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L’Arte Povera sbarca all’Ermitage di San Pietroburgo

Per la prima volta il Palazzo d’Inverno accoglierà un importante nucleo di opere simbolo del movimento artistico nato in Piemonte nella seconda metà degli anni ’60, tra le più rilevanti correnti creative del XX secolo SAN PIETROBURGO - Cinquantasette opere e installazioni, provenienti prevalentemente dalle collezioni del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea e della GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, celebrano l’Arte Povera all’Ermitage di San Pietroburgo, dal 17 maggio al 16 agosto 2018, con la mostra “Arte povera: una rivoluzione creativa”.  Nel cinquantenario dei movimenti contestatari del Sessantotto, quest’arte rivoluzionaria, ma non ideologica, celebra la vitalità del mondo e le sue trasformazioni al Museo Ermitage che fu teatro, nell’ottobre 1917, dell’assalto al Palazzo d’Inverno, momento iniziale della Rivoluzione russa. In esposizione opere iconiche come l’albero di Penone, la Venere degli stracci di Pistoletto, e poi ancora lavori di Anselmo, Boetti, Calzolari, Fabro, Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Emilio Prini e Gilberto Zorio, che dialogheranno con i sontuosi ambienti del maestoso Palazzo d’Inverno, che per due secoli fu residenza ufficiale degli Zar Romanov. L’Arte Povera, nacque nel 1967 dal termine coniato dal critico e curatore Germano Celant. Si ispira al concetto di teatro povero del regista teatrale polacco Jerzy Grotowsky. In una Italia in pieno boom economico, il movimento si configurò immediatamente in opposizione con le dinamiche della società dei consumi e dello sviluppo tecnologico. Anche da un punto di vista artistico si posizionò in antitesi con la pittura e la scultura tradizionali, prediligendo invece l’utilizzo di materiali e tecniche semplici, “poveri” appunto.  La mostra, curata da Carolyn Christov-Bakargiev e da Dimitri Ozerkov, curatore per l’arte contemporanea dell’Ermitage, con il sostegno di Lavazza, è stata realizzata in stretta collaborazione con gli artisti e i loro archivi. "L'Arte Povera rimane attuale poiché sinonimo di libertà artistica e di pensiero profondamente ecologico, - ha sottolineato  Christov-Bakargiev - qualcosa a cui guardare quando si tenta di formulare nella cultura una resistenza alla società ipertecnologica dei consumi del nostro mondo artificiale globalizzato". ...

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