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Museo Archeologico Nazionale di Firenze, nuovo allestimento per il Vaso François

Il più antico cratere a volute dell'arte ceramica attica, risalente al 570 a. C., celebre in tutto il mondo per le sue pitture dedicate agli eroi della mitologia greca, è stato collocato in una nuova vetrina e in una nuova sala del Museo FIRENZE - Il Vaso François (la cui denominazione deriva dal cognome dell'archeologo che recuperò i suoi frammenti dalla necropoli di Chiusi tra il 1844 e il 1845) capolavoro dell’arte greca, ha una nuova sala dedicata e un nuovo allestimento. Grazie infatti alla donazione dei mecenati statunitensi, Laura e Jack Winchester di Atlanta, fatta attraverso la Fondazione non profit Friends of Florence, presieduta da Simonetta Brandolini d'Adda, il celebre vaso è ora ulteriormente valorizzato e potrà essere ammirato in tutta la sua bellezza, anche in virtù di una nuova illuminazione, di un apparato didattico bilingue (italiano e inglese) e di due postazioni informatiche che forniranno una serie di approfondimenti sulla Grecia classica, la Guerra di Troia, miti, saghe e molto altro.  Accanto al cratere di i Ergotimos e Kleitias sono inoltre esposti due vasi figurati della bottega del pittore Lydos, che alcune recenti ricerche d'archivio hanno individuato come possibili elementi del corredo funerario di cui il Vaso François faceva parte. Accanto al Vaso è stato esposto anche lo sgabello con il quale nel 1900, un custode del museo lo ridusse in ben 638 pezzi. Si deve al restauratore Pietro Zei la sua certosina ricostruzione.  Mario Iozzo, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, di cui certamente il Vaso è la star, ha curato inoltre una guida bilingue illustrata interamente dedicata a questo capolavoro.  Hanno trovato un nuovo allestimento anche il Sarcofago delle Amazzoni e circa 180 Bronzetti greco-romani. Il Sarcofago è un esempio unico al mondo di sepolcro di marmo dipinto (350 a.C.), destinato a una aristocratica dama di Tarquinia. L’opera è ora protetta da un moderno dispositivo ad allarme sonoro. Anch'esso è stato dotato di un nuovo apparato didascalico e didattico in doppia lingua, che illustra le scene figurate e traduce le iscrizioni incise sulla sua superficie, spiegando anche il motivo per cui sono doppie. Come per il Vaso, anche in questo caso sono state installate due postazioni informatiche che offrono ai visitatori la possibilità di scorrere le immagini e di approfondire le raffigurazioni.  Ulteriori sale sono state dedicate ai Bronzetti greco-romani. Si tratta di tre ambienti e undici vetrine. I bronzetti sono sia originali greci che copie di età romana, un tempo parti della grande collezione mediceo-lorenese, restaurate e integrate da artigiani e artisti della loro corte (tra i quali Benvenuto Cellini). Completano l'esposizione, alcune statue in marmo e oreficerie che permettono un confronto tra quanto raffigurato su alcune opere in bronzo e gli oggetti reali.  Sono state inoltre installate nel Museo 92 tende alle finestre a protezione dei capolavori in esso custoditi.   Tutte le novità relative al Museo sono state illustrate nella giornata del 6 aprile alla presenza del direttore del museo, del direttore del polo museale della Toscana, Stefano Casciu e della presidente di Friends of Florence, Simonetta Brandolini d'Adda. ...

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