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Nasce sul Nilo il Museo Nazionale di Sohag, dedicato all’Alto Egitto

Coatato circa 3 milioni e mezzo di euro, ha avuto una lunghissima gestazione. Ora, con la sua forma che ricorda un antico tempio, racconterà le vicende meno conosciute del mondo dei Faraoni Lungo le sponde del Nilo è stato inaugurato il nuovo Museo Nazionale di Sohag. Dopo un percorso travagliato segnato da diverse interruzioni dei lavori per divergenze su questioni tecniche di ingegneria e design degli interni, oltre che per la mancanza di fondi (il progetto ha avuto un costo totale di ben 72 milioni di LE = 3,5 milioni di euro circa), finalmente oggi si sono aperte le porte di quello che con i suoi 8.000 metri quadrati sarà uno dei più grandi musei dell’Alto Egitto. E’ stato lo stesso Presidente della Repubblica Araba d’Egitto Abd el-Fattah al-Sisi a fare il taglio del nastro.  Il museo ha la forma di un antico tempio egizio edificato su due piani che si affacciano sul Nilo (dove si trova anche un molo destinato all’attracco dei traghetti turistici) ed è circondato da uno splendido paesaggio costellato da canali d’acqua e fontane. Ad accogliere i visitatori all’ingresso ci sono ben cinque colossi della dea Sekhmet nelle sue sembianze leonine. Il design al suo interno è inspirato dall’ambiente circostante la città di Sohag: le pareti sono dipinte di verde scuro come la rigogliosa vegetazione della zona, mentre lo sfondo delle vetrine è in beige chiaro a simboleggiare l’ambiente desertico del governatorato. Tra le aree tematiche trattate a regalità, la famiglia, l’arte culinaria e la cucina intesa come ambiente domestico, la fede e la religione, il lavoro e l’industria, il tessile e l’artigianato.  Il museo espone una collezione di 945 reperti provenienti dagli scavi archeologici della provincia accuratamente selezionati dal Museo Egizio di Piazza Tahrir al Cairo, dal Museo di Arte Islamica nel quartiere Bab Al-Khalq del Cairo, dal Museo Tessile in Al-Moez Street nel centro storico del Cairo (Downtown) e dal Museo Copto nella Cairo vecchia. Il reperto più importante da ammirare all’interno del museo è una statua di un comandante dell’esercito della VI dinastia di nome Wini, il quale rappresenta anche il primo comandante dell’esercito egiziano a noi finora conosciuto. A seguire, per importanza, i bassorilievi di Seti I e una statua di suo figlio Ramesse II. Tra i reperti spicca anche un piccolo manoscritto persiano che tratta una storia d’amore della tradizione locale, ambientata nell’Arabia del VII secolo: è la storia di Qays ibn Al-Mulawah e Layla, nota come la storia di Layla e Al-Majnun. Fanno parte della collezione esposta anche vasi di terracotta, una serie di vasi e lampade in argilla dipinta di diverse forme e dimensioni, una selezione di dipinti, pezzi di stoffa decorati con perline di faience, abiti di lino per bambini, uno scampolo rettangolare di Kiswa (il tessuto di broccato di seta nera, e intessuto da lamine d’oro che riproducono versetti coranici, che copre la Kaʿba della Mecca) e tanti oggetti che rappresentano le tradizioni, i costumi, l’industria e l’artigianato della zona, compresi gli abiti tradizionali e i gioielli. ...

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