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La Rivoluzione Russa. Da Djaghilev all’Astrattismo in arrivo a Gorizia

Un affascinante percorso, fatto di continue intersezioni tra le Arti e la Storia, all'interno di Palazzo Attems Petzenstein, con il ricorso a una sofisticata multimedialità, a complemento dell'esposizione di oltre cento opere concesse da alcune delle principali istituzioni moscovite GORIZIA - In occasione del centenario della Rivoluzione d'Ottobre, evento che ha cambiato la storia del XX secolo, viene celebrata in tutta Europa anche la rivoluzione culturale e artistica innescata dalle avanguardie russe.  A Gorizia, dal 6 dicembre a Palazzo Attems Petzenstein, per commemorare questa straordinaria "esplosione culturale" arriva la mostra La Rivoluzione Russa. Da Djaghilev all’Astrattismo (1898-1922), a cura di  Silvia Burini e Giuseppe Barbieri del Centro Studi sulle Arti della Russia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, affiancati da Faina Balachovskaja della Galleria Tret’jakov. Oltre 100 capolavori (provenienti da alcune delle principali istituzioni moscovite, in gran parte dalla Galleria Tret'jakov, dal Museo delle arti decorative e applicate e il Museo di Storia contemporanea della Russia (già Museo della Rivoluzione), nonché il Fondo Alberto Sandretti presso la Fondazione Feltrinelli di Milano) che comprendono opere da Malevic a Kandinskij, passando per Benois, Bakst, Koncalovskij, Larionov, Tatlin, Goncarova, Stepanova, Ekster. L’esposizione inoltre, con lo scopo di restituire una più completa visione della scena artistica dell’epoca apre a un più ampio scenario, che comprende il teatro (Cechov, Mejerchol'd, Stanislavskij) la musica (Musorskij, Skrjabin, Stravinskij...), il balletto (Djagilev) la fotografia (Rodcenko). Il percorso espositivo, suddiviso in 6 sezioni tematiche, abbraccia un periodo che si estende dal 1898, l'anno di fondazione del gruppo Mir iskusstva (Il mondo dell'arte) e della rivista fondata e diretta da Djagilev, sino al 1922, la data di costituzione dell'Unione Sovietica.  Raffaella Sgubin, Direttore del Servizio Museo e Archivi Storici dell'ERPAC, spiega: “Questa grande mostra presenta un'originale sequenza di opere emblematiche, ma anche assai poco viste in Italia, e vuole essere quindi l'insolita celebrazione di un evento storico che ha mutato per sempre il mondo contemporaneo. Indicandolo come l'esito di una complessiva dinamica che, poco prima e poco dopo il 1917, ha rivoluzionato radicalmente la cultura e la scena internazionale dell'arte”.  Anticipano inoltre i curatori: “Dalle ricerche che hanno sotteso questa esposizione sono emersi anzitutto il valore e il ruolo "rivoluzionari" delle pratiche artistiche all'interno della società russa a cavallo tra XIX e XX sec., a partire dalla sotterranea e decisiva matrice letteraria della cultura russa ottocentesca, e qui basterà ricordare almeno i nomi di Blok, Achmatova, Mandel'stam, Pasternak, Majakovskij. Ma fu una rivoluzione complessiva, che si è estesa alla pittura (esiste un'arte prima dell'Astrattismo e una successiva, quella in cui ancora oggi viviamo) e poi alla grafica, alle scenografie, alla musica, per registrare infine le origini dell'esperienza del cinema, che qualche anno dopo si sarebbe concretata nel magistero di Ejzenstejn e Vertov”.  La mostra sarà visitabile fino al 25 marzo 2018. Vademecum Palazzo Attems Petzenstein, via Edmondo De Amicis 2Orario: 10-18. Chiuso il lunedìInfo: 348 13047 26 ...

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