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Napoli. Terminato il restauro del portone ligneo di Palazzo Diomede Carafa

Il raro esemplare di scultura lignea quattrocentesca, che ha attraversato pressoché intatto oltre cinque secoli di storia,  custodisce il palazzo situato in via San Biagio dei Librai  NAPOLI – È stato presentato il 18 settembre a Napoli il completamento del restauro conservativo del portone ligneo di Palazzo Diomede Carafa, promosso dalla Sezione Campania dell’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI), alla presenza di Luciano Garella, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, Marisol Valenzuela, Direttore del Laboratorio di Restauro della Scultura Lignea Policroma dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, e Carlo Ruosi, Coordinatore progetto Rotary Restauro Palazzo Carafa.  Palazzo Carafa, situato in via San Biagio dei Librai, porta il nome del suo ideatore, Diomede Carafa primo conte di Maddaloni, imprenditore e intellettuale di grande spicco a livello nazionale, in relazioni amichevoli tanto con Lorenzo il Magnifico quanto con Alfonso d’Aragona. Il palazzo, situato nel cuore di Napoli, venne ristrutturato nel 1466 con lo scopo di ospitare i reperti delle varie fasi di antichità napoletane, accorpando e ristrutturando edifici preesistenti. L’intervento di restauro sul portone ligneo, realizzato da DAFNE Restauri Snc, ha richiesto 6 mesi di lavori per la parte lignea – iniziati a febbraio e conclusi a luglio - di cui gli ultimi due hanno compreso anche gli interventi di restauro del relativo portale marmoreo. Gli interventi di pulitura e consolidamento hanno fatto riaffiorare tutta l’originaria ricchezza di particolari decorativi delle dodici formelle in essenza di leccio e delle strutture portanti in rovere e castagno del portone. Sono anche state recuperate tracce superstiti del colore originario, consentendo di apprezzare nuovamente il rosso delle fasce orizzontali degli stemmi incisi e di tutti i dettagli finora celati sotto spessi depositi di materiale eterogeneo. Il portone è collocato all’interno di un portale marmoreo risalente anch’esso alla seconda metà del quattrocento, che rappresenta uno dei primi esempi di struttura architravata di stile ionico presenti a Napoli, anch’esso recentemente restaurato. Per realizzare l’intervento di conservazione è stata realizzata un’operazione di crowdfunding, coordinata dal socio dell’Associazione Dimore Storiche Italiane architetto Alberto Sifola, con il supporto della sezione ADSI Campania, guidata da Marina Colonna Amalfitano, a cui hanno aderito Ferrarelle con Michele Pontecorvo, il Museo Cappella San Severo ed il Rotary Club Napoli insieme a numerosi privati, tra cui l’artista Antonio Biasucci. Tutto ciò è stato reso possibile grazie alla collaborazione del Sovrintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il comune di Napoli architetto Luciano Garella, della dottoressa Marisol Valenzuela, Direttore del Laboratorio di Restauro della Scultura Lignea Policroma dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, della storica dell’arte dottoressa Ida Maietta e dell’architetto Orsola Foglia. La progettazione dell’intervento è stata curata dagli architetti Aldo Benvenuto e Sotris Papadimitriou. “Siamo felici di aver potuto sostenere questo importante intervento di restauro, che ha restituito alla città di Napoli un raro capolavoro della scultura lignea del Quattrocento” – ha dichiarato Gaddo della Gherardesca, Presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane –  È la nostra missione, come associazione, promuovere in tutti i modi possibili la conoscenza, la tutela e la manutenzione di migliaia di beni culturali di proprietà privata, spesso ancora poco noti, che rappresentano una parte rilevante del patrimonio storico-artistico e architettonico del nostro Paese.” ...

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