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Firenze: dibattito sulla street art a Palazzo Medici Riccardi per la mostra Made in New York

Per la presentazione del catalogo di Gianluca Marziani, edito da MetaMorfosi, un incontro dibattito tra Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze, Stefano Antonelli di 999 Contemporary Art di Roma; Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi e Giuseppe Pizzuto della Galleria Wunderkammern di Roma, alla presenza dell'artista Paolo Buggiani ROMA - L’affascinante mistura rinascimentale-contemporanea e l’interessante connessione tra la Street Art, patrimonio artistico americano, e le sue influenze italiane, hanno certamente fatto sì che la mostra Made in New York, Keith Haring, (Subway drawings) Paolo Buggiani and co. La vera origine della strett art (dal 26 ottobre 2017 a Palazzo Medici Riccardi a Firenze) riscuotesse moltissimo successo, complice sicuramente l’intramontabile fascino e successo di Keith Haring. Da questo successo nasce la decisione di prorogare la mostra, quindi, con apertura prevista fino al 3 aprile 2018. Intanto domani, martedì 30 gennaio, presso la Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi la presentazione del catalogo della mostra (volume a cura di Gianluca Marziani, edito da MetaMorfosi) sarà occasione di una giornata di studi d’approfondimento, colorata da diversi ospiti del mondo dell’arte: Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze, Stefano Antonelli di 999 Contemporary Art di Roma; Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi e Giuseppe Pizzuto della Galleria Wunderkammern di Roma. Presenti inoltre il curatore della mostra Gianluca Marziani, direttore di Palazzo Collicola a Spoleto, e Andrea Vannucci, assessore alle politiche giovanili del Comune di Firenze. Ospite d’onore l’artista Paolo Buggiani, le cui opere sono il fulcro della mostra assieme a quelle di Keith Haring, e che è stato anche autore dell’affascinante recupero delle famose “lavagne” di Haring, “salvate” dallo stesso “street artist” italiano dai muri delle metropolitane di New York. Per gli ospiti spunto per il dibattito sarà la riflessione sulle tematiche fondanti della Street Art: i suoi messaggi celati, spesso volutamente politici e sociali, il suo sviluppo immerso in un irripetibile periodo storico come gli anni ’70-80, le conseguenze e il ruolo che quest’arte ha svolto sull’immaginario artistico contemporaneo, indagando, inoltre, lo sviluppo e la creazione di queste opere attraverso l’intenso rapporto che si sviluppa tra l’artista, le sue idee e le città metropolitane in cui performa, a partire da New York City, cuore pulsante dell’arte di strada. Il catalogo di Gianluca Marziani documenta l’esperienza espositiva nella sua interezza, aprendone le porte grazie ad una appassionante intervista a Paolo Buggiani, a cura di Egidio Emiliano Bianco. Prosegue poi accompagnando il lettore nel percorso lungo la vita e le performance dei due artisti. Punti in comune, influenze e dediche, il catalogo ripercorre attentamente le sei aree tematiche della mostra. Dagli schizzi in gessetto di Haring sui pannelli neri con cui l’amministrazione di NYC ricopriva le pubblicità scadute, allo sviluppo successivo dell’artista quando avviene, nelle prime opere, la contaminazione col colore; senza tralasciare né l’apparato fotografico “senza tempo” di Buggiani, dove la pittura sembra fondersi con ritratti “cinematografici”, né la parte dell’esposizione dedicata alla sua scultura metallica. Il volume continua ripercorrendo le creazioni dei cosiddetti “compagni di strada” che pongono le basi per quelle sezioni di Street Art, come il lettering di Barbara Kruger e Jenny Holzer, che saranno di grande influenza per l'arte visiva odierna. Il volume, quindi, riassume il percorso visivo e sensoriale della mostra e approfondisce la conoscenza e la consapevolezza sulla Street Art e sul suo panorama tanto internazionale quanto italiano, che grida dolcemente messaggi di pace universale ma anche di rivoluzione, irriverenza, di libera espressione mista alle sperimentazioni più assolute.  ...

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