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Su Google Arts & Culture anche i tesori del Museo Santa Maria della Scala di Siena

Oltre 200 scatti fotografici relativi al complesso museale illustrano ambienti e opere d'arte. Dal cospicuo patrimonio digitalizzato è stato possibile creare sei mostre virtuali (storie) che offrono altrettanti percorsi di visita attraverso il patrimonio diversificato dell'ospedale SIENA -  Lo storico ospedale medievale situato nel cuore di Siena, recuperato e trasformato in complesso museale, è entrato a far parte di Google Arts &Culture, la piattaforma tecnologica sviluppata da Google per promuovere e preservare la cultura on line.  La prima fase dei lavori ha portato alla digitalizzazione di scatti volti a dare la più ampia documentazione possibile del museo, spaziando dagli ambienti, con la loro complessità e articolazione, alla testimonianza delle opere in essi conservate.  Sono ben sei le mostre virtuali visibili online grazie al cospicuo patrimonio digitalizzato.  Un percorso è interamente dedicato agli affreschi del Pellegrinaio, realizzati da Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta, Domenico di Bartolo e Priamo della Quercia negli anni quaranta del Quattrocento (con un'appendice tardocinquecentesca) con la storia dell'ospedale nei suoi aspetti reali, simbolici e mitici e la straordinaria illustrazione delle funzioni assistenziali svolte dall'ente. Gli spazi sono illustrati a partire dai livelli più bassi del complesso ospedaliero affacciati sulla vallata retrostante la collina su cui sorge il Santa Maria della Maria e mostrano strade coperte, cunicoli, gallerie, ambienti costruiti a mattone, lavatoi, impressionanti voragini sepolcrali. Una terza mostra guida attraverso gli spazi ospedalieri più strettamente connessi con il culto e la devozione, spaziando dalla monumentale chiesa della SS. Annunziata, alla contigua Sagrestia Vecchia con lo straordinario ciclo affrescato da Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta, alla Cappella del Manto fino alla cappella delle Fanciulle nella campata iniziale del Pellegrinaio delle Donne.  Una apposita storia è invece dedicata ai reliquiari, legati all'acquisizione nel 1359 di un nucleo di reliquie provenienti da Costantinopoli, dai preziosi contenitori bizantini, destinati alla devozione privata, fino ai più tardi reliquiari ad ostensorio settecenteschi. Spicca in particolare lo straordinario evangeliario greco con la copertina decorata da smalti cloisonné.  Infine due gallerie sono dedicate all'illustrazione di opere conservate all'interno del complesso museale, le cui vicende esulano però da quelle della struttura. Si tratta dei marmi originali della quattrocentesca fonte realizzata da Jacopo della Quercia, il cui restauro è avvenuto all'interno del museo, e i gessi dello scultore purista Tito Sarrocchi, autore, tra l'altro, della fonte che a fine Ottocento ha sostituito in piazza del Campo quella di Jacopo della Quercia.  https://artsandculture.google.com/partner/santa-maria-della-scala   ...

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