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Imola. “Giardini dell’anima”, simbologia floreale in mostra alla Chiesa del Morelli. Foto

La rassegna è organizzata da Clai in occasione della XXV edizione del percorso artistico “Segni e immagini della devozione popolare” che quest’anno taglia l’ambizioso traguardo del quarto di secolo IMOLA – Si terrà sabato 8 e domenica 9 settembre, presso la Chiesa del Morelli a Sasso Morelli (Imola), la mostra intitolata “Giardini dell’anima. Simboli di fiori in tavola e nell’arte sacra”, a cura di Marco Violi.  L’esposizione, patrocinata dalla Diocesi e dell’Amministrazione comunale di Imola, è unaffascinante viaggio che lega cultura, tradizione e religiosità e che quest’anno, in soluzione di continuità con l’edizione passata “Convivio”, approfondisce ulteriormente il tema della tavola mettendo in evidenza maioliche d’uso e di decorazione databili tra la prima metà del Settecento e l’ottavo decennio dell’Ottocento. Di manifatture, epoche e fogge diverse, i materiali ceramici esposti trovano nella decorazione a carattere floreale un loro minimo comune denominatore. Il percorso espositivo è suddiviso in quattordici sezioni, ognuna dedicata a un fiore. Ogni fiore trova un suo corrispondente nella simbologia religiosa. A ciascuno di essi coincide poi un’opera d’arte sacra della quale esso è il simbolo. Ogni sezione comprende infatti sia materiali ceramici che opere d’arte sacra - dipinti, oreficerie e stampe - tra cui diversi inediti. I materiali in prestito provengono non solo da chiese delle Diocesi (come la Cattedrale) e dal locale museo diocesano, ma anche da importanti raccolte pubbliche quali il MIC di Faenza e il Museo delle Ceramiche di Forlì, oltre che da rinomate gallerie antiquarie e collezionisti privati. Preziose maioliche di manifatture faentine (Ferniani e Vicchi), bolognesi (Finck-Rolandi), imolesi (Gaetano Lodi), lombarde (Antonio Ferretti) e fiorentine (Ginori) – tra cui spicca per rarità e provenienza la selezione di pezzi, parte del monumentale servito da tavola del Kedivé d’Egitto, dialogano con raffinate oreficerie sacre (calici, fermagli di piviale, croci astili e anelli episcopali di botteghe veneziane, romane, faentine e francesi dal XVI al XX secolo), dipinti (fra i quali si segnalano il grande rame della bottega di Carlo Dolci e la tela di Giovanni Gasparro, oltre che i ramini di Nicolás Enríquez e Gregorio Vásquez de Arce y Ceballos), ex voto e stampe (tra cui un raro foglio di Heinrich Aldregrever inciso nel 1553). Spiega Marco Violi: “La mostra “Giardini dell’anima”, offre indubbiamente la possibilità di poter ammirare tutti insieme, e per la prima volta, un cospicuo gruppo di materiali artistici di elevata qualità. Contestualmente – e mi sembra sia un elemento ancora più importante del mero fatto estetico – consente di rileggere la storia spirituale attraverso leggende che si perdono nella notte dei tempi tra superstizione, paganesimo e devozione popolare”.  {igallery id=7060|cid=1118|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0} Vademecum Chiesa del Morelli (g.c. Fam. Mongardi) a Sasso MorelliInaugurazione: venerdì 7 settembre alle ore 17.30Apertura mostra al pubblico: sabato 8 e domenica 9 settembre 2018Orari di apertura: dalle ore 10.00 alle 20.00 ...

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