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Rai 5. Antonio Paolucci racconta gli Uffizi

Venerdì 25 agosto lo storico dell’arte prosegue il suo viaggio tra i musei di Firenze a "Museo Italia" FIRENZE - Una visita agli Uffizi partendo da piazza della Signoria, cuore simbolico di Firenze. Una sala degli Uffizi a cielo aperto: ricca di sculture in marmo e bronzo sia di epoca rinascimentale che dell’antichità classica, permette ad ogni passante quell’esperienza della Bellezza, che anticipa l’incontro coi tesori degli Uffizi, il cui nome indicava gli uffici del potere burocratico. A realizzarlo in pochi anni,  per volere dei Medici, è il Vasari che, come ricorda il professor Paolucci, scriveva di averlo costruito “sopra il fiume e quasi in aria”. Dalla vetrata della galleria infatti il panorama sull’Arno, la bellezza della città, entra nel museo, ne diviene parte integrante e crea una corrispondenza con le bellezze che il museo raccoglie: una selezione di capolavori assoluti, allestita da Francesco I, sovrano innamorato dell’arte, che inaugura nel 1581 la Galleria storica. Nasce qui il concetto di “galleria”: un’invenzione museografica che ha conquistato il mondo per eleganza e semplicità. Nelle sale degli Uffizi ogni opera è un capolavoro, come in un’ideale antologia ogni opera pittorica testimonia un momento specifico nella storia dell’arte, una tecnica, un modo di concepire il mondo. Dal “Polittico di Badia” di Giotto all’Annunciazione di Simone Martini, dall’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano alla “Madonna col bambino e S.Anna” di Masaccio e Masolino, al Paolo Uccello della Battaglia di San Romano vediamo prender forma, nelle sue esemplificazioni più alte, l’arte umanistica. Nella sala di Botticelli il professor Paolucci spiega come nel confronto tra le opere del pittore fiorentino con il Trittico Fortinari di Hugo van der Goes si possano capire i due Rinascimenti d’Europa: il naturalismo fiammingo e la visione prospettica, il classicismo italiano. E ancora capolavori del Cinquecento dal Tondo Doni di Michelangelo a Raffaello, fino alla drammaticità dello sguardo ipnotico della Medusa di Caravaggio. Nel segno del rapporto tra architettura e paesaggio il professor Paolucci percorre il Corridoio Vasariano, la straordinaria strada aerea coperta di quasi 1 chilometro che collega gli Uffizi a Palazzo Pitti: il percorso privato dei Medici per raggiungere la reggia passando sopra l’Arno, sopra Ponte Vecchio come se “cavalcassero la città”. ...

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