche sabato 14 e domenica 15 ottobre 10.00-17.00; nei weekend successivi apertura della mostra e visita di HOP su richiesta.

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Bologna. Alla Fondazione MAST inaugura la terza edizione della Biennale dedicata alla fotografia dell’industria

MIMMO JODICE NAPOLI, 1973 © MIMMO JODICE

Il direttore artistico Francois Hèbel porta in Italia i grandi fotografi, permettendo di scoprire la loro straordinaria capacità di indagare il rapporto tra l’uomo e il lavoro nei suoi aspetti sociali, economici, politici e geopolitici, filosofici, spirituali

BOLOGNA – Dal 12 ottobre al 19 novembre, si svolge alla Fondazione MAST di Bologna la terza edizione di Foto/Industria, la prima Biennale al mondo dedicata alla fotografia dell’industria e del lavoro. Il MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) si configura come un luogo di condivisione e collaborazione che ospita diverse attività e funzioni tra cui la PhotoGallery, che con la propria collezione di fotografia industriale, curata da Urs Stahel e con l’allestimento di mostre temporanee, è oggi l’unica istituzione al mondo dedicata alla fotografia della civiltà industriale. 

Con Foto/Industria, la missione della Fondazione MAST svolge il duplice ruolo di offrire al pubblico una testimonianza artistica e creativa di alto valore estetico e quello di consolidare l’attenzione verso i valori etici del “fare” che caratterizzano l’identità industriale di Bologna, promuovendola quale protagonista mondiale della fotografia dell’Industria e del lavoro.

In questa terza edizione della Biennale, il direttore artistico Francois Hèbel porta in Italia i grandi fotografi, permettendo di scoprire i loro progetti più originali e rilevanti, il loro sguardo unico, la loro straordinaria capacità di indagare il rapporto tra l’uomo e il lavoro nei suoi aspetti sociali, economici, politici e geopolitici, filosofici, spirituali.

Due sono le mostre curate da Urs Stahel. La prima nella PhotoGallery del MAST presenta le immagini di Thomas Ruff, demiurgo dell’immagine, per cui l’apparecchio fotografico costituisce molto più di un mero dispositivo meccanico di registrazione ottica. 

La seconda, all’ex Ospedale degli Innocenti, mostra le immagini di grande formato di Carlo Valsecchi, realizzate in uno dei più innovativi stabilimenti costruiti in Italia negli ultimi venti anni, dove la ricerca tecnologica punta a rivoluzionare la vita di molte persone, creando un futuro migliore.

Le altre mostre della Biennale portano invece il visitatore alla scoperta del centro storico di Bologna e raccontano “il lavorare” nelle sue molteplici espressioni. 

Alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna – Casa Saraceni troveremo Alexander Rodchenko; il ceco Josef Koudelka sarà in esposizione al Museo Civico Archeologico); l’americano Lee Friedlander alla Fondazione del Monte – Palazzo Paltroni. E poi ancora il giapponese Yukichi Watabe al Museo di Palazzo Poggi, Mimmo Jodice a Santa Maria della Vita con le inedite immagini dei bambini al lavoro nelle vie di Napoli, testimoni del suo impegno civile negli anni Settanta. Molti altri ancora saranno dislocati nelle varie sedi delle Istituzioni che prendono parte a Foto/Industria Bologna 2017.

In questi 39 giorni di apertura la Biennale sarà scandita anche da un vasto palinsesto di eventi collaterali tra cui incontri e visite guidate con gli artisti, tavole rotonde con grandi personaggi dell’attualità come il premio Nobel Joseph Stieglitz e del mondo della fotografia contemporanea, performance teatrali e concerti, workshop per i più piccoli e durante il fine settimana in collaborazione con la Cineteca di Bologna un ciclo di biopic sui protagonisti della fotografia mondiale.

Per informazioni: www.fotoindustria.it

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