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Pompei, presentata la seconda tappa del progetto artistico Genius Loci

Patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali, l’iniziativa del duo TTozoi consiste nel realizzare opere d'arte, nei luoghi storici prescelti, attraverso la tecnica della proliferazione naturale di muffe su juta, con interventi pittorici successivi NAPOLI - Il Parco archeologico di Pompei ha aperto le porte alla seconda tappa del progetto "Genius Loci”, iniziativa realizzata dagli artisti Stefano Forgione e Giuseppe Rossi, in arte Ttozoi.  Il progetto, a cura di Gianluca Marziani, è stato presentato precedentemente a Palazzo Massimo di Roma e la prima tappa si è svolta nella Reggia di Caserta. L'operato del duo si pone infatti a confronto con tre siti Unesco: la Reggia di Caserta, visitata lo scorso 14 novembre, con la sua necropoli sannita risalente al IV secolo a.C., riportata alla luce nel 1990 nell'area sottostante il secondo cortile; l'Anfiteatro del complesso archeologico di Pompei, dove il duo ha a disposizione gli ambulacri, sepolti dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e successivamente riportati alla luce, e il Colosseo, simbolo della città di Roma. La performance artistica è stata presentata il 19 dicembre all'interno dell'Anfiteatro degli scavi archeologici di Pompei, alla presenza del direttore del parco archeologico Massimo Osanna.  L’intervento nasce dall’idea di realizzare opere d'arte direttamente nei luoghi storici prescelti attraverso la tecnica della proliferazione naturale di muffe su juta, con interventi pittorici successivi. L'impostazione viene realizzata a “quattro mani” con l’utilizzo di materia organica (farine varie, acqua e pigmenti naturali). Una volta ultimato il gesto creativo, la tela viene riposta in una teca e consegnata agli effetti ambientali. Le particolari condizioni che si vengono a creare all’interno della teca, infatti, favoriscono la proliferazione di muffe, che, nutrendosi della sola parte organica, interagiscono con l’opera secondo uno schema ignoto e apparentemente caotico.  I due artisti monitoreranno la progressione del processo, fin quando decideranno di interromperlo. A questo punto le tele verranno pittoricamente rifinite e ultimate, lasciando visibili le tracce del passaggio della natura. Il progetto proseguirà il suo tour tra gennaio e febbraio 2018 nel Colosseo di Roma. In ciascun sito prescelto sono 40 le opere realizzate direttamente sul posto che “cattureranno” l’anima di ogni singolo sito, trasferendo sulla tela la sua memoria, il “genius” che in esso è custodita. ...

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