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Artissima 2017, riconfermato il sodalizio con la Fondazione Ettore Fico

Artissima 2017, riconfermato il sodalizio con la Fondazione Ettore Fico

La fiera rinnova per il nono anno consecutivo la collaborazione per il Premio Fondazione Ettore Fico, dedicato a un giovane artista tra tutti quelli presentati in fiera

TORINO –  Il riconoscimento, del valore di 2.500 euro, è finalizzato alla valorizzazione di un artista emergente che si sia particolarmente distinto nella ricerca e nell’utilizzo di nuovi mezzi espressivi attraverso la ricerca innovativa e la propria forza creatrice. Il premio in denaro è rafforzato dall’intenzione della Fondazione Ettore Fico di acquistare un’opera presso la galleria di riferimento del vincitore perché questa diventi parte della collezione del MEF – Museo Ettore Fico.

Il premio sarà attribuito da una giuria composta da Renato Alpegiani, collezionista e consigliere della Fondazione Ettore Fico di Torino, Andrea Busto, direttore del MEF – Museo Ettore Fico di Torino, Simone Menegoi, curatore indipendente e Letizia Ragaglia, direttrice del Museion di Bolzano.

Come per le precedenti edizioni del premio, la giuria potrà selezionare e acquistare altre opere a latere, sempre per arricchire la collezione del MEF – Museo Ettore Fico. La Fondazione, infatti, anche per il 2017 porta avanti il suo importante programma di acquisizioni di opere ad Artissima, dedicato all’arricchimento della collezione del MEF – Museo Ettore Fico di Torino.

Nelle ultime edizioni il premio è stato attribuito nel 2016 a Gian Maria Tosatti (Roma, 1980) presentato dalla galleria Lia Rumma (Milano, Napoli), nel 2015 ad Anne Imhof (Gießen, 1978) presentata dalla Galleria Isabella Bortolozzi di Berlino e nel 2014 a Lili Reynaud-Dewar, presentata dalla galleria Emanuel Layr di Vienna.

Vademecum

ARTISSIMA 2017 Internazionale d’Arte Contemporanea
3-4-5 novembre 2017
OVAL – Lingotto Fiere
T +39 011 19744106
www.artissima.it | info@artissima.it
Facebook: Artissima Fair
Twitter: @ArtissimaFair
Instagram: ARTISSIMAFAIR
Pinterest: Artissima
Youtube: Artissima Fair

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Milano. Palazzo Marino ospita Tiziano per il tradizionale appuntamento natalizio con l’arte

Tiziano Vecellio  La Vergine con Bambino, San Francesco, San Biagio e il donatore Luigi Gozzi (Pala Gozzi) 1520 Olio su tavola cm 215x322 Ancona, Pinacoteca Civica

Si tratta della maestosa pala d’altare “Sacra conversazione 1520 (Pala Gozzi)” proveniente dalla Pinacoteca Civica “Francesco Podesti” di Ancona, che sarà visitabile, con ingresso libero, dal 5 dicembre al 14 gennaio 2018

MILANO –  Giunto alla sua decima edizione, il tradizionale appuntamento natalizio con l’arte di Palazzo Marino torna in Sala Alessi con il capolavoro di Tiziano “Sacra conversazione 1520 (Pala Gozzi)”. 

La scelta del Comune, oltre ad essere legata all’importanza storico-artistica del dipinto di Tiziano, testimonia anche la vicinanza di Milano alla città di Ancona che svolge un ruolo fondamentale come centro di raccolta e riparo di numerose opere d’arte, tra cui molti capolavori, provenienti dai territori marchigiani colpiti dal terremoto.

Il progetto allestitivo, a cura dell’architetto Corrado Anselmi, permetterà di ammirare non solo il capolavoro di Tiziano, ma anche il retro della tavola, dove sono presenti alcuni schizzi a matita, in parte ombreggiati a pennello, realizzati dallo stesso Tiziano e raffiguranti varie teste, una delle quali potrebbe essere il bozzetto per il Bambino in una prima stesura del dipinto. 

L’opera venne realizzata da Tiziano, allora trentenne,  per il mercante di Dubrovnik Luigi Gozzi, destinata all’altare principale della chiesa di San Francesco ad Alto ad Ancona. Si tratta del primo dipinto firmato e datato di Tiziano a noi noto: in un cartiglio in basso si legge infatti ALOYXIUS GOTIUS RAGOSINUS / FECIT FIERI / MDXX / TITIANUS CADORINUS PINSIT.

Il capolavoro di Tiziano appartiene al tradizionale genere iconografico della pala d’altare definita ‘Sacra Conversazione’: la Madonna con il Bambino appare improvvisamente in un cielo di nuvole in vibrante movimento, infuocato dalla luce magica del tramonto; in basso contemplano sbigottiti la visione San Francesco, a cui era dedicata la chiesa che ospitava la pala, e San Biagio protettore della città dalmata, che indica al committente inginocchiato l’apparizione celeste. La tavola è una tappa decisiva nell’affermarsi di una nuova forma di pala d’altare, svincolata dagli schemi architettonici e prospettici del Quattrocento. Una rivoluzione che era stata intuita da Leonardo con la Vergine delle Rocce, proseguita da Raffaello, ma interpretata da Tiziano con uno spirito aperto alla natura. 

A valorizzare ancor di più il capolavoro, l’impianto illuminotecnico a cura dell’architetto Francesco Murano, che utilizzerà la tecnica della luce miscelata,  ottenuta componendo luci calde e fredde, e favorirà una visione particolarmente brillante dei colori con i faretti Luum della Lumen Center Italia.

La mostra, a cura di Stefano Zuffi, è promossa da Comune di Milano, Intesa Sanpaolo – partner istituzionale –  con il sostegno di Rinascente. L’iniziativa è coordinata da Palazzo Reale e realizzata insieme alla Città di Ancona – Pinacoteca Civica “Francesco Podesti” in collaborazione con le Gallerie d’Italia di Piazza Scala e organizzata con Civita.

Vademecum

5 dicembre 2017 – 14 gennaio 2018
Milano, Palazzo Marino, Sala Alessi
Piazza della Scala 2
Ingresso libero
Orari di apertura al pubblico
Tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 20.00
(ultimo ingresso alle ore 19.30)
Giovedì dalle ore  9.30 alle ore 22.30
(ultimo ingresso alle ore 22.00)
Chiusure anticipate                   
7 dicembre chiusura ore 12.00 (ultimo ingresso alle ore 11.30)
24 e 31 dicembre 2016 chiusura ore 18.00
(ultimo ingresso alle ore 17.30)
Festività                                      
8, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio aperti dalle ore 9.30 alle ore 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.30)
Info mostra
Tel. 800.167.619
www.comune.milano.it
mostre@civita.it
(Dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00, sabato dalle 9.00 alle 12.00)
Prenotazioni possibili solo per le scuole.

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Gallerie degli Uffizi. Presentato il dipinto di Michelangelo Cerquozzi acquistato dal Museo

Gallerie degli Uffizi. Presentato il dipinto di Michelangelo Cerquozzi acquistato dal Museo

Si tratta dell’’Autoritratto nello studio’ acquisito il 28 settembre scorso per accrescere la collezione degli autoritratti iniziata dal Cardinale Leopoldo de’ Medici 

FIRENZE – E’ stata presentata il 27 ottobre l’ultima acquisizione delle Gallerie degli Uffizi. Si tratta dell’Autoritratto nello studio di Michelangelo Cerquozzi, acquistato dal museo all’asta il 28 settembre scorso per accrescere la collezione degli autoritratti iniziata dal Cardinale Leopoldo de’ Medici, (Firenze, 6 novembre 1617 – Firenze, 10 novembre 1675), che è diventata nel corso dei secoli la più grande e antica raccolta di questo genere. 

L’acquisto è particolarmente felice perché già Leopoldo de’ Medici nel 1673 aveva iniziato le trattative per l’acquisto del dipinto, che tuttavia non andarono in porto. Esso fu invece probabilmente comprato da Ferrante Capponi (1611-1689), perché in casa Capponi è documentato a partire dal Settecento, fino a pochi mesi fa. Nel 1774 tra l’altro ne fu tratta un’incisione per la Serie degli uomini illustri.

L’Autoritratto nello studio verrà incluso nella mostra Leopoldo de’ Medici, Principe dei Collezionisti che verrà inaugurata al Tesoro dei Granduchi in Palazzo Pitti il 6 novembre prossimo, giorno del quattrocentesimo compleanno di questo personaggio che arricchì enormemente le raccolte di famiglia, a tutto vantaggio del pubblico di oggi. In seguito sarà incluso nel nuovo allestimento degli autoritratti al primo piano degli Uffizi.

Spiega Maria Matilde Simari, Curatrice della Pittura del Seicento: “Si tratta di una pittura che apre un grande spazio sulla visione del quotidiano estremamente innovativa per la modalità dell’autorappresentazione dell’artista. Il pittore si raffigura nel suo ambiente di lavoro, tra i suoi modelli, tra le sue opere già realizzate e da realizzare. Insieme all’autoritratto di Michelangelo Cerquozzi c’è dunque  la sintesi della nuova visione seicentesca del mondo per cui la rappresentazione artistica  fu – come scrisse Filippo Baldinucci -“una finestra aperta sulla realtà”. 

“L’acquisto dell’Autoritratto nello studio di Michelangelo Cerquozzi – ha commentato il  Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt  – è un regalo ideale per Leopoldo de’ Medici, uno dei più voraci e sofisticati collezionisti nella storia dell’umanità. Al contempo esso è un regalo concreto per tutti i fiorentini e per tutti gli italiani che ora ne sono divenuti i  proprietari. L’iconografia rivoluzionaria del pittore che ritrae il modello vivo nello studio riflette la nuova prassi romana del primo Seicento, e anticipa di secoli la fioritura del soggetto tra Otto e Novecento, fino alle versioni offerte da Picasso.”

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Il Giudizio Universale show di Marco Balich entra nelle scuole

Il Giudizio Universale show di Marco Balich entra nelle scuole

Artainment@school è il progetto didattico, realizzato in collaborazione con la Fondazione Bracco, pensato per le scuole del Lazio, che punta a far conoscere ai ragazzi la Cappella Sistina, attraverso la visione dello spettacolo che andrà in scena il 15 marzo 2018

ROMA – Il progetto Artainment@school è stato presentato il 26 ottobre all’Istituto Galilei di Roma, dove Marco Balich, ideatore dello show ‘Giudizio Universale. Michelangelo e i segreti del Cappella Sistina’, ha promesso ai ragazzi “divertimento ed emozione”.

L’iniziativa, che nasce in collaborazione con la Fondazione Bracco e d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale per il Lazio, ha lo scopo di far conoscere ai ragazzi dagli 8 ai 19 anni la Cappella Sistina, attraverso un percorso didattico che con il supporto dei docenti fornirà gli strumenti necessari a un approfondimento educativo.

Lo spettacolo, di cui ArteMagazine ha già parlato, racconterà, in maniera del tutto innovativa, al grande pubblico la storia di un genio e la nascita di uno dei luoghi d’arte più famosi al mondo. Per ricostruire la Roma del 1508 sono stati chiamati gli ideatori di ‘Assassin’s Creed’ e le musiche sono invece di Sting.

Il progetto consiste in tre fasi distinte. La prima, prettamente teorica, è quella in cui gli studenti potranno prendere spunti ed elaborare in classe i materiali messi a disposizione sul portale www.giudiziouniversale.com. La seconda consisterà nella visione dello spettacolo e nella possibilità di accedere al Digital Corner, una stanza allestita presso l’Auditorium con tablet ed ulteriori contenuti multimediali. Terza ed ultima fase è quella pratica, che consiste nella produzione di un elaborato grazie ad un ‘Art Kit’ fornito da FILA, che in formato digitale sarà messo on line sul portale. 

Il progetto pluriennale parte dunque dalla regione Lazio ma ha l’obiettivo di coinvolgere anche tutte le altre regioni d’Italia. Grazie alla Fondazione Bracco il biglietto per scuole sarà molto più economico. 

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Roma. Festival Internazionale Documentari su Arte e Architettura

Roma. Festival Internazionale Documentari su Arte e Architettura

Dal 30 ottobre al 3 novembre, alla Casa dell’Architettura di Roma Torna Conversazioni Video curato dall’associazione culturale Art Doc Festival, promosso dalla Casa dell’Architettura di Roma

ROMA – Il festival si svolge nell’ambito delle Risonanze della Festa del Cinema di Roma, con il patrocinio del Mibact – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. 

I documentari in concorso son  sedici e sono stati selezionati tra centosessanta partecipanti, divisi nelle due categorie di “Arte” e “Architettura”, realizzati dal 2014 ad oggi e provenienti da ogni parte del mondo (America, Belgio, Francia, Giappone, Italia, Portogallo e Spagna), che verranno mostrati durante le quattro giornate di proiezioni alla Casa dell’Architettura di Roma. 

I documentari hanno come tema la vita e le opere di grandi architetti: Tadao Ando, l’architetto “Samurai”; Vittorio Giorgini e la sua “balena” nel bosco di Baratti in un poetico racconto in anteprima al nostro Festival; Frei Otto, i cui lavori vengono analizzati da Zaha Adid, in una delle sue ultime interviste prima della scomparsa; Eero Sarinen, alla scoperta del quale intraprendiamo un viaggio accompagnati da suo figlio Eric Saarinen, direttore della fotografia. Scopriremo, inoltre, le case e la vita quotidiana di alcuni dei più importanti designer del mondo con il documentario Dove vivono gli architetti. 

Il Festival è anche l’occasione per incontrare grandi personaggi dell’arte. Tra questi Salvador Dalì, nel secondo documentario della trilogia che sta realizzando la Fondazione Gala-Salvador Dalì; Berthe Morisot, unica donna del gruppo degli Impressionisti; Gillo Dorfles, in un ritratto corale tratteggiato da testimonial d’eccezione: Achille Bonito Oliva, Mario Botta, Fulvio Caldarelli, Andrea Cortellessa, Gino Di Maggio, Federica Pirani, Luigi Sansone, Angela Vettese); Daniel Buren con la sua installazione per la Fondazione Louis Vuitton a Parigi. 

I giovani artisti borsisti dell’Accademia di Francia racconteranno invece la loro esperienza romana nel documentario in anteprima assoluta “A mani nude”. Altra anteprima è la storia della ex fabbrica di pasta Pantanella, nel documentario “Pantarei Pantanella”. 

Ogni giornata sarà inoltre arricchita dalla presentazione dei documentari da parte di esperti e dei registi dei film in concorso. 

La giuria del Festival,  curato da Antonella Greco, Benedetta Nervi, Lia Polizzotti,  è composta da: Antonella Greco, Presidente Art Doc Festival, Alfonso Giancotti, Presidente del CTS della Casa dell’Architettura, Elisabetta Cristallini, Prof.ssa di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università della Tuscia di Viterbo, Edoardo Dell’Acqua, regista e Claudio Libero Pisano curatore. L’ingresso a tutte le proiezioni è libero e gratuito. Per i professionisti appartenenti all’Ordine degli Architetti che si accrediteranno è previsto il conferimento di 3 CFP per ciascuna delle giornate. 

Programma 

Tutti i giorni dalle ore 17.00
INGRESSO GRATUITO

LUNEDÌ 30 OTTOBRE

ore 17.00 INAUGURAZIONE

ore 17.15 CONCORSO ARCHITETTURA
SAMURAI ARCHITECT TADAO ANDO
Regia di Shigenori Mizuno
Giappone, 2015, 73’, giapponese, sottotitoli in inglese

ore 18.30 CONCORSO ARCHITETTURA
AZIMUT
Regia di Emiliana Santoro
Italia, 2016, 15′, italiano, sottotitoli in inglese

ore 18.50 CONCORSO ARTE
URBAN ART PORTOGHESE A ROMA
Regia di Leonardo Meuti
Italia, Portogallo, 2016, 17’, portoghese, sottotitoli in italiano

ore 19.10 CONCORSO ARTE
A MANI NUDE. GLI ARTISTI DI VILLA MEDICI
Regia di Michele Di Salle
Italia, 2017, 53′, Inglese, Francese, sottotitoli in italiano

MARTEDÌ 31 OTTOBRE

ore 17.00 INTRODUZIONE ALLA SERATA

ore 17.15 CONCORSO ARTE
THE SECRET LIFE OF PORTLLIGAT. SALVADOR DALÍ’S HOUSE
Regia di David Pujol
Spagna, 2017, 60′, inglese

ore 18.15 CONCORSO ARCHITETTURA
LA BALENA NEL BOSCO
Regia di Emanuele Piccardo
Italia, 2017, 15′, italiano, sottotitoli in inglese

ore 18.30 CONCORSO ARCHITETTURA
PANTAREI PANTANELLA
Regia di Emilia Rosmini
Italia, 2017, 40′, italiano, sottotitoli in inglese

ore 19.15 CONCORSO ARCHITETTURA
FREI OTTO: SPANNING THE FUTURE
Regia di Joshua Hassel
USA, 2016, 60′, inglese, sottotitoli in inglese

GIOVEDÌ 2 NOVEMBRE

ore 17.00 INTRODUZIONE ALLA SERATA

ore 17.15 EVENTO SPECIALE
Presentazione di uno dei video realizzati dagli studenti della facoltà di Ingegneria/Architettura dell’Università di Roma “Tor Vergata”, per l’esame di Storia dell’Architettura.

ore 17.30 CONCORSO ARTE
LA BIBLIOTECA RICCARDIANA
Regia di Maria Teresa de Vito
Italia, 2014, 28′, italiano

ore 18.00 CONCORSO ARCHITETTURA
SPAZIO, LUCE, SACRALITÀ
Regia di Vincenzo Capalbo, Marilena Bertozzi
Italia, 2015, 16′, solo musica

ore 18.15 CONCORSO ARCHITETTURA
DOVE VIVONO GLI ARCHITETTI
Regia di Francesca Molteni
Italia, 2014, 78′, italiano

ore 19.30 CONCORSO ARTE
IMPRESSIONS MORISOT
Regia di Monique Quintart
Belgio, 2016, 52′, francese, sottitoli in italiano

VENERDÌ 3 NOVEMBRE

ore 17.00 INTRODUZIONE ALLA SERATA

ore 17.15 CONCORSO ARCHITETTURA
EERO SAARINEN. THE ARCHITECT WHO SAW THE FUTURE
Regia di Peter Rosen
USA, 2016, 68′, inglese

ore 18.30 CONCORSO ARTE
SIMMETRIE VOL II. LA VIA DELLA CONCILIAZIONE
Regia di Roland Sejko
Italia, 2016, 9’, solo musica

ore 18.40 CONCORSO ARTE
GILLO DORFLES. ESSERE NEL TEMPO
Regia di Fulvio Caldarelli
Italia, 2017, 50′, italiano

ore 19.30 CONCORSO ARTE
DANIEL BUREN. L’OBSERVATOIRE DE LA LUMIÈRE, FONDATION LOUIS VUITTON
Regia di Gilles Coudert
Francia, 2016, 25′, francese, sottotitoli in inglese

Ore 20.00 PREMIAZIONE

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Archeologia, scoperta necropoli merovingia in Germania

Archeologia, scoperta necropoli merovingia in Germania

Nei pressi di Lipsia una quindicina di tombe, tra cui quella di un guerriero “gigante” e quella di una donna trafitta da una barra di ferro all’altezza del petto

ROMA – E’ stata rinvenuta recentemente, durante uno scavo archeologico in Germania a Theißen, nei pressi di Lipsia, una necropoli di età merovingia, quindi risalente al VI secolo d.C. 

Sono circa una quindicina le tombe riportate alla luce, tra queste alcune presentano alcuni elementi “bizzarri” o quantomeno anomali. Oltre alle sepolture di cavalli, pratica frequente tra le società barbariche quella di seppellire questi animali, è stata ritrovata una tomba all’interno della quale è deposta una donna di un’età compresa tra i 16 e i18 anni. La particolarità sta nel fatto che la giovane ha le mani legate dietro alla schiena e il suo corpo appare trafitto da una barra di ferro all’altezza del petto. Si pensa che la ragazza potesse essere malata o disabile, o addirittura additata come strega e che per questo sia stata trafitta, al fine di evitare, secondo le credenze dell’epoca, un suo possibile ritorno nel mondo dei vivi. 

In un’altra sepoltura è invece deposto il corpo di “un gigante”, si tratta infatti di un uomo con un’altezza spropositata per l’epoca, circa due metri. L’uomo deve essere stato quasi sicuramente un guerriero, visto che accanto al corpo è depositata una lancia e una spada. 

Tra i resti anche alcuni gioielli di cristallo e di bronzo. Gli scavi archeologici proseguiranno anche a novembre. 

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Uffizi, sul sito del museo la nuova iniziativa “Tesoro, ascoltiamo una storia?

Uffizi, sul sito del museo la nuova iniziativa “Tesoro, ascoltiamo una storia?

Si tratta di tracce sonore che narrano le vite dei più celebri artisti tratte dalle Vite di Vasari e trasposte in un linguaggio per l’infanzia 

FIRENZE – “Tesoro, ascoltiamo una storia?” è questo il titolo della nuova iniziativa, presentata dalle Gallerie degli Uffizi che mettono a disposizione sul sito internet delle tracce sonore scaricabili, realizzate appositamente per i bambini e che raccontano storie legate al mondo dell’arte. Si tratta di episodi tratti dalle Vite di Vasari e facenti parte del libro di Virginia Galante Garrone “Burle, tavolozze e scalpelli”. Sono stati inoltre resentati i percorsi didattici per le scuole primarie e secondarie di primo grado ,che si sviluppano proprio dalle testimonianze vasariane.

L’ispirazione per queste storie sonore è scaturita “in conseguenza dell’essere strettamente correlati, per ovvi motivi, alla figura di Giorgio Vasari come dall’invito contenuto nel protocollo d’intesa fra Miur, Mibact e Ministero della salute del 5 luglio 2016 a estendere e potenziare la pratica della lettura ad alta voce rivolta ai più piccoli” – spiega una nota del museo. “Abbiamo ritenuto questo il momento dell’anno più adatto ad una tale presentazione perché, oltre alla prossimità con l’inizio dell’anno scolastico, abbiamo immaginato che nelle lunghe serate d’inverno i bambini potranno ascoltare e commentare con gli adulti le vite di artisti del passato di cui potranno facilmente conoscere l’opera visitando i nostri musei”. 

Le tracce audio sono state realizzate grazie alla  collaborazione del Centro Nazionale del Libro Parlato e dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, interessate a partecipare a un progetto il più possibile inclusivo, essendo queste narrazioni indirizzate a tutti i bambini: quelli che ancora non sanno leggere, chi soffre di dislessia o altri disturbi dell’apprendimento, quelli che semplicemente, dopo la scuola, preferiscono ascoltare invece di leggere. – conclude la nota.

Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, Silvia Mascalchi, capo Dipartimento Scuola Giovani, Letizia Regola, Dipartimento Scuola Giovani, Giovanna Galante Garrone e Niccolò Zeppi per l’Unione Italiana Ciechi. 

Per scaricare o ascoltare le tracce audio: https://drive.google.com/drive/folders/0B1LpL4gTLJqrSldpdDlvVzFvNjA

 

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Venduta da Sotheby’s a Parigi una copia della “Gioconda con i baffi” di Duchamp

Venduta da Sotheby's a Parigi una copia della

Si tratta della versione “L.H.O.O.Q” realizzata dall’artista nel 1964, appartenuta allo scrittore francese Louis Aragon che successivamente la donò al Partito comunista francese. L’opera è stata venduta a 631mila 500 euro

PARIGI – E’ stata venduta all’asta da Sotheby’s a Parigi, una delle versioni della “Gioconda con i baffi” dell’artista francese Marcel Duchamp. Si tratta della rivisitazione in chiave dadaista, conbaffi e pizzetto, della celebre “Monna Lisa” di Leonardo da Vinci, che faceva parte della collezione di arte surrealista dell’americano Arthur Brandt. 

La versione “L.H.O.O.Q”,venduta all’asta, fu realizzata nel 1964 dopo il “ready-made” originale della prima iconoclastica “Gioconda” del 1919. L’opera è stata a lungo di proprietà del Partito comunista francese, in seguito alla donazione dello scrittore francese Louis Aragon, che a sua volta aveva ricevuto il dipinto in regalo da Marcel Duchamp. Messa all’incanto da Sotheby’s con una stima di 400mila euro, è stata venduta a 631mila 500 euro.

Nella stessa asta parigina sono state battute all’asta anche altre opere di Duchamp, tra cui una copia di “La Boîte-en-valise”, il ”museo portatile” che contiene 68 opere del celebre artista francese riprodotte in miniatura. L’opera, stimata 180-250mila euro è stata aggiudicata per 319mila 500 euro. 

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A novembre riapre al pubblico la Tomba Barberini nel Parco dell’Appia Antica

A novembre riapre al pubblico la Tomba Barberini nel Parco dell'Appia Antica

Si tratta del Sepolcro dei Corneli che però deve il suo nome ai Barberini che furono ultimi proprietari del terreno corrispondente all’area del Parco. L’edificio è stato stato messo in sicurezza con una spesa complessiva di 250mila euro

ROMAIl Parco archeologico dell’Appia Antica amplia l’offerta di visita al pubblico. Riapre infatti, con visite guidate, a partire dal mese di novembre, quella che è conosciuta con il nome di Tomba Barberini. Si tratta del primo dei sepolcri che costeggiano quanto resta della via Latina: una delle più antiche strade romane di cui sono visibili i basoli in selce. Il parco delle Tombe di Via Latina è uno dei complessi funerari di maggior rilievo, che conserva ancora intatto l’aspetto tradizionale dell’antica campagna romana. Nel sito si conserva un tratto dell’antica Via Latina, che partiva da Porta Capena e raggiungeva Capua, con numerosi monumenti funebri e testimonianze storiche dall’età repubblicana all’alto medioevo. La scoperta e gli scavi dell’area sono stati eseguiti tra il 1857 ed il 1858 da Lorenzo Fortunati, un insegnante con la passione per l’Archeologia.

Rita Paris, direttore del Parco Archeologico ha affermato:  “Questo parco pubblico che conserva circa 500 metri dell’antica via Latina è come un diamante incastonato nella città, paradiso di antichità inaspettate. Adesso, dopo il restauro e l’allestimento della Tomba Barberini, il nostro sguardo si volge verso la basilica di S. Stefano, testimonianza cristiana tardo antica nel suburbio romano”.

Il monumento, che sarebbe poi il Sepolcro dei Corneli, riportaal primo livello, l’impronta della targa con il titulus maior con il nome della famiglia appunto dei Corneli, ed è risalente alla seconda metà del II sec. d.C. Deve però il suo nome alla famiglia Barberini, che è stata ultima proprietaria del terreno corrispondente all’area del Parco.  Il sepolcro si presenta come un edificio in laterizio su due piani con camera funeraria sotterranea. Al suo interno sono stati scoperti affreschi su fondo rosso con figurine alate ed eroi, volute vegetali, animali, figure mitologiche. È l’unico degli edifici che costeggiano la strada ad essersi mantenuto in alzato e nella sua forma originaria, perché utilizzato per attività agricole e di pastorizia, fino all’800.

Con una spesa totale di 250mila euro, nell’arco di due anni, l’edificio è stato messo in sicurezza,  realizzando il livello del pavimento a piano terra crollato nel tempo, la scala per accedere al piano superiore. E’ inoltre prevista la realizzazione di un impianto di illuminazione. 

Lo stesso finanziamento ha permesso l’allestimento del piano ipogeo, che aprirà prossimamente, dove sono già state messe in sicurezza le volte, le pareti e restaurato in parte il pavimento in mosaico. 

Nella sede di Capo di Bove del Parco archeologico dell’Appia Antica, sarà a breve disponibile un video che ricostruisce la storia degli scavi e dei lavori di riabilitazione che ne consentono oggi la visita. Inoltre il programma ministeriale di alternanza scuola-lavoro ha inserito il Parco delle tombe della via Latina tra i siti archeologici dove i ragazzi possono sperimentare e apprendere le modalità di accoglienza al pubblico. Gli studenti di una scuola superiore di Roma saranno coinvolti nelle visite guidate e altre attività didattiche per la diffusione della conoscenza del sito archeologico. 

Per prenotazione visite: 06 39967700 www.coopculture.it

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Christie’s, all’asta un piccolo e raro olio di Monet della collezione Rothschild Jr.

Claude Monet, Le Rio de la Salute, 1908

Si tratta di un soggetto veneziano, un piccolo olio su tela, 32 x 25 cm, dal titolo “Le Rio de la Salute”, che raffigura un paesaggio di Venezia, dipinto dal maestro dell’Impressionismo nel 1908. La stima è tra i 7 e i 10 milioni di dollari

NEW YORK – Tra le 51 opere della collezione Rothschild Jr. che verranno disperse in una doppia asta di Christie’s a New York il 13 novembre e il 7 dicembre a Londra, è presente anche un raro dipinto di Claude Monet. 

Si tratta di un soggetto veneziano, un piccolo olio su tela, 32 x 25 cm, dal titolo “Le Rio de la Salute”, che raffigura un paesaggio di Venezia, dipinto dal maestro dell’Impressionismo nel 1908. Il dipinto, stimato tra 7 e 10 milioni di dollari, andrà all’incanto il 13 novembre a New York. La stessa asta proporrà di Monet anche “La Pointe du Petit Ailly” del 1897, con una stima tra i 6-8 milioni di sterline. 

Del francese Robert Delaunay sarà invece proposto un vibrante dipinto della Tour Eiffel con stima tra i 2,5-3,5 milioni di sterline. 

Tra i capolavori che andranno all’asta il 7 dicembre a Londra ci sarà invece un raro dipinto di El Greco (1541-1614).  Si tratta di un piccolo olio raffigurante “San Francesco con fratel Leone in meditazione”. La stima della tela è di 5-7 milioni di sterline. 

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