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I Fenici e la Sardegna nuragica

I Fenici e la Sardegna nuragica

Lunedì 6 novembre alle 21.10 su Rai Storia per la serie “Italia, Viaggio nella bellezza” un viaggio tra i santuari, gli empori commerciali, i misteriosi tofet, i reperti che raccontano il diffondersi di questo popolo orientale in questa meravigliosa isola

La Sardegna è la terra dei nuraghi. Sparse a migliaia in ogni angolo dell’isola, queste torri preistoriche sono il principale elemento fondante dell’immaginario dell’isola. Un immaginario che prende forma nel documentario “I Fenici e la Sardegna nuragica” di Elisabetta Castana e Lucrezia Lo Bianco, con la regia Stefano Lorenzi, la consulenza scientifica di Luca Peyronel e la collaborazione di Vincenzo Reale.

I nuraghi disegnano una terra primitiva che sembra mantenere inalterate le sue caratteristiche e il suo fascino antico. E alimentano l’immagine inventata di una Sardegna immune da contatti e influenze esterne.

Uno stereotipo che nel secolo scorso è sfociato persino nell’ideologia razziale. Alla fine degli anni ’30, si teorizza l’idea di un’autentica razza sarda, che non è mai stata contaminata da culture considerate inferiori, come quella fenicia. Quei pochi, sporadici contatti con popolazioni orientali, hanno riguardato solo le zone costiere, mentre le zone interne dell’isola sono rimaste fieramente isolate

Decenni di ricerche archeologiche in Sardegna hanno fatto giustizia di queste derive razziste. E oggi ci raccontano il vero volto della civiltà  sarda, che nell’ultimo millennio prima della nascita di Cristo si è sviluppata grazie a un incontro fondamentale, quello con i Fenici. 

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I Fenici e la Sardegna nuragica

I Fenici e la Sardegna nuragica

Lunedì 6 novembre alle 21.10 su Rai Storia per la serie “Italia, Viaggio nella bellezza” un viaggio tra i santuari, gli empori commerciali, i misteriosi tofet, i reperti che raccontano il diffondersi di questo popolo orientale in questa meravigliosa isola

La Sardegna è la terra dei nuraghi. Sparse a migliaia in ogni angolo dell’isola, queste torri preistoriche sono il principale elemento fondante dell’immaginario dell’isola. Un immaginario che prende forma nel documentario “I Fenici e la Sardegna nuragica” di Elisabetta Castana e Lucrezia Lo Bianco, con la regia Stefano Lorenzi, la consulenza scientifica di Luca Peyronel e la collaborazione di Vincenzo Reale.

I nuraghi disegnano una terra primitiva che sembra mantenere inalterate le sue caratteristiche e il suo fascino antico. E alimentano l’immagine inventata di una Sardegna immune da contatti e influenze esterne.

Uno stereotipo che nel secolo scorso è sfociato persino nell’ideologia razziale. Alla fine degli anni ’30, si teorizza l’idea di un’autentica razza sarda, che non è mai stata contaminata da culture considerate inferiori, come quella fenicia. Quei pochi, sporadici contatti con popolazioni orientali, hanno riguardato solo le zone costiere, mentre le zone interne dell’isola sono rimaste fieramente isolate

Decenni di ricerche archeologiche in Sardegna hanno fatto giustizia di queste derive razziste. E oggi ci raccontano il vero volto della civiltà  sarda, che nell’ultimo millennio prima della nascita di Cristo si è sviluppata grazie a un incontro fondamentale, quello con i Fenici. 

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I Fenici e la Sardegna nuragica

I Fenici e la Sardegna nuragica

Lunedì 6 novembre alle 21.10 su Rai Storia per la serie “Italia, Viaggio nella bellezza” un itinerario tra i santuari, gli empori commerciali, i misteriosi tofet, i reperti che raccontano il diffondersi di questo popolo orientale in questa meravigliosa isola

La Sardegna è la terra dei nuraghi. Sparse a migliaia in ogni angolo dell’isola, queste torri preistoriche sono il principale elemento fondante dell’immaginario dell’isola. Un immaginario che prende forma nel documentario “I Fenici e la Sardegna nuragica” di Elisabetta Castana e Lucrezia Lo Bianco, con la regia Stefano Lorenzi, la consulenza scientifica di Luca Peyronel e la collaborazione di Vincenzo Reale.

I nuraghi disegnano una terra primitiva che sembra mantenere inalterate le sue caratteristiche e il suo fascino antico. E alimentano l’immagine inventata di una Sardegna immune da contatti e influenze esterne.

Uno stereotipo che nel secolo scorso è sfociato persino nell’ideologia razziale. Alla fine degli anni ’30, si teorizza l’idea di un’autentica razza sarda, che non è mai stata contaminata da culture considerate inferiori, come quella fenicia. Quei pochi, sporadici contatti con popolazioni orientali, hanno riguardato solo le zone costiere, mentre le zone interne dell’isola sono rimaste fieramente isolate

Decenni di ricerche archeologiche in Sardegna hanno fatto giustizia di queste derive razziste. E oggi ci raccontano il vero volto della civiltà  sarda, che nell’ultimo millennio prima della nascita di Cristo si è sviluppata grazie a un incontro fondamentale, quello con i Fenici. 

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Rai 5. Il Centre Pompidou

Le Centre Pompidou

Il regista Karim Aïnouz racconta la vita all’interno di questa istituzione culturale, nell’ultimo episodio della serie “Cattedrali della cultura”, in onda domenica 5 novembre alle 13.35 

Realizzato da Renzo Piano e Richard Rogers nel 1977, il Centre Pompidou è una promessa democratica e una giocosa utopia, che offre un’ampia offerta culturale a una vasta gamma di visitatori. Come un aeroporto che trabocca dell’eccitazione dei viaggiatori in partenza per i loro viaggi, il Centro pulsa del fremito dei visitatori in attesa di dirigersi alle gallerie d’arte, agli archivi e alle biblioteche, ai luoghi d’intrattenimento, ai cinema, al ristorante e alla piattaforma panoramica. L’episodio immagina un giorno della vita di questo punto di riferimento parigino, muovendosi lungo le gallerie di vetro delle sue scale mobili futuristiche, soffermandosi sui panorami di Parigi e sulle vaste collezioni d’arte moderna, ed esplorando le sue stanze segrete. Il Pompidou è come un’enorme calamita al centro della città e il film ne cattura il fascino che esercita sui diversi visitatori: locali e stranieri, nuovi e abituali.

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Notte delle Piramidi su Sky Arte HD

Notte delle Piramidi su Sky Arte HD

Sabato 4 novembre dalle ore 21:15 una serata dedicata allo splendore dell’antica civiltà Egizia con il critico d’arte Alastair Sooke 

Protagonista della serata di Sky Arte HD è la miniserie in tre puntate I Tesori dell’Antico Egitto, attraverso la quale il critico d’arte Alastair Sooke cercherà di fare luce sull’antica civiltà egizia. 

Nel primo episodio dal titolo La nascita dell’arte il critico attraverserà il Sahara e seguirà il corso del Nilo, alla ricerca di manufatti antichissimi e delle basi di una tecnica messa in pratica tuttora dagli artigiani contemporanei.

Il secondo episodio dal titolo L’età dell’oro avrà come focus il periodo di massimo splendore della civiltà egizia. Sarà possibile ammirare il  ritratto del sovrano tiranno Senwosret III, la maschera d’oro di Tutankhamon e  una città perduta in cui ebbe origine la grande rivoluzione creativa nella storia dell’Egitto durante il regno di Akhenaton e Nefertiti.

Un nuovo inizio è il titolo del terzo episodio che racconta invece il declino della civiltà egizia, un periodo che fu comunque caratterizzato da una intensa attività artistica. 

La serata si potrà commentare sui social attraverso l’hashtag #NotteDellePiramidi.

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Notte delle Piramidi su Sky Arte HD

Notte delle Piramidi su Sky Arte HD

Sabato 4 novembre dalle ore 21:15 una serata dedicata allo splendore dell’antica civiltà Egizia con il critico d’arte Alastair Sooke 

Protagonista della serata di Sky Arte HD è la miniserie in tre puntate I Tesori dell’Antico Egitto, attraverso la quale il critico d’arte Alastair Sooke cercherà di fare luce sull’antica civiltà egizia. 

Nel primo episodio dal titolo La nascita dell’arte il critico attraverserà il Sahara e seguirà il corso del Nilo, alla ricerca di manufatti antichissimi e delle basi di una tecnica messa in pratica tuttora dagli artigiani contemporanei.

Il secondo episodio dal titolo L’età dell’oro avrà come focus il periodo di massimo splendore della civiltà egizia. Sarà possibile ammirare il  ritratto del sovrano tiranno Senwosret III, la maschera d’oro di Tutankhamon e  una città perduta in cui ebbe origine la grande rivoluzione creativa nella storia dell’Egitto durante il regno di Akhenaton e Nefertiti.

Un nuovo inizio è il titolo del terzo episodio che racconta invece il declino della civiltà egizia, un periodo che fu comunque caratterizzato da una intensa attività artistica. 

La serata si potrà commentare sui social attraverso l’hashtag #NotteDellePiramidi.

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Art of… Scandinavia su Rai 5

Art of… Scandinavia su Rai 5

Nel secondo episodio della serie in onda venerdì 3 novembre alle 21.15 Andrew Graham Dixon racconta la trasformazione della cultura danese

Nonostante le modeste origini di piccolo regno ai confini settentrionali dell’Europa, la Danimarca è diventata nel tempo una grande potenza e un faro della cultura contemporanea. Andrew Graham Dixon ripercorre la storia di questa trasformazione da “brutto anatroccolo” a “cigno”, che ha regalato alla cultura del Vecchio Continente nomi come Hans Christian Andersen, autore delle fiabe che tutti conoscono, o Bertel Thorvaldsen, scultore che all’inizio del 1800 era uno tra i più amati in Europa. Senza dimenticare la prestigiosa presenza della Danimarca nel mondo delle attuali serie tv.

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Sky Arte HD, Tullio Pericoli – Le colline davanti

Le colline davanti. Tullio Pericoli, 2016, olio, inchiostro e collage su tela, cm 84,

Martedì 31 ottobre alle ore 20:20 uno speciale approfondimento in occasione della mostra “Le colline davanti. Viaggio nelle terre di Langhe, Roero e Monferrato”, allestita ad Alba fino al 26 novembre

“Tullio Pericoli  Le colline davanti” è il titolo del documentario dedicato al pittore, in cui il tema del paesaggio risulta centrale. Noto per i suoi intensi ritratti, Pericoli, ripreso in questo film nel suo studio di Milano e all’interno della mostra monografica di Alba, racconta lo spostamento della sua ricerca estetica verso il tema del paesaggio. Volti e paesaggi, secondo l’artista sono infatti accomunati dalla capacità di raccontare una biografia. 

Protagonista assoluto del documentario è in particolare il paesaggio di Langhe, Roero e Monferrato e il talento dell’artista di penetrarlo facendolo vibrare sulle proprie tele. 

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Presentato alla sede Rai il documentario “La fortuna degli Etruschi”

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia: Sarcofago degli Sposi

Il racconto sull’affascinante popolo si apre con le immagini dei capolavori di Villa Giulia, raccontate dal direttore del Museo, Valentino Nizzo. Pezzi pregiati, primo tra tutti il celebre ‘Sarcofago degli sposi’, accompagnano in un viaggio alla scoperta di questa misteriosa civiltà

ROMA – E’ stato presentato il 23 ottobre nella sede Rai di viale Mazzini, alla presenza del Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, il documentario di Massimiliano Griner, con la regia Marzia Marzolla e Matteo Bardelli, e la consulenza scientifica di Luca Peyronel dal titolo “La fortuna degli Etruschi”, che sarà proposto da Rai Cultura lunedì 30 ottobre alle 21.10 su Rai Storia per “Italia: Viaggio nella Bellezza”.

“Un documentario che valorizza l’unicità della storia del patrimonio degli Etruschi con grande qualità, come la Rai sa fare”, così lo ha definito Franceschini. Per il ministro inoltre il documentario rappresenta “un contributo importante che la televisione pubblica può dare per far conoscere questo patrimonio e riavvicinare i cittadini ai musei e far riscoprire luoghi meno noti”. “Dobbiamo aumentare gli attrattori sia per il turismo interno che per quello degli stranieri – ha detto ancora Franceschini – quando la televisione valorizza un luogo della cultura italiana meno conosciuto, il ritorno è immediato. L’Italia è piena di migliaia di luoghi pazzeschi che in un altro paese sarebbero stati attrattori di turismo, ma che qui non sono stati valorizzati” – ha concluso il ministro. 

La narrazione si snoda attraverso un viaggio che parte dai capolavori esposti al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e raccontati dal suo direttore, Valentino Nizzo. Pezzi pregiati, tra cui  il celebre ‘Sarcofago degli sposi’, accompagnano alla scoperta di questa grande e misteriosa civiltà, di cui verranno narrate le vicende storiche e artistiche, impresse nelle necropoli più belle e nelle tombe affrescate di Tarquinia, Cerveteri o Veio, ma si cercherà anche di comprendere in profondità quell’universo etrusco che ha segnato e continua a segnare la cultura europea ed italiana in diverse epoche. 

Studiosi ed esperti interverranno e si confronteranno in questo viaggio, tra cui, oltre a Valentino Nizzo, anche Alessandro Naso, direttore dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico del Cnr; l’archeologo  Andrea Camilli, responsabile dell’area di Populonia; Rita Cosentino, responsabile della Necropoli della Banditaccia; Simona Rafanelli, direttore del Museo Isidoro Falchi di Vetulonia. 

Il percorso del documentario parte dalla “Grande Etruria”, a cui si ispiravano i Medici nel Cinquecento e che inaugura il “mito” moderno degli etruschi, prosegue con l’“Etruscan taste” che si diffonde tra fine Settecento ed Ottocento tra gli intellettuali inglesi scatenando il collezionismo e una vera e propria caccia al vaso etrusco ed esercitando un influsso profondo sull’artigianato artistico. Si passa, poi, dall’Etruscheria Romantica,  che vede molti europei del tempo avidi di percorrere i paesaggi romantici della Tuscia, al fascino esercitato dall’immaginario etrusco su letterati come Aldous Huxley e David Herbert Lawrence (l’autore de “L’amante di Lady Chatterley”), che riversò i suoi ricordi di viaggio nell’opera “Etruscan Places” del 1932, esaltando il mito etrusco in un periodo in cui in Italia il fascismo esaltava la romanità. 

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Alberto Angela racconta la storia e il restauro della Piramide Cestia

Alberto Angela racconta la storia e il restauro della Piramide Cestia

Sabato 21 ottobre nella nuova puntata di Passaggio a nord ovest, su Rai1 alle 17.45 

Prendendo spunto da un suggestivo acquerello di Ettore Roesler Franz, tra i maggiori pittori italiani dell’Ottocento, Alberto Angela racconterà la storia e il recente restauro della Piramide Cestia, il monumento che meglio rappresenta l’autentica passione per il paese dei faraoni nell’antica Roma. La piramide, realizzata tra il 18 e il 12 a.C.,  prende il nome dall’uomo che la volle costruire e che vi fu sepolto: Gaio Cestio Epulone.
Si racconteranno inoltre i segreti della magnifica e allo stesso tempo famigerata Torre di Londra, uno dei monumenti più rappresentativi d’Inghilterra. Castello, fortezza, prigione, luogo di illustri esecuzioni capitali e infine attrazione per milioni di turisti.

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