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“Illustri persuasioni” l’arte pubblicitaria tra la prima e la seconda guerra mondiale al Museo Salce di Treviso

Leonetto Cappiello, Bouillon Kub, 1931 (inv. 1126)

Il focus della mostra è posto sugli autori dei manifesti a cui è riconosciuto il ruolo e la virtuosità di abili “persuasori”. Quelli tra il 1920 e il 1940 sono gli anni in cui la “propaganda” assume una funzione ufficiale e in cui la grafica raggiunge livelli di straordinaria eccellenza

TREVISO – Con il titolo di “Illustri persuasioni” il nuovo Museo Nazionale della Collezione Salce presenta, a partire dal 14 ottobre, un centinaio di testimonianze che raccontano l’arte pubblicitaria tra la prima e la seconda guerra mondiale, dal 1920 al 1940.

Dopo la mostra sulla stagione Liberty, questa nuovo capitolo dedicato alla pubblicità, a cura di Marta Mazza, direttrice del Museo, pone la sua attenzione sugli autori dei manifesti, che sia per le innovazioni formali e grafiche, sia per la straordinaria capacità comunicativa,  vengono riconosciuti come abili “persuasori”, negli anni in cui la “propaganda” assume un ruolo ufficiale e fondamentale.

Sono i decenni in cui nel vecchio Continente, ma non solo, si affinano appunto gli strumenti della “comunicazione di massa” e geni come Leonetto Cappiello e Marcello Dudovich consolidano e confermano le loro indiscusse abilità attraverso un linguaggio ancora più incisivo e “persuasivo”, con l’invenzione di personaggi indimenticabili come il folletto nella buccia d’arancia per Campari o l’elegante donna in blu per la Fiat Balilla. Sulla loro scia si muovono altri incredibili autori, tra questi il francese Achille Luciano Mauzan. 

Altri autori elaborano grafiche che riconducono più chiaramente ai percorsi della pittura, tra cubismo e futurismo. Basti pensare alle  le splendide nature morte di Marcello Nizzoli per il Campari o per il Vov; alle marionette ironiche di Fortunato Depero di Enrico Prampolini e di Bruno Munari; alle figure “solidificate” di Lucio Venna, di Giuseppe Riccobaldi del Bava e del novecentista Mario Sironi, grande anche nella grafica; alle donne raffinatissime di Franz Lenhart, memori di quelle di Tamara de Lempicka.

Anche il mondo più discreto e “minore” dell’illustrazione suggestiona gli autori pubblicitari, esprimendo con estrema raffinatezza le prerogative più coerenti dell’Art déco: straordinarie e inedite sono in tal senso le prove giovanili di Erberto Carboni, tra cui spiccano per felicità inventiva, quasi fiabesca, quelle per la O.P.S.O. di Parma. Qualche anno più tardi Carboni sviluppa un altro sorprendente e nuovissimo rapporto: quello tra la grafica pubblicitaria e la fotografia, che entra con vigore nei manifesti fin dagli anni ’30. Giaci Mondaini è tra coloro che ne faranno ampio uso, anche con immagini della piccola figlia Sandra; e così il geniale Xanti Schawinsky, che porterà in Italia le ricerche del Bauhaus.

Atmosfere fotografiche e cinematografiche sono implicite anche nell’imponente lavoro di Gino Boccasile, quello delle “signorine grandi firme”.

“Le sue donne sensuali dai sorrisi smaglianti sono – afferma Marta Mazza – cifra identificativa di un’epoca mai esuberantemente ottimista come la precedente ma capace di messaggi seduttivi formulati con forza e con una consapevolezza linguistica totalmente nuova”.

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Grosseto. Il Museo di Massa Marittima sarà intitolato all’etruscologo Giovannangelo Camporeale

Grosseto. Il Museo di Massa Marittima sarà intitolato all'etruscologo Giovannangelo Camporeale

Grazie ai suoi studi il nome della cittadina toscana ha girato il mondo nei convegni e nelle pubblicazioni archeologiche e gli importanti reperti ritrovati durante gli scavi hanno permesso di ampliare il museo civico per farlo diventare Museo Archeologico

GROSSETO – Durante le giornate di studi organizzate dal Comune di Massa Marittima per ricordare la figura del grande etruscologo, Giovannangelo Camporeale, la direttrice dei Musei di Massa Marittima, Roberta Pieraccioli, ha avanzato l’ipotesi di intitolare il Museo al professore emerito di Etruscologia e Antichità Italiche all’Università di Firenze, scomparso lo scorso mese di luglio all’età di 84 anni. 

Grazie ai suoi studi, infatti, il nome di Massa Marittima ha girato il mondo nei convegni e nelle pubblicazioni archeologiche e gli importanti reperti ritrovati durante gli scavi hanno permesso di ampliare il museo civico per farlo diventare Museo Archeologico. Per tutti questi meriti Camporeale fu insignito della cittadinanza onoraria nel 2014.

Ha spiegato Roberta Pieraccioli:  “Il professore Camporeale ha sempre sostenuto che gli oggetti ritrovati dovevano essere custoditi nel luogo in cui sono stati ritrovati ed è grazie a questa sua volontà nel 1993 è stato costituito il Museo Archeologico ogni anno visitato da migliaia di persone. Quindi ci sembra davvero doveroso intitolare il museo alla persona che più di altri lo ha fatto nascere”. 

Le due giornate di studi del 23 e 24 settembre sono state organizzate dal Comune di Massa Marittima nell’ex Convento delle Clarisse con il sostegno del Consiglio Regionale della Toscana, la collaborazione della rivista Archeologia Viva, dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici e del Centro Studi per l’Archeologia  pubblica “Archeostorie”. Sabato scorso si è svolta una giornata dedicata all’Archeologia pubblica, con il titolo “Costruire il passato in Etruria. Il senso dell’Archeologia  nella società contemporanea”. Un tema, quello della diffusione al grande pubblico dell’Archeologia  molto caro a Camporeale di cui è stato un grande precursore, e che ha visto la presenza come relatori di studiosi e oltre alla partecipazione del presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani che ha anche visitato gli scavi al lago dell’Accesa.

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Nasce a Biella “Mente Locale”, il centro per la cura dell’Alzheimer dove l’arte è la medicina dell’anima

Nasce a Biella “Mente Locale”, il centro per la cura dell’Alzheimer dove l’arte è la medicina dell’anima

A Villa Boffo ogni spazio è pensato per essere accogliente e funzionale e anche bello nel senso greco del termine. La Villa ospita alcune opere d’arte di particolare significato e ne ospiterà in futuro altre che si aggiungeranno alla sua storia

BIELLA – Inaugura a Biella Mente Localel’innovativo centro sperimentale interamente dedicato al  trattamento e la cura dell’Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative. Il centro nasce dall’intesa tra Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Aima Biella in collaborazione con ASL BI, Comune di Biella, Provincia di Biella, Consorzi I.R.I.S. e Cissabo ed Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Biella.

Mente Locale verrà inaugurato con tre giorni di festeggiamenti. Si inizierà il 28 settembre con una visita guidata riservata alle autorità e ai partner del progetto per proseguire poi, il 29 e 30 con due giornate di open day rispettivamente dalle 15 alle 18 e dalle 9,30 alle 13 durante i quali ci sarà la possibilità per tutti di visitare Villa Boffo e scoprire i nuovi servizi della struttura grazie agli speciali laboratori realizzati da Aima.

Come detto ci sarà anche un importante momento di approfondimento scientifico in programma il 29 dalle 9 alle 13 presso Palazzo Gromo Losa (vedi programma allegato).

Sempre venerdì inoltre è in programma l’inaugurazione della mostra fotografica “MirelLa” di Fausto Podavini presso lo Spazio Cultura della Fondazione in di Via Garibaldi 14.  A seguire, presso Villa Boffo, aperitivo e accompagnamento musicale a cura di Ensemble Sonoria.

Il centro ha sede in Villa Boffo, Via Gramsci 27/29 – Biella ed è gestito da Aima Biella. La bella villa ottocentesca è stata acquisita e ristrutturata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella che l’ha poi messa a disposizione in comodato gratuito all’associazione. Articolata su 1.100 mq suddivisi su quattro piani di circa 250 mq l’uno, la villa è dotata di un giardino di più di 500 mq, palestre, spazi per laboratori, una sala convegni, cucina interna e di una piccola serra. Tutti gli spazi sono accessibili tramite rampe o ascensori anche per le persone con difficoltà motorie.

Il centro, curato da esperti professionisti in molteplici aree tematiche: arte e pittura, fotografia, musica, attività fisica, nordic walking, attività artigianali, organizza incontri e attività rivolti ad affrontare lievi disturbi della memoria per attenuarne gli effetti e ritardarne l’aggravamento.

E’ inoltre inserito in una rete di servizi culturali che comprendono anche la vicina sede della Fondazione con il suo “Spazio Cultura”, il Museo del territorio biellese, la nuova biblioteca civica. 

Arte medicina dell’anima

A Villa Boffo ogni spazio è pensato per accogliente e funzionale e bello nel senso greco del termine, portatore cioè di valori positivi che parlano all’anima. Per questo la Villa ospita alcune opere d’arte di particolare significato e ne ospiterà in futuro altre che si aggiungeranno alla sua storia.

Durante i lavori di ristrutturazione è stato infatti ritrovato e valorizzato un pregevole bassorilievo in marmo bianco di Carrara raffigurante una “Madonna con bambino” realizzato dallo scultore Alimondo Ciampi (1931) famoso per aver partecipato a cinque edizioni della Biennale di Venezia e alla cui figura, oggi, è intitolata una Fondazione che sostiene giovani artisti.

Nella Villa hanno inoltre trovato collocazione alcune opere di Mariella Perino, scultrice biellese di grande talento e lunghissima carriera che ha voluto donare tre studi di figura di donna portando così un messaggio di luce e leggerezza agli ospiti di Villa Boffo.

MiRelLa – La mostra a Spazio Cultura

In occasione dell’inaugurazione di “mente Locale” presso lo Spazio Cultura della Fondazione in Via Garibaldi 14 sarà allestita la mostra “MiRelLa” del fotografo Fausto Podavini.

È la storia di una malattia degenerativa che colpisce un uomo, Luigi in questo caso, ma che viene raccontata con lo sguardo di Mirella, sua moglie. A narrarla nella sua quotidianità, dalla mattina al bacio della buonanotte, gli scatti fotografici in bianco e nero del fotografo Fausto Podavini che ne fa una mostra.

La mostra “MiRelLa” una storia di Alzheimer e di amore ha ricevuto numerosi consensi in ambito nazionale e internazionale, come l’assegnazione del primo premio sezione Daily Life del World Press Photo 2013, uno dei maggiori riconoscimenti a livello mondiale nell’ambito del fotogiornalismo.

La mostra, ad ingresso libero, sarà visitabile dal lunedì al venerdì in orario 10,30-12,30 e 16,00-17,30; sabato, domenica e 1/11 in orario 16,00-19,00. Per info 015-0991868.

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Aversa. Galleria Civico 103, nuovo spazio e nuova stagione creativa

Aversa. Galleria Civico 103, nuovo spazio e nuova stagione creativa

Uno spazio “generazionale”, sotto la guida di Antonio Iazzetta, dedicato alla giovane arte italiana e internazionale con l’obiettivo di condividere la creatività per progettare l’innovazione. Inaugurazione il 28 settembre

CASERTALa Galleria Civico 103 di Aversa rinnova la sua presenza sul territorio con un nuovo spazio espositivo, sotto la guida del gallerista e curatore, Antonio Iazzetta, che dà il via a una nuova stagione artistica. 

Uno spazio polifunzionale,  con l’obiettivo di inscriversi tra i punti di riferimento e di incontro sul territorio campano dedicati all’arte contemporanea, dedicato non solo a mostre personali ma anche ad altre attività culturali, come corsi di approfondimento musicale, proiezione di cortometraggi e concerti.

In questo nuovo spazio la Galleria prosegue nell’impegno di sostenere e promuovere i migliori talenti artistici italiani e internazionali. L’apertura degli spazi espositivi di piazzetta Lucarelli, pone dunque le basi per una nuova stagione, rinsaldando il forte legame con gli artisti che hanno collaborato in passato e proseguendo l’indagine di altri contesti culturali, con particolare attenzione all’Astrattismo, alla Body Art, alla multiculturalità e all’Arte Concettuale, sino a uno specifico lavoro di ricerca e sostegno mirato ai giovani talenti.

Spiega Iazzetta: “Siamo artisti ed è importante per noi il tema generazionale il fatto di poterci interfacciare con artisti che parlino il nostro stesso linguaggio, condividere con loro un bagaglio culturale e di esperienze, rappresenta una responsabilità verso la contemporaneità e verso la memoria culturale futura, per questa ragione è estremamente importante lavorare su progetti, concetti e produzioni che siano il più autentiche possibile”.

Il nuovo spazio verrà inaugurato ufficialmente il 28 settembre con una collettiva a cura di Antonio Iazzetta. Musica d’ambiente, performance di danza contemporanea e una degustazione di vini biologici accompagneranno la serata. 

Vademecum

Giovedì 28 settembre 2017, ore 19:00
Piazzetta Lucarelli, 1 (Angolo via Seggio) – Aversa (CE)
Ingresso libero 

Scopri su Facebook @civico103

 

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Archeologia. Inaugura il museo Baglio Florio a Selinunte

Archeologia. Inaugura il museo Baglio Florio a Selinunte

La grande struttura industriale Ottocentesca un tempo destinata alla produzione del vino, dal 22 settembre alle ore 17,30 aprirà le sue porte ai visitatori nella sua nuova veste di museo archeologico

TRAPANI – Il 22 settembre inaugura, dopo il completamento di alcuni lavori, il museo Baglio Florio a Selinunte.  La struttura industriale, un tempo adibita alla produzione del vino, aprirà le porte ai visitatori e con l’occasione verrà anche inaugurata la mostra dal titolo Thois Theiois. Selinunte e le forme della fede: Architettura e riti dall’Età arcaica all’ellenistica”. L’esposizione, ideata dal direttore del Parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa, Enrico Caruso, e realizzata grazie alla collaborazione tra alcune delle più importanti istituzioni e Università, presenterà importanti aspetti che caratterizzavano la fede religiosa dell’antica città greca: l’architettura sacra e i riti in onore degli Dei.

In particolare saranno esposti esempi di architettura dorica, come il tempio Y, un tempio periptero di dislocazione sconosciuta i cui resti riusati nelle fortificazioni di Porta Nord sono da oggi assemblati in fondo alla vasta sala, incorniciati dagli archi trasversi. Il progetto è di Dieter Mertens, direttore emerito dell’Istituto germanico di Roma, ed è stato portato a compimento dagli architetti Carmelo Bennardo e Luigi Biondo.

Altra novità nell’ambito della mostra è l’esposizione dei reperti che vanno dall’età arcaica a quella ellenistica. Si tratta di ritrovamenti frutto di  campagne di scavi condotte da Clemente Marconi e Rosalia Pumo, dell’Institute of Fine Arts dell’Università di New York, in particolare nel tempio R, il più antico tempio in pietra della città. Tra i reperti esposti si potrà ammirare un vaso corinzio, datato proprio al momento dell’insediamento sul sito, usato nella copertina della mostra, e l’aulos, uno strumento a fiato in osso che testimonia l’esistenza di cerimonie religiose ritmate dal suono nelle feste in onore della divinità cui il tempio sembra fosse dedicato, la Dea Demetra.

La mostra si concluderà con uno sguardo ai tetti dei templi selinuntini, studiati dalla Prof. Maria Clara Conti dell’Università di Torino, caratterizzati dalla presenza di grandi cornici in terracotta, che decoravano le sommità dei templi. Le cornici testimoniano la ricchezza e l’inventiva degli artigiani della città i quali, pur rifacendosi a stilemi della Grecia continentale, seppero donare alle loro opere quella forza e magnificenza raramente riscontrabile tra le altre colonie greche di Sicilia.

Alla cerimonia del 22 saranno presenti l’Assessore regionale ai Beni Culturali Aurora Fratoianni, la Dirigente Generale Maria Elena Volpes e il Direttore del Parco archeologico di Selinunte Enrico Caruso. Saranno presenti, inoltre, Pietro Sciortino, Commissario straordinario del C.d.A. del Parco, il Prof. Clemente Marconi e, inoltre, la Console Generale USA per il Sud Italia, Mary Ellen Countryman.

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Prende il via alla Scuola Primaria C. Pisacane di Roma il progetto di riqualificazione PLAN

Prende il via alla Scuola Primaria C. Pisacane di Roma il progetto di riqualificazione PLAN

Obiettivo del progetto, ideato e curato da  Melting Pro, è la valorizzazione dei patrimoni della scuola come eredità tangibili del passato e come ricchezze culturali immateriali legate alla varietà di culture 

ROMA – Prende il via PLAN, community project promosso dall’Istituto Comprensivo via Ferraironi di Roma e ideato e curato da Melting Pro, primo classificato tra i progetti vincitori del bando “Scuola, spazio aperto alla cultura”, lanciato nel 2016 dal MIBACT, Direzione Generale Arte Architettura Contemporanee e Periferie urbane.

Si tratta di un progetto di rigenerazione creativa che si svilupperà presso il Plesso Scuola Primaria Carlo Pisacane, coinvolgendo gli alunni in laboratori didattici nell’ottica di una maggiore integrazione scuola/comunità sociale.

L’essenza della proposta – il cui significato è racchiuso nel titolo PLAN. Progettiamo luoghi, creiamo comunità – è la progettazione e rigenerazione di spazi di vita e di relazione della Scuola Primaria C. Pisacane, situata a Roma nel quartiere periferico e multietnico di Torpignattara, attraverso azioni e processi partecipativi volti a stimolare uno scambio vicendevole tra ambiente urbano e scolastico.

Obiettivo dichiarato di PLAN è la valorizzazione dei patrimoni della scuola, intesi tanto come eredità tangibili del passato (l’edificio di interesse storico-artistico), quanto come ricchezze culturali immateriali legate alla varietà di culture di cui è espressione la scuola che accoglie alunni di diverse nazionalità che abitano nel quartiere.  

Il programma di lavoro prevede tre step fondamentali che si svilupperanno tra settembre e dicembre, concepiti nell’ottica della rigenerazione creativa della Scuola e del quartiere:

  • interventi manutentivi per la tutela, riqualificazione, rigenerazione e valorizzazione di  alcuni spazi fisici della scuola (settembre – ottobre 2017).
  • laboratori di architettura e design per la creazione di oggetti e istallazioni, nuovi “patrimoni” della scuola Pisacane. I laboratori saranno condotti dalla Farm Cultural Park di Favara, che con l’occasione in anteprima porterà fuori dalla Sicilia il progetto SOU, la prima scuola italiana di architettura per bambini (9 -14 ottobre 2017).
  • laboratori di storytelling territoriale da cui nasceranno un “archivio della memoria” delle storie dei bambini che vivono il quartiere e 4 itinerari culturali, oggetto a dicembre di visite guidate aperte a tutti e condotte dagli stessi bambini (ottobre-novembre 2017).

Momento conclusivo, in dicembre, sarà la mostra dei progetti site specific realizzati dai piccoli architetti e la Festa della Creatività, con l’apertura della scuola a tutti i cittadini e alle comunità locale (15 dicembre 2017).

PLAN è un progetto ideato e coordinato, insieme alla Scuola Primaria C. Pisacane (capofila), da Melting Pro, organizzazione che opera per innovare il settore culturale attraverso la progettazione e realizzazione di iniziative nazionali ed europee, erogando servizi di accompagnamento per enti pubblici e privati o singoli professionisti che intendono sviluppare competenze strategiche di settore.

Alla realizzazione di PLAN partecipano, oltre alla Scuola Pisacane, Melting Pro, FARM – Cultural Park, le associazioni Dieci Mondi e Pisacane 0-11.

PLAN è un progetto realizzato con il contributo del MIBACT Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane, nell’ambito del Programma Nazionale “Scuola spazio aperto alla cultura” in collaborazione con il MIUR.

Vademecum

PLAN – Progettiamo luoghi costruiamo comunità
Scuola Primaria C.Pisacane e quartiere Torpignattara
Via di Acqua Bullicante, 30 – Roma
settembre –  dicembre 2017
presentazione alla scuola e alla comunità: 19 settembre ore 10.30 presso l’Istituto scolastico
lavori di riqualificazione della scuola: settembre–ottobre 2017
laboratori di architettura e design: 9 -14 ottobre 2017
laboratori di storytelling territoriale: novembre 2017
mostra e Festa della Creatività: 15 dicembre 2017
info:  Laura Bove  l.bove@meltingpro.org  | info@meltingpro.org | www.meltingpro.org
www.facebook.com/PLAN.Progettiamoluoghicostruiamocomunita/
www.facebook.com/MeltingPro
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Con la sua Biennale Caserta promuove l’arte contemporanea

Caserta, Belvedere San Leucio

La Biennale d’Arte Contemporanea del Belvedere di San Leucio 2017, che si terrà in Campania tra il 1 e il 21 ottobre 2017,  vanta un programma esclusivo e ricco che coinvolge i più importanti esponenti del panorama artistico e culturale

CASERTA – Un evento internazionale in terra Campana con lo scopo di promuovere l’arte contemporanea. E’ questa la Biennale d’Arte Contemporanea del Belvedere di San Leucio 2017 che, a partire dal 1 ottobre, viene ospitata in due importanti poli culturali e turistici: il complesso del Belvedere di San Leucio, sito UNESCO, e il Quartiere Militare Borbonico di Casagiove, che ospiterà gli eventi collaterali. 

La rassegna internazionale è curata da Gianpaolo Coronas ed è organizzata dall’associazione di promozione sociale WebClub, in collaborazione con le città di Caserta e Casagiove. 

Sono 500 le opere ammesse nelle sezioni pitturascultura – design – installazionifotografia – grafica digitalevideo-art e arte ecosostenibile. Gli eventi riguarderanno non solo le arti visive ma anche teatro e musica.

Il comitato scientifico è composto da direttori museali, docenti universitari, critici, galleristi e promotori dell’arte contemporanea e saranno circa 20.000 i visitatori attesi. Spiega infatti  Domenico Luise di WebClub: “Siamo certi di aver coinvolto attraverso le attività collaterali, appassionati e non, e pertanto ci aspettiamo una larga partecipazione”.

Per il sindaco di Caserta Carlo Marino: “Coniugare quello che è il nostro grande Unesco, quindi la storia, l’arte con quello che è il futuro dell’arte, ovvero l’arte contemporanea e i grandi artisti, penso sia la prospettiva su cui dobbiamo lavorare. Per portare economia al nostro territorio e crescita sociale c’è bisogno di puntare su grandi eventi, grandi artisti, grande turismo e soprattutto occasioni per le nuove generazioni”

La manifestazione si concluderà il 21 ottobre.

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Perugia, prorogata al 5 novembre la mostra “Da Giotto a Morandi. Tesori d’arte di Fondazioni e Banche italiane”

Perugia, prorogata al 5 novembre la mostra “Da Giotto a Morandi. Tesori d’arte di Fondazioni e Banche italiane”

Sono stati oltre dodicimila i visitatori che ad oggi hanno apprezzato la mostra a cura di Vittorio Sgarbi, tra cui moltissimi stranieri e turisti provenienti da fuori regione

PERUGIA –  La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e la Fondazione CariPerugia Arte, in seguito allo straordinario successo della mostra  “Da Giotto a Morandi. Tesori d’arte di Fondazioni e Banche italiane”, inaugurata lo scorso aprile, hanno deciso di prorogarne l’apertura fino al prossimo 5 novembre, rispetto alla data inizialmente stabilita di chiusura del 15 settembre.

L’esposizione presenta un corpus di circa 100 opere provenienti dalle collezioni di Fondazioni e Banche di tutta Italia. 

Evidenzia Sgarbi: “La Mostra ‘Da Giotto a Morandi’  è il primo nucleo di un museo sommerso e non sconosciuto ma rimosso; essenziale per ricostituire l’integrità del patrimonio artistico italiano, attraverso le raccolte delle fondazioni bancarie”.

Il presidente della Fondazione CariPerugia Arte, Giuseppe Depretis afferma: “Da Giotto a Morandi è una occasione imperdibile  per ammirare in un unico luogo il risultato di anni e anni di collezionismo portato avanti dalle Fondazioni e dalle Banche italiane. Annunciamo la proroga della mostra con molta soddisfazione e ringraziamo tutti i prestatori che hanno creduto fin dall’inizio in questo nostro progetto. Questa è la testimonianza di un impegno che ha tenuto conto sia della specificità dei territori di appartenenza delle opere, sia di scelte mirate sotto il profilo più propriamente artistico.”

Il percorso espositivo è organizzato in ordine cronologico e, partendo dalla prima sale si può ammirare il prezioso tondo di Giotto raffigurante San Francesco d’Assisi, accanto ad opere di Beato Angelico, Perugino, Pinturicchio, e la Madonna di Matteo da Gualdo, scelta come immagine della mostra. Nella seconda sala spiccano invece  le pale d’altare di Camillo Procaccini e Giovanni Francesco Guerrieri da Fossombrone, accanto alla seducente Onfale di Ludovico Carracci e alla tormentata Deposizione di Cristo di Ferraù Fenzoni, mentre nella terza sala sono raccolte opere di maestri del primo Seicento influenzati dalla rivoluzionaria pittura di Caravaggio. Passando poi nella splendida Sala delle Muse, fiore all’occhiello di Palazzo Baldeschi, troviamo due dolci Madonne con il Bambino di Simone Cantarini, accanto alla Lucrezia preordina il suicidio di Guido Reni. Proprio in questa sala trova spazio il Cristo e la samaritana del Guercino, insieme a il Salvator mundi di Elisabetta Sirani, la Sacra famiglia di Gian Domenico Cerrini, il Vecchio con bottiglia da pellegrino e globo di Pietro Bellotti e l’Allegoria del tempo e della verità di Pietro Liberi. Nella quinta sala le opere dei due maggiori interpreti della pittura barocca napoletana, Mattia Preti e Luca Giordano, mentre a chiusura del percorso il maestoso salone degli stemmi raccoglie capolavori dal Settecento alla metà del Novecento, da Bellotto a Boldini, Fattori, Pellizza da Volpedo, De Pisis, Carrà fino a Giorgio Morandi.

Grazie alle convenzioni stipulate con Trenitalia, Busitalia e Saba-Sipa i visitatori del percorso espositivo possono avere agevolazioni sul costo del parcheggio e sul biglietto di ingresso alla mostra. 

Per maggiori informazioni: www.fondazionecariperugiaarte.it; palazzobaldeschi@fondazionecariperugiaarte.it

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La Galleria Nazionale dell’Umbria celebra Hans Hartung attraverso i suoi “polittici”

Hans Hartung, T1983-E14-E15-E16-E17-E18-E19 HEXAPTYQUE, 1983, acrilico su tela, 150 x 210 cm. Collezione Fondazione Hartung-Bergman

La rassegna, curata da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, organizzata in collaborazione con la Fondation Hartung-Bergman di Antibes, presenta 40 lavori su carta e 16 dipinti di grandi dimensioni, realizzati tra 1961 e 1988

PERUGIA – Quaranta lavori su carta e 16 dipinti di grandi dimensioni, realizzati tra 1961 e 1988, (sei dei quali mai esposti prima), costituiscono il nucleo dell’esposizione che la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia ospita per celebrare Hans Hartung, una delle figure di spicco dell’astrattismo europeo del Novecento.

La mostra, curata Marco Pierini, direttore della Galleria si propone anche di ripercorrere lo stretto legame di Hartung con l’Italia.

L’artista giunse in Italia per la prima volta nel 1926 e oltre a visitare città simbolo come Venezia e Firenze, si lasciò affascinare dai paesaggi siciliani, in particolare dallo spettacolo naturale dell’Etna e dai templi della Magna Grecia. Con Venezia in Hartung intrattenne un rapporto particolare, partecipando anche a numerose partecipazioni alla Biennale, dal 1948 al 1984. Nel 1960 ricevette inoltre il Leone d’oro. Tornò poi nel 1984 a testimoniare una diversa fase creativa, con una selezione di nuove tele di grandi dimensioni, caratterizzate dagli sfondi realizzati con l’aerografo sui quali interviene con gesti ampi e decisi attraverso l’utilizzo di strumenti disparati come una scopa di rami di ginestra intinta nella vernice nera.

Lo spunto per la mostra della Galleria Nazionale dell’Umbria nasce dalla ricchissima collezione di tavole, che vanno dal XIII al XVI secolo, di autori come Duccio, Gentile da Fabriano, Beato Angelico, Piero della Francesca, Perugino, molte delle quali composte in origine nella forma del polittico. Al pari di quelli antichi i ‘polittici’ di Hartung si articolano in elementi distinti, fissati in sequenza, sebbene senza alcuna gerarchia fra le immagini ma solo in scansione ordinata nello spazio. La serie dei polyptiques – spesso così identificati dallo stesso Hartung sul retro delle opere, nonostante non si tratti di titoli veri e propri – nasce agli inizi degli anni Sessanta, quando l’artista prende a dipingere direttamente sulla tela senza prima concepire l’opera su carta, sperimenta nuove tecniche, dilata i formati, giungendo nell’ultimo periodo, costretto sulla sedia a rotelle, a realizzare i propri dipinti con l’aerografo.

La mostra, visitabile dal  24 settembre 2017 al 7 gennaio 2018, è accompagnata da un catalogo  edito da Magonza editore, con testi di Marco Pierini, di Thomas Schlesser, presidente della Fondation Hartung-Bergman, di Marco Vallora e di Elsa Hougue, curatrice della Fondation Hartung-Bergman.

Vademecum

I Polittici di Hans Hartung alla Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia
dal 24 settembre 2017 al 7 gennaio 2018 
Galleria Nazionale dell’Umbria | corso Pietro Vannucci, 19 | Perugia
Informazioni: Tel. 075.58668415 | gan-umb@beniculturali.it 
Catalogo Magonza editore
Orari: da martedì a domenica, 8.30-19.30; lunedì 12.00-19.30
Biglietti (Galleria Nazionale dell’Umbria + mostra): Intero, € 8,00; ridotto, € 4,00

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Prende il via in Sicilia l’undicesima edizione del Festival “Le Vie dei Tesori”

Prende il via in Sicilia l'undicesima edizione del Festival “Le Vie dei Tesori”

Franceschini:  “Sono certo che un’offerta culturale di qualità, come questa, renderà Palermo e la Sicilia ancora più attrattive agli occhi del mondo mettendole al centro di un progetto turistico più ampio”

PALERMO – Prende il via in Sicilia il Festival “Le Vie dei Tesori” nel quale oltre duecento tesori di interesse artistico, scientifico, storico, naturalistico, molti dei quali inediti, aprono alle visite guidate. 

In questa edizione 2017, la manifestazione che parte da Palermo – Capitale italiana della Cultura 2018 – si allarga quest’anno ad altre quattro città siciliane. Infatti nei weekend del 15-17 e del 22-24 settembre il progetto sbarca ad Agrigento, dove saranno visibili 19 luoghi, alcuni dei quali di solito non visitabili, tra questi alcuni della Valle dei Templi. A Caltanissetta, ricca di abbazie, dimore storiche, saranno 14 i luoghi,  a Messina 28 e a Siracusa 29, tra cui i vicoli bianchi di Ortigia, biblioteche, cortili e un carcere borbonico chiuso da vent’anni.

Il prossimo anno l’offerta si amplierà ulteriormente con altri siti e altre città.

Nei cinque fine settimana compresi tra il 29 settembre e il 29 ottobre, il Festival, giunto alla sua undicesima edizione a Palermo,  presenterà 120 luoghi aperti alle visite (anche per non udenti e non vedenti), un Festival Kids dedicato ai bambini; oltre 110 tour urbani guidati da storici, botanici, urbanisti, accademici; un “Itinerario contemporaneo” che aprirà contestualmente gallerie private e atelier d’artista; una serie di concerti in luoghi non convenzionali; un percorso dedicato al cinema con visite sui luoghi della città che sono stati set, dal “Gattopardo” a Ciprì e Maresco; e poi ancora, incontri e spettacoli teatrali.

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, durante la presentazione della kermesse al Mibact, ha spiegato: “Da piccola manifestazione locale, Le Vie dei Tesori è divenuta negli anni un vero e proprio evento culturale di dimensione nazionale. Un evento – ha continuato il primo cittadino – che collega luoghi fisici, epoche storiche e soprattutto culture diverse. Evento che è divenuto uno fra i principali momenti del calendario culturale di Palermo e ora dell’intera Sicilia, accogliendo decine di migliaia di visitatori e turisti, divenendo esso stesso motivo e stimolo per migliaia di cittadini a riscoprire le proprie città e i propri territori”

Ilministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha così commentato: “Il Festival ‘Le Vie dei Tesori’ ha il merito di valorizzare il patrimonio di bellezze storico artistiche diffuse sul territorio siciliano”. “Questo festival  – ha continuato il ministro – parte alla vigilia delle tante manifestazioni programmate per Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018 e conferma quanto questo prestigioso riconoscimento sia in grado di generare sinergie positive nei territori”. “Sono certo – ha infine aggiunto Franceschini – che un’offerta culturale di qualità, come questa, renderà Palermo e la Sicilia ancora più attrattive agli occhi del mondo mettendole al centro di un progetto turistico più ampio”. 

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