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Modigliani falsi, alcune opere sarebbero state dipinte nel secondo dopoguerra

Al giudizio di Isabella Quattrocchi, perito incaricato dalla procura di Genova, si somma anche quello delle due esperte scientifiche Marie-Pierre Etcheverry e Tiziana Mazzoni, sempre nominate dalla procura, le quali sostengono che alcuni dei dipinti  furono “realizzati tra il 1956 e il 1960” GENOVA - “Pezzi grossolanamente falsificati”, così erano state definite dal perito della procura, Isabella Quattrocchi, le 21 opere esposte nella mostra dedicata a Modigliani a Palazzo Ducale di Genova, finita nella bufera. L’esperta aveva salvato solo il Ritratto di Celine Howard. Tuttavia Quattrocchi aveva anche sottolineato la necessità di un ulteriore approfondimento da parte dei Ris. Ma al giudizio di Quattrocchi si somma anche quello delle altre due esperte scientifiche, Marie-Pierre Etcheverry e Tiziana Mazzoni, sempre nominate dalla procura, le quali sottolineano che alcunipigmenti dei dipinti non sarebbero neppure "compatibili con le palette di Modigliani, ma databili a dopo la seconda guerra mondiale". In particolare, secondo Etcheverry e Mazzoni la “Cariatide Rossa”, il “Ritratto di Moricand”, il “Ritratto di Chaim Soutine” e la “Femme aux Macarons” sarebbero stati dipinti tra il 1956 e il 1960: una datazione storica ricavata dalla presenza di bianco di titanio, materiale diffuso solo dopo la seconda guerra mondiale.  Per quanto concerne le altre opere, invece, sarebbero state rilevate alcune anomalie, ma secondo le due esperte “occorrono ulteriori indagini e studi della storia stilistica” per avere certezze sulla datazione. Come noto, nell’inchiesta risultano indagati il curatore Rudy Chiappini, il presidente di MondoMostre Skira Massimo Vitta Zelman e il collezionista e mercante d'arte Joseph Guttmann, proprietario di alcune delle opere ritenute false. E’ molto probabile che i legali dei tre chiederanno una consulenza di parte per dimostrare invece l'autenticità dei dipinti in questione.  ...

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