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Pirelli HangarBicocca, la ricerca ambientale di Lucio Fontana. Foto

Lucio Fontana © Fondazione Lucio Fontana, Milan/Milano

“Ambienti/Environments”  è il titolo dell’esposizione a cura di Marina Pugliese, Barbara Ferriani e Vicente Todolí che riunisce un corpus di opere meno conosciute del grande Maestro che ne evidenziano la forza innovativa e precorritrice 

MILANO –  “Ambienti/Environments” è la mostra realizzata incollaborazione con la Fondazione Lucio Fontana che, dal  21 settembre 2017 al 25 febbraio 2018, viene ospitata da Pirelli HangarBicocca. L’esposizione raccoglie nello spazio delle Navate di Pirelli HangarBicocca dieci ambienti, creati da Fontana (1899, Rosario, Argentina – 1968, Varese, Italia) tra il 1949 e il 1968 per istituzioni e musei italiani e internazionali.

Si tratta di Ambienti spaziali, stanze e corridoi concepiti e progettati dall’artista a partire dalla fine degli anni ’40 e quasi sempre distrutti al termine dell’esposizione, sono le opere più sperimentali e meno note di Fontana, proprio per la loro natura effimera. Alcuni degli ambienti esposti sono stati ricostruiti per la prima volta dalla scomparsa dell’artista grazie allo studio e alle ricerche della storica dell’arte Marina Pugliese e della restauratrice Barbara Ferriani e al contributo della Fondazione Lucio Fontana.

Il visitatore avrà l’opportunità di osservare e fruire per la prima volta le opere meno conosciute di Fontana, di riscoprirne l’importanza storica e allo stesso tempo di coglierne la contemporaneità e la forza innovativa attraverso un allestimento inedito.

Spiega Vicente Todolí, Direttore Artistico di Pirelli HangarBicocca e co-curatore della mostra: “La ragione storica della mostra risiede nell’importanza degli Ambienti, un gruppo di lavori consistente e poco conosciuto, che, tuttavia, insieme ai Concetti spaziali, i cosiddetti “Buchi” e “Tagli”, rappresenta una rottura con le forme tradizionali della scultura e della pittura da parte di Fontana, anticipando le ricerche di artisti e movimenti della generazione successiva, dal Gruppo T a Yves Klein al Gruppo Zero. Esiste, inoltre, una ragione contemporanea: la ricerca sugli Ambienti entra in dialogo con l’opera di molti artisti che hanno esposto in Pirelli HangarBicocca”. 

Accompagna la mostra un catalogo edito da Mousse Publishing che presenta gli esiti più recenti della ricerca sul tema degli ambienti con un ampio apparato iconografico e testuale.

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Vademecum

Pirelli HangarBicocca
Via Chiese 2, Milano
Lucio Fontana “Ambienti/Environments”
Opening   20 settembre 2017, ore 19
Dal 21 settembre 2017 al 25 febbraio 2018
Orari di apertura  Giovedì – domenica, 10-22
Ingresso Libero
Laboratori: Durante la settimana per le scuole. Durante il weekend per le famiglie
Info: (+39) 02 6611 1573 / info@hangarbicocca.org

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Museo Correr di Venezia. Prorogata al 1 ottobre la mostra dell’artista franco-americano Roger de Montebello

Roger de Montebello, Porta delle Terese, 2014 - olio su tela

L’esposizione, a cura di Jean Clair, dal titolo ”Ritratti di Venezia e altri ritratti”, rientra nell’ambito della terza edizione di ‘MUVE Contemporaneo’, la rassegna ideata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia per dialogare con l’arte del nostro tempo

VENEZIA – Inaugurata lo scorso 13 maggio, la mostra di Roger de Montebello, avrebbe dovuto chiudere il 10 settembre. Visto il perdurante successo sia di critica che di pubblica invece, l’esposizione, ospitata al Museo Correr di Venezia, viene prorogata al 1 ottobre 2017

La mostra raccoglie 389 opere, afferenti a tre nuclei di lavori rappresentativi della ricerca dell’artista: un campionario di ritratti spontanei, una serie di vedute veneziane e un ciclo di opere dedicate alla corrida spagnola.  

Roger de Montebello, classe 1964, come un pittore romantico indaga il mondo attraverso la pittura en plein air, dando vita a un linguaggio che si colloca in bilico tra astrazione onirica e restituzione fedele della realtà. L’effetto che ne scaturisce è quello di un’atmosfera sospesa e metafisica, dove l’amore per il dettaglio non viene mai meno. L’artista dà inoltre vita a un’esplorazione esistenziale che si manifesta nella forma della serialità.

La mostra è arricchita da una speciale pubblicazione, concepita come un portfolio d’artista, con tavole a colori e testi di Gabriella Belli e Jean Clair, utili ad approfondire l’approccio artistico di Roger de Montebello.

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Novantanove opere di Mao Jianhua in mostra al Vittoriano di Roma

Novantanove opere di Mao Jianhua in mostra al Vittoriano di Roma

“The Timeless Dance. Beyond the Mountains” questo il titolo della mostra. Un viaggio fantastico che si snoda in un percorso a spirale di sette tappe, suddiviso per concetti ed emozioni alla scoperta delle opere e dell’universo dell’artista cinese

ROMA – Dal 13 al 26 settembre, presso il Complesso del Vittoriano – Ala Brasini di Roma, è possibile ammirare 99 opere di Mao Jianhua, imprenditore e pittore cinese i cui dipinti sono spesso firmati con gli pseudonimi “Jizushanren” (uomo di Jizu, la montagna dove Mao si reca regolarmente per la meditazione) o “Zhuoweng” (uomo che segue la propria natura primordiale, mettendo da parte sovrastrutture ed elementi artificiali, ritornando all’infanzia e alla natura).

“The Timeless Dance. Beyond the Mountains” questo il titolo della mostra ad ingresso gratuito realizzata sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano e con il Patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale.

E’ un viaggio fantastico che si snoda in un percorso a spirale di sette tappe, suddiviso per concetti ed emozioni alla scoperta delle opere e dell’universo di valori di Mao Jianhua.

Sono tutte eseguite con pennello e inchiostro su carta di cotone fatta a mano con dimensioni che variano dai fogli di piccolo formato al rotolo più imponente che raggiunge la larghezza di sette metri.

Un movimento continuo degli occhi, della testa, del proprio corpo, del proprio respiro. Ci si sente come senza peso, agili nel percorrere ripide vie in salita, impervi sentieri che solcano alte montagne rocciose, per poi ricadere giù, su rivoli e distese d’acqua, a osservare le sagome polimorfe di alberi fitti e di cespugli che paiono animarsi. E’ quanto accade – spiega la curatrice Martina Marzotta – quando ci si trova di fronte alle pennellate d’inchiostro che spaziano dal nero più cupo alle più tenui sfumature di grigio – in alcuni casi interrotte da meravigliose tinte pastello – e che si estinguono poi nel bianco più assoluto. Ogni opera di Mao Jianhua sottintende una verità interiore e metafisica che è insieme immersa nell’esperienza di vita”.        

Sono quei paesaggi dell’anima che tutti noi possiamo rivivere nelle straordinarie pennellate calligrafiche in bianco e nero, negli spazi vuoti che risuonano e nei fitti segni grafici che si trasformano allo sguardo, nell’abisso delle montagne come nello spazio aereo che sovrasta le acque.

Vademecum

The Timeless Dance. Beyond the Mountains
13 – 26 settembre 2017
Complesso del Vittoriano – Ala Brasini, Roma
Ingresso gratuito
Orari apertura
dal lunedì al giovedì 9.30 – 19.30
venerdì e sabato 9.30 – 22.00
Domenica 9.30 – 20.30
Catalogo edito da Edizioni Plan
www.maojianhua.com

 

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Milano. Al MUDEC alla scoperta del Faraone Amenofi II

Milano. Al MUDEC alla scoperta del Faraone Amenofi II

Cuore dell’esposizione è la scoperta della tomba del sovrano da parte dell’archeologo Victor Loret nel 1898, i cui documenti erano sconosciuti fino a una quindicina di anni fa

MILANO –  Il MUDEC, Museo delle Culture di Milano, ospita a partire dal 13 settembre 2017,  la mostra Egitto. La straordinaria scoperta del Faraone Amenofi II, a cura degli egittologi Patrizia Piacentini e Christian Orsenigo.

L’esposizione presenta il racconto della storica ed eroica figura del faraone Amenofi II, vissuto tra il 1427 e il 1401 a.C. durante la XVIII dinastia (1550 – 1295 a.C.), figlio del grande Thutmosi III, ma anche la ‘riscoperta’ archeologica del grande ritrovamento della sua tomba nella Valle dei Re. 

Cuore dell’esposizione è infatti rappresentato proprio dalla scoperta della tomba del faraone da parte dell’archeologo Victor Loret nel 1898, i cui documenti erano sconosciuti fino a una quindicina di anni fa e che in questa occasione verrano esposti per la prima volta  al pubblico in un contesto assolutamente “teatrale”. 

L’archeologo Loret portò alla luce non solo la mummia del faraone Amenofi, ma anche quelle di alcuni celebri sovrani del Nuovo Regno, conservate in quel luogo con lo scopo di sottrarle alle offese dei profanatori di tombe. Tra gli altri corpi ritrovati anche quelli della madre e della nonna di Tutankhamon.

I preziosi materiali d’archivio dell’archeologo ed egittologo saranno  quindi presentati in mostra coniugando scientificità ed emozione, cercando di far rivivere l’esperienza della straordinaria scoperta, attraverso una ricostruzione in scala 1:1 della sala a pilastri della tomba di Amenofi II. I visitatori saranno quindi coinvolti in una esperienza immersiva che evocherà le antiche atmosfere nilotiche, consentendo di entrare in contatto con le credenze funerarie attraverso l’esplorazione della stessa camera funeraria. 

In esposizione ci saranno inoltre reperti provenienti dalle più importanti collezioni egizie mondiali: dal Museo Egizio del Cairo al Rijksmuseum van Oudheden di Leida, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna al Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Da queste realtà museali e da collezioni private provengono statue, stele, armi, oggetti della vita quotidianacorredi funerari mummie.

La mostra, visitabile fino al 7 gennaio 2018, è promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, che ne è anche il produttore, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano.

Vademecum

Egitto. La straordinaria scoperta del Faraone Amenofi II

Dal 13 Settembre 2017 al 07 Gennaio 2018
MILANO, MUDEC – Museo delle Culture di Milano
Info. +39 0254917
SITO UFFICIALE: http://www.mudec.it/

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La personale di Franca Pisani al Macro Testaccio

La personale di Franca Pisani al Macro Testaccio

In contemporanea con la partecipazione alla “57a Biennale d’arte di Venezia”, dal 29 settembre al 26 novembre 2017,  l’artista toscana sarà protagonista della mostra personale dal titolo “Codice archeologico – Il recupero della bellezza”

ROMA –  Dal 29 settembre al 26 novembre 2017, il MACRO Testaccio ospita la mostra personale di Franca Pisani “Codice archeologico – Il recupero della bellezza”, a cura di Duccio Trombadori, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

In contemporanea con la partecipazione alla “57a Biennale d’arte di Venezia”, dove le sue opere sono parte integrante di una mostra dedicata a Palmira “la Sposa del Deserto”, l’artista toscana sarà ospite negli spazi del MACRO Testaccio di Roma.

La mostra, che utilizza grandi ‘teleri’, testimonia l’approfondito lavoro di studio di Franca Pisani sulla memoria di alcuni elementi primordiali della storia dell’umanità.

Vademecum

Franca Pisani “Codice archeologico – Il recupero della bellezza”
Apertura al pubblico: 29 settembre – 26 novembre 2017
MACRO Testaccio, Padiglione 9B
Piazza Orazio Giustiniani, 4 – Roma

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Milano. Arriva l’Arte ribelle alla Galleria Gruppo Credito Valtellinese

Paolo Baratella, Vieni signora Felicità,1970, acrilico su tela, 100x100 Foto: Fabrizio Stipari

Inaugura l’11 ottobre la mostra sul Sessantotto con opere di Vincenzo Agnetti, Franco Angeli, Nanni Balestrini, Gianfranco Baruchello, Fabio Mauri, Mario Ceroli, Emilio Isgrò, Mario Schifano, Ugo La Pietra, Franco Vaccari, Gianni Pettena

MILANO – L’Arte ribelle approda a Milano, presso la Galleria Gruppo Credito Valtellinese. A partire dall’11 ottobre, a quasi cinquant’anni dalla data-simbolo del Sessantotto, infatti, una grande mostra si propone di indagare tutte quelle espressioni artistiche che in Italia si sono ispirate alla protesta politica e alle spinte libertarie che si sono sviluppate a partire dal 1965, con le prime contestazioni per la guerra del Vietnam, per proseguire poi almeno sino alla metà degli anni settanta. 

Arte ribelle. 1968-1978 Artisti e gruppi dal Sessantotto è questo il titolo emblematico dell’esposizione a cura di  Marco Meneguzzo, che presenta un gruppo ristretto di artisti, essenzialmente operanti tra Milano e Roma, mettendo a confronto linguaggi cosiddetti “alti” (pittura da un lato e arte “concettuale” e comportamentale dall’altro) e “bassi” (l’illustrazione di riviste e di fanzine, come “Re Nudo” e altre), che in quegli anni hanno cercato di costruire un vero e proprio linguaggio espressivo al contempo innovativo e accettato dalle grandi masse. 

Il progetto è stato accolto con entusiasmo dai due direttori della galleria di Corso Magenta, che hanno dichiarato: “Se la Francia ha celebrato la sua ‘Figuration Narrative’ con una mostra al Centre Pompidou (maggio 2008), ci pare opportuno che Milano – cuore della protesta studentesca e operaia italiana – faccia altrettanto con gli artisti e anche coi semplici illustratori, che furono testimoni attivi di quella stagione, e che costituirono un esempio importante, duraturo e linguisticamente non secondo a nessuno nell’Europa di quell’epoca”.

Tra i protagonisti in mostra si potranno ammirare artisti del calibro di Vincenzo Agnetti, Franco Angeli, Fernando De Filippi, Nanni Balestrini, Age, Paolo Baratella, Gianfranco Baruchello, Fabio Mauri, Mario Ceroli, Emilio Isgrò, Pablo Echaurren, Mario Schifano, Ugo La Pietra, Umberto Mariani, Franco Vaccari, Gianni Pettena, Gianni Emilio Simonetti, Giangiacomo Spadari, Franco Mazzucchelli. A questi si affiancano coloro che in quel periodo hanno operato nel campo dell’illustrazione, del muralismo e nelle diverse altre forme di comunicazione visiva, a comporre un affresco ragionato di uno dei momenti più magmaticamente creativi della cultura italiana del Novecento.

La mostra è accompagnata da un catalogo che comprende, oltre a un forte apparato iconografico,  un approfondito saggio del curatore, una serie di interviste inedite ai protagonisti e saggi dedicati a singoli aspetti del periodo. 

Vademecum

ARTE RIBELLE
1968-1978 Artisti e gruppi dal Sessantotto
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Corso Magenta n. 59 – Milano
12 ottobre – 9 dicembre 2017
Inaugurazione
mercoledì 11 ottobre ore 18.30
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Orari e ingressi
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
da martedì a venerdì 13.30-19.30
sabato 15.00-19.00
chiuso domenica e lunedì, 1 novembre e 8 dicembre
INGRESSO LIBERO
Informazioni al pubblico
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
galleriearte@creval.it – www.creval.it

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Urs Fischer a Firenze: rivoluzione contemporanea a piazza della Signoria

Urs Fischer a Firenze: rivoluzione contemporanea a piazza della Signoria

“In Florence” prevede l’esposizione di una grande scultura metallica alta 12 metri e di due statue in cera, che rappresentano il curatore Bonami e Fabrizio Moretti del BIAF, che si scioglieranno in un mese

FIRENZE – Ancora una volta Urs Fischer rischia di provocare e di lasciare interdetta l’intera Firenze, con il progetto espositivo che dal 22 settembre, diventerà protagonista nel cuore della città medicea, in quella piazza della Signoria centro nevralgico della vita cittadina antica e moderna. Una grande scultura, Big Clay #4, realizzata in metallo e alta circa 12 metri, campeggerà al centro della piazza mentre, mentre per completare il progetto, due statue in cera, che rappresentano il curatore Francesco Bonami e il Segretario Generale BIAF Biennale Internazionale d’Antiquariato di Firenze Fabrizio Moretti, si scioglieranno lentamente durante tutta la durata della mostra simboleggiando la finitezza umana e la durevolezza dell’arte. Lo scioglimento, secondo le previsioni, durerà circa un mese. 

A due anni di distanza, Piazza Signoria ospita nuovamente In Florence, un grande evento di arte contemporanea ideato da Fabrizio Moretti e Sergio Risaliti, promosso dal Comune di Firenze e organizzato in concomitanza con la Biennale Internazionale d’Antiquariato di Firenze, giunta alla sua XXX edizione. Dopo la celebre star Jeff Koons, ospite di Firenze nel 2015, il protagonista assoluto della seconda edizione di In Florence sarà la volta dello svizzero Urs Fischer, tra i grandi artisti del panorama mondiale. Il progetto – a cura di Francesco Bonami – consiste, come di rito, nella presentazione di un’opera monumentale all’interno di quello straordinario museo della scultura a cielo aperto che è Piazza Signoria, in un contrasto quantomeno provocante tra antico e contemporaneo. L’organizzazione dell’evento è seguita dall’Associazione Mus.e.

“Negli ultimi anni – commenta il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, “ci siamo cimentati in mostre internazionali pensate per la nostra città dai grandi artisti del mondo, creando cortocircuiti ed esperienze dialettiche anche spiazzanti tra antico e contemporaneo, tra linguaggi e stili, tecniche e materiali, con l’intento di incuriosire e restituire un poco di vitalità allo sguardo, molte volte disabituato a scoprire il nuovo perfino nell’antico.  Dobbiamo sfidare i pregiudizi e le ideologie di comodo, godiamoci con stupore e sorpresa le opere di Urs Fischer, artista neo-rinascimentale. Una grande occasione per continuare con coraggio e determinazione nel percorso intrapreso due anni fa assieme alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato. Siamo pronti ad accogliere l’energia poetica di questo straordinario artista, assieme alle emozioni e discussioni che le sue invenzioni provocheranno. Firenze ormai si è aperta al contemporaneo, è un laboratorio e non vuole ridursi a essere una bella vetrina, una città museificata. Vogliamo essere  protagonisti del presente per non ridurre l’aureo rinascimento a un fossile del passato”.

 “Guardiamo bene le opere di Urs Fischer” – è l’invito di Sergio Risaliti – “andiamo oltre il loro primo impatto clamoroso. Esistono nessi sottili e collegamenti con il passato più glorioso, con il familiare e il quotidiano, con i primi gesti artistici o infantili, con il senso dell’arte e quello della nostra effimera esistenza che le rende assolutamente struggenti e travolgenti ad un tempo. Fischer è uno svizzero visionario, romantico, ironico, colto e popolare. Combina il monumentale con il ludico, il totemico con il  burlesco. Perfetto per quel teatro dell’arte e della politica che è Piazza Signoria.”

Felice dell’operazione il Segretario Generale BIAF, Fabrizio Moretti: “portare Fisher a Firenze per me è una grandissima soddisfazione: artista di cui ho amato sempre il lavoro per la spiccata genialità. Ricordiamoci che l’artista svizzero, è una delle poche star nel panorama dell’arte di oggi! Sono fortunato a collaborare con un Sindaco illuminato, che ama confrontarsi con il contemporaneo e quindi rischiare.”

 

Vademecum

IN FLORENCE 
URS FISCHER
 Piazza Signoria
22 Settembre 2017 – 21 gennaio 2018
Promossa dal Comune di Firenze
e Biennale Internazionale di Antiquariato di Firenze
Ideazione del progetto e direzione artistica
Fabrizio Moretti e Sergio Risaliti
Mostra a cura di Francesco Bonami
Organizzazione Mus.e

  

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Picasso, la sua Italia in cento opere

Picasso.

Anticipazioni: in arrivo alle Scuderie del Qurinale, “Pablo Picasso. Tra Cubismo e Neoclassicismo: 1915-1925” che, con l’esposizione di oltre cento opere, racconta le influenze che l’arte italiana esercitò sull’artista spagnolo grazie al suo viaggio nel Bel Paese

ROMA – Otto settimanein in compagnia di Cocteau e Stravinsky al seguito della compagnia dei Balletti Russi di Sergej Djaghilev, alla scoperta dell’arte italiana. E Picasso (1881-1973) non sarebbe mai più stato lo stesso.

Parte da quelle otto settimane in giro per l’italia “Pablo Picasso. Tra Cubismo e Neoclassicismo: 1915-1925”  alle Scuderie del Quirinale di Roma dal 22 settembre 2017 al 21 gennaio 2018, per raccontare una storia unica: quella delle influenze che la storia dell’arte antica, greca e romana ma anche etrusca, e poi il Rinascimento e, infine, la stessa Pompei, esercitarono sull’artista, e che caratterizzarono fortemente la sua successiva produzione. Arrivate dal Centre Pompidou di Parigi, dal Museum Berggruen di Berlino, dalla Fundació Museu Picasso di Barcellona, dal Guggenheim, dal Metropolitan Museum di New York e dalle Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma, le cento opere in mostra.approfondiranno la produzione di Picasso subito dopo il viaggio Italia. 

Tra le opere più significative, selezionate dal curatore Olivier Berggruen, i grandi capolavori Ritratto di Olga in poltrona, Ritratto di i Paul, il loro figlio, vestito da Arlecchino; la natura morta Chitarra, bottiglia, frutta, piatto e bicchiere su tavola; Il Flauto di Pan e le Due donne che corrono sulla spiaggia. Straordinaria l’esposizione prevista del gigantesco sipario realizzato per il balletto Parade; una grandissima tela 10×16, di solito conservata al Centre Pompidou e giù esposta nel ’98 in una retrospettiva dedicata a Picasso da Palazzo Grassi a Venezia, che sarà eccezionalmente a Palazzo Barberini.

La mostra delle Scuderie rientra nel progetto Picasso-Mediterranée avviato nel 2015 dal Musée Picasso di Parigi e dal suo presidente Laurent Le Bon.

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Picasso, la sua Italia in cento opere

Picasso.

Anticipazioni: in arrivo alle Scuderie del Qurinale, “Pablo Picasso. Tra Cubismo e Neoclassicismo: 1915-1925” che, con l’esposizione di oltre cento opere, racconta le influenze che l’arte italiana esercitò sull’artista spagnolo grazie al suo viaggio nel Bel Paese

ROMA – Otto settimanein in compagnia di Cocteau e Stravinsky al seguito della compagnia dei Balletti Russi di Sergej Djaghilev, alla scoperta dell’arte italiana. E Picasso (1881-1973) non sarebbe mai più stato lo stesso.

Parte da quelle otto settimane in giro per l’italia “Pablo Picasso. Tra Cubismo e Neoclassicismo: 1915-1925”  alle Scuderie del Quirinale di Roma dal 22 settembre 2017 al 21 gennaio 2018, per raccontare una storia unica: quella delle influenze che la storia dell’arte antica, greca e romana ma anche etrusca, e poi il Rinascimento e, infine, la stessa Pompei, esercitarono sull’artista, e che caratterizzarono fortemente la sua successiva produzione. Arrivate dal Centre Pompidou di Parigi, dal Museum Berggruen di Berlino, dalla Fundació Museu Picasso di Barcellona, dal Guggenheim, dal Metropolitan Museum di New York e dalle Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma, le cento opere in mostra.approfondiranno la produzione di Picasso subito dopo il viaggio Italia. 

Tra le opere più significative, selezionate dal curatore Olivier Berggruen, i grandi capolavori Ritratto di Olga in poltrona, Ritratto di i Paul, il loro figlio, vestito da Arlecchino; la natura morta Chitarra, bottiglia, frutta, piatto e bicchiere su tavola; Il Flauto di Pan e le Due donne che corrono sulla spiaggia. Straordinaria l’esposizione prevista del gigantesco sipario realizzato per il balletto Parade; una grandissima tela 10×16, di solito conservata al Centre Pompidou e giù esposta nel ’98 in una retrospettiva dedicata a Picasso da Palazzo Grassi a Venezia, che sarà eccezionalmente a Palazzo Barberini.

La mostra delle Scuderie rientra nel progetto Picasso-Mediterranée avviato nel 2015 dal Musée Picasso di Parigi e dal suo presidente Laurent Le Bon.

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Oliviero Toscani: una mostra in Svizzera per la sua storia

Oliviero Toscani, United Colors of Benetton, 1989 © Studio Toscani

Anticipazioni: da metà ottobre a Chiasso “Immaginare” ripercorre cinquant’anni di vita professionale di uno dei più famosi pubblicitari del mondo

ROMA – “Immaginare” si presenta al pubblico, dal 15 ottobre al museo m.a.ax. di Chiasso in Svizzera, come una vera e propria retrospettiva dedicata ad uno dei più straordinari comuncatori del mondo della pubblicità italiano. Cinquant’anni di carriera, e altrettanti di campagne pubblcitarie che hanno lasciato il segno, in un percorso espositivo che prende avvio dalle immagini inedite realizzate durante il suo periodo di formazione alla Scuola di Arti Applicate di Zurigo nei primi anni sessanta, e giunge fino alle più recenti campagne.

Curata da Susanna Crisanti e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e dello Spazio Officina di Chiasso, la mostra ruota attorno ad uno temi principe della comunicazione immaginata e realizzata da Toscani in tuttal la sua carriera: la multiculturalità.A partire dalle fotografie inedite, eseguite da Toscani durante il suo fondamentale periodo di formazione alla Kunstgewerbeschule di Zurigo nei primi anni sessanta e nei “viaggi studio” a Londra, in Bretagna, in Sicilia, in Puglia e negli Stati Uniti – fino agli anni successivi in cui si concentra sulle campagne pubblicitarie per aziende a livello internazionale, come quella che lo rese famoso in tutto il modo per United Colors of Benetton, senza dimenticare le campagne per Esprit, Chanel, Fiorucci, Prenatal, Jesus Jeans e Valentino, in cui si evidenzia un’inconsueta e originale modalità di scelta e di taglio dell’immagine.

Ma temi come l’emigrazione, la guerra, l’ecologia, l’Aids, l’anoressia, furono sempre molto cari a Toscani che con i 39 numeri della rivista “Colors”, affronterà temi sociali di grande attualità: la mostra racconta anche questo progetto e lo fa proponendo una visione immersiva nelle sale con proiezione di tutte le sue principali e dibattute campagne pubblicitarie e di comunicazione.

Ad accogliere i visitatori, intorno all’edificio del m.a.x. museo, grazie al prestito da parte delle Nazioni Unite Human Rights (“Stand Up For Human Rights”), ci saranno un centinaio di pannelli del progetto “Razza Umana”, che presentano i volti di donne e uomini provenienti da diversi paesi.

La mostra, resa possibile grazie al Dicastero Educazione e Attività culturali del Comune di Chiasso, col patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Lugano, con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino-Fondo Swisslos, di United Colors of Benetton, dell’AGE SA e dell’associazione amici del m.a.x. museo, è pensata come “progetto integrato” e prevede una successiva tappa a Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione a Treviso (ideato da Oliviero Toscani e da lui diretto fino al 2000), dove sarà presentata da marzo a giugno 2018, anche in correlazione con la Biennale di architettura di Venezia.

Accompagna la rassegna un catalogo bilingue italiano-inglese (Skira, Ginevra-Milano, 2017).

Vademecum

Chiasso (Svizzera), settembre 2017
Oliviero Toscani, Immaginare
m.a.x. museo (Via Dante Alighieri 6), Chiasso (Svizzera)
10 ottobre 2017 – 21 gennaio 2018
Orari martedì–domenica, ore 10.00–12.00 e 14.00–18.00 lunedì chiuso (tranne lunedì 1° gennaio 2018)
Ingresso: Intero: CHF/Euro 10
Entrata gratuita: ogni prima domenica del mese
Informazioni t +41 91 695 08 88, info@maxmuseo.ch, www.centroculturalechiasso.ch

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