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Rovigo.“Cinema! Storie, protagonisti, paesaggi” a Palazzo Roverella

Un’ampia rassegna sulla singolare attrazione del cinema per il Delta del Po. Grandi registi fra i quali Luchino Visconti, Roberto Rossellini, Michelangelo Antonioni lo hanno utilizzato come scenario per i loro film ROVIGO - “Cinema! Storie, protagonisti, paesaggi” è il titolo della mostra, a cura di Alberto Barbera, che sarà ospitata a partire dal 23 marzo 2018 a Palazzo Poverella di Rovigo.  Fulcro della grande rassegna è l’attenzione rivolta dal cinema al Delta del Po. Sono infatti circa 500 tra film, documentari, fiction televisive, girati dai più grandi registi fra i quali Luchino Visconti, Roberto Rossellini, Giuseppe De Santis, Michelangelo Antonioni, Alberto Lattuada, Mario Soldati, Pupi Avati, Ermanno Olmi e Carlo Mazzacurati, che vedono protagoniste le acque, i lembi di sabbia, le piane dell’ampio Delta.  “L’esposizione - spiega il curatore - si propone di ricostruire la storia del rapporto intenso, profondo e originale che si è instaurato in oltre ottant’anni di intensa frequentazione fra un territorio dalle caratteristiche pressoché uniche e i cineasti italiani, dando vita a opere indimenticabili destinate a rimanere nella storia del cinema”. In mostra diverse tipologie di materiali, in originale o in copie, stampe e ingrandimenti realizzati per l’occasione: foto di scena e di set, manifesti, locandine e materiali pubblicitari, documenti originali, sceneggiature, materiali d’archivio, videomontaggi di sequenze di film, documentari e sceneggiati TV, interviste filmate ai protagonisti. Nel 1943 Luchino Visconti gira Ossessione nel Delta del Po. Nell’immediato dopoguerra, Roberto Rossellini vi ambienta il suo Paisà mentre Giuseppe De Santis, esordisce con Caccia tragica, su una sceneggiatura sua e di Michelangelo Antonioni, Umberto Barbaro e Cesare Zavattini. Pochi anni dopo, il Grande Fiume è il protagonista de Il mulino del Po per la regia di Alberto Lattuada. Florestano Vancini ambienta qui i documentari “Uomini della palude” e Tre canne e un soldo e più tardi è aiuto regista di Mario Soldati che, con La donna del fiume, consacra definitivamente Sophia Loren. Qui avviene l’esordio di Michelangelo Antonioni, nel 1957 con Gente del Po. Il regista ferrarese scegli ancora più volte il Polesine per i suoi film. Qui ambienta Il grido del ’57, per scendere poi a Ravenna per Il deserto rosso e risalire a Ferrara per l’ultimo episodio di Al di là delle nuvole codiretto con Wim Wenders. E’ del ’58 Un ettaro di cielo, film d’esordio di Aglauco Casadio, per la sceneggiatura di Tonino Guerra con Elio Petri e Ennio Flaiano. Accanto alla produzione cinematografica di finzione, almeno 60 documentari sono stati dedicati a queste terre. Tra essi, Gente del Po di Michelangelo Antonioni (1943-1947), Delta padano (1951) e Una capanna sulla sabbia (1955) di Florestano Vancini, La missione del Timiriazev di Gillo Pontecorvo (1951), Quando il Po è dolce di Renzo Renzi (1951), Lungo il fiume di Ermanno Olmi (1992), sino al recente Il pesce rosso dov'è di Elisabetta Sgarbi (2015). A queste due categorie si affiancano infine sceneggiati e programmi tv da Il mulino del Po di Sandro Bolchi (1962) a De Gasperi l’uomo della speranza di Liliana Cavani. La mostra resterà aperta al pubblico fino al primo luglio 2018. Informazioni e prenotazioni: www.palazzoroverella.com ...

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