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Dalla Bruges di Van Eyck agli autoritratti di Dürer

Martedì 28 novembre alle 19.15 su Rai5 lo storico dell'arte Waldemar Januszczak racconta l’evoluzione dell'arte europea dai cosiddetti “primitivi fiamminghi” ai giganti del Rinascimento italiano Waldemar Januszczak, critico e volto noto della Bbc, nella serie in quattro episodi “Luci e ombre del Rinascimento” continua il suo personale viaggio nella storia dell'arte occidentale affrontando il Rinascimento.  Scopo del suo racconto è spiegare la “Rinascita” dell'arte senza dimenticare che la riscoperta e la rivalutazione dell'arte classica non cancellarono inquietudini e strascichi medievali tutto d'un tratto.  Il passaggio, culturale e artistico, dal Medioevo al Rinascimento fu invece piuttosto lento e graduale e non drammatico e improvviso, come si è spesso lasciato intendere. Januszczak spiega che la 'Rinascita' non fu fenomeno esclusivamente italiano, ma partì da opere classificate come 'tardo gotiche' e dal Nord Europa e arrivò gradualmente ai giganti del nostro Rinascimento, lasciando a Michelangelo, Leonardo e Botticelli il primato in quella che fu la vera rinascita artistica europea. Nel primo episodio, il viaggio parte dalla casa di Giorgio Vasari, l'eclettico artista fiorentino che per primo parlò di “Rinascita” nel celebre testo “Le Vite”, pubblicato nel 1550. Prima di arrivare in Italia, però, Januszczak fa un salto indietro nel tempo e nello spazio, verso il Nord Europa, dove già nel XV secolo nelle botteghe di Germania e delle Fiandre erano al lavoro artisti che avrebbero lasciato un segno indelebile nell'evoluzione dell'arte occidentale, con opere che ancora oggi stupiscono ed emozionano per intensità e grandezza. ...

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