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A luglio torna il festival di fotografia internazionale Cortona On The Move

Protagoniste di questa ottava edizione sono le fotografe donne. In programma mostre workshop, letture portfolio, open call, eventi AREZZO - Dal 12 luglio al 30 settembre 2018  viene aperta  al  pubblico l’ottava edizione del festival internazionale di fotografia Cortona On The Move, con la direzione artistica di Arianna Rinaldo e l’organizzazione dell’Associazione culturale ONTHEMOVE. Come ogni anno decine di mostre saranno dislocate tra il centro storico della città e la Fortezza Medicea del Girifalco. Mostre, eventi e incontri con i grandi protagonisti del settore nell’estate cortonese.  Cortona On The Move si offre come una piattaforma dinamica per la fotografia contemporanea, per narratori visivi, per gli amanti della conoscenza e i cercatori di emozioni. La sua missione è dare spazio alle voci e alle visioni che possono aprire la nostra mente, il nostro cuore e i nostri sensi attraverso storie che ci trasformano e creano spazi di riflessione e discussione. Quest’anno la direttrice artistica ha voluto focalizzare la sua attenzione e le sue scelte sulle fotografe donne. Fotogiornaliste, artiste, documentariste che offrono storie del nostro mondo, storie intime o globali che devono essere raccontate. Mani, menti e occhi di donne che lavorano nella fotografia contemporanea e fanno sentire la propria voce con forza. Inoltre, per la prima volta da quest’anno, farà parte del festival ARENA –Video and Beyond sponsored by Canon Cinema Eos una nuova sezione del festival Cortona On The Move che espone video sperimentali, installazioni e opere transmediali, realizzate da fotografi che lavorano tra fotografia, film e tecnologia. La direzione artistica e la curatela sono affidate a Screen di Liza Faktor e Amber Terranova. Le mostre fotografiche La fotografa israeliana Elinor Carucci con Getting Closer, Becoming Mother: About Intimacy and Family.  1993-­‐2012  racconta  la  sua  esperienza  di  donna  e  di  madre  in  un  progetto fotografico a lungo termine; una narrazione diversa è quella della giordana Tanya Habjouqa che con Tomorrow There Will Be Apricots va ad esplorare l’esperienza personale e familiare delle donne siriane rifugiate nella vicina Giordania. Blood Speaks: A Ritual of Exile di Poulomi Basu è invece un viaggio transmediale sulle donne nepalesi, costrette all’esilio nel periodo mestruale e soggette ad ogni forma di abuso. Sanne De Wilde con il progetto The Island of the Colorblind ci porta in Pingelap, un piccolo atollo dell’Oceano Pacifico dove gran parte della popolazione è affetta da acromatopsia, una malattia genetica che non fa distinguere loro i colori, la fotografa belga narra attraverso il bianco e nero, gli infrarossi e le foto dipinte a mano il mondo visto dai loro occhi. Il capitolo oscuro di Guantanamo è il protagonista del lavoro Welcome to Camp America: Inside Guantánamo Bay di Debi Cornwall, la fotografa statunitense ha seguito sia la vita dei prigionieri nel campo che quella successiva una volta assolti e rilasciati. Guia Besana con Under Pressure indaga sull’emancipazione femminile e sulla sua evoluzione tra i due millenni. Per realizzare Fallout la fotografa documentarista singaporiana Sim Chi Yin è stata incaricata dal Nobel Peace Prize Center per percorrere seimila chilometri lungo il confine tra Cina e Corea del Nord e attraverso sei degli Stati Uniti, per realizzare una serie di immagini che raccontano l’esperienza degli uomini, passata e presente, in relazione alle armi nucleari. The Red Road Project è invece il lavoro della fotografa italiana Carlotta Cardana che si concentra sui nativi americani, sulla loro identità e sul tentativo di eliminare la loro cultura perpetrato per sin dalla fine dell’800. L’esplorazione del tema dell’unicità e della diversità di ogni persona, la connessione tra mondo interno ed esterno è il soggetto scelto dalla giovane fotografa russa Alena Zhandarova per il suo Puree with a Taste of Triangles; mentre Revising History di Jennifer Greenburg è uno studio sulla fotografia, sulla natura dell’immagine vernacolare e il suo ruolo nella creazione di allegorie e stereotipi culturali. Le Bug Out Bag sono il kit per sopravvivere 72 ore essenziali per prepararsi alle catastrofi, le manifestazioni delle paure e delle ossessioni dell'americano del XXI secolo. Ogni proprietario personalizza il proprio e ogni BOB diventa il suo ritratto in Bug Out Bag: The Commodification of American Fear della statunitense Allison Stewart. Make a Wish di Loulou d’Aki è un progetto fotografico sulle speranze e i sogni dei giovani, che ha l'obiettivo di diventare una testimonianza dei tempi correnti: al centro del lavoro della fotografa svedese le esperienze delle primavere arabe. E’ il progetto vincitore del PhotoBoook Prize di COTM2017 e, grazie a questo, è diventato anche un libro prodotto dal festival. #instagrampier di Pierfrancesco Celada è il lavoro vincitore del premio Happiness ONTHEMOVE 2017 che verrà esposto in questa edizione del festival. L’Instagram Pier è un molo industriale situato sul lato occidentale dell’isola di Hong Kong che da qualche anno è diventato famoso con questo appellativo. Ogni giorno, soprattutto al tramonto, molti instagrammer, fotografi e semplici cittadini attratti dalla suggestiva vista del porto di Victoria, si riuniscono al molo per scattare selfie e foto panoramiche. Per il secondo anno va avanti la collaborazione con Aboca per la realizzazione di una mostra e un libro fotografico sulla tenuta Granducale di Montecchio. Quest’anno l’artista scelto per la sua realizzazione è Simon Roberts, fotografo inglese noto per i suoi paesaggi umanisti. Per la prima volta una mostra del festival verrà allestita all’interno di Valdichiana Outlet Village, il fotografo Massimo Vitali realizzerà un progetto sull’Outlet raccontando attraverso il suo sguardo l’ambiente e l’interazione del pubblico in questo luogo di nuova socialità. Inaugurato nel novembre 2012 da Aperture Foundation e Paris Photo, il premio Paris Photo-­‐Aperture Foundation Photobook Awards celebra il contributo del libro fotografico all’evoluzione della narrazione fotografica. I libri finalisti saranno in mostra a Cortona On The Move. Il programma dell’edizione 2018 è dunque ricco e intenso: alle mostre si affiancano eventi, workshop, letture portfolio, call e talk. In particolare sono previsti dei workshop in collaborazione con Canon Academy. La Summer School è una delle iniziative realizzate insieme a Canon che affianca per il secondo anno il festival in qualità di Digital Imaging Partner. Dal 14 luglio al 30 settembre saranno organizzati cinque workshop dai più grandi protagonisti della fotografia contemporanea, nella suggestiva cornice di Cortona: Jerome Sessini, Magnus Wennman, Simona Ghizzoni, Guia Besana, Paolo Verzone. Officina di stampa Cortona On The Move by Canon e Center Chrome Tutte stampe del festival verranno prodotte a Cortona nell’Officina di stampa che sarà allestita nei mesi di giugno e luglio, utilizzerà tecnologie e carta Canon e il knowhow di Center Chrome. Nelle giornate inaugurali del festival (12-­‐15 luglio) si daranno appuntamento a Cortona i più importanti professionisti della fotografia della scena mondiale, impegnati in eventi, presentazioni, talk, workshop e letture portfolio. Le sedi espositive sono dislocate nel centro storico di Cortona e nella Fortezza Medicea del Girifalco adiacente alla città. ...

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