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L’arte nel parco: il contemporaneo fra gli alberi del Parco nazionale d’Abruzzo

Marcantonio ha realizzato Animale -Vegetale, un cuore pulsante simbolo del rapporto tra uomo e natura, per il progetto ARTEPARCO  ROMA - L'arte contemporanea arriva fra gli alberi del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise. A portarcela è Marcantonio, che sviluppa il suo Animale – Vegetale (Il Cuore) intorno ad un albero del bosco, proprio a simboleggiare la sua appartenenza al Parco, interpretando così la sua versione di ARTEPARCO. il progetto che nasce con la volontà di portare l'immaginario artistico contemporaneo all’interno di uno dei luoghi naturalistici più antichi e suggestivi d’Italia: il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Realizzato insieme all’Ente Parco e al Comune di Pescasseroli, e sviluppato in collaborazione con BMW Italia (che metterà a disposizione le sue e-Bike offrendo ai visitatori la possibilità di avvicinarsi all’opera nel Parco in un modo alternativ ) e Sky Arte, ARTEPARCO ogni anno porterà un artista a confrontarsi con le Foreste Vetuste del Parco – dichiarate nel 2017 Patrimonio dell’Unesco – rendendole così, non solo cornice, ma parte stessa dell’opera che, realizzata interamente con materiali ecologici, si trasformerà seguendo i ritmi e le condizioni dettate dall’ambiente, dichiarando la sua appartenenza al Parco. “Forse amiamo gli alberi perché ci ricordano molti sistemi, come ad esempio le nostre vene, le nostre conoscenze, il nostro sistema nervoso, o le possibilità della nostra vita, in cui ogni diramazione e ogni scelta portano ad uno scenario diverso”, racconta Marcantonio. “Il concetto di ‘animale vegetale’ è un tema  su cui sto lavorando: amo il mondo animale e il mondo vegetale e fantastico su una loro commistione. Durante l’evoluzione la cellula vegetale e quella animale si sono sviluppate diversamente ma in realtà ciò che le differenzia è solo un corpuscolo, il cloroplasto. Per il resto sono uguali. Il mondo vegetale è più antico del nostro e molti degli alberi del Parco sono più vecchi di noi, continuano a produrre l’ossigeno che alimenta la nostra vita. Perché non dar a questo Parco il nostro cuore? Un cuore che, come vene ha  i rami di un albero, anche per ricordarci che vegetale e animale sono un tutt’uno”. ...

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