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Il 15 ottobre torna la Giornata di autunno del Fai

600 luoghi con 170 itinerari a tema e 3500 volontari che accompaneranno gli italiani alla scoperta dei tesori del nostro patrimonio culturale. Franceschini: "A ogni edizione del Fai cresce l'entusiasmo, ma la mia sensazione è di avvilimento per l'immenso lavoro che c'è ancora da fare" ROMA - Domenica 15 ottobre si festeggia la Giornata di autunno del Fai, Fondo Ambiente Italiano. L’iniziativa, realizzata dai gruppi Fai Giovani a sostegno della campagna di raccolta fondi "Ricordiamoci di salvare l'Italia", attiva dall'1 al 31 ottobre, prevede l'apertura straordinaria di oltre 600 luoghi con 170 itinerari tematici. 3.500 volontari faranno da Cicerone agli italiani per scoprire centinaia di tesori di arte e natura in tutto il paese.  “Si tratta di un appuntamento anche per riconoscere le proprie città attraverso percorsi originali e scoprirne i luoghi del sapere, delle attività artigianali, della musica" ha sottolineato Marco Magnifico, vicepresidente Fai.  Tra le novità che accompagnano l’edizione di quest’anno, a quarant'anni dal primo simbolo della Fondazione c’è il nuovo logo, inoltre fino al 31 ottobre è prevista una speciale quota per chi si iscrive sul sito: 29 euro anziché 39. Altra novità è lo spot che vede protagonisti ragazzi di tutto il mondo che incitano i coetanei italiani con la frase: "Tu che puoi, Fai! Lascia il divano!”. Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, nel corso della presentazione dell’iniziativa, ha commentato: "L'azione che da anni svolge il Fai è meritevole e indica una strada: quella di valorizzare luoghi meno conosciuti, farli vedere alle persone, farli diventare un pezzo dell'identità di quel territorio". “Un lavoro che viene messo in atto coinvolgendo centinaia di giovani - ha sottolineato il ministro -  e che mira a raccogliere donazioni per tenere aperto e salvaguardare il patrimonio. Quando pubblico e privato lavorano insieme per un obiettivo condiviso è una cosa molto utile e importante per il Paese” - ha detto ancora Franceschini  - "A ogni edizione del Fai cresce l'entusiasmo, ma la mia sensazione è di avvilimento per l'immenso lavoro che c'e' ancora da fare. Tutti questi luoghi chiusi sono una ferita, - ha aggiunto il ministro - ci si chiede come è possibile che siano stati abbandonati. C'e una quantità di cose enorme da fare, e le risorse pubbliche non basteranno mai se non saranno integrate con quelle private e con l'intervento di aziende che faranno da sponsor" - ha concluso Franceschini.  Andrea Carandini,  presidente del Fai, ha spiegato: "Si può salvare l'Italia  con azioni istituzionali della Cosa Pubblica ma anche con azioni sussidiarie della società civile, come vuole l'articolo 118 della Costituzione. Tra queste civili azioni spicca da oltre quattro decenni il Fai, fedele alla sua missione e non mummificato nella tradizione”. www.giornatefai.it     ...

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