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A Testaccio al via la seconda stagione di “Another Place”

Dopo il successo della scorsa edizione, torna anche quest’anno il progetto culturale, nato per far dialogare insieme l'arte, la letteratura, la musica e ogni espressione artistica, promosso da ContestaRockHair e  curato da Simona Santopaolo  ROMA - ContestaRockHair è uno spazio polivalente aperto alla cultura a 360 gradi. Non solo quindi brand di hairstyle, ma vero e proprio polo multifunzionale di promozione artistica e culturale a livello internazionale.  Mostre, incontri e happening musicali sono infatti promossi all'interno dei saloni del brand di tutto il mondo, con lo scopo appunto di far dialogare artisti e culture diverse.  Per il secondo anno, il salone testaccino ospita la rassegna “Another Place”,che per questa edizione presenta un calendario davvero d'eccellenza, che coniuga qualità artistica e impegno sociale. Si parte il 10 ottobre 2018 con la mostra fotografica UNIVERSALISMO E DIFFERENZE/ UNIVERSALISM AND DIFFERENCES, di Andrea Agostini (Noale -Venezia 1979). Si tratta di un reportage, una testimonianza umana sulle condizioni dei migranti che transitano negli spazi del Baobab della Capitale, in attesa di raggiungere altre mete in Europa.  Agostini collabora dal maggio 2015 con il centro Baobab (trasformatosi nel 2016 in associazione ”Baobab Experience”). L'artista ci invita a riflettere su un punto importante: ovvero l'apprendimento del concetto che le culture sono il risultato del dialogo tra soggetti e universi culturali diversi. Quello di Agostini è a tutti gli effetti un approfondimento che parte da una realtà locale, da una narrazione visiva territoriale, allargandosi a una globale. Lo stesso principio che anima di fatto lo spazio di ContestaRockHair. Nel corso della presentazione, le immagini in esposizione sono state arricchite dall’intervento di Paola Boncompagni, esperta cooperante internazionale, che ha letto un breve testo introduttivo sui rifugiati per presentare il suo libro dal titolo, appunto, RIFUGIATI, con prefazione del Dalai Lama.  Spiega la curatrice Simona Santopaolo: “Dinnanzi alle inquietudini, le paure e i conflitti violenti che accompagnano le migrazioni, l’arte dimostra quanto i concetti di confine, identità, nazione, lingua, cultura, religione, siano destinati a continue dislocazioni spazio-temporali”. A questa esposizione, aperta al pubblico per circa due mesi, seguirà nei mesi di gennaio e febbraio una personale di Giusy Lauriola, artista visuale che si concentrerà sulle donne nella società. Saranno ospiti dello spazio testaccino fino a giugno anche Alessandro Ferraro e Annamaria Angelucci. Ferraro presenterà un lavoro speciale dedicato, che prevede ritratti di artisti famosi, filosofi, attori e scrittori dissidenti, rivisitati  e rappresentati esaltandone le acconciature. Un invito a riflettere sui moderni concetti di etica ed estetica. Mentre la Angelucci, artista contemporanea, presente quest’anno anche al MACRO ASILO di Roma, illustrerà uno studio su carta e altri materiali, dove si potrà vedere il capello sezionato. Un focus nato dal desiderio di analizzare le etnie di provenienza partendo dalla testa e che illustrerà la stratificazione partendo dal tipo afro, passando per quello caucasico, europeo, etc. così da esaltare l'identità e al contempo l'incontro delle culture e dei popoli. UNIVERSALISMO E DIFFERENZE/ UNIVERSALISM AND DIFFERENCES, di Andrea Agostini {igallery id=5915|cid=1177|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0} Inaugurazione {igallery id=2291|cid=1178|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0} ...

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