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Il “Grande Progetto Pompei” all’Aeroporto Leonardo da Vinci di Roma

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Una grande immagine di Pompei è stata posizionata nella curva Schengen, tra il molo C e il molo D dello scalo romano. Il pannello è parte della campagna di comunicazione della Commissione europea per sostenere il progetto di recupero e valorizzazione del Parco archeologico

ROMA – Un grande pannello raffigurante attraverso immagini iconiche l’antica Pompei accoglie da oggi i passeggeri all’aeroporto di Fiumicino. 

Il pannello, installato nella curva Schengen, tra il molo C e il molo D dello scalo romano, è parte della campagna di comunicazione della Commissione europea per sostenere il Grande Progetto Pompei. Il progetto rientra in una rosa di altri 60 facenti parte della campagna di comunicazione realizzata nell’ambito delle celebrazioni per il 60esimo anniversario della firma dei Trattati di Roma dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea in Italia e dall’Agenzia per la Coesione Territoriale con la collaborazione di tutte le Autorità di Gestione dei Programmi Operativi Nazionali e Regionali.

La campagna è stata lanciata in concomitanza con il “Dialogo con i cittadini” e la visita a Norcia e Spoleto il 4 e 5 settembre del Commissario europeo alla Cultura Tibor Navracsics, insieme a Beatrice Covassi, Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. 

Il Grande Progetto Pompei ha come scopo la valorizzazione e riqualificazione del sito archeologico attraverso la messa in sicurezza dei monumenti, il consolidamento e restauro delle murature e delle superficie decorate, la protezione degli edifici dalle intemperie e il potenziamento del sistema di videosorveglianza. 

La Commissione europea ha finanziato il progetto Pompei attraverso fondi FESR (Fondo europeo per lo sviluppo regionale) nell’ambito del Programma Operativo Interregionale Attrattori culturali Naturali e Turismo 2007-2013. L’ammontare del finanziamento è di 105 milioni e di un ulteriore appostamento di 34 milioni per il recupero delle economie di gara.

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Dal 20 settembre al 2 dicembre torna il Romaeuropa Festival

Dal 20 settembre al 2 dicembre torna il Romaeuropa Festival

79 progetti con 60 spettacoli oltre a mostre, installazioni, convegni e percorsi di formazione174 repliche in 24 diversi luoghi, per un totale di 57.600 posti di spettacolo in vendita; 7 prime assolute, 32 programmi internazionali

ROMA – Inaugura il 20 settembre la 32esima edizione del Romaeuropa Festival 2017. La manifestazione, definita da Les Echos come: “Un festival internazionale che sospinge senza sosta i confini dell’arte”, ospita, fino al 2 dicembre, oltre trecento artisti provenienti da 32 Paesi

Il festival, che quest’anno è intitolato Where are we now?, si articola come un racconto attraverso gli “aggregatori tematici” VisionsPowerful StoriesSharing Selfie, a cui si affiancano i focus e le rassegne interne: gli spettacoli dedicati a bambini e famiglie di REF Kids a cura di Stefania Lo Giudice (novità assoluta di questa edizione), i giorni dedicati alla nuova danza europea di Dancing Days a cura di Francesca Manica, il più giovane teatro italiano in Anni Luce a cura di Maura Teofili, i Talk e i momenti di scambio e formazione di Community a cura di Lara Mastrantonio Matteo Antonaci.

Torna inoltre Digitalife, cuore tecnologico del Romaeuropa Festival che, con la supervisione di Monique Veaute, per la sua ottava edizione, giunge per la prima volta nei prestigiosi spazi del Palazzo delle Esposizioni di Roma raggruppando opere immersive a cura di Richard Castelli e opere di video-arte selezionate da Nomas Foundation e Fondazione Giuliani

Tra i tanti nomi che prenderanno parte a questa kermesse troviamo Sasha Waltz, Dada Masilo, Sidi Larbi Cherkaoui, Jan Fabre, Jeff Mills con Tony Allen, Carl Craig con Francesco Tristano, e poi ancora Marco Paolini con Mario Brunello e Frankie hi-nrg, The Holy Body Tattoo con Godspeed You! Black Emperor, Ascanio Celestini, CollettivO CineticO, Muta Imago, Alessandro Baricco con Dario Voltolini e Nicola TescariRoberto HerlitzkaPippo Delbono al fianco di Alexander BalanescuPetra MagoniEnzo Avitabile e Piero Corso. Ci saranno inoltre 40 artisti per la prima volta in programma tra i quali Julien Gosselin, Dorothée Munyaneza, Rimini Protokoll, Agrupación Señor Serrano, She She Pop con Zeikratzer, Babilonia Teatri, Lisa Ferlazzo Natoli, Biancofango, Industria Indipendente, Dante Antonelli, Azzurra De Gregorio, Giuliano Scarpinato, oltre a ben 6 ensembleorchestrali

Spiega Fabrizio Grifasi, Direttore Generale e Artistico della Fondazione Romaeuropa presieduta da Monique Veaute: “Abbiamo formulato una domanda come titolo del REf17 perché interrogarsi, in questo momento, ci sembra la scelta più consona alla condizione che stiamo vivendo. Le opere degli artisti compongono una mappa del presente, fragile come il castello di carte della nostra immagine di quest’anno ma non per questo meno ambiziosa, e si collocano oltre le categorizzazioni estetiche e di genere inserendosi in una geografia concettuale che si costruisce e si disfa secondo la forza delle interpretazioni».

Fondamentale per l’intero percorso il riconoscimento del Parlamento Italiano che a febbraio di quest’anno ha voluto inserire il Romaeuropa Festival nella legge per la valorizzazione dei grandi Festival d’interesse nazionale, e la conferma del sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, di Roma Capitale, della Regione Lazio, insieme al prezioso supporto della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, che sostiene le attività di Romaeuropa e la promozione degli artisti del Mediterraneo, e di RAI, che con i suoi canali offre al festival nuove possibilità di approfondimento e divulgazione.

Vademecum

ROMAEUROPA FESTIVAL 2017
Dal 20 Settembre 2017 al 02 Dicembre 2017
ROMA, Sedi varie
Info: +39 06 45553050
promozione@romaeuropa.net
http://romaeuropa.net

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Hokusai dal British Museum, il documentario sull’artista giapponese che ha rivoluzionato l’arte moderna

Hokusai, Clear Day with a Southern Breeze - Red FujiTitle (series) Fugaku sanjurokkei (Thirty-six Views of Mt. Fuji) - 1831

Il film/evento guiderà lo spettatore in una visita esclusiva attraverso le sale della grande mostra del British Museum “Hokusai: beyond the Great Wave”, che si è conclusa lo scorso 13 agosto

ROMA – Il 25, 26, 27 settembre sbarca nei cinema italiani il documentario dedicato all’artista giapponese Katsushika Hokusai(1760-1849). Il pittore, celebre in particolare per l’opera La Grande Onda,  così famosa da essere stata copiata e riprodotta quanto la Monna Lisa di Leonardo, ha ispirato con la sua pittura artisti come Monet, Van Gogh e Picasso. 

Saranno studiosi appassionati e artisti che hanno subito l’influenza di questo grande maestro, tra cui David Hockney e il pittore giapponese Ideguchi Yuk, a guidare lo spettatore alla scoperta della sua inesauribile creatività.

Il documentario è stato girato  in Giappone, negli Stati Uniti e nel Regno Unito e permetterà di conoscere Tim Clark, il curatore della mostra, e Roger Keyes, appassionato studioso che da quasi 50 anni si dedica allo studio delle stampe di Hokusai

Grazie all’utilizzo delle tecnologie più innovative, si avrà l’opportunità di esaminare ed indagare in maniera minuziosa  l’opera di Hokusai a 360 gradi.

L’evento cinematografico, co-prodotto con NHK (Japan Broadcasting Corporation) con riprese in 8K, sarà distribuito nei cinema di tutto il mondo per raccontare l’arte di Hokusai attraverso incredibili dettagli rivelatori.

La Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con il media partner MYmovies.it.
Tutti i titoli della Grande Arte al Cinema possono essere richiesti anche per speciali matinée al cinema dedicate alle scuole. Per prenotazioni: progetto.scuole@nexodigital.it – tel. 02 805 1633

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Al via la partnership triennale tra Galleria Borghese e Maison Fendi

Al via la partnership triennale tra Galleria Borghese e Maison Fendi

Il sodalizio prevede la costituzione del centro di ricerca “Caravaggio research institute”. Partirà con il prestito di tre quadri di Caravaggio al Getty Museum di Los Angeles e con la mostra monografica del Bernini che sarà inaugurata il 1 novembre alla Galleria Borghese

ROMA – La celebre maison di moda italiana stringe un importante sodalizio con la Galleria Borghese. Si tratta di un progetto ambizioso, presentato in una conferenza stampa che si è tenuta proprio alla Galleria Borghese, alla presenza del ministro dei beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, del direttore della Galleria Borghese, Anna Coliva, del presidente e amministratore delegato Pietro Beccari e di Silvia Fendi Venturini. 

Il progetto di partnership prevede la costituzione del “Caravaggio research institute”, un centro di studi, diagnostica e ricerca storico-artistica su Caravaggio, ideato dalla stessaAnna Coliva e divulgato attraverso un programma espositivo internazionale sull’artista, e il sostegno per tre anni consecutivi alle mostre che avranno luogo presso la Galleria Borghese.

Come ricordato dalla Direttrice l’introduzione della ricerca all’interno del museo è frutto di un lungo lavoro, un traguardo molto importante dunque, impossibile da realizzare senza il sostegno di casa Fendi. “Musei internazionali ospiteranno il nostro progetto di ricerca proprio per questo la prima tappa sarà a novembre al Getty Museum di Los Angeles al quale andranno tre quadri di Caravaggio. Il sodalizio sarà immediato con la mostra monografica del Bernini che sarà inaugurata al pubblico dal 1 novembre presso la Galleria Borghese” – ha detto Coliva. “La durata del prestito sarà di due mesi e la prossima mostra, ci auguriamo, sia in estremo oriente” – ha aggiunto la direttrice. 

Il progetto si completerà poi con la creazione di una piattaforma digitale che rappresenterà la più esaustiva banca dati online relativa al Caravaggio. 

Pietro Beccari, Presidente e Amministratore Delegato di Fendi, ha dichiarato di essere molto orgoglioso di questa collaborazione. “Il progetto – ha detto Beccari – è nato con una provocazione di Franceschini che mi disse se avevamo voglia di ‘adottare’ un museo. Siamo orgogliosi di sostenere la Galleria Borghese, valorizzare ed esportare l’arte italiana nel mondo”. Il presidente ha poi aggiunto: ”Non posso quantificare il contributo di Fendi. “L’impegno economico della Fontana di Trevi si riferiva all’appalto. Questo è un impegno privato. Posso dire che l’impegno di Fendi su Roma è stato superiore ai 10 milioni di euro nei passati 6 anni” ha spiegato Beccari. 

Dal canto suo Franceschini ha invece voluto rimarcare il lavoro della maison Fendi. “Il gruppo Fendi ha fatto delle scelte importanti. Si è mostrato al mondo con il restauro della Fontana di Trevi o con la sfilata. Ci sono tanti musei in Italia, copiate da Fendi e dalla Galleria Borghese”. 

Il ministro ha quindi concluso: Adesso c’è un incentivo fiscale che è il più forte d’Europa. Sono stati raccolti in tre anni più di 170 milioni e sono già 3.500 i donatori, grandi imprese e piccole donazioni. Si sta muovendo in fretta quello che è rimasto fermo”. 

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Opere d’arte del valore di sette milioni di euro recuperate dai Carabinieri

Opere d'arte del valore di sette milioni di euro recuperate dai Carabinieri

Tra i beni trafugati e recuperati grazie all’operazione denominata “Start up”, anche una splendida pala d’altare di fattura fiamminga datata 1520 e una bellissima statua in marmo raffigurante “Madonna con bambino” risalente al 1500 

ROMA – Un bottino del valore di  7 milioni di euro quello recuperato dai carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale, che hanno anche sgominato un’organizzazione criminale, fulcro di un crocevia internazionale di ricettazione di opere d’arte rubate, con sede a Napoli. 

L’operazione, denominata Start up, ha permesso il recupero di beni trafugati da chiese ed istituti religiosi. Tra le opere anche una  splendida pala d’altare di fattura fiamminga raffigurante “La stazione XII della via Crucis: Gesù muore in croce”, datata 1520 e rubata a Mons (Belgio), nel luglio del 1990, in un Istituto religioso e una bellissima statua in marmo raffigurante “Madonna con bambino” risalente al 1500 trafugata nel 1997 presso la Chiesa “Santa Marta” (Arciconfraternita di San Vitale) di Napoli.

L’operazione e i beni recuperati verrano presentati nel corso di una conferenza che si terrà alle 11.30 presso la sede del Comando a Roma, in via Anicia 24, dai procuratori di Isernia, Paolo Albano, e di Velletri, Francesco Prete, e dal comandante Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, generale di brigata Fabrizio Parrulli. 

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Praemium Imperiale 2017, i nomi dei vincitori

Praemium Imperiale 2017, i nomi dei vincitori

Neshat per la pittura, Anatsui per la scultura, Moneo per l’architettura, N’Dour per la musica, Baryshnikov per il teatro/cinema. La premiazione avrà luogo il 18 ottobre a Tokyo

ROMA – Si è svolta martedì 12 settembre, in contemporanea con Tokyo, Londra, New York, Parigi e Berlino, la conferenza stampa nella quale sono stati annunciati i nomi dei vincitori dell’edizione 2017 del prestigioso Praemium Imperiale, assegnato dalla Japan Art Association.

Sono l’iraniana Shirin Neshat per la pittura, il ghanese El Anatsui per la scultura, lo spagnolo Rafael Moneo per l’architettura, il senegalese Youssou N’Dour per la musica e lo statunitense-lettone Mikhail Baryshnikov per il teatro/cinema, i vincitori della ventinovesima edizione di questo importante riconoscimento che conferisce un prestigio internazionale in campo artistico pari a quello dei Premi Nobel in campo scientifico. 

Gli artisti, premiati per i risultati conseguiti, per l’influenza da essi esercitata sul mondo dell’arte a livello internazionale e per il contributo dato alla comunità mondiale con la loro attività, riceveranno ciascuno un ricco premio pari a 15 milioni di yen (circa 117.000 euro), un diploma e una medaglia conferiti dal Patrono Onorario della Japan Art Association, il Principe Hitachi, durante la cerimonia di premiazione che si svolgerà a Tokyo il prossimo 18 ottobre.

I premiati vengono ogni anno scelti tra una rosa di candidati proposti da appositi Comitati nazionali di Giappone, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia. Tra i Consiglieri internazionali figurano statisti ed esponenti di spicco del mondo istituzionale, politico e culturale: Lamberto Dini, Klaus-Dieter Lehmann, William H. Luers, Christopher Patten, Jean-Pierre Raffarin e Yasuhiro Nakasone. Sono Consiglieri onorari Jacques Chirac, David Rockefeller Jr. e François Pinault.

I vincitori del 2017 vanno dunque ad aggiungersi ai 144 artisti già insigniti del premio, tra i quali Claudio Abbado, Gae Aulenti, Ingmar Bergman, Luciano Berio, Cecco Bonanotte, Leonard Bernstein, Peter Brook, Anthony Caro, Enrico Castellani, Christo e Jeanne-Claude, Federico Fellini, Dietrich Fischer-Dieskau, Norman Foster, Frank Gehry, Jean-Luc Godard, David Hockney, Willem de Kooning, Akira Kurosawa, Wolfgang Laib, Sophia Loren, Umberto Mastroianni, Mario Merz, Issey Miyake, Giuseppe Penone, Renzo Piano, Michelangelo Pistoletto, Maya Plisetskaya, Maurizio Pollini, Arnaldo Pomodoro, Robert Rauschenberg, Mstislav Rostropovich, Ravi Shankar, Mitsuko Uchida, Giuliano Vangi.

E’ stata inoltre assegnata a Zoukak Theatre Company and Cultural Association (Libano) la Borsa di Studio del Praemium Imperiale 2017 per Giovani Artisti, istituita nel 1997 in occasione del decimo anniversario del Praemium Imperiale. La Borsa di studio, consistente in un contributo di 5 milioni di yen (circa 39.000 euro), è stata consegnata assieme a un diploma a Maya Zbib, fondatrice e presidente della Zoukak Theatre Company, in una conferenza stampa presieduta dal Consigliere internazionale americano William Luers, sempre il 12 settembre a New York. 

La Japan Art Association  precedentemente denominata Ryuchi-kai, è una istituzione fondata nel 1879, per promuovere le attività culturali e artistiche del Giappone e coltivare buoni rapporti con gli altri Paesi. L’attuale nome risale al 1887, mentre l’anno successivo venne inaugurato nel Parco Ueno uno spazio espositivo in cui tra il 1889 e il 1943 furono allestite 123 mostre. Nel 1988, in occasione del centenario della Japan Art Association, è stato istituito il Praemium Imperiale in onore del defunto Principe Takamatsu, che era stato Patrono onorario dell’Associazione per 58 anni. La prima cerimonia di premiazione si è tenuta a Tokyo nel 1989. Il principio ispiratore della Japan Art Association è la promozione da parte del Giappone della pace nel mondo attraverso le arti, secondo l’aspirazione del Principe Takamatsu.

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Le biografie dei premiati 

Per la Pittura SHIRIN NESHAT (Iran e Stati Uniti)

Nata a Qazvin (Iran) il 26 marzo 1957

Shirin Neshat è un’artista iraniana che vive a New York. Avvalendosi di mezzi visivi diversi quali la fotografia, le videoinstallazioni e il cinema, focalizza spesso la sua attenzione su questioni attinenti le donne musulmane di oggi, in particolare quelle che vivono in contesti religiosi estremi come nella società iraniana. Lasciò l’Iran trasferendosi negli Stati Uniti a diciassette anni, per studiare arte alla University of California, Berkeley. Nel 1993 iniziò a creare opere dettate dal desiderio di esprimere le proprie riflessioni sulla sua patria dopo la Rivoluzione Islamica del 1979. La serie fotografica Women of Allah (1993-97) e la videoinstallazione Turbulent (1998) sono considerate due esempi importanti della sua produzione risalente a quel periodo e hanno fatto di lei una voce prestigiosa nel mondo dell’arte. Nel 2005 ha ricevuto il Premio d’Arte di Hiroshima e nel 2009 il suo primo lungometraggio, Women Without Men, con musiche di Ryuichi Sakamoto, si è aggiudicato il Leone d’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia. La sua mostra più recente, Dreamers, inaugurata lo scorso maggio, conteneva un film e una serie di fotografie che costituiscono il primo tentativo dell’artista di catturare la cultura americana dalla sua prospettiva di esule iraniana che vive negli Stati Uniti.

Per la Scultura EL ANATSUI (Ghana)

Nato a Anyako (Ghana) il 4 febbraio 1944

La complessa produzione artistica di El Anatsui sfida le categorie tradizionali. Lo scultore è celebre per le sue sculture malleabili, create con metallo di scarto ricavato dalle macchine per la lavorazione della manioca o dai tappi delle bottiglie di liquore. Spesso di ampie dimensioni, la loro grandezza e la loro natura luminosa riescono a renderle avvolgenti. La trasformazione operata dall’artista di questi materiali di recupero ne amplifica il significato investendoli di una particolare dignità, cosa a cui egli tiene profondamente. Da molto tempo ritiene che l’arte sia “qualcosa che si sviluppa dall’ambiente, non qualcosa che dobbiamo creare”. Nato nel Ghana, si trasferì in Nigeria nel 1975, dove oggi vive. Le sue opere sono entrate a far parte delle collezioni di prestigiosi musei internazionali, tra i quali il Metropolitan Museum, la Tate Modern, il Centre Pompidou e la Smithsonian Institution. Nel 2015 è stato premiato con il Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia. A lui è stata dedicata una grande retrospettiva in Giappone che ha viaggiato in diversi luoghi (2010-2011). Nel 2015 un’importante opera è stata inclusa nella mostra The Contemporary 2: Who Interprets the World? nel 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa, Giappone. El Anatsui è il primo cittadino ghanese a essere insignito del Praemium Imperiale.

Per l’Architettura RAFAEL MONEO (Spagna)

Nato a Tudela, Navarra (Spagna) il 9 maggio 1937

L’architetto spagnolo Rafael Moneo è molto apprezzato per il lavoro di progettazione dei suoi edifici. Egli infatti tiene conto delle specifiche condizioni dell’ubicazione proposta, facendo sì che essi si mescolino armoniosamente con il panorama urbano, rispettando allo stesso tempo l’ambiente. Uno dei suoi primi progetti, il Museo Nazionale di Arte Romana (1986) a Mérida, Spagna, lo impose sulla scena internazionale. Ha completato con successo molti progetti sia in Spagna che all’estero, quali ad esempio la Stazione ferroviaria di Atocha a Madrid (1992), la Cattedrale di Nostra Signora degli Angeli (2002) a Los Angeles e l’Ampliamento del Museo del Prado a Madrid (2007). Nel progetto di quest’ultimo ampliamento è meravigliosamente esemplificata la sua capacità di combinare il vecchio e il nuovo senza soluzione di continuità. Moneo ritiene che gli edifici debbano integrarsi nell’ambiente cittadino ed è attento a evitare che i suoi raffinati progetti risultino invadenti, mantenendo tuttavia una chiara identità e un legame con la sua visione creativa. Egli è anche un educatore e un teorico e ha insegnato in molte istituzioni prestigiose tra le quali la facoltà di Architettura dell’Università di Harvard. Nel 1996 è stato insignito del Premio Pritzker per l’Architettura e nel 2003 ha ricevuto la Medaglia d’Oro del Royal Institute of British Architects (RIBA).

Per la Musica YOUSSOU N’DOUR (Senegal)

Nato a Dakar (Senegal) il 1° ottobre 1959

Youssou N’Dour è un cantante, autore e compositore senegalese. Sebbene fosse nato in una famiglia di griot (i tradizionali cantastorie africani), fu influenzato fin da bambino dalla musica moderna, spesso internazionale, i cui echi possono ancora essere ascoltati nella sua opera, capace di spaziare dal punto di vista culturale. Cominciò a esibirsi a 12 anni, dapprima con la Star Band e poi con una band sua, la ”Étoile de Dakar”. La musica di N’Dour è un mix vivace di mbalax tradizionale senegalese, jazz, soul, musica latina e persino hip hop, ma le parole restano al centro della sua arte. Le sue canzoni trattano una vasta gamma di questioni sociali. La sua voce fenomenale è strettamente associata al genere della world music, creato alla fine degli anni ’80 attraverso le collaborazioni musicali di artisti come N’Dour con musicisti occidentali quali Peter Gabriel, Paul Simon e Sting. Nel 1994 una collaborazione con Neneh Cherry, 7 Seconds, riscosse un enorme successo facendo di lui un musicista di fama internazionale. Nel 2004 si aggiudicò un premio Grammy per il suo album Egypt. Nel 2012 sospese le sue esibizioni per candidarsi alle elezioni presidenziali senegalesi, ma tornò a esibirsi nel 2013. Il suo 34° album Africa Rekk è uscito nel 2016. Youssou N’Dour è il primo cittadino senegalese a essere insignito del Praemium Imperiale.

Per il Teatro/Cinema MIKHAIL BARYSHNIKOV (Stati Uniti e Lettonia)

Nato a Riga (Lettonia) il 27 gennaio 1948

Considerato uno dei più grandi ballerini dei nostri tempi, Mikhail Baryshnikov ha incantato le platee con le sue stupefacenti qualità fisiche e tecniche e con le sue doti espressive. Il suo successo come attore drammatico sul palcoscenico, al cinema e in televisione lo ha portato a essere uno degli interpreti contemporanei più apprezzati al mondo. Dopo avere iniziato una carriera spettacolare con il Balletto Kirov a Leningrado, nel 1974 giunse in Occidente in cerca di libertà artistica, stabilendosi a New York come primo ballerino dell’American Ballet Theatre (ABT). Nel 1979 entrò a far parte del New York City Ballet, dove lavorò con George Balanchine e Jerome Robbins. Un anno dopo fu nominato direttore artistico dell’ABT dove, nel corso del decennio successivo, introdusse una nuova generazione di ballerini e coreografi. Dal 1990 al 2002 Baryshnikov è stato direttore e ballerino del White Oak Dance Project, da lui fondato insieme al coreografo Mark Morris per ampliare il repertorio e la visibilità della danza moderna americana. Come attore, ha ricevuto una nomination al Premio Oscar per The Turning Point (Due vite, una svolta). Attualmente è in tournée con due produzioni teatrali che lo vedono unico protagonista: Letter to a Man, diretto da Robert Wilson, e Brodsky/Baryshnikov, diretto da Alvis Hermanis. Nel 2005 ha lanciato il Baryshnikov Arts Center (BAC) a New York, uno spazio creativo pensato per sostenere artisti multidisciplinari provenienti da tutto il mondo. Baryshnikov ha doppia cittadinanza, statunitense e lettone.

Borsa di Studio del Praemium Imperiale 2017 per Giovani Artisti

COMPAGNIA TEATRALE E ASSOCIAZIONE CULTURALE ZOUKAK (Libano)

Selezionata dal Consigliere internazionale del Praemium Imperiale William Luers (Stati Uniti)

Nel 2006, poco prima degli attacchi israeliani nel Libano, la giovane attrice Maya Zbib fondò a Beirut insieme ad altri attori la Compagnia Teatrale Zoukak e cominciò a utilizzare strumenti quali la drammaterapia e interventi psicosociali, lavorando con le donne e nelle scuole con i bambini provenienti dal Sud del Libano. La compagnia tiene workshop di drammaterapia con lo scopo di “accrescere il benessere psicologico delle persone”, lavorando con rifugiati palestinesi, siriani, sudanesi e iracheni, oltre che con altre comunità marginalizzate. Nel suo atelier tiene anche diverse conferenze e realizza percorsi formativi per giovani artisti. Sono state anche elaborate pièces teatrali che affrontano argomenti come la storia libanese e che vengono messe in scena in tutto il Libano e all’estero. La Zoukak è un’organizzazione piccola ma dinamica composta da circa 25 persone. Il suo cuore creativo è costituito da Maya Zbib e da altri sei artisti, tutti trentenni. Lo scorso aprile la sede della compagnia è stata ampliata grazie all’aiuto economico di una fondazione elvetica. Ciò consentirà l’apertura di un teatro da 100 posti nel prossimo mese di novembre. “Attualmente la compagnia è in una nuova fase – spiega la fondatrice. – Vogliamo offrire ai giovani la possibilità di condividere i nostri strumenti per fare teatro, facendo crescere un pubblico di giovani.”

 

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Artissima, le novità dell’edizione 2017

© Perottino-Alfero-Tardito/ Artissima 2016

Le innovazioni della ventiquattresima edizione sottolineano la vocazione della fiera alla scoperta e alla valorizzazione di talenti, riconfermandone il ruolo di autorevole laboratorio di ricerca per il futuro dell’arte

TORINO – La ventiquattresima edizione di  Artissima inaugurerà  giovedì 2 novembre 2017, accogliendo il pubblico da venerdì 3 a domenica 5 novembre all’OVAL di Torino. Sotto la guida di Ilaria Bonacossa, nominata direttrice a dicembre 2016, la manifestazione, riconosciuta ormai a livello internazionale, presenta una serie di novità che investono trasversalmente il suo programma e la sua struttura.

In termini numerici possiamo anticipare che saranno 206 le gallerie presenti, provenienti da 31 paesi (62% di espositori stranieri) che ospiteranno più di 2mila opere di oltre 700 artisti su uno spazio espositivo di ben 20mila metri quadri. 

Saranno sette le sezioni presentate, tra cui quattro (Main Section, New Entries, Dialogue, Editions & Publishing) selezionate dal comitato delle gallerie della fiera, composto da Isabella Bortolozzi, galleria Isabella Bortolozzi, Berlin Paola Capata, galleria Monitor, Roma Guido Costa, galleria Guido Costa Projects, Torino Martin McGeown, galleria Cabinet, London Gregor Podnar, galleria Gregor Podnar, Berlin Jocelyn Wolff, galleria Jocelyn Wolff, Paris. Le altre tre sezioni (Present Future, Back to the Future, Disegni) sono invece curate da un board di curatori e direttori internazionali. 

Con Artissima 2017 nasce la nuova sezione Disegni, dedicata alle peculiarità di questa forma espressiva classica ma ancora attuale. Disegni è stata creata per sostenere la nascita di un nuovo collezionismo. Per la sua prima edizione presenta i lavori di 26 artisti, rappresentati da 26 gallerie (10 italiane, 16 straniere) ed è curata da Luís Silva e João Mourão direttori della Kunsthalle Lissabon, Lisbona.

Tra le altre novità c’è il progetto di allestimento a cura dello studio Vudafieri Saverino Partners di Milano. Sarà poi attiva una piattaforma digitale, artissima.art, in costante aggiornamento per offrire alle gallerie una vetrina non solo fisica ma anche virtuale. I visitatori potranno quindi esplorare gallerie, artisti e opere in modo interattivo, salvando i propri contenuti preferiti. Ci sarà poi la #SocialRoom: uno spazio di #ArtissimaLive in cui il pubblico digitale della fiera potrà ricaricare i propri dispositivi e non solo, trovando un ambiente ricco di stimoli, suggestioni e ispirazioni digitali.

Verrà inoltre proposto un nuovo progetto espositivo e culturale Il Deposito d’Arte Italiana Presente curato da Ilaria Bonacossa e Vittoria Martini. Il Deposito ospiterà importanti prestiti dalle istituzioni piemontesi e opere provenienti dalle gallerie presenti in fiera. 

“PIPER. Learning at the discotheque” è invece un nuovo programma di incontri a cura di the classroom pensato per raccontare l’arte contemporanea in maniera non convenzionale in uno spazio ispirato alla storica discoteca Piper di Torino.

Spiega Ilaria Bonacossa “Il 2017 segna una ricorrenza importante, non solo per Torino, ma per tutto il mondo dell’arte: 50 anni dalla prima mostra dell’Arte Povera (1967), la più rivoluzionaria, emozionante e poetica avanguardia artistica del dopoguerra che sancì la vocazione contemporanea di questa città. Per celebrare oggi quell’energia creativa, Artissima richiama negli spazi dell’Oval due esperienze sorprendenti, ma ancora poco conosciute, di quegli anni: il Piper Club di Torino (1966–69), e il Deposito dell’Arte Presente (1967–68). La storia della discoteca Piper, culla di una fervente subcultura, viene rievocata dal progetto PIPER. Learning at the discotheque, in cui un palinsesto di lezioni-conferenze si trasforma in scuola non convenzionale. La rivoluzionaria esperienza del Deposito, uno spazio industriale aperto per presentare fuori dagli spazi “borghesi” le opere della nascente Arte Povera, è invece ispirazione per il progetto Deposito d’Arte Italiana Presente in cui un magazzino si trasforma in spazio espositivo per presentare una selezione di opere create tra il 1994 e il 2017 da artisti italiani di diverse generazioni”.

I premi saranno sei. Oltre al Premio illy Present Future, sostenuto da illycaffè dal 2001, che sarà assegnato all’artista la cui ricerca sarà considerata la più innovativa da una giuria internazionale, ci sarà l’OGR Award, il nuovo premio della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT finalizzato all’acquisizione di un’opera che si aggiunge alla propria Collezione e che verrà destinata alle nuove OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino. Ci sarà poi il Campari Art Prize, alla sua prima edizione, che segna l’inizio di una partnership triennale tra Artissima e Gruppo Campari.

Il Refresh Premio Irinox, è invece dedicato alla neonata sezione Disegni. Il nuovo premio promosso da Irinox celebra l’artista che attraverso il disegno “reinventa conservando”, riesce ovvero ad esaltare in chiave contemporanea l’immediatezza espressiva di un mezzo che da sempre rappresenta la via più semplice alla trasformazione del pensiero in forma visiva. 

Il Premio Fondazione Ettore Fico è invece finalizzato alla valorizzazione e promozione di un giovane artista. Oltre al premio, la Fondazione porterà avanti il suo importante programma di acquisizioni di opere ad Artissima per arricchire la collezione del MEF – Museo Ettore Fico di Torino.

Infine il Premio Sardi per l’Arte Back to the Future, nato dalla partnership con la Fondazione Sardi per l’Arte, premierà la galleria con il progetto più interessante in termini di rilevanza storica e di presentazione dello stand nella sezione Back to the Future.

Vademecum

ARTISSIMA 2017
Internazionale d’Arte Contemporanea
3-4-5 novembre 2017
OVAL – Lingotto Fiere
Opening: 2 novembre 2017   
Anteprima stampa dalle ore 12.00
Anteprima collezionisti dalle ore 12.00 (su invito)
Inaugurazione ore 18.00-21.00 (su invito) 
Apertura al pubblico: 3-4-5 novembre 2017
ore 12.00-20.00
Biglietti:
Intero: € 15,00
Ridotto: € 10,00 *
Abbonamento 3 giorni: € 30,00
* Ragazzi 12-18 anni. Over 65. Studenti universitari su presentazione del libretto universitario. Militari in divisa. Biglietto ridotto su presentazione dell’abbonamento Torino Musei e della Torino Card dal 3 al 5 novembre. Ingresso gratuito per i disabili con accompagnatore.  
ARTISSIMA SRL
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Artissima, le novità dell’edizione 2017

© Perottino-Alfero-Tardito/ Artissima 2016

Le innovazioni della ventiquattresima edizione sottolineano la vocazione della fiera alla scoperta e alla valorizzazione di talenti, riconfermandone il ruolo di autorevole laboratorio di ricerca per il futuro dell’arte

TORINO – La ventiquattresima edizione di  Artissima inaugurerà  giovedì 2 novembre 2017, accogliendo il pubblico da venerdì 3 a domenica 5 novembre all’OVAL di Torino. Sotto la guida di Ilaria Bonacossa, nominata direttrice a dicembre 2016, la manifestazione, riconosciuta ormai a livello internazionale, presenta una serie di novità che investono trasversalmente il suo programma e la sua struttura.

In termini numerici possiamo anticipare che saranno 206 le gallerie presenti, provenienti da 31 paesi (62% di espositori stranieri) che ospiteranno più di 2mila opere di oltre 700 artisti su uno spazio espositivo di ben 20mila metri quadri. 

Saranno sette le sezioni presentate, tra cui quattro (Main Section, New Entries, Dialogue, Editions & Publishing) selezionate dal comitato delle gallerie della fiera, composto da Isabella Bortolozzi, galleria Isabella Bortolozzi, Berlin Paola Capata, galleria Monitor, Roma Guido Costa, galleria Guido Costa Projects, Torino Martin McGeown, galleria Cabinet, London Gregor Podnar, galleria Gregor Podnar, Berlin Jocelyn Wolff, galleria Jocelyn Wolff, Paris. Le altre tre sezioni (Present Future, Back to the Future, Disegni) sono invece curate da un board di curatori e direttori internazionali. 

Con Artissima 2017 nasce la nuova sezione Disegni, dedicata alle peculiarità di questa forma espressiva classica ma ancora attuale. Disegni è stata creata per sostenere la nascita di un nuovo collezionismo. Per la sua prima edizione presenta i lavori di 26 artisti, rappresentati da 26 gallerie (10 italiane, 16 straniere) ed è curata da Luís Silva e João Mourão direttori della Kunsthalle Lissabon, Lisbona.

Tra le altre novità c’è il progetto di allestimento a cura dello studio Vudafieri Saverino Partners di Milano. Sarà poi attiva una piattaforma digitale, artissima.art, in costante aggiornamento per offrire alle gallerie una vetrina non solo fisica ma anche virtuale. I visitatori potranno quindi esplorare gallerie, artisti e opere in modo interattivo, salvando i propri contenuti preferiti. Ci sarà poi la #SocialRoom: uno spazio di #ArtissimaLive in cui il pubblico digitale della fiera potrà ricaricare i propri dispositivi e non solo, trovando un ambiente ricco di stimoli, suggestioni e ispirazioni digitali.

Verrà inoltre proposto un nuovo progetto espositivo e culturale Il Deposito d’Arte Italiana Presente curato da Ilaria Bonacossa e Vittoria Martini. Il Deposito ospiterà importanti prestiti dalle istituzioni piemontesi e opere provenienti dalle gallerie presenti in fiera. 

“PIPER. Learning at the discotheque” è invece un nuovo programma di incontri a cura di the classroom pensato per raccontare l’arte contemporanea in maniera non convenzionale in uno spazio ispirato alla storica discoteca Piper di Torino.

Spiega Ilaria Bonacossa “Il 2017 segna una ricorrenza importante, non solo per Torino, ma per tutto il mondo dell’arte: 50 anni dalla prima mostra dell’Arte Povera (1967), la più rivoluzionaria, emozionante e poetica avanguardia artistica del dopoguerra che sancì la vocazione contemporanea di questa città. Per celebrare oggi quell’energia creativa, Artissima richiama negli spazi dell’Oval due esperienze sorprendenti, ma ancora poco conosciute, di quegli anni: il Piper Club di Torino (1966–69), e il Deposito dell’Arte Presente (1967–68). La storia della discoteca Piper, culla di una fervente subcultura, viene rievocata dal progetto PIPER. Learning at the discotheque, in cui un palinsesto di lezioni-conferenze si trasforma in scuola non convenzionale. La rivoluzionaria esperienza del Deposito, uno spazio industriale aperto per presentare fuori dagli spazi “borghesi” le opere della nascente Arte Povera, è invece ispirazione per il progetto Deposito d’Arte Italiana Presente in cui un magazzino si trasforma in spazio espositivo per presentare una selezione di opere create tra il 1994 e il 2017 da artisti italiani di diverse generazioni”.

I premi saranno sei. Oltre al Premio illy Present Future, sostenuto da illycaffè dal 2001, che sarà assegnato all’artista la cui ricerca sarà considerata la più innovativa da una giuria internazionale, ci sarà l’OGR Award, il nuovo premio della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT finalizzato all’acquisizione di un’opera che si aggiunge alla propria Collezione e che verrà destinata alle nuove OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino. Ci sarà poi il Campari Art Prize, alla sua prima edizione, che segna l’inizio di una partnership triennale tra Artissima e Gruppo Campari.

Il Refresh Premio Irinox, è invece dedicato alla neonata sezione Disegni. Il nuovo premio promosso da Irinox celebra l’artista che attraverso il disegno “reinventa conservando”, riesce ovvero ad esaltare in chiave contemporanea l’immediatezza espressiva di un mezzo che da sempre rappresenta la via più semplice alla trasformazione del pensiero in forma visiva. 

Il Premio Fondazione Ettore Fico è invece finalizzato alla valorizzazione e promozione di un giovane artista. Oltre al premio, la Fondazione porterà avanti il suo importante programma di acquisizioni di opere ad Artissima per arricchire la collezione del MEF – Museo Ettore Fico di Torino.

Infine il Premio Sardi per l’Arte Back to the Future, nato dalla partnership con la Fondazione Sardi per l’Arte, premierà la galleria con il progetto più interessante in termini di rilevanza storica e di presentazione dello stand nella sezione Back to the Future.

Vademecum

ARTISSIMA 2017
Internazionale d’Arte Contemporanea
3-4-5 novembre 2017
OVAL – Lingotto Fiere
Opening: 2 novembre 2017   
Anteprima stampa dalle ore 12.00
Anteprima collezionisti dalle ore 12.00 (su invito)
Inaugurazione ore 18.00-21.00 (su invito) 
Apertura al pubblico: 3-4-5 novembre 2017
ore 12.00-20.00
Biglietti:
Intero: € 15,00
Ridotto: € 10,00 *
Abbonamento 3 giorni: € 30,00
* Ragazzi 12-18 anni. Over 65. Studenti universitari su presentazione del libretto universitario. Militari in divisa. Biglietto ridotto su presentazione dell’abbonamento Torino Musei e della Torino Card dal 3 al 5 novembre. Ingresso gratuito per i disabili con accompagnatore.  
ARTISSIMA SRL
www.artissima.it
info@artissima.it 
Facebook: Artissima Fair 
Twitter: @ArtissimaFair 
Instagram: ARTISSIMAFAIR 
Pinterest: Artissima 
Youtube: Artissima Fair  
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Lugano, in arrivo la seconda edizione di WOPART – Work on Paper Art Fair

Andy Warhol Vesuvius, 1985 serigrafia su Arches 88 / serigraphy on Arches 88 80x100 cm Courtesy AICA | Andrea Ingenito Contemporary Art

Dopo il successo della prima edizione, l’appuntamento, diretto da Luigi Belluzzi, torna dal 15 al 17 settembre, con 75 gallerie provenienti da 14 paesi che presenteranno un ampio panorama di opere realizzate esclusivamente su supporto cartaceo

LUGANO – Dal 15 al 17 settembre si svolgerà a Lugano, presso il Centro Esposizioni, la seconda edizione di WOPART – Work on Paper Art Fair. Si tratta della fiera internazionale interamente dedicata alle opere d’arte su carta. 

Dopo il successo della prima edizione, l’appuntamento, diretto da Luigi Belluzzi, torna quest’anno con 75 gallerie provenienti da 14 paesi che presenteranno un ampio panorama di opere realizzate esclusivamente su supporto cartaceo: dal disegno antico (Raffaello Sanzio, Guercino, Salvator Rosa, Giuseppe Maria Crespi…) alla stampa moderna (Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Karel Appel, Asger Jorn…), dal libro d’artista (Enrico Baj, Giulio Paolini, Emilio Isgrò…) alla fotografia d’autore (Ai Wei Wei, Mario Cresci, Edward Quinn…), dall’acquerello (Pierre August Renoir, Fernand Leger, Francis Picabia, Giorgio Morandi…), alle stampe orientali fino alle carte di artisti moderni contemporanei (Gustav Klimt, Pablo Picasso, Bruno Munari, Joan Mirò, Carol Rama, Mario Merz, Joseph Kosut, Alex Katz, Francesco Clemente, Vito Acconci…), con uno sguardo trasversale su tecniche, linguaggi ed epoche.

Saranno ospiti, con conversazioni, interviste e lectio magistralis artisti quali Paolo Canevari, Emilio Isgrò, Joseph Kosuth, collezionisti come Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Massimo Prelz Oltramonti, studiosi come il neuroscienzato Edoardo Boncinelli e la filosofa Lina Bertola

Il progetto espositivo della fiera è inoltre integrato da quattro focus espositivi: la mostra fotografica 1930 – 1970: la fotografia d’avanguardia in Italia della collezione Prelz Oltramonti, a cura di Walter Guadagnini e di CAMERA, Centro Italiano per la Fotografia di Torino; la mostra I mille volti del kabuki, che presenta una raccolta di stampe ukiyo-e provenienti dal Museo delle Culture di Lugano; Arte di Carta e d’Azione, una mostra di opere su carta e libri d’artista provenienti dalle collezioni del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato; e infine Storie rosse, un’installazione storica dell’artista della cancellatura, Emilio Isgrò: un portfolio di dieci serigrafie più colophon, con presentazione di Tommaso Trini, edite nel 1974 dal gallerista Nino Soldano. 

Vademecum

WOPART – Work on Paper Art Fair
Centro Esposizioni Lugano
via Campo Marzio, 6900 Lugano (CH)
15-17 settembre 2017
Preview su invito:
giovedì 14 settembre dalle 18.00 alle 21.00
Orari apertura al pubblico:
venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 settembre, dalle 11.00 alle 19.00
Biglietti:
Giornaliero 15 CHF
Giornaliero ridotto 10 CHF
(studenti, over 65, persone diversamente abili con accompagnatore, titolari card Visarte)
Abbonamento 3 giorni 30 CHF
Ingresso gratuito per minori di 16 anni se accompagnati da un adulto
Sito internet:
www.wopart.eu

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Lugano, in arrivo la seconda edizione di WOPART – Work on Paper Art Fair

Andy Warhol Vesuvius, 1985 serigrafia su Arches 88 / serigraphy on Arches 88 80x100 cm Courtesy AICA | Andrea Ingenito Contemporary Art

Dopo il successo della prima edizione, l’appuntamento, diretto da Luigi Belluzzi, torna dal 15 al 17 settembre, con 75 gallerie provenienti da 14 paesi che presenteranno un ampio panorama di opere realizzate esclusivamente su supporto cartaceo

LUGANO – Dal 15 al 17 settembre si svolgerà a Lugano, presso il Centro Esposizioni, la seconda edizione di WOPART – Work on Paper Art Fair. Si tratta della fiera internazionale interamente dedicata alle opere d’arte su carta. 

Dopo il successo della prima edizione, l’appuntamento, diretto da Luigi Belluzzi, torna quest’anno con 75 gallerie provenienti da 14 paesi che presenteranno un ampio panorama di opere realizzate esclusivamente su supporto cartaceo: dal disegno antico (Raffaello Sanzio, Guercino, Salvator Rosa, Giuseppe Maria Crespi…) alla stampa moderna (Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Karel Appel, Asger Jorn…), dal libro d’artista (Enrico Baj, Giulio Paolini, Emilio Isgrò…) alla fotografia d’autore (Ai Wei Wei, Mario Cresci, Edward Quinn…), dall’acquerello (Pierre August Renoir, Fernand Leger, Francis Picabia, Giorgio Morandi…), alle stampe orientali fino alle carte di artisti moderni contemporanei (Gustav Klimt, Pablo Picasso, Bruno Munari, Joan Mirò, Carol Rama, Mario Merz, Joseph Kosut, Alex Katz, Francesco Clemente, Vito Acconci…), con uno sguardo trasversale su tecniche, linguaggi ed epoche.

Saranno ospiti, con conversazioni, interviste e lectio magistralis artisti quali Paolo Canevari, Emilio Isgrò, Joseph Kosuth, collezionisti come Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Massimo Prelz Oltramonti, studiosi come il neuroscienzato Edoardo Boncinelli e la filosofa Lina Bertola

Il progetto espositivo della fiera è inoltre integrato da quattro focus espositivi: la mostra fotografica 1930 – 1970: la fotografia d’avanguardia in Italia della collezione Prelz Oltramonti, a cura di Walter Guadagnini e di CAMERA, Centro Italiano per la Fotografia di Torino; la mostra I mille volti del kabuki, che presenta una raccolta di stampe ukiyo-e provenienti dal Museo delle Culture di Lugano; Arte di Carta e d’Azione, una mostra di opere su carta e libri d’artista provenienti dalle collezioni del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato; e infine Storie rosse, un’installazione storica dell’artista della cancellatura, Emilio Isgrò: un portfolio di dieci serigrafie più colophon, con presentazione di Tommaso Trini, edite nel 1974 dal gallerista Nino Soldano. 

Vademecum

WOPART – Work on Paper Art Fair
Centro Esposizioni Lugano
via Campo Marzio, 6900 Lugano (CH)
15-17 settembre 2017
Preview su invito:
giovedì 14 settembre dalle 18.00 alle 21.00
Orari apertura al pubblico:
venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 settembre, dalle 11.00 alle 19.00
Biglietti:
Giornaliero 15 CHF
Giornaliero ridotto 10 CHF
(studenti, over 65, persone diversamente abili con accompagnatore, titolari card Visarte)
Abbonamento 3 giorni 30 CHF
Ingresso gratuito per minori di 16 anni se accompagnati da un adulto
Sito internet:
www.wopart.eu

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