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Sky arte Hd. Notte impressionista

Claude Monet, I papaveri (1873); olio su tela, 50×65 cm, museo d'Orsay, Parigi

Giovedì 21 settembre a partire dalle ore 21:15 un viaggio attraverso il movimento che ha rivoluzionato l’arte moderna

Sky arte regala al pubblico una serata interamente dedicata a questo movimento artistico rivoluzionario ed epocale.  Si comincia alle 21.15 con il primo episodio della serie Gli Impressionisti, condotta da Waldemar Januszczak. In questa prima puntata il critico prenderà in esame in particolare la poetica di Pissarro, Monet, Renoir e Bazille, che stabilirono le linee guida del movimento. Scopriremo dunque il contesto sociale e culturale in cui nacque questa poetica rivoluzionaria. 

La serata prosegue e chiude con il docu-film di Phil Grabsky dal titolo  Io, Claude Monet, dedicato alla tumultuosa vita del grande pittore, sempre in bilico tra momenti di profonda depressione e disperazione e giorni di euforia creativa.

La puntata si potrà commentare sui social con  l’hashtag #NotteImpressionista.

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Franceschini, Milano modello per investimenti culturali

Franceschini, Milano modello per investimenti culturali

Il ministro in occasione dell’inaugurazione del progetto “Palazzo Litta Cultura” ha ricordato comela città abbia avuto ”grandi investimenti pubblici e grandi investimenti privati. Da Prada a Feltrinelli ad Armani”

MILANO  – Il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, a Milano in occasione della presentazione del progetto “Palazzo Litta Cultura”, un’iniziativa multidisciplinare che coinvolge arte, design, fotografia, cinema, musica, poesia, teatro e danza, ha rimarcato come Milano si possa considerare un punto di riferimento nel Paese in fatto di investimenti nel settore culturale. 

“L’inaugurazione di questo nuovo spazio culturale raccoglie molte cose su cui il sistema Paese deve lavorare”, ha detto Franceschini. “In Italia – ha sottolineato il ministro – abbiamo attraversato momenti in cui gli investimenti sulla cultura erano considerati marginali: era la fase in cui si diceva che ‘con la cultura non si mangia’. Questa fase e’ ormai alle spalle”. “Certo – ha continuato il ministro – “c’è ancora molto da fare. Ma ormai sta emergendo in modo credo irreversibile una nuova centralità della cultura, che non è solo eventi ma anche investimenti su talenti, creatività e innovazione”.

“Questo progetto – ha detto ancora Franceschini – nasce con la volontà di mescolare cultura con la creatività”. “Milano  – ha concluso – ha avuto grandi investimenti pubblici e grandi investimenti privati. Da Prada a Feltrinelli ad Armani. Mi pare che questa sia la strada giusta”. 

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Padova. L’affascinante viaggio alla scoperta di Galileo: artista, poeta, letterato oltre che scienziato

Guercino, Atlante (particolare) - Museo Bardini

Una grande esposizione a cura di  Giovanni C.F. Villa per la  Fondazione Cariparo, celebra, in tutta la sua completezza di uomo e scienziato, la figura di Galileo, uno dei massimi protagonisti del mito italiano ed europeo

PADOVA – “Rivoluzione Galileo” questo il titolo della mostra che aprirà i battenti il prossimo 18 novembre al Palazzo del Monte di Pietà di Padova.  Si tratta  di un omaggio al grande genio, raccontato per la prima volta nelle sue molteplici sfaccettature: lo scienziato padre del metodo sperimentale, il letterato esaltato da Foscolo, Leopardi, Pirandello, Ungaretti, De Sanctis e Calvino, il  musicista virtuoso, l’artista tratteggiato da Panofsky come uno dei maggiori critici d’arte del Seicento, l’imprenditore di cannocchiali, microscopi e compassi, lo studioso di viticoltura con la passione per il vino dei Colli Euganei. 

Al fine quindi di restituire la completezza e la complessità di Galileo, Giovanni C.F. Villa riunisce in Palazzo del Monte di Pietà un numero impressionante di opere d’arte, a partire dagli splendidi acquerelli e schizzi dello stesso Galileo, che mostrano la sua altissima qualità di disegnatore. Il percorso si snoda  attraverso sette secoli, tra capolavori assoluti dell’arte occidentale e reperti di diverso genere che consentono di scoprire un personaggio da tutti sentito nominare ma da pochi realmente conosciuto. Si passa dalle opere di Durer e Leonardo Da Vinci a quelle dei Brueghel, di Govaerts ed Elsheimer, fino ad arrivare all’ampia sezione di arte contemporanea  che da Previati e Balla giunge fino ad Anish Kapoor, presente in mostra con l’opera di apertura.

L’arte si intreccia con la scienza, la tecnologia e l’agiografia galileiana, restituendo 

compiutamente la parabola umana di Galileo celebrato in una Padova che lo vide protagonista per 18 anni. E’ la stessa Università agli Studi di Padova che, come ha annunciato il suo Rettore, prof. Rosario Rizzuto, ha deciso di affiancare alla Mostra un programma di iniziative, incontri, approfondimenti sulla figura di colui che è stato uno dei suoi più illustri docenti e Maestri.

La mostra resterà aperta fino al 18 marzo 2018.

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Nero Gallery presenta la prima mostra personale di Tony Cheung

Belconing time - giclée printing on paper - 110x56 cm

La censura cinese, le infinite contraddizioni tra l’antica cultura ed educazione e la nuova industrializzazione e globalizzazione, il taoismo con il suo concetto di “vuoto”, sono questi i temi sui quali è incentrata l’esposizione a cura di Giulia Capogna e Daphnée Thibaud

ROMA – La Nero Gallery ospita dal 23 settembre al 4 novembre la prima mostra personale dell’artista cinese Tony Cheung, classe 1987, illustratore e disegnatore di Guangzhou, meglio nota come Canton.

L’esposizione, a cura di Giulia Capogna e Daphnée Thibaud, è il risultato di un progetto dell’artista, nato nel 2010, incentrato sul tema della censura cinese. 

Il meccanismo di filtraggio e sbarramento della rete, da parte del governo di Pechino, comincia in particolare a partire dal 2008, un anno segnato da diversi eventi, alcuni dei quali catastrofici, come il terremoto che coinvolge gran parte del paese con moltissimi morti, ma anche l’occidentalizzazione, i giochi olimpici…

La censura di Facebook e Youtube diviene per il governo un deterrente per arginare possibili idee rivoluzionarie come quella dei Gelsomini in Tunisia.

Il lavoro di Cheung, che vive e lavora tuttora in Cina, si concentra inoltre sulle infinite contraddizioni che convivono in questa nazione, contraddizioni che sono alla base delle illustrazioni dell’artista, le quali reinterpretano alcuni personaggi e aspetti della società cinese. I colori sono forti così come le immagini che racchiudono in sé erotismo e sensualità insieme ad una forte vena satirica. Mao, Stalin, Marx sono trasformati, resi nuovi e bizzarri e allo stesso tempo iconici, utilizzando uno stile che mescola tra loro la cultura pop americana degli anni ’50-’60, quella dei manga e quella dittatoriale fino a toccare l’arte classica giapponese. 

Nelle sue opere Cheung sviluppa anche un motivo etico desunto dalla filosofia taoista cinese del WuWei (azione senza azione), in cui il concetto di “vuoto” diventa la via per raggiungere l’ordine cosmico e la pace interiore. Secondo il taoismo, infatti, l’azione eccellente è quella che si realizza in assenza di moventi e nel vuoto di finalità, lasciando che ogni azione si produca seguendo la propria spontanea natura. In base a questo principio anche l’opera di Cheung diviene una espressione della propria visione che deve lasciar libero lo spettatore di poter riflettere autonomamente e indipendentemente.

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Vademecum

Nero Gallery
EASTERN PALACE FOR PLEASURE
A cura di Daphnée Thibaud e Giulia Capogna
Mostra personale di Tony Cheung
dal 23 settembre al 4 novembre 2017
23 settembre dalle 19.00: Vernissage di “Eastern Palace For Pleasure” a Nero Gallery
Via Castruccio Castracane, 9
00176 Roma – Pigneto
nerogallery.com
info@nerogallery.com
+390627801418
Orari di apertura:
Dal martedi alla domenica dalle 16.00 alle 20.00
Opening times:
From Tuesday to Sunday – 4 p.m. to 8 p.m.

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Palazzo Grassi e Punta della Dogana, le prossime mostre

Albert Oehlen Untitled, 2016 Pinault Collection

In apertura al pubblico domenica 8 aprile del nuovo anno due esposizioni nelle sedi veneziane del magnate francese Francois Pinault

VENEZIA –  Palazzo Grassi e Punta della Dogana presentano le prossime mostre in programma dall’8 aprile del nuovo anno. Si tratta di  una mostra personale dedicata a Albert Oelhen a Palazzo Grassi mentre a Punta della DoganaDancing with myself”, una collettiva con opere dalla Collezione Pinault in collaborazione con il Museo Folkwang di Essen, Germania.

Palazzo Grassi ospita la mostra personale di Albert Oehlen (1954, Krefeld, Germania) nell’ambito del programma delle monografiche di artisti contemporanei – inaugurato a Palazzo Grassi nell’aprile 2012 con Urs Fischer e proseguito con Rudolf Stingel, Irving Penn, Martial Raysse, Sigmar Polke – alternate a esposizioni tematiche della Collezione Pinault.

La mostra a Palazzo Grassi rientra nell’ambito del programma delle monografiche di artisti contemporanei – inaugurato nell’aprile 2012 con Urs Fischer e proseguito con Rudolf Stingel, Irving Penn, Martial Raysse, Sigmar Polke – alternate a esposizioni tematiche della Collezione Pinault.

L’esposizione, la più grande monografica dedicata ad Albert Oehlen, già protagonista di importanti esposizioni in tutto il mondo, è curata da Caroline Bourgeois e traccia un percorso lungo la produzione di Oelhen attraverso una selezione di circa 85 opere, dalle più note a quelle meno conosciute, realizzate dagli anni ’80 ad oggi e provenienti dalla Pinault Collection e da importanti collezioni private e musei internazionali.

A Punta della Dogana, la mostra collettiva “Dancing with myself”, nata dalla collaborazione tra la Pinault Collection e il Museum Folkwang di Essen, è curata da Martin Bethenod, Florian Ebner e Anna Fricke ed è stata presentata in una prima versione a Essen nel 2016.

L’esposizione indaga l’importanza primordiale della rappresentazione di sé nella produzione artistica dagli anni ’70 a oggi e del ruolo dell’artista come protagonista e come oggetto stesso dell’opera. La mostra riunisce circa 100 opere dalla Pinault Collection – da Claude Cahun a LaToya Ruby Frazier, da Gilbert & George a Cindy Sherman, da Alighiero Boetti a Maurizio Cattelan, in dialogo con una selezione di opere provenienti dal Museum Folkwang, ed è presentata in una versione inedita per gli spazi espositivi di Punta della Dogana con oltre 45 lavori non esposti in occasione della mostra a Essen.

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MAXXI. L’arte nel cesso. Da Duchamp a Cattelan, ascesa e declino dell’arte contemporanea

Francesco Bonami

Venerdì 29 settembre, presentazione del nuovo libro di Francesco Bonami 

ROMA – Venerdì 29 settembre alle ore 19.00, il MAXXI ospita la presentazione del libro di Francesco Bonami dal titolo L’arte nel cesso. Da Duchamp a Cattelan, ascesa e declino dell’arte contemporanea. In questo suo ultimo lavoro, il critico riprende il discorso avviato dieci anni fa nel libro Lo potevo fare anch’io, raccontando perché ora all’arte non bastano più solo idee che si rincorrono con l’obiettivo di essere una più rivoluzionaria dell’altra.

Provocazione dopo provocazione, la contemporaneità ha esaurito il suo potere di stupire e l’arte, per tornare a essere utile, deve ritrovare la capacità d’inventare e narrare storie, recuperando quell’essenziale cocktail di ingenuità e genialità che è alla base della creatività umana.

«Qualsiasi persona di qualsiasi parte del mondo comprende quel gesto. L’oggetto, quale che sia nella mano del bimbo, diventa un universo di pensieri, l’inizio di una storia, di un viaggio che il bambino farà stando fermo quasi sdraiato per terra, praticamente senza muoversi. Ecco il destino dell’arte. Farci entrare in una storia, farci iniziare un viaggio senza doversi mai spostare

Vademecum

MAXXI. L’arte nel cesso. Da Duchamp a Cattelan, ascesa e declino dell’arte contemporanea
venerdì 29 settembre 2017, 19:00 – 20:30
Piazza del MAXXI – ingresso libero fino ad esaurimento posti
per i possessori della card myMAXXI possibilità di prenotazione scrivendo a mymaxxi@fondazionemaxxi.it, entro il giorno prima dell’evento (10 posti disponibili)

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Gagosian,“Iron Levels”, in mostra le nuove opere di Davide Balula

Davide Balula, Irons Levels, 2017 © Davide Balula.

L’artista di origini portoghesi ha creato per la galleria di Roma un percorso esperienzale direttamente collegato all’architettura dello spazio

ROMA – Dal 21 settembre al 18 novembre 2017, la Galleria Gagosian di Roma ospita la mostra dell’artista di origini portoghesi Davide Balula (Vila Dum Santo,1978). Il lavoro di Balula, surreale, spiritoso e impegnato, esamina l’interrelazione tra filosofia, fenomenologia e fisica. 

Spiega l’artista: “Sono affascinato dalla strumentazione e dalla tecnologia in generale…Credo nell’idea di un corpo “prolungato”. Sappiamo così poco, percepiamo così tanto”.

Alla Gagosian il visitatore verrà accolto da un metal detector che assumerà la funzione di portale che separa lo spazio idealizzato della galleria dal mondo esterno.

Nella prima sala il visitatore viene invitato a prendere in mano una sfera di acciaio, conservata all’interno di un contenitore scolpito da artigiani in pietra calcarea, che rievoca la morbidezza e le curve della pelle e la resa anatomica dei Maestri scultori italiani. La sfera e il suo supporto esplorano l’equilibrio gravitazionale tra il corpo e la Terra, invitando a riflettere sul peso, la massa e la densità.

A seguire un video dal titolo Air Between Fingers (2014), girato con un iphone, che ritrae il pollice e il dito medio dell’artista che si sfiorano lasciando un millimetro di spazio tra i polpastrelli, toccandosi occasionalmente come se la mente perdesse il controllo su uno spazio così ridotto, in un’affascinante rappresentazione di forza di gravità, attrito e magnetismo che agiscono sul corpo e al suo interno. 

Una nuova serie dei noti Burnt Paintings sono invece ospitati nella sala ovale. Queste opere, create appositamente per lo spazio della galleria esaminano la ciclica, quasi alchemica, trasformazione di energia in natura, fenomeno fondamentale nel lavoro di Balula.

Fino al 24 settembre, inoltre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio promosse dal Mibact, una delle nuove sculture di Balula sarà in mostra nel Salone monumentale, capolavoro del Vanvitelli, della Biblioteca Angelica di Roma, la più antica biblioteca pubblica d’Europa, fondata nel 1604. L’opera dell’artista sarà affiancata da preziose edizioni Seicentesche: Discorsi e dimostrazioni matematiche di Galileo Galilei (1638), Philosophiae Naturalis principia mathematice, di Isaac Newton (1687) e Della gravità dell’aria, e fluidi, esercitata principalmente nelli loro homogenei (1671) di Stefano degli Angeli, inscenando così un dialogo silente a proposito della gravità e della materia con queste importanti trattazioni scientifiche.

Vademecum

GAGOSIAN GALLERY
Via Francesco Crispi 16 – Roma
Davide Balula – Iron Levels
dal 21/09/2017 al 18/11/2017
Info: +39.06.4208.6498 o roma@gagosian.com.
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Instagram (@GagosianGallery), Tumblr (@GagosianGallery), e Artsy (@Gagosian-Gallery)
hashtags #DavideBalula  #IronLevels  #GagosianRome  #GagosianRoma
 

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Grande Progetto Pompei. Aprono al pubblico due eleganti edifici residenziali dell’Antica Pompei

Casa del Marinaio

Si tratta del complesso Championnet e della casa del Marinaio che comprende, oltre a un impianto termale, anche un ampio sotterraneo adibito a panificio

POMPEI (NAPOLI) –  Dopo la messa in sicurezza e dopo gli interventi di restauro effettuati grazie al Grande Progetto Pompei, aprono per la prima volta al pubblico, due eleganti ed esclusivi quartieri panoramici a terrazze dell’Antica Pompei. 

Le due grandi strutture residenziali in questione sono: il complesso Championnet, che comprende oltre 60 ambienti, e la casa del Marinaio che comprende un edificio a doppio atrio con impianto termale privato e un ampio sotterraneo adibito a panificio. 

Si tratta dunque di due strutture imponenti, per le quali è stato avviato anche un progetto di musealizzazione per la ricollocazione in loco di tutti i reperti originali ritrovati. 

Gli interventi del Grande Progetto Pompei verranno illustrati venerdì 22 settembre alle 11 dal direttore Generale Massimo Osanna e dal direttore Generale del Grande Progetto Pompei Luigi Curatoli. 

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