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Parigi dice no all’installazione di Jeff Koons

Concepita come tributo alle vittime degli attacchi terroristici del 2015, la monumentale scultura “Bouquet of Tulips”  viene rifiutata dagli intellettuali francesi che firmano una lettera sul quotidiano Libération in cui si dicono decisamente contrari al regalo dell’artista statunitense PARIGI - Dal suo posizionamento, passando per i costi di realizzazione, fino alla critica nei confronti dell’arte “speculativa e cinica” dell’artista statunitense, queste sarebbero in breve le motivazioni sollevate da ben 23 personalità della cultura, dell’arte, della politica per opporsi, attraverso una petizione, all’installazione “Bouquet de tulipes” di  Jeff Koons, dedicata alle vittime degli attentati del 13 novembre 2015. Da artisti come Christian Boltanski, passando per architetti come  Dominique Perrault, a politici come Frédéric Mitterrand, fino a influenti intellettuali come Nicolas Bourriaud, nessuno vuole il “regalo” di Koons. E lo dicono chiaramente e apertamente nella lettera apparsa sul quotidiano “Libération”,  con un potente e deciso “no, grazie”. L’installazione, alta 12 metri, larga oltre 8, per una profondità di 10 metri e un peso di 35 tonnellate, rappresenta una mano femminile che regge un mazzo di tulipani di diversi colori, emergente da un basamento. La scultura, del costo di 3,5 milioni di euro, realizzata in bronzo, acciaio e alluminio, nel tipico stile “kitsch”, che ha reso Koons celebre in tutto il mondo, avrebbe dovuto essere collocata di fronte al Musée d’art moderne de la ville de Paris e al Palais de Tokyo. Ovviamente l’artista ha donato il solo progetto, mentre i costi di realizzazione e installazione sarebbero a carico dello Stato.  Da qui il rifiuto da parte dei firmatari della petizione. Ma il costo di realizzazione non è la sola critica espressa. Anche il suo posizionamento, estraneo ai luoghi dei tragici eventi e poi ancora i problemi tecnici di procedura per la sua installazione, considerate le dimensioni, che non sono fattori da sottovalutare. Ma ciò che le 23 personalità firmatarie criticano con maggiore forza è probabilmente la stessa arte di Koons, giudicata “industriale, speculativa e spettacolarizzante”. Allo stesso modo viene stigmatizzata la procedura “poco democratica” con cui è stata scelta un’opera destinata a uno spazio pubblico. Sarebbe stato opportuno, infatti secondo i firmatari, bandire un concorso aprendo in questo modo la possibilità di partecipazione a tutti i protagonisti della scena artistica francese.  Senza contare infine che la scultura, vista la sua mole, si legge ancora nella petizione, andrebbe a rompere l’attuale armonia architettonica del colonnato di fronte al Musée d'art moderne e al Palais de Tokyo, ostacolando oltretutto anche la visuale della tour Eiffel.  ...

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