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Pochi giorni all’apertura del Louvre di Abu Dhabi

Pochi giorni all'apertura del Louvre di Abu Dhabi

Il museo, progettato dall’architetto francese Jean Nouvel, vincitore del premio Pritzker, verrà inaugurato l’8 novembre alla presenza di Emanuel Macron e aprirà al pubblico l’11 

ABU DHABI  –  Ancora qualche giorno e aprirà i battenti il Louvre di Abu Dhabi.  Concepito come una sorta di città-museo, il nuovo spazio museale si sviluppa sotto una vasta cupola argentata di 180 metri, composta da quasi 8.000 singole stelle metalliche incastonate in un complesso disegno geometrico. Al di sotto della cupola i visitatori potranno passeggiare attraverso le promenade che si affacciano direttamente sul mare. Il disegno della cupola permette ai raggi solari di penetrare creando una “pioggia di luce” in movimento. 

Il percorso museale è composto da una raccolta di opere e reperti provenienti dai musei francesi, si va dagli oggetti preistorici alle opere di arte contemporanea, il tutto esposto secondo un criterio innovativo rispetto alla museografia tradizionale. Mostre temporanee andranno ad arricchire ulteriormente l’offerta espositiva, così come un museo per bambini, un auditorium, un ristorante, una boutique e una caffetteria renderanno più gradevole la visita. 

Mohamed Khalifa Al Mubarak, presidente di Abu Dhabi Tourism & Culture Authority e Tourism Development & Investment Company (TDIC) ha commentato:“il Louvre Abu Dhabi incarna la nostra convinzione che le nazioni crescano sulla diversità e l’accettazione, con una testimonianza curatoriale che sottolinea come il mondo sia sempre stato interconnesso. Il museo rappresenta l’ultima innovazione in una lunga tradizione di conservazione culturale promossa dai leader fondatori degli Emirati Arabi Uniti. Il Louvre Abu Dhabi ispirerà una nuova generazione di leader culturali e di pensatori creativi nel dare il proprio contributo alla nostra nazione tollerante e in rapida evoluzione”.

Il percorso prende avvio dal “Grande Atrio” e prosegue nelle gallerie che sono sia cronologiche che tematiche, suddivise in 12 capitoli.

Nella sezione dedicata alla Modernità, si trovano capolavori come “la Zingara” di Edouard Manet (1832-1883), “Lotta tra bambini” di Paul Gauguin (1848-1903), e “Composizione con Blu, Rosso, Giallo e Nero” di Piet Mondrian (1872-1944). 

In esposizione anche un’installazione monumentale dell’artista Ai Weiwei, mentre l’artista italiano Giuseppe Penone ha realizzato diverse opere site-specific, come  “Leaves of Light” (2017),  un vasto albero di bronzo con specchi disposti sui rami che riflettono la “pioggia della luce” (rain of light).

Francoise Nyssen, ministro della Cultura Francese ha dichiarato: “Questo museo è uno dei progetti culturali più ambiziosi del mondo, coronato dal capolavoro architettonico di Jean Nouvel”. 

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Nasce “il portale dei cammini”, itinerari culturali per un turismo “slow”

Nasce “il portale dei cammini”, itinerari culturali per un turismo “slow”

Franceschini: “pensato per quei viaggiatori che desiderano vivere un’autentica esperienza nel nostro Paese, immergendosi a passo lento in quel patrimonio diffuso fatto di arte, buon cibo, paesaggio e spiritualità che costituisce il carattere originale e l’essenza dell’Italia”

ROMA – E’ stato presentato, nei giorni scorsi, al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo a Roma, il portale www.camminiditalia.it, la prima mappatura ufficiale dei cammini d’Italia, un contenitore di percorsi e itinerari pensato come una rete di mobilità slow che al momento contiene oltre 40 cammini. L’idea di realizzare un portale unico dedicato ai cammini è nata durante l’anno Nazionale dei Cammini 2016 proclamato con una direttiva del Mibact e che ha visto insieme impegnati Stato, Regioni, Comuni, Enti locali, pubblico e privato per valorizzare 6600 chilometri di cammini naturalistici, religiosi, culturali e spirituali che attraversano l’intero Paese, una fetta d’Italia poco conosciuta, ma fondamentale nell’offerta del turismo lento italiano.

Alla presentazione hanno preso parte il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, il coordinatore della commissione Turismo e Industria Alberghiera della Conferenza delle Regioni e Province Autonome Giovanni Lolli e il direttore generale della direzione generale del Turismo del MiBACT Francesco Palumbo. 

Il portale è uno strumento per viaggiatori e turisti che potranno scegliere la possibilità di muoversi lungo l’Italia a piedi, in bicicletta, a cavallo o con altre forme di mobilità dolce sostenibile, attraverso diversi cammini, da quelli francescani, laureatani e benedettini, a quelli dedicati ai briganti come il sentiero che attraversa l’Aspromonte, dal cammino di Dante che attraversa i luoghi dove Dante visse in esilio e scrisse la Divina Commedia, al sentiero della Pace che ripercorre luoghi e memorie della Prima Guerra Mondiale, e poi ancora  la Via Appia, la Via Francigena, la Via degli Dei, il cammino di San Vicinio, la Via degli Abati, il sentiero Liguria, la Via Romea Germanica, il Sentiero del Dürer e tanti altri. 

“Sempre più persone partono in viaggio cercando qualcosa in più di una semplice vacanza. L’Atlante dei Cammini – ha dichiarato Franceschini – è pensato per quei viaggiatori che desiderano vivere un’autentica esperienza nel nostro Paese, immergendosi a passo lento in quel patrimonio diffuso fatto di arte, buon cibo, paesaggio e spiritualità che costituisce il carattere originale e l’essenza dell’Italia”.

Palumbo ha spiegato: “Il Comitato ha identificato i Cammini d’Italia, al fine di realizzare l’Atlante Digitale, uno strumento dinamico e in costante aggiornamento. Tra gli undici requisiti necessari per rientrare nell’Atlante sono di particolare importanza la fruibilità dei percorsi, la segnaletica orizzontale e/o verticale, la descrizione online della tappa, i servizi di alloggio e ristorazione entro i 5 chilometri dal Cammino, la manutenzione del percorso garantita dagli Enti locali, la georeferenziazione ed un sito in cui sono raccolte le principali informazioni per i viaggiatori”.

 

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Nasce “il portale dei cammini”, itinerari culturali per un turismo “slow”

Nasce “il portale dei cammini”, itinerari culturali per un turismo “slow”

Franceschini: “pensato per quei viaggiatori che desiderano vivere un’autentica esperienza nel nostro Paese, immergendosi a passo lento in quel patrimonio diffuso fatto di arte, buon cibo, paesaggio e spiritualità che costituisce il carattere originale e l’essenza dell’Italia”

ROMA – E’ stato presentato, nei giorni scorsi, al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo a Roma, il portale www.camminiditalia.it, la prima mappatura ufficiale dei cammini d’Italia, un contenitore di percorsi e itinerari pensato come una rete di mobilità slow che al momento contiene oltre 40 cammini. L’idea di realizzare un portale unico dedicato ai cammini è nata durante l’anno Nazionale dei Cammini 2016 proclamato con una direttiva del Mibact e che ha visto insieme impegnati Stato, Regioni, Comuni, Enti locali, pubblico e privato per valorizzare 6600 chilometri di cammini naturalistici, religiosi, culturali e spirituali che attraversano l’intero Paese, una fetta d’Italia poco conosciuta, ma fondamentale nell’offerta del turismo lento italiano.

Alla presentazione hanno preso parte il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, il coordinatore della commissione Turismo e Industria Alberghiera della Conferenza delle Regioni e Province Autonome Giovanni Lolli e il direttore generale della direzione generale del Turismo del MiBACT Francesco Palumbo. 

Il portale è uno strumento per viaggiatori e turisti che potranno scegliere la possibilità di muoversi lungo l’Italia a piedi, in bicicletta, a cavallo o con altre forme di mobilità dolce sostenibile, attraverso diversi cammini, da quelli francescani, laureatani e benedettini, a quelli dedicati ai briganti come il sentiero che attraversa l’Aspromonte, dal cammino di Dante che attraversa i luoghi dove Dante visse in esilio e scrisse la Divina Commedia, al sentiero della Pace che ripercorre luoghi e memorie della Prima Guerra Mondiale, e poi ancora  la Via Appia, la Via Francigena, la Via degli Dei, il cammino di San Vicinio, la Via degli Abati, il sentiero Liguria, la Via Romea Germanica, il Sentiero del Dürer e tanti altri. 

“Sempre più persone partono in viaggio cercando qualcosa in più di una semplice vacanza. L’Atlante dei Cammini – ha dichiarato Franceschini – è pensato per quei viaggiatori che desiderano vivere un’autentica esperienza nel nostro Paese, immergendosi a passo lento in quel patrimonio diffuso fatto di arte, buon cibo, paesaggio e spiritualità che costituisce il carattere originale e l’essenza dell’Italia”.

Palumbo ha spiegato: “Il Comitato ha identificato i Cammini d’Italia, al fine di realizzare l’Atlante Digitale, uno strumento dinamico e in costante aggiornamento. Tra gli undici requisiti necessari per rientrare nell’Atlante sono di particolare importanza la fruibilità dei percorsi, la segnaletica orizzontale e/o verticale, la descrizione online della tappa, i servizi di alloggio e ristorazione entro i 5 chilometri dal Cammino, la manutenzione del percorso garantita dagli Enti locali, la georeferenziazione ed un sito in cui sono raccolte le principali informazioni per i viaggiatori”.

 

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I Fenici e la Sardegna nuragica

I Fenici e la Sardegna nuragica

Lunedì 6 novembre alle 21.10 su Rai Storia per la serie “Italia, Viaggio nella bellezza” un viaggio tra i santuari, gli empori commerciali, i misteriosi tofet, i reperti che raccontano il diffondersi di questo popolo orientale in questa meravigliosa isola

La Sardegna è la terra dei nuraghi. Sparse a migliaia in ogni angolo dell’isola, queste torri preistoriche sono il principale elemento fondante dell’immaginario dell’isola. Un immaginario che prende forma nel documentario “I Fenici e la Sardegna nuragica” di Elisabetta Castana e Lucrezia Lo Bianco, con la regia Stefano Lorenzi, la consulenza scientifica di Luca Peyronel e la collaborazione di Vincenzo Reale.

I nuraghi disegnano una terra primitiva che sembra mantenere inalterate le sue caratteristiche e il suo fascino antico. E alimentano l’immagine inventata di una Sardegna immune da contatti e influenze esterne.

Uno stereotipo che nel secolo scorso è sfociato persino nell’ideologia razziale. Alla fine degli anni ’30, si teorizza l’idea di un’autentica razza sarda, che non è mai stata contaminata da culture considerate inferiori, come quella fenicia. Quei pochi, sporadici contatti con popolazioni orientali, hanno riguardato solo le zone costiere, mentre le zone interne dell’isola sono rimaste fieramente isolate

Decenni di ricerche archeologiche in Sardegna hanno fatto giustizia di queste derive razziste. E oggi ci raccontano il vero volto della civiltà  sarda, che nell’ultimo millennio prima della nascita di Cristo si è sviluppata grazie a un incontro fondamentale, quello con i Fenici. 

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I Fenici e la Sardegna nuragica

I Fenici e la Sardegna nuragica

Lunedì 6 novembre alle 21.10 su Rai Storia per la serie “Italia, Viaggio nella bellezza” un viaggio tra i santuari, gli empori commerciali, i misteriosi tofet, i reperti che raccontano il diffondersi di questo popolo orientale in questa meravigliosa isola

La Sardegna è la terra dei nuraghi. Sparse a migliaia in ogni angolo dell’isola, queste torri preistoriche sono il principale elemento fondante dell’immaginario dell’isola. Un immaginario che prende forma nel documentario “I Fenici e la Sardegna nuragica” di Elisabetta Castana e Lucrezia Lo Bianco, con la regia Stefano Lorenzi, la consulenza scientifica di Luca Peyronel e la collaborazione di Vincenzo Reale.

I nuraghi disegnano una terra primitiva che sembra mantenere inalterate le sue caratteristiche e il suo fascino antico. E alimentano l’immagine inventata di una Sardegna immune da contatti e influenze esterne.

Uno stereotipo che nel secolo scorso è sfociato persino nell’ideologia razziale. Alla fine degli anni ’30, si teorizza l’idea di un’autentica razza sarda, che non è mai stata contaminata da culture considerate inferiori, come quella fenicia. Quei pochi, sporadici contatti con popolazioni orientali, hanno riguardato solo le zone costiere, mentre le zone interne dell’isola sono rimaste fieramente isolate

Decenni di ricerche archeologiche in Sardegna hanno fatto giustizia di queste derive razziste. E oggi ci raccontano il vero volto della civiltà  sarda, che nell’ultimo millennio prima della nascita di Cristo si è sviluppata grazie a un incontro fondamentale, quello con i Fenici. 

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I Fenici e la Sardegna nuragica

I Fenici e la Sardegna nuragica

Lunedì 6 novembre alle 21.10 su Rai Storia per la serie “Italia, Viaggio nella bellezza” un viaggio tra i santuari, gli empori commerciali, i misteriosi tofet, i reperti che raccontano il diffondersi di questo popolo orientale in questa meravigliosa isola

La Sardegna è la terra dei nuraghi. Sparse a migliaia in ogni angolo dell’isola, queste torri preistoriche sono il principale elemento fondante dell’immaginario dell’isola. Un immaginario che prende forma nel documentario “I Fenici e la Sardegna nuragica” di Elisabetta Castana e Lucrezia Lo Bianco, con la regia Stefano Lorenzi, la consulenza scientifica di Luca Peyronel e la collaborazione di Vincenzo Reale.

I nuraghi disegnano una terra primitiva che sembra mantenere inalterate le sue caratteristiche e il suo fascino antico. E alimentano l’immagine inventata di una Sardegna immune da contatti e influenze esterne.

Uno stereotipo che nel secolo scorso è sfociato persino nell’ideologia razziale. Alla fine degli anni ’30, si teorizza l’idea di un’autentica razza sarda, che non è mai stata contaminata da culture considerate inferiori, come quella fenicia. Quei pochi, sporadici contatti con popolazioni orientali, hanno riguardato solo le zone costiere, mentre le zone interne dell’isola sono rimaste fieramente isolate

Decenni di ricerche archeologiche in Sardegna hanno fatto giustizia di queste derive razziste. E oggi ci raccontano il vero volto della civiltà  sarda, che nell’ultimo millennio prima della nascita di Cristo si è sviluppata grazie a un incontro fondamentale, quello con i Fenici. 

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I Fenici e la Sardegna nuragica

I Fenici e la Sardegna nuragica

Lunedì 6 novembre alle 21.10 su Rai Storia per la serie “Italia, Viaggio nella bellezza” un itinerario tra i santuari, gli empori commerciali, i misteriosi tofet, i reperti che raccontano il diffondersi di questo popolo orientale in questa meravigliosa isola

La Sardegna è la terra dei nuraghi. Sparse a migliaia in ogni angolo dell’isola, queste torri preistoriche sono il principale elemento fondante dell’immaginario dell’isola. Un immaginario che prende forma nel documentario “I Fenici e la Sardegna nuragica” di Elisabetta Castana e Lucrezia Lo Bianco, con la regia Stefano Lorenzi, la consulenza scientifica di Luca Peyronel e la collaborazione di Vincenzo Reale.

I nuraghi disegnano una terra primitiva che sembra mantenere inalterate le sue caratteristiche e il suo fascino antico. E alimentano l’immagine inventata di una Sardegna immune da contatti e influenze esterne.

Uno stereotipo che nel secolo scorso è sfociato persino nell’ideologia razziale. Alla fine degli anni ’30, si teorizza l’idea di un’autentica razza sarda, che non è mai stata contaminata da culture considerate inferiori, come quella fenicia. Quei pochi, sporadici contatti con popolazioni orientali, hanno riguardato solo le zone costiere, mentre le zone interne dell’isola sono rimaste fieramente isolate

Decenni di ricerche archeologiche in Sardegna hanno fatto giustizia di queste derive razziste. E oggi ci raccontano il vero volto della civiltà  sarda, che nell’ultimo millennio prima della nascita di Cristo si è sviluppata grazie a un incontro fondamentale, quello con i Fenici. 

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Forte di Bard. Master in Immagine, Design e Comunicazione con Fabrizio Giugiaro

Forte di Bard. Master in Immagine, Design e Comunicazione con Fabrizio Giugiaro

L’11 e 12 novembre 2017 seconda edizione di FORMA 4! Design&Image a cura del noto noto architetto, designer e style-director di Giugiaro Design

AOSTA – Forte di Bard e Montura Editing presentano la 2ª edizione di FORMA 4! Design and Image, progetto rivolto ad appassionati dell’immagine nei campi del design, della fotografia e ricerca della forma. Il Master, in programma l’11 e 12 novembre 2017, sarà curato dal noto architetto e designer Fabrizio Giugiaro, style-director di Giugiaro Design, azienda che dal 1981 sviluppa e segue progetti non-automotive (treni, aerei, barche e moto), nonché fondatore della Giugiaro Architettura, società che si occupa di progetti nazionali e internazionali riguardanti tutti gli aspetti del design, della quale è presidente e direttore creativo. 

Grazie al coinvolgimento di docenti di fama internazionale – designer, fotografi, professionisti della comunicazione e architetti – il Master consente a studenti di design, architettura, fotografia, comunicazione, creativi, artisti, imprenditori, designer, artigiani, e tutti coloro che coltivano la passione della fotografia, di incontrare grandi professionisti ed entrare in contatto con il loro bagaglio di esperienze confrontandosi con una case study sul campo per scambiare opinioni e suggestioni utili per le proprie creazioni amatoriali e/o professionali. 

Partner del progetto, per il secondo anno, è la Chambre Valdôtaine attraverso la concessione di dodici Borse di partecipazione ad imprese valdostane cui viene offerta una preziosa opportunità per la crescita e l’aggiornamento professionale. Obiettivo del Master, infatti, è stimolare la creatività e fornire nuovi possibili spunti nell’attività lavorativa valorizzando le imprese del territorio e le loro professionalità in un percorso formativo molto importante. 

Al fianco del Forte di Bard per FORMA 4! Design and Image c’è Montura, azienda italiana leader nel settore dell’abbigliamento e delle calzature per la montagna e l’outdoor, con il proprio laboratorio espressivo Montura Editing. 

Modalità di partecipazione

Il Master avrà modalità residenziale con l’opportunità di vivere un’esperienza full immersion.

Tariffe 

250,00 euro (quota comprensiva di due pranzi, una cena, una notte trattamento b&b in camera Singola o DUS nell’hotel Cavour et des Officiers, ingresso mostre e musei del Forte di Bard, materiale, aule, parking) 

200,00 euro (quota comprensiva di due pranzi, una cena, ingresso mostre e musei del Forte, materiale, aule, parking) 

Si richiede la dotazione di apparecchio fotografico digitale anche amatoriale.

Per prenotazioni, rivolgersi a Associazione Forte di Bard Tel. + 39 0125 833886

eventi@fortedibard.it |  www.fortedibard.it

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Forte di Bard. Master in Immagine, Design e Comunicazione con Fabrizio Giugiaro

Forte di Bard. Master in Immagine, Design e Comunicazione con Fabrizio Giugiaro

L’11 e 12 novembre 2017 seconda edizione di FORMA 4! Design&Image a cura del noto noto architetto, designer e style-director di Giugiaro Design

AOSTA – Forte di Bard e Montura Editing presentano la 2ª edizione di FORMA 4! Design and Image, progetto rivolto ad appassionati dell’immagine nei campi del design, della fotografia e ricerca della forma. Il Master, in programma l’11 e 12 novembre 2017, sarà curato dal noto architetto e designer Fabrizio Giugiaro, style-director di Giugiaro Design, azienda che dal 1981 sviluppa e segue progetti non-automotive (treni, aerei, barche e moto), nonché fondatore della Giugiaro Architettura, società che si occupa di progetti nazionali e internazionali riguardanti tutti gli aspetti del design, della quale è presidente e direttore creativo. 

Grazie al coinvolgimento di docenti di fama internazionale – designer, fotografi, professionisti della comunicazione e architetti – il Master consente a studenti di design, architettura, fotografia, comunicazione, creativi, artisti, imprenditori, designer, artigiani, e tutti coloro che coltivano la passione della fotografia, di incontrare grandi professionisti ed entrare in contatto con il loro bagaglio di esperienze confrontandosi con una case study sul campo per scambiare opinioni e suggestioni utili per le proprie creazioni amatoriali e/o professionali. 

Partner del progetto, per il secondo anno, è la Chambre Valdôtaine attraverso la concessione di dodici Borse di partecipazione ad imprese valdostane cui viene offerta una preziosa opportunità per la crescita e l’aggiornamento professionale. Obiettivo del Master, infatti, è stimolare la creatività e fornire nuovi possibili spunti nell’attività lavorativa valorizzando le imprese del territorio e le loro professionalità in un percorso formativo molto importante. 

Al fianco del Forte di Bard per FORMA 4! Design and Image c’è Montura, azienda italiana leader nel settore dell’abbigliamento e delle calzature per la montagna e l’outdoor, con il proprio laboratorio espressivo Montura Editing. 

Modalità di partecipazione

Il Master avrà modalità residenziale con l’opportunità di vivere un’esperienza full immersion.

Tariffe 

250,00 euro (quota comprensiva di due pranzi, una cena, una notte trattamento b&b in camera Singola o DUS nell’hotel Cavour et des Officiers, ingresso mostre e musei del Forte di Bard, materiale, aule, parking) 

200,00 euro (quota comprensiva di due pranzi, una cena, ingresso mostre e musei del Forte, materiale, aule, parking) 

Si richiede la dotazione di apparecchio fotografico digitale anche amatoriale.

Per prenotazioni, rivolgersi a Associazione Forte di Bard Tel. + 39 0125 833886

eventi@fortedibard.it |  www.fortedibard.it

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Artissima 2017. I numeri, i premi e le foto della ventiquattresima edizione

Ilaria Bonacossa | Photo: Perottino – Alfero – Bottallo – Formica

52mila visitatori, 32 paesi rappresentati in fiera, oltre 3.200 collezionisti da tutto il mondo, 7 premi, 1.500 giornalisti, 43 partner e sponsor

TORINO Si è conclusa domenica 5 novembre la ventiquattresima edizione di Artissima, Internazionale d’arte contemporanea, diretta per il primo anno da Ilaria Bonacossa

L’edizione 2017 della kermesse ha totalizzato nei quattro giorni di esposizione 52.000 visitatori, superando la quota 50.000 raggiunta lo scorso anno.

A conclusione della manifestazione Ilaria Bonacossa ha detto:Sono davvero molto felice. Felice dei risultati: di affluenza e di qualità del pubblico, che per tutta la durata della manifestazione è stato altamente qualificato e specifico, premiando il rigore e l’identità della Fiera; felice dei riscontri positivi dai galleristi, nostri primissimi interlocutori,  con cui quest’anno abbiamo anche festeggiato l’inizio di Artissima con un  aperitivo di buon auspicio; felice di avere visto Torino ancora una volta piazza internazionale dove il mondo dell’arte si è dato appuntamento. Ma soprattutto, essendo questa la mia prima Artissima, felice di aver vissuto la magia della creazione della Fiera, di cui sono stata curiosa e appassionata frequentatrice prima ancora che direttore: il dietro le quinte con i mesi di preparazione e di avvicinamento, in cui ogni giorno è diventato l’occasione per imparare, per ampliare la conoscenza dell’universo del contemporaneo cercando di intuirne gli sviluppi. Ringrazio quindi la Fondazione Torino Musei, la Città, la Regione e le altre istituzioni per l’opportunità che mi hanno voluto accordare e tutta la squadra di Artissima per l’entusiasmo con cui mi ha accompagnata in questa avventura”.

Ecco il riepilogo di alcuni numeri relativi a questa edizione 2017: 206 gallerie provenienti da 32 paesi, con una presenza in fiera di espositori stranieri che ha inciso per il 62% (80 italiani e 126 stranieri). Complessivamente, nelle 7 sezioni della fiera di cui tre dirette da board di curatori internazionali, sono state esposte oltre 2.000 opere. Larghissima come sempre l’affluenza di curatori e direttori di musei che ha superato le 300 presenze da tutto il mondo, tra cui 89 professionisti inseriti a vario titolo dalla fiera stessa nelle diverse iniziative (comitati, giurie, incontri, walkie talkies, etc.) oltre naturalmente a collezionisti e responsabili acquisizioni da 23 paesi di cui 7 extraeuropei (principalmente Sud America e Stati Uniti) che ha contato oltre 5.000 presenze in fiera e nella città di Torino. Grande l’affluenza di collezionisti presenti per la prima volta ad Artissima, a dimostrare il lavoro di espansione della fiera. Infine, quest’anno 9 board di musei di tutto il mondo hanno visitato la fiera, tra cui il Garage Museum of Contemporary Art di Mosca, il Palais de Tokyo di Parigi, il MALBA – Museo de Arte Latinoamericano di Buenos Aires, il Museo di Arte Contemporanea di Varsavia, gli Amici di Zachęta e i Patrons di Manifesta 2018.

Le tre sezioni curate che danno ad Artissima la sua particolare identità hanno riscosso un grande successo: Back to the Future, con un focus sugli anni ’80 e curata da un board diretto da Anna Daneri ha presentato 27 artisti da 29 gallerie (12 italiane, 17 straniere) ottenendo grande attenzione. Anche Present Future, curata da un board diretto da Cloé Perrone, si è rivelata geograficamente eterogenea e inaspettata per la varietà del lavoro dei 20 artisti selezionati presentati da 23 gallerie (17 straniere e 6 italiane). E naturalmente la nuova sezione Disegni dedicata alle peculiarità di questa forma espressiva che per la sua prima edizione ha presentato i lavori di 26 artisti, rappresentati da 26 gallerie (10 italiane, 16 straniere) ed è curata da Luís Silva e João Mourão.

L’edizione 2017 di Artissima ha coinciso con i cinquant’anni dell’Arte Povera, rievocata in fiera con i due progetti speciali, il Deposito d’Arte Italiana Presente e il Piper. Learning at the discotheque, che hanno generato molta attenzione e successo di pubblico.

Grande interesse anche per le altre iniziative per il pubblico: Walkie Talkies by Lauretana, coordinati da Abaseh Mirvali, ciclo di dialoghi informali a due voci attraverso gli stand per esplorare con gli occhi di collezionisti e curatori il padiglione dell’Oval; gli Ypsilon St’Art Tour by Lancia programma gratuito di visite tematiche agli stand delle gallerie, sino al programma UniCredit Art Advisory, servizio di consulenza gratuita e indipendente per nuovi collezionisti d’arte dedicato al grande pubblico.

Artissima 2017 è stata caratterizzata inoltre da importanti novità digitali: il catalogo è diventato virtuale con la piattaforma www.artissima.art consultabile anche in fiera grazie a postazioni dedicate. Inoltre, un’agenda online ha consentito agli utenti registrati di archiviare anche gli eventi favoriti: talk, visite guidate, premiazioni e incontri.

La fiera ha proposto la terza edizione di #ArtissimaLive, redazione dal vivo composta da riviste on-line, blogger e siti web di settore che collaborano alla creazione di contenuti prodotti in fiera e ha introdotto la #SocialRoom, uno spazio per ricaricare i propri dispositivi e diventare protagonista dei canali social della fiera.

Di seguito i premi assegnati  

·         Premio illy Present Future

Storico riconoscimento di Artissima, alla sua diciassettesima edizione, dedicato all’artista più interessante nella sezione Present Future, che raccoglie i talenti emergenti. È stato assegnato a Cally Spooner, presentata dalle gallerie GB Agency (Parigi) e Zero… (Milano) con l’opera Soundtrack for a Troubled Time, 2017. Il premio darà all’artista l’opportunità di realizzare un progetto espositivo presso un museo della città di Torino, da inaugurarsi con l’edizione 2018 di Artissima.

La commissione ha voluto riconoscere inoltre una doppia menzione speciale a Nicolás Lamas rappresentato dalla galleria Sabot (Cluj-Napoca) e a Joanna Piotrowska rappresentata dalla galleria Madragoa (Lisbona).

·         Premio Sardi per l’arte Back to the Future

La quarta edizione del Premio Sardi per l’Arte Back to the Future, nato dalla partnership con la Fondazione Sardi per l’Arte, offre un riconoscimento in denaro del valore di 5.000 Euro alla galleria con il progetto più meritevole in termini di rilevanza storica e di presentazione dello stand. È stato attribuito alla Galleria Loevenbruck di Parigi con un progetto su Jean Dupuy.

La commissione ha voluto riconoscere inoltre una menzione speciale alla galleria Eastward Prospectus (Bucarest) con progetto su Marilena Preda-Sânc.

·         Premio Fondazione Ettore Fico

Istituito nel 2009, il premio promuove il lavoro di artisti emergenti ed è stato assegnato a David Douard presentato dalla Galerie Chantal Crousel (Parigi).

·         OGR Award

Riconoscimento alla sua prima edizione, finalizzato all’acquisizione di un’opera da parte della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT è stato assegnato a Rokni Haerizadeh presentato dalla galleria Isabelle van den Eynde (Dubai) nella sezione Disegni.

·         Refresh Premio Irinox

Premio del valore di 5.000 Euro alla sua prima edizione e dedicato alla neonata sezione della fiera Disegni, è stato assegnato a David Haines presentato dalla galleria Upstream (Amsterdam). 

La commissione ha voluto riconoscere inoltre una doppia menzione speciale a Ulla von Brandenburg rappresentata dalla galleria Produzentengalerie Hamburg di Amburgo e a Ferdinand Penker rappresentato dalla galleria Daniel Marzona (Berlino) e nächst St. Stephan Rosemarie Schwarzwälder (Vienna).

·         Campari Art Prize

Riconoscimento nato nel 2017 che è assegnato ad un artista under 35 tra quelli presentati nelle diverse sezioni della Fiera, consiste in un premio in denaro e una mostra personale al museo aziendale Galleria Campari, è stato assegnato a Sári Ember presentata dalla Ani Molnár Gallery (Budapest). La commissione ha voluto riconoscere inoltre una menzione specialeTamara Henderson, rappresentata da galleria Rodeo (Londra).

·         Premio CARIOCA KIDS

Il riconoscimento alla sua prima edizione e del valore di 4.000 Euro, è finalizzato a sensibilizzare il maggior numero di insegnanti al linguaggio creativo e ad attivare nuovi percorsi didattici nelle scuole dell’infanzia di Torino. Il Premio è stato assegnato a Theo Drebbel presentata dalla galleria Viasaterna (Milano).

La commissione ha voluto riconoscere inoltre una doppia menzione speciale a Alicja Bielawska rappresentata dalla galleria Kasia Michalski (Varsavia) e a Simone Monsi rappresentato dalla galleria Placentia Arte (Piacenza).

Tra le numerose acquisizioni museali dell’edizione 2017, Artissima ha rappresentato ancora una volta un appuntamento importante per la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, con l’acquisizione di 9 opere per Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino per un budget complessivo di 300.000 euro. Oltre a ciò, la Fondazione Ettore Fico ha proseguito il suo programma di acquisizioni ad Artissima per arricchire la collezione del MEF – Museo Ettore Fico di Torino, acquisendo 6 opere.

In occasione dell’inaugurazione, Artissima ha ospitato Fossil of Experience, un’inedita azione di Nico Vascellari, in collaborazione con Rocco Rampino con Gang Of Ducks, che sarà prodromica per un’azione futura in collaborazione con la Fiera dedicata alla ricerca sul suono.

Premiazioni 

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Stand vincitori

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Acquisizioni Fondazione CRT

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