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Musei Vaticani. Codacons: “troppo affollati”, presentato un esposto

Musei Vaticani. Codacons: “troppo affollati”, presentato un esposto

In una nota l’associazione specifica: “La maggior parte delle segnalazioni ricevute dai turisti denuncia l’accalcamento nelle gallerie e nelle scale che portano alla Cappella Sistina, assenza di aria condizionata”

ROMA – Il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) ha presentato un esposto  al Tribunale della Città del Vaticano, allo scopo di fare luce su quanto riportato dai media, in relazione alle criticità che da tempo si verificherebbero ai Musei Vaticani, legate in particolare alla gestione delle numerose presenze, che a detta di molti sarebbe inadeguata. 

A riferirlo è la stessa associazione in una nota, dove si legge:  “La maggior parte delle segnalazioni ricevute dai turisti denuncia l’eccessivo sovraffollamento dei Musei, con turisti che spesso si ritroverebbero accalcati nelle gallerie e nelle scale strettissime che portano alla Cappella Sistina, assenza di aria condizionata, scortesia del personale. A destare preoccupazione sarebbe soprattutto l’aspetto relativo alla sicurezza, considerato che la normativa italiana stabilisce come la densità massima in luoghi chiusi debba essere di 1,2 persone per mq”. Obiettivo dell’esposto è quindi, secondo quanto riferisce ancora il Codacons, quello di “verificare  la rispondenza alla realtà di quanto riportato dai media e dalla documentazione fotografica e aprire una istruttoria volta a verificare i fatti e le eventuali responsabilità onde impedire che possano verificarsi fatti e/o eventi in grado di incidere sul fronte della sicurezza, dell’incolumità della utenza e dei visitatori, nonché sul fronte della tutela dell’ordine pubblico”

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Al MUDEC di Milano 20 appuntamenti dedicati all’Egitto

Al MUDEC di Milano 20 appuntamenti dedicati all'Egitto

In occasione della mostra “Egitto: la straordinaria scoperta del faraone Amenofi II”, un ricco palinsensto di iniziative a partire da giovedì 19 ottobre

MILANO – Dopo la prima edizione nel 2015 dedicata ad Eritrea/Etiopia, e la seconda alla comunità cinese e a “un secolo di Cinesi a Milano”, il focus di Milano Città Mondo#03 vede l’Egitto come protagonista ed è stato inaugurato il 13 settembre con una ‘Egypt Room’ allestita al Museo delle Culture (visitabile fino al 7 gennaio 2018) che racconta i rapporti tra la città di Milano e l’Egitto attraverso interviste a testimoni diretti dell’oggi e del passato, fotografie, filmati e suoni attentamente orchestrati nell’opera video di Prospekt Phographers.

Milano Città Mondo#03 Egitto è coordinato da un comitato scientifico composto da Paolo Branca, arabista e islamologo, Wael Farouq, docente di lingua e cultura araba, Silvana Bebawy , lettrice di lingua araba e da Daniel Fishmann, comunicatore e storico.

Il palinsesto apre dunque giovedì 19 ottobre ore 18:00 presso l’Auditorium del MUDEC con un nome italiano illustre: Quirino Principe farà rivivere il pathos, la melodia e le suggestioni dell’opera italo-egiziana per eccellenza, l’Aida di Giuseppe Verdi, guidandoci tra le immagini dell’Egitto nel teatro d’opera. “Giuseppe Verdi, dalle pere cotte al Canale di Suez”, questo il titolo dell’incontro, aperto a tutti: il racconto, tra mito, leggenda e musica illustrerà la genesi di Aida, a partire dal primo rifiuto di Verdi (il quale era restio a viaggiare e allestire oltremare) alla sua accettazione della commissione dopo aver visionato il soggetto steso dall’egittologo e archeologo francese Auguste Mariette, primo direttore del Museo del Cairo. La leggenda vuole che Giuseppe Verdi, accompagnato dalla moglie, si fosse recato a Parma per acquisti domestici e, nella bottega del ferramenta e chincagliere Casali, avesse udito provenire dall’esterno la voce di un venditore che strillava la sua merce ‘Bojent i per cott, bojent’ (bollenti, pere cotte, bollenti). Rapito, il maestro estrasse un taccuino, annotando qualcosa e – compiaciuto – si dice avesse esclamato: “Ho trovato! L’Aida!”

Dalla fine di ottobre alla fine di gennaio 2018 il public program, ideato anche in collaborazione con le principali associazioni italo egiziane di Milano, che proseguirà oltre la chiusura della mostra “Egitto. La straordinaria scoperta del faraone Amenofi II”, promuoverà ogni settimana incontri culturali, performance musicali, laboratori per bambini e adulti.  Tutte le attività sono a ingresso libero, alcune su prenotazione.

IL PROGRAMMA AL MUDEC DI MILANO, via Tortona 56:

INCONTRI E CONFERENZE:

Giovedì 19 ottobre, ore 18:00 presso L’Auditorium

“Giuseppe Verdi, dalle pere cotte al Canale di Suez”

Quirino Principe farà rivivere il pathos, la melodia e le suggestioni dell’opera italo-egiziana per eccellenza, l’Aida di Giuseppe Verdi, guidandoci tra le immagini dell’Egitto nel teatro d’opera.

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Giovedì 26 ottobre, ore 18:00 presso lo spazio “Khaled al-Asaad”

La narratrice araba: Shahrazad fuori dal Palazzo”.

Un tempo, la donna araba praticava l’arte del narrare storie chiuse fra le mura domestiche di case e palazzi. Oggi, invece, ha occupato ogni angolo dello spazio pubblico. Le narratrici arabe sono diventate scrittrici, sceneggiatrici, autrici televisive. Le storie che raccontano raggiungono ogni parte del mondo. Come ha influito questo cambiamento sociale epocale sull’espressione narrativa della donna araba?

Con Basma el-Khatib, scrittrice, giornalista e autrice televisiva libanese residente in Qatar; Rania Ibrahim, scrittrice italiana di origine egiziana; Fayza Ismail, scrittrice siriana residente in Italia.

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Giovedì 9 novembre – ore 18:00 presso lo spazio “Khaled al-Asaad”

“La Città dei morti del Cairo: un posto pieno di vita”

La necropoli musulmana del Cairo è diventata negli anni un luogo abitato. Si è così sviluppato un particolare rapporto tra i vivi e i morti. Una spiegazione (anche per immagini) da parte di una antropologa che ha vissuto per anni in questa realtà particolare, con l’antropologa Anna Tozzi Di Marco.

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Martedì 14 novembre – ore 18:00 presso lo spazio “Khaled al-Asaad”

 “I diversi generi della musica egiziana”

Sacra, di intrattenimento e per tutti i momenti. Una spiegazione con l’accompagnamento musicale dell’oud, con Stefano Minetti, arabista e musicologo.

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Venerdì 17 novembre – ore 17:30 presso lo spazio “Khaled al-Asaad”

All’interno della rassegna Bookcity – Scritti dalla Città Mondo 

“L’Egitto della Post rivoluzione”, con la presentazione del libro “Vita: istruzioni per l’uso”

Con Monica Macchi (esperta del mondo arabo), Giuseppe Acconcia (giornalista) e Chiarastella Campanini (editrice, in video). Presentazione del libro di Ahmed Nagi

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Sabato 18 novembre – ore 15:30 presso lo spazio “Khaled al-Asaad”

All’interno della rassegna Bookcity – Scritti dalla Città Mondo 

 “Islam in Love” 

Presentazione del libro di e con Rania Ibrahim, Paolo Branca e Shady Hamadi

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Domenica 19 novembre – ore 17:00 presso lo spazio “Khaled al-Asaad”

All’interno della rassegna Bookcity – Scritti dalla Città Mondo 

 “La scena underground in Egitto prima e dopo la rivoluzione”, con la presentazione del libro “Cairo Calling” 

Presentazione del libro di e con Claudia Galal e Caterina Pucci (Redazione Il Caffè Geopolitico)

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Lunedì 27 novembre – Ore 17:00 presso lo spazio “Khaled al-Asaad”

Il contributo di architetti e artigiani italiani nell’Egitto moderno e contemporaneo.

Ospite dall’Egitto Khaled Azab, archeologo e direttore amministrativo dei progetti straordinari della Biblioteca di Alessandria, con Anna Tozzi Di Marco, antropologa e ricercatrice. Introduce l’incontro Daniel Fishman.

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Mercoledì 29 novembre – ore 17:30 presso Innovation Center – fronte Mudec

Laboratorio sul linguaggio Hip Hop “Power to the people”

A cura di Amir Issaa, rapper, rappresentante autorevole del meticciato artistico italiano, nomination per la miglior canzone ai “Nastri D’Argento” con “Scialla!”. Con la partecipazione del “Coro dei Leoni” della Scuola Primaria di via Palmieri.

Ingresso libero su prenotazione scrivendo a: c.reticoopculturale@comune.milano.it

Sabato 2 dicembre – ore 17:00 presso lo spazio “Khaled al-Asaad”

 “Poesia araba, respiro italiano”.

Wael Farouq legge poesie egiziane tratte dall’antologia di Francesca Corrao, con accompagnamento musicale.

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Lunedì 4 dicembre – ore 18:00 – presso Auditorium

 “Perché gli egiziani tifano per la nazionale italiana?”

Il calcio come metafora per parlare della società egiziana e del ruolo che gli italiani rivestono in questo ambito. Ospite dall’Egitto Amr Khafagy, giornalista, scrittore, autore, produttore e fondatore e direttore del primo canale satellitare egiziano.

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Martedì 12 dicembre – ore 18:00 presso lo spazio “Khaled al-Asaad”

“Il nostro quartiere” 

Cantieri Meticci presenta una lettura scenica con musica dal vivo e videodisegni di Nagib Mahfuz con l’attore Osama Karaman.

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Giovedì 14 dicembre – ore 18:00 presso lo spazio “Khaled al-Asaad”

 “L’underground in Egitto prima e dopo la rivoluzione”

Con Claudia Galal, autrice di “Cairo Calling” ed Elisa Ferrero, autrice di “Kushari. L’Egitto capovolto”. Modera l’incontro Farian Sabahi (docente, giornalista e storica).

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Martedì 19 dicembre – ore 18:00 presso lo spazio “Khaled al-Asaad”

 “Nasser, da clandestino a cittadino”.

Una testimonianza di vita e di speranza, che riesce a raccontare senza ipocrisia e lontano da posizioni ideologiche il tema dell’immigrazione e dei problemi ad esso connessi. Con Nasser e l’autore del libro Luciano Zanardini. A cura dell’Associazione italo – egiziana Lotus.

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Giovedì 11 gennaio 2018 – ore 18:30 presso lo spazio “Khaled al-Asaad”

 “Il mio paese è dove mi sento a casa. Splendori e contributi degli Italiani d’Egitto”.

Ne parla Daniel Fishman. A seguire letture di brani di autori italiani sull’Egitto (Ungaretti, Cialente, etc) – a cura di Paolo Branca – e di autori egiziani sull’Italia (Rifa ‘a Al Tahtawi) – a cura di Wael Farouq.

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Giovedì 18 gennaio 2018 – ore 18:00 – presso lo spazio “Khaled al-Asaad”

 “Cairo, la Cinecittà d’Egitto”. 

La storia del cinema egiziano e dei suoi protagonisti italiani. Dall’Egitto Mohamed Khairy, docente all’Accademia d’Arte, capo del Dipartimento dell’Istituto del Cinema del Cairo e insegnante di produzione cinematografica al NYIT (New York Institute of Technology).

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Martedì 23 gennaio 2018 – ore 18:00 presso lo spazio “Khaled al-Asaad”

 “Milano e l’Islam” 

Presentazione del libro di e con Mattia Guidetti (ricercatore all’Università di Vienna e storico dell’arte islamica).

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Giovedì 25 gennaio 2018 – ore 18:00 presso lo spazio “Khaled al-Asaad”

 “Il Passo” 

Nadine è una giovane ragazza italiana nata a Roma da una coppia di immigrati. Durante l’audizione per entrare a far parte del corpo di ballo di uno dei teatri più prestigiosi di Roma, si imbatte in una situazione di conflitto: essere obbligata a scegliere tra un simbolo della sua identità e il sogno della sua vita. Proiezione del film di Mohamed Hossameldin – 15’ I 2017 I 2K, in associazione con Lotus – vincitore del progetto Migrarti 2017. Con l’autore Randa Ghazy, scrittrice e giornalista. A cura dell’Associazione italo – egiziana Lotus.

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Sabato 27 gennaio 2018 – dalle 15:00 alle 22:00 presso Auditorium

All’interno dell’iniziativa Docucity, Documentare la Città

 “Dal Nilo al Naviglio. Storie di vite tra Egitto e Italia” 

Proiezione dei filmati selezionati al concorso per film e video e premiazione del film vincitore.

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Il calendario delle iniziative che compongono il public program di Milano Città Mondo #03 Egitto è in continuo aggiornamento e disponibile online presso il sito del museo mudec.it

LABORATORI PER BAMBINI:

LABORATORIO 1 

“Scopriamo le fiabe egiziane” 

Età consigliata 5-11, a cura dell’Associazione Italeya

Presso Mudec Lab dalle ore 17,30 alle 18,30

9 novembre

23 novembre

5 dicembre

14 dicembre

Su prenotazione, scrivendo a: c.reticoopculturale@comune.milano.it

LABORATORIO 2 

“La storia dell’Egitto attraverso i suoi sistemi di scrittura: geroglifici, alfabeto copto e arabo” 

Età consigliata 7-12, a cura della dott.ssa Jolit Shaker

Presso Mudec Lab dalle 18,30 alle 19,30

22 dicembre

29 dicembre

14 gennaio 2018

Presso Mudec Lab dalle 11,00 alle 12,00

21 gennaio

28 gennaio

Su prenotazione, scrivendo a: c.reticoopculturale@comune.milano.i

APPUNTAMENTI IN CITTA’:

LABORATORI  PER ADULTI:

“BELL’ARABY_ 100 parole dall’Egitto a Milano” 

Apprendimento delle sonorità della lingua araba e del vocabolario di base in 6 incontri, a cura di SWAP (Share With All People)

Presso Laboratorio Formentini per l’Editoria, via Formentini, 10 Milano dalle 17,00 alle 18,30 

10 novembre

14 novembre

24 novembre

1 dicembre

15 dicembre

Presso Laboratorio Formentini per l’Editoria, via Formentini, 10 Milano dalle 16,00 alle 17,30 

10 gennaio 2018

17 gennaio

24 gennaio

31 gennaio

7 febbraio

14 febbraio

Su prenotazione, scrivendo a: associazioneswap@gmail.com

CONCERTI ‘MUSICHE DEL CIELO’:

 “L’antica Chiesa Copta”

Storia, tradizione e canti degli Antichi Egizi nella Chiesa di Alessandria d’Egitto.

A cura dei giovani della Chiesa Copta Ortodossa di Milano.

Presso Teatro I – via Gaudenzio Ferrari ore 19:00

21 dicembre 2017

Una serata per scoprire la millenaria comunità ebraica d’Egitto, tra immagini, canti, storie e aneddoti.

Contributi di Renato Assin, Solly Cohen, Ruggero Gabbai, Daniel Fishman.

Presso Teatro I – via Gaudenzio Ferrari ore 20:30

Lunedì 16  gennaio 2018

PER INFORMAZIONI:

c.reticoopculturale@comune.milano.it

tel. 02/884. 62366 – 63633

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Apre a Roma MUSIA, il nuovo spazio per l’arte contemporanea di Ovidio Jacorossi

Gino Severini, L’Homme de l’avenir 1935 Tempera su carta intelata 52 x 52 Collezione Jacorossi, Roma

Concepito come uno spazio di quartiere nel centro storico romano, ma con uno sguardo rivolto all’Europa,  avvierà iniziative che mettano in relazione l’arte contemporanea con discipline affini come la moda, la musica e l’architettura

ROMA – Avrà una vocazione polifunzionale MUSIA, il nuovo spazio di circa 1000 metri quadrati, ideato dal collezionista e imprenditore Ovidio Jacorossi, che inaugurerà a Roma il prossimo 1 dicembre con una grande mostra a cura di Enrico Crispolti e una inedita video installazione di Studio Azzurro.

Lo spazio, ristrutturato su progetto dell’architetto Carlo Jacoponi, ospiterà iniziative di vario genere, dalle arti visive all’enogastronomia. 

MUSIA nasce in luogo-simbolo per la famiglia Jacorossi: Via dei Chiavari 7, dove il nonno Agostino iniziò nel 1922 l’avventura imprenditoriale con un piccolo negozio di carbone. 

Lo spazio è articolato in vari ambienti disposti su tre livelli e dotati di due ingressi su Via dei Chiavari (al civico 7 e al 9), che comprendono: la Galleria 7, dedicata all’esposizione di opere della collezione Jacorossi, con affaccio sul Cortile cinquecentesco attribuito a Baldassarre Peruzzi; la Cucina (coffee &food); la terrazza interna; il Wine bar; le Sale di Pompeo; la Galleria 9 dedicata invece alla vendita di opere d’arte, fotografia e oggetti di design. L’obiettivo è quello di diventare uno  dei luoghi di riferimento per lo sviluppo della società civile della città.

La mostra inaugurale, dal titolo “Dal Simbolismo all’Astrazione. Il primo Novecento a Roma nella Collezione Jacorossi” verrà allestita nella Galleria 7.  Curata da Enrico Crispolti in collaborazione con Giulia Tulino, presenta circa cinquanta opere della Collezione Jacorossi che ricostruiscono in maniera rigorosa le vicende delle arti plastiche a Roma nella prima metà del Novecento, attraverso opere diversamente significative, di autori noti, da De Carolis, Balla, Martini, a Cagli, Leoncillo, Colla, Afro o piuttosto inattesi, fra cui Bargellini, Edita Broglio, Di Cocco, i Ferrazzi, Janni.

Il progetto espositivo è affiancato da un catalogo, pubblicato da De Luca Editori d’Arte, che contiene i saggi critici di Enrico Crispolti e di Giulia Tulino, le schede delle opere esposte, una conversazione di Ovidio Jacorossi con Paolo Di Paolo, un testo evocativo di atmosfere romane di Marco Lodoli e una testimonianza di Giuseppe De Rita.              

Oltre alla mostra, nel suggestivo spazio delle Sale di Pompeo, situato sui resti dell’omonimo Teatro romano e ideato per ospitare opere site-specific, verrà presentata  la nuova grande video installazione di Studio Azzurro dal titolo IL TEATRO DI POMPEO. Si tratta di un dramma della durata di 18 minuti, dislocato per 4 stanze e 9 schermi. Nelle sale in mattone a vista si sviluppa il dramma dell’assassinio di Cesare. Il visitatore scende alcuni gradini accolto da un affresco animato, a tema mitologico. Proseguendo incontra un’ambientazione che coinvolge un grande tavolo e tutte le pareti delle sale in cui si sviluppa la narrazione. Le grandi finestre-video suggeriscono ambienti esterni, intravisti attraverso una tenda che cela e rivela le silhouette dei personaggi. Il punto di vista del visitatore che esplora le stanze è privilegiato, egli può aggirarsi nella sale e scegliere il proprio punto di visione sino a trovarsi al centro del dramma con un mutamento di tensione scenica: il corpo di Cesare, ormai inerme, cade sotto gli implacabili colpi di pugnale. Un mondo finisce e si dissolve nelle fiamme di un tempo esausto. Persino le statue – testimoni immobili e inerti delle glorie umane – sono travolte dalle fiamme. Solo la lira continua a raccontare la Storia, senza fine, travalicando ogni epoca.

MUSIA offrirà dunque al pubblico un programma annuale di eventi, laboratori, conferenze, presentazioni oltre ad una speciale esperienza enogastronomica, concepita come una naturale contaminazione della creatività dell’arte contemporanea anche attraverso performances. Emblematica, in tal senso, la presenza dello chef Ben Hirst, laureato in storia dell’arte alla Manchester University.    

Il progetto Musia nasce dall’esperienza pluridecennale di una realtà imprenditoriale – il gruppo Jacorossi – e, in particolare, dalla determinazione che da sempre anima Ovidio Jacorossi; l’obiettivo è promuovere l’arte contemporanea, strumento di creatività per la persona e l’impresa, nell’intento di renderla accessibile al maggior numero possibile di fruitori. 

     

 

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Tokyo, conferito il Praemium Imperiale 2017

Crediti fotografici:  © The Japan Art Association/The Sankei Shimbun

I cinque vincitori che hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento sono l’iraniana Shirin Neshat per la pittura, il ghanese El Anatsui per la scultura, lo spagnolo Rafael Moneo per l’architettura, il senegalese Youssou N’Dour per la musica e lo statunitense-lettone Mikhail Baryshnikov per il teatro/cinema

TOKYO – Il 18 ottobre si è svolta a Tokyo, nella splendida cornice della Sala Hohrai del Meiji Kinenkan, la cerimonia per il conferimento del Praemium Imperiale 2017, assegnato dalla Japan Art Association. I cinque vincitori di questa edizione sono l’iraniana Shirin Neshat per la pittura, il ghanese El Anatsui per la scultura, lo spagnolo Rafael Moneo per l’architettura, il senegalese Youssou N’Dour per la musica e lo statunitense-lettone Mikhail Baryshnikov per il teatro/cinema.

Il Principe Hitachi, patrono Onorario della Japan Art Association, ha consegnato a ciascuno di loro un premio di 15 milioni di yen (circa 117.000 euro), un diploma e una medaglia, quale riconoscimento per i risultati conseguiti, per l’influenza da essi esercitata sul mondo dell’arte e per il contributo dato alla comunità mondiale con la loro attività. 

La cerimonia si è svolta alla presenza dei sei Consiglieri internazionali che presiedono i Comitati di nomina delle candidature: Lamberto Dini per l’Italia, Yasuhiro Nakasone per il Giappone, William H. Luers per gli Stati Uniti, Christopher Patten per la Gran Bretagna, Jean-Pierre Raffarin per la Francia e Klaus-Dieter Lehmann per la Germania. 

“Tra i premiati di quest’anno meritano una menzione particolare, per la forza delle loro espressioni artistiche, due artisti di eccezionale interesse: Shirin Neshat e Youssou N’Dour” – ha osservato Lamberto Dini – “La prima con le sue opere ha illustrato in maniera poetica ed evocativa immagini di donne nelle società islamiche e il loro coraggio nell’affermare la propria identità; il secondo con la sua voce melodica e la sua entusiasmante musica ha ricevuto l’elogio di famosi musicisti occidentali e conquistato folle e platee nel mondo intero”. 

E’ stata inoltre assegnata a Zoukak Theatre Company and Cultural Association (Libano) la Borsa di Studio del Praemium Imperiale 2017 per Giovani Artisti, istituita nel 1997 in occasione del decimo anniversario del Praemium Imperiale e consistente in un contributo di 5 milioni di yen (circa 39.000 euro).

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Crediti fotografici:  © The Japan Art Association/The Sankei Shimbun

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Ugo Nespolo, tra arte, cinema e teatro

Ugo Nespolo, tra arte, cinema e teatro

Dal 20 ottobre 2017 all’8 aprile 2018, l’esposizione a cura di Alberto Fiz e Maurizio Ferraris, attraverso 80 opere, ripercorre la carriera artistica di Nespolo, che spazia dall’arte al cinema, dai cartoon televisivi alla logica matematica sino al teatro

AOSTA –  Il Centro  Saint-Bénindi Aosta ospita dal 20 ottobre “A modo mio. Nespolo tra arte, cinema e teatro”, la personale dedicata all’esperienzamultidisciplinare dell’artista piemontese. L’esposizione, curata dal critico d’arte Alberto Fiz in collaborazione con il filosofo Maurizio Ferraris, presentaoltre 80 opere tra dipinti, disegni, maquettes per il teatro, sculture, tappeti, fotografie e manifesti realizzati dal 1967 sino a oggi. 

“Un percorso spettacolare e coinvolgente  ideato per gli spazi dell’ex chiesa sconsacrata. Non manca nemmeno la BMW K1 del 1993 e uno Skiff Olimpico Black Fin lungo otto metri (una barca da canottaggio), mai esposto prima d’ora, che si modifica attraverso il segno nomadico dell’artista” – spiega una nota. 

La rassegna spazia dunque dall’arte al cinema, dai cartoon televisivi alla logica matematica sino al teatro. Uno  spazio  specifico della mostra è  inoltre dedicato  alle  differenti  forme d’indagine audiovisiva partendo dal cinema sperimentale e dai cortometraggi degli anni sessanta dove compaiono tra i protagonisti Lucio Fontana, Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Enrico Baj, per giungere sino a Yo Yo, la serie di cartoni animati in 52 episodi realizzata nel 2016 per Rai Yo Yo che ha vinto il primo premio nella sezione Series Preschool a Cartoons on the Bay in occasione della 21° edizione del Festival Internazionale dell’Animazione 2017.

Un’attenzione specifica è, poi, dedicata ai numeri che prendono spunto dagli studi sulla sezione aurea (nel 2010 ha pubblicato un libro d’artista sul Numero d’Oro per la Utet). Da qui le infinite relazioni indagate dall’artista in uno spazio che contempla sculture  tattili e dipinti  storici  di  grande  impatto  visivo.

Al Centro Saint-Bénin, infine, non poteva mancare il teatro che dagli anni Ottanta affianca l’attività di Nespolo. Così, sono esposte maquettes degli spettacoli più importanti, disegni e costumi che spaziano dall’Elisir d’Amore di Gaetano Donizetti a Madama Butterfly di Giacomo Puccini sino a Veremonda, l’Amazzone di Aragona di Francesco Cavalli che non veniva rappresentato dal 1653.

Spiega Alberto Fiz: “Con uno slogan futurista si potrebbe dire che ad Aosta l’arte invade la vita.  Nespolo,  come  Fregoli,  appare  sempre  se  stesso  nei  suoi  infiniti travestimenti e nei suoi ricorrenti camouflages linguistici e metalinguistici dove tutto è troppo serio per non essere preso con ironia.” 

La mostra, visitabile fino all’8 aprile 2018,  è accompagnata da un catalogo, in italiano e francese edito da Magonza, con la pubblicazione oltre che di tutte le opere esposte, anche dei saggi di Maurizio Ferraris, Alberto Fiz, Daria Jorioz e di un’intervista di Nespolo con Pietro Bellasi. Contiene inoltre una serie di scritti dell’artista e testimonianze, tra gli altri, di Renato Barilli, Gillo Dorfles, Vittorio Fagone, Gianni Rondolino, Francesco Poli e Tommaso Trini.

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Franceschini inaugura il laboratorio di “Restauro Aperto” dell’ISCR a Santa Marta

ROMA – Martedì 24 ottobre alle ore 11, il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, inaugurerà il laboratorio di ‘Restauro Aperto’ dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro presso la chiesa di Santa Marta al Collegio Romano a Roma. Gli spazi della chiesa di Santa Marta al Collegio Romano –  comunica il Mibact in una nota – saranno allestiti come laboratorio di restauro aperto al pubblico. La prima tematica su cui lavoreranno i tecnici dell’ISCR nella nuova sede espositiva sarà il restauro degli affreschi proponendo tre esempi molto diversi tra loro per provenienza, tecnica e condizioni conservative: un affresco staccato, un affresco in situ, frammenti di affreschi e stucchi dipinti. Tutti e tre di grande importanza storico artistica.

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Teatrino di Palazzo Grassi. Ultimo appuntamento di “Unbelievable Cinema”

Forgotten Silver, Peter Jackson, © Chris Coad/Wingnut Films Limited.

Giovedì 19 ottobre, ore 20.30 si chiude la rassegna organizzata in occasione della mostra di Damien Hirst

VENEZIA – Si conclude la serie di appuntamenti dedicati all’esplorazione del rapporto tra verità e finzione nella narrazione di mondi, organizzata in occasione della mostra di Damien Hirst Treasures from the Wreck of the Unbelievable, a cura di Elena Geuna in corso presso Palazzo Grassi e Punta della Dogana, sino al 3 dicembre 2017.

Alle ore 20.30 di giovedì 19 ottobre si terrà l’ultimo appuntamento con il critico cinematografico Andrea Bellavita, già ospite del Teatrino di Palazzo Grassi lo scorso marzo (David Lynch tra arte e cinema), dal titolo Più falso del vero: perché la realtà non ci può bastare. Bellavita traccerà un excursus nei meandri del genere del mockumentary (da to mock: sbeffeggiare, imitare, “fare il verso” e documentary), ovvero la presentazione di documentazioni fittizie come fossero reali testimonianze storiche.

A seguire la proiezione di Forgotten Silver, il film di Peter Jackson e Costa Botes, che con rigore pseudo filologico racconta la scoperta dell’opera di Colin McKenzie, il falso padre del cinema neozelandese delle origini. Alternando raffinati falsi storici a interviste reali, la narrazione si snoda tra scoperte geniali ed episodi coincidenti fatti realmente accaduti, restituendo una trattazione curiosa e scanzonata sui cliché del cinema degli albori. 

Ingresso libero sino a esaurimento posti.

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