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L’arte di Onze, le infinite possibilità dell’illustrazione. Intervista

Si chiama Stefano Centonze, è illustratore, quello che sin da bambino ha voluto essere, anche se si è diplomato pittore all’Accademia di Belle Arti. Il 21 settembre 2018 inaugura la sua personale, dal titolo “Alte Vette”, a Roma alla galleria GALLA. ArteMagazine lo ha incontrato ROMA - E’ un illustratore Stefano Centonze, in arte Onze, romano classe 1967, lo è per passione e per lavoro. La definizione di “illustratore” non gli va affatto stretta perché, come lui stesso rivendica, “nell’illustrazione le possibilità sono infinite, i riferimenti altrettanto. L’illustrazione è ciò che mi piace, è la mia professione. La pittura è invece un ambito più personale che ritaglio per me, è legata a una esigenza più romantica”. “L’illustrazione è limitata - spiega  Onze - solo se legata a un concetto di committenza, a un contesto prettamente pubblicitario, nel senso che ci si deve attenere a un testo, a un progetto grafico, ma questo varrebbe anche se si dovesse affrescare una chiesa. Una griglia a cui attenersi esiste anche nella competenza dell’arte cosiddetta ‘alta’. L’illustrazione quindi è limitata solo per pregiudizio. Anche un art director può usare un quadro del Rinascimento e farne una copertina di un libro contemporaneo. Quindi direi che non ci sono limiti. Nell’illustrazione - rimarca ancora Onze - io tendo a fare cose che siano piacevoli per me. Mi baso molto sul mio istinto anche quando devo fare lavori commerciali. Un criterio che può sembrare a volte inspiegabile”.  La passione per questo linguaggio scaturisce già durante l’infanzia, “da una copertina che vidi da piccolo di Diabolik” - racconta Onze - “da bambino guardavo un sacco di fumetti, ancora non sapevo neppure leggere, ma mi incuriosivano, mi piaceva lo stile, mi piacevano i disegni”. Eppure Onze non si è mai dedicato al fumetto “non ho mai fatto graphic novel, non ho mai realizzato racconti a puntate, credo sia una cosa troppo difficile che non so fare realmente, posso essere narrativo attraverso una immagine ferma, ma non con il mezzo del fumetto. Ho fatto qualche esperimento di animazione, ma non ne sono molto orgoglioso” confessa. Le illustrazioni di Onze, come quelle che si potranno ammirare nella mostra “Alte Vette”, dal 22 settembre al 13 ottobre 2018 alla galleria Galla di Roma, sono potenti, sgargianti, affascinanti, raffinate e allo stesso tempo enigmatiche.  Onze sceglie con cura le suggestioni e le combinazioni più ad effetto, dando vita a un linguaggio peculiare e del tutto personale, che è il risultato di un ri-lettura libera, consapevole, mai scontata e contemporanea, di esperienze artistiche che spaziano dall’800 al ‘900, in primis la Pop Art e l’Espressionismo. “Ho scoperto la Pop Art quando ero piccolo e non sapevo neppure chi fosse Andy Warhol, che però mi impressionò subito tantissimo. Rimasi abbagliato dalla prima Marilyn che vidi e da quella poetica in grado di stravolgere i volti o renderli seriali. Rimasi affascinato dal colore e dallo stile, che tutt’ora è per me un riferimento”.  Nell’esposizione romana c’è l’essenza dell’arte di Onze. C’è la sua capacità di giocare sulla mescolanza, sulla decontestualizzazione  e trasfigurazione dell’immagine. Si avverte il desiderio di una ricerca che non è solo estetica e che attraverso un linguaggio fatto di stratificazioni, sovrapposizioni, aggiunte o sottrazioni, decostruzioni e ricostruzioni, che utilizza le tecniche più svariate, dal disegno alla fotografia (usati come fondali), da photoshop al collage, offre delle chiavi di lettura, lasciando tuttavia sempre una parte oscura e carica di mistero. “Se emerge questo sono contento, quello che mi interessa è unire un’immagine accattivante a una parte che non è così rassicurante. Forse questa è una cosa sempre presente nel mio lavoro”.  Protagoniste della mostra sono appunto le montagne. Ma come spiega l’artista, “Alte vette” non nasce tanto da una paura delle vertigini (“che è una mia caratteristica, ho il terrore delle altezze”). “Non sono montagne che guardo dall’alto, ma come da una insegna pubblicitaria. Le montagne che ho dipinto sono molto centrate, sembrano delle immagini dei sussidiari di scuola, dei pezzi di manifesti del cinema e non hanno propriamente a che vedere con la natura. La natura è comunque presente, ma fagocita facce e trasforma gli elementi. Sono montagne molto pop e visionarie”.  Natura e corporalità si confondono fino quasi a una dissoluzione dell’immagine, che rimane tuttavia riconoscibile nella sua forma e nei suoi contorni, “quello che faccio è sempre figurativo e iconografico”.  Onze mette in scena volti di star e montagne, immagini di fatto antitetiche: “la montagna granitica, ma solo teoricamente perché in realtà si trasforma, e i volti invece più fluidi, organici, immaginati come personaggi del museo delle cere. La vegetazione è come se li fagocitasse e li decomponesse. Ho fatto riferimento all’iconografia generica delle star, che vivono una dimensione mitica, alla fabbrica dei sogni, senza però legarmi a un determinato personaggio”. Le sagome di Gregory Peck, Jennifer Jones o altri personaggi scaturiscono da un contrasto tra la figurazione quasi astratta della natura e una più definita, disegnata e drammatica dei contorni dei volti. Tutto viene raccontato in una sola enigmatica e misteriosa immagine in cui si sfaldano le identità.  Non è invece un mistero la fascinazione verso la cartellonista cinematografica da parte di Onze, che non nasconde infatti il desiderio “impossibile” di realizzare manifesti per il cinema. “E’ un ambito che mi è sempre piaciuto tantissimo che ho sempre guardato con grande ammirazione. Lo stile di certi cartellonisti è una tradizione della metà del secolo scorso, alla quale non ci si affida più per il lancio di un film, un ambito che si è sempre più ridotto a vantaggio della fotografia. E’ evidentemente un linguaggio che piace a me ma non al pubblico, per cui ci si è orientati verso altro”.  {igallery id=619|cid=1139|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0} Vademecum Onze “Alte Vette”Galleria GALLA via degli Zingari 28 a MontiInaugurazione 21 settembre 2018, h.18.00Dal 22 Settembre al 13 Ottobre 2018Dal Martedì al Sabato h. 14.00 | 20.00 ...

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