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A Palazzo Cisterna apre la prima edizione di FLAT, fiera libro arte Torino

A Palazzo Cisterna apre la prima edizione di FLAT, fiera libro arte Torino

Dal 3 al 5 novembre si svolgerà il nuovo appuntamento internazionale dedicato al libro d’artista e d’arte contemporanea. Ecco le mostre e il programma di incontri nella prima giornata

Venerdì 3 novembre prende avvio la prima edizione della fiera FLAT, che presenterà 40 Espositori internazionali, un ampio programma di incontri, a cura Francesca Valentini, e due mostre, a cura di Elena Volpato: Ettore Sottsass. Le pagine a Palazzo Birago e Lettura per voci e silenzio a Palazzo Cisterna.

Questo il programma della prima giornata che prevederà quattro incontri:

14.00-15.30 | presentazione della mostra a Palazzo Cisterna

Lettura per voci e silenzio 

Gli artisti Francesco Arena, Luca Bertolo, Maria Morganti in conversazione con la curatrice Elena Volpato.

Francesco Arena, Luca Bertolo e Maria Morganti, tre dei protagonisti della mostra Lettura per voci e silenzio (Palazzo Cisterna, 3-5 novembre 2017) discutono con la curatrice dell’esposizione, Elena Volpato, dello spazio del libro e dell’importanza che questo strumento ha per il loro lavoro nonché dell’importanza di un elemento quale il silenzio all’interno della loro opera.

16.00-17.30 | presentazione di libro e proiezione di video

From Static Oblivion – Ion Grigorescu

Giuliana Prucca (editrice e fondatrice di Avarie, Parigi) in conversazione con Eleonora Farina (curatrice e storica dell’arte, fondatrice di Peninsula, Berlino); proiezione dei video di Ion Grigorescu Masculin-Feminin, 1976 (8mm, b/n, 12’59’’); Trap Trap de potcoave, 1975 (16mm, b/n, 2’23’’); Box, 1977 (8mm, b/n, 2’13’’); Balta Alba, 1979 (8mm, b/n e colore, 7’52’’); Féerie, 1978 (8mm, b/n e colore, 4’29’’); sonorizzazioni live di Andrea Marini (SabaSaba, Torino), con le voci registrate di Ion Grigorescu e Marc Schroeder.

17.30-18.30 | presentazione di libro e signing

Notes from the Playground

Richard Flood (Director of Special Projects and Curator at Large at the New Museum of Contemporary Art, New York) in conversazione con l’artista Elisa Sighicelli.

Richard Flood, dialoga con l’artista e amica Elisa Sighicelli attorno al suo nuovo libro Notes from the Playground (London: Ridinghouse, 2017). Il volume raccoglie trenta saggi scritti da Flood durante i suoi 40 anni di attività nel mondo dell’arte. Da questi saggi traspare la sua capacità di mettere critica d’arte, teoria e autobiografia al servizio di una più profonda e intima comprensione delle pratiche artistiche contemporanee e dell’opera degli artisti (Paul Thek, Robert Gober e molti altri) con i quali Flood ha collaborato durante la sua carriera.

18.30-20 | tavola rotonda 

The Bolted Book Facsimile: An Exact Copy of Depero Futurista (2017) 

Partecipano: Nicoletta Boschiero (Responsabile Casa d’Arte Futurista Depero, MaRT, Rovereto); Liliana Dematteis (Curatrice di libri d’artista e collezionista); Heather Ewing (Executive Director Center for Italian Modern Art, New York); Ken Soehner (Chief Librarian Thomas J. Watson Library | The Metropolitan Museum of Art, New York)

La tavola rotonda celebra la nuova edizione facsimile di Depero Futurista (conosciuto anche come “il libro imbullonato”), il capolavoro di grafica e arte del libro che Fortunato Depero ha realizzato nel 1927. Il progetto di riedizione è nato dalla collaborazione tra il Center for Italian Modern Art, New York, il sito internet per la promozione dei libri e del design di qualità, Designers & Books e il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. L’impresa è stata resa possibile grazie a una campagna lanciata su Kickstarter, noto sito web di finanziamento collettivo per progetti creativi. Il volume è accompagnato da una guida alla lettura che include saggi specialistici, materiali provenienti dall’archivio Depero al Mart e una serie di pagine del libro tradotte in inglese e annotate.

Vademecum

FLAT – fiera libro arte Torino

Palazzo Cisterna
Via Maria Vittoria 12, Torino
3 – 5 novembre 2017
Orari:
3 novembre, ore 12 – 23
4 novembre, ore 12 – 23
5 novembre, ore 10– 18
Ingresso:
5 euro (valido per i 3 giorni della fiera)
Mostra Ettore Sottsass. Le pagine
Aperta sino al 12 novembre 2017
Palazzo Birago
Via Carlo Alberto 16
Torino
Date e orari:
3 novembre, ore 12 – 23
4 novembre, ore 12 – 23
5 novembre, ore 10– 18
6 – 10 novembre, ore 9 -17
11 – 12 novembre, ore 10 – 18
Ingresso: libero
Info:
www.flatartbookfair.com
info@flatartbookfair.com

 

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Milano. Ability Art. La forza della differenza

Milano. Ability Art. La forza della differenza

La mostra vuole essere momento di riflessione sul significato dell’arte come superamento delle barriere e come espressione intima di creatività, libertà e bellezza. 40 opere raccontano l’universo intimo e complesso di 11 artisti che hanno dimostrato che l’arte non ha bisogno di mani per esprimersi

MILANO – Si terrà dal  6 al 20 novembre 2017, presso la Galleria Santa Radegonda, la mostra Ability Art. La forza della differenza a cura della storica dell’arte Simona Bartolena. L’esposizione si propone come momento di riflessione profonda in cui il superamento delle barriere diventa espressione di creatività, libertà e bellezza. Le opere esposte permetteranno al visitatore di essere introdotto nel mondo governato dal binomio arte-disabilità attraverso video e contenuti multimediali, interattivi e immersivi, attraverso i quali verrà aperta una finestra sulle capacità straordinarie di questi artisti diversi che in questi anni ci hanno saputo semplicemente meravigliare.

11 autori, 11 stili diversi, 11 storie diverse e 11 personalità diverse: le 40 opere esposte (oli, acrilici, acquerelli e pastelli) racconteranno prima di tutto l’universo intimo e complesso di 11 artisti che hanno dimostrato con il loro lavoro che l’arte non ha bisogno di mani per esprimersi. Si tratta infatti di bellezza diversamente prodotta dagli artisti di AbilityArt che, con bocca e piedi, hanno saputo trovare in loro stessi la forza per superare ogni barriera e realizzare il proprio sogno di diventare pittori. C’è qualcosa di eroico nelle loro opere, che va al di là della semplice estetica.

Vademecum

Dal 06 Novembre 2017 al 20 Novembre 2017
Milano, Galleria Santa Radegonda
Info: +39 045562276 info@abilityart.it
www.abilityart.it

La mostra è stata ideata da Inthera, prodotta da Mondadori Portfolio e dall’agenzia fotografica di Mondadori. 

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Roma, danneggiato nuovamente il fregio di William Kentridge sul Tevere

Roma, danneggiato nuovamente il fregio di William Kentridge sul Tevere

Anche lo scorso anno, ad aprile, l’opera era stata imbrattata con alcune scritte vandaliche, realizzate soprattutto con spray che ricoprivano circa 30 mq di superficie

ROMA – Ancora una volta il Fregio dell’artista sudafricano realizzato sui muraglioni del Tevere è stato danneggiato. Non è la prima volta che l’opera, inaugurata il 21 aprile del 2016, subisce dei danni. 

Proprio lo scorso anno, ad aprile, era stato imbrattato da alcune scritte vandaliche, realizzate soprattutto con spray che ricoprivano circa 30 mq di superficie.  Il Servizio Restauri della Sovrintendenza Capitolina allora era dovuto intervenire per rimuoverle, senza apportare modifiche al fregio e cercando di restituire la sua originale cromaticità. 

Per quanto riguarda questo ulteriore danno, la Sovrintendenza si è già attivata per l’organizzazione nei prossimi giorni del monitoraggio e per la valutazione del tipo di intervento da effettuare. 

In una nota il vicesindaco e assessore alla Cultura Luca Bergamo ha dichiarato: “Condanno il gesto che denuncia ignoranza e dispregio tanto dello spazio pubblico che dell’ingegno di un grande artista. Rattrista la mancanza di rispetto verso la nostra città che temo trovi alimento nella povertà e del dibattito pubblico che si accanisce a fornire una immagine apocalittica di Roma lontana dalla sua articolazione e vivacità”.

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Milano, miart 2018, confermati premi scorse edizioni

Milano, miart 2018, confermati premi scorse edizioni

Una prestigiosa lista di direttori e curatori di musei dall’alto profilo internazionale avrà il compito di individuare le opere e gli artisti vincitori 

MILANO  miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano, conferma per il 2018 tutti i premi che hanno caratterizzato l’offerta fieristica delle ultime edizioni, arricchita da una nuova rosa di giurie internazionali invitate ad assegnare i numerosi riconoscimenti.

FONDO DI ACQUISIZIONE FONDAZIONE FIERA MILANO “GIAMPIERO CANTONI”

Fondo di acquisizione per opere d’arte che andranno ad arricchire la collezione di Fondazione Fiera Milano, per un valore di 100.000 Euro.

La giuria internazionale sarà composta da Giovanni Gorno Tempini, Presidente, Fondazione Fiera Milano, Milano (Presidente di Giuria); Martin Clark, Direttore, Camden Arts Centre, Londra; Lorenzo Giusti, Direttore, MAN – Museo d’Arte Provincia di Nuoro, Nuoro; Eva Wittocx, Curatrice e Capo per Arte Contemporanea, M – Museum Leuven, Leuven.

PREMIO HERNO

Nato dalla collaborazione tra miart ed Herno, il riconoscimento di 10.000 Euro sarà assegnato allo stand con il miglior progetto espositivo

La giuria internazionale sarà composta da Michael Darling, James W. Alsdorf Chief Curator, Museum of Contemporary Art, Chicago; Mats Stjernstedt, Direttore, Malmö Konsthall, Malmö; Nina Zimmer, Direttrice, Kunstmuseum Bern e Zentrum Paul Klee, Berna.

PREMIO FIDENZA VILLAGE PER GENERATIONS

Nato dalla collaborazione tra miart e Fidenza Village, parte della collezione di Villaggi Value Retail, il riconoscimento di 10.000 Euro sarà assegnato al miglior dialogo all’interno della sezione Generations.

La giuria internazionale sarà composta da Gabriella Belli, Direttore Fondazione Musei Civici di Venezia, Venezia; Pedro Gadanho, Direttore, MAAT | Museum of Art, Architecture and Technology, Lisbona; Hou Hanru, Direttore Artistico, MAXXI | Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma.

PREMIO ON DEMAND BY SNAPORAZVEREIN

Nato dalla collaborazione tra miart e l’associazione di produzioni sperimentali Snaporazverein, il riconoscimento di 10.000 Euro sarà assegnato alla migliore presentazione all’interno della sezione On Demand e consisterà nel sostegno economico a un progetto futuro dell’artista premiato.

La giuria internazionale sarà composta da Simon Castets, Direttore, Swiss Institute / Contemporary Art, New York; Marta Gili, Direttrice, Jeu de Paume, Parigi; Zoë Gray, Capo Curatrice, WIELS, Contemporary Art Centre, Bruxelles

PREMIO EMERGENT

Il premio del valore di 4.000 Euro è destinato alla galleria con la migliore presentazione all’interno della sezione Emergent.

La giuria internazionale sarà composta da Karen Archey, Curatrice per Arte Contemporanea e Time-Based Media, Stedelijk Museum, Amsterdam; Richard Birkett, Capo Curatore, ICA – Institute of Contemporary Arts, Londra; Valérie Knoll, Direttrice, Kunsthalle Bern, Berna.

PREMIO CEDIT PER OBJECT

Nato dalla collaborazione tra miart e CEDIT – Ceramiche d’Italia, il riconoscimento prevede l’acquisizione di un’opera di un designer italiano emergente, presentata all’interno della sezione Object, e successiva donazione alla collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano.

La giuria internazionale sarà composta da Silvana Annicchiarico, Direttrice, Triennale Design Museum, Milano; Stefano Torrenti, CEO Florim Ceramiche S.p.a; Christopher Turner, Conservatore per il Design, l’Architettura e il Digitale, Victoria and Albert Museum, Londra.

Vademecum

miart 2018
13 – 15 aprile 2018
fieramilanocity
ingresso viale Scarampo, Milano
gate 5, padiglione 3
www.miart.it

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Il Bacio di Rodin scandalizza Facebook

il Bacio di Rodin

Il social network boccia la promozione della mostra dedicata allo scultore, organizzata dalla società Linea d’ombra, con la seguente motivazione: “un’immagine che mostra eccessivamente il corpo o presenta contenuti allusivi”

TREVISO – Facebook boccia la promozione della mostra dedicata a Rodin a cura di Marco Goldin. Il celebre “Bacio” dello scultore scandalizza il popolare social network, che sostiene che l’immagine presenti “allusioni di natura sessuale”.

Linea d’ombra, società che organizza la mostra su Rodin, che si terrà nel Museo civico di Santa Caterina a Treviso dal 24 febbraio 2018, ha pubblicato un post nella pagina Facebook, riservato alla prossima apertura delle prenotazioni della rassegna. Il post in questione è stato però giudicato inadeguato dal social. Ma a destare particolare sconcerto nel quartier generale di Linea d’ombra è però la motivazione addotta da Facebook: “un’immagine che mostra eccessivamente il corpo o presenta contenuti allusivi”. Sempre Facebook, nella nota inviata, offre una soluzione, addirittura consigliando “di utilizzare contenuti che si concentrano sul tuo prodotto o servizio, evitando allusioni di natura sessuale”.

Il “Bacio” di Rodin rievoca in realtà il celebre episodio di Paolo e Francesca nel Canto V dell’Inferno di Dante ed è stato eletto a immagine simbolo della mostra. “Ma può un’immagine simbolo della storia dell’arte, vera e propria icona della bellezza senza tempo, essere paragonata a una qualsiasi immagine di carattere sessualmente esplicito? – si domanda Marco Goldin, stupefatto per questa decisione che non esita a definire assurda. Torna quindi ancora una volta l’incapacità di scindere l’immagine che contenga “allusioni di natura sessuale”, come indica Facebook nella sua nota, dalla bellezza generata dai geni dell’arte. E prosegue Goldin: “In una Rete invasa da, quelli sì, contenuti di orribile pornografia, vogliamo davvero equiparare i nudi rinascimentali o in questo caso il Bacio di Rodin, a immagini che invece circolano liberamente? E’ certamente il caso di riflettere sul fatto che l’arte, nei suoi esiti alti, proponga il canone della bellezza universale che nulla ha a che fare con la contingenza dell’allusione di natura sessuale”, come invece evidenziato nella nota di Facebook.

In una nota Linea d’ombra fansapere che, ovviamente, il “Bacio” di Rodin continuerà a essere l’immagine della mostra. Il dibattito resta aperto sul senso di questa presa di posizione circa il valore di un’immagine somma nell’intera storia dell’arte, tra l’altro con un legame forte con la cultura italiana dei secoli passati.

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Piazza del Popolo. Dopo il restauro le chiese gemelle appaiono “diverse”

Piazza del Popolo. Dopo il restauro le chiese gemelle appaiono “diverse”

La cupola di Santa Maria dei Miracoli, da poco ristrutturata, è blu, mentre quella di Santa Maria in Montesanto è color crema. LSoprintendenza Speciale di Roma: “è stato ripristinato il colore delle formelle di ardesia poste nel `700 dall’architetto Carlo Fontana”

ROMA – Smontati i ponteggi qualche settimana fa al termine dei restauri, la basilica di Santa Maria dei Miracoli, datata 1679, in Piazza del Popolo, è apparsa agli occhi dei romani diversa dalla sua gemella Santa Maria in Montesanto. Ciò che è saltato immediatamente agli occhi è stato infatti il differente colore delle due cupole. Quella di Santa Maria dei Miracoli, che ha subito un intervento conservativo, diretto dall’ufficio beni culturali Vicariato di Roma e  affidato all’impresa esecutrice Dromos Restauri Srl, appare di color grigio scuro, tendente al carta da zucchero. La cupola della sua gemella, quella di sinistra rispetto a Piazza del Popolo, realizzata da Gian Lorenzo Bernini, è invece color crema.

A dare una spiegazione a quello che, a primo acchito, potrebbe sembrare un “errore” di ristrutturazione, è la Soprintendenza Speciale di Roma. In una nota viene spiegato che con l’attuale intervento “è stato ripristinato il colore delle formelle di ardesia che nel `700 l’architetto Carlo Fontana pose sul tetto di entrambe le chiese gemelle di Piazza del Popolo”.  “L’intervento fatto invece alcuni anni fa sull’altra chiesa gemella, Santa Maria in Montesanto, detta anche chiesa degli artisti, – specifica ancora la Soprintendenza – è provvisionale, dunque provvisorio, e per la ristrettezza dei fondi è stato funzionale solamente a mettere in sicurezza il tetto dell’edificio da possibili infiltrazioni. La Soprintendenza auspica nel prossimo futuro un ulteriore intervento che restituisca anche al tetto di Santa Maria in Montesanto il suo originale colore” conclude la nota. 

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PAC di Milano, presentato nuovo comitato scientifico e programma espositivo 2018-2019

EVA MARISALDI, Porto fuori, 2007

L’assessore alla Cultura Filippo Del Corno: “Abbiamo scelto un gruppo di professionisti affermati e autorevoli, in grado di garantire a Milano e al PAC una visione sempre più consolidata e specifica nel vasto panorama internazionale dell’arte contemporanea”

MILANO –  Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, storica e prestigiosa sede espositiva pubblica milanese per l’arte contemporanea, inaugurata su progetto di Ignazio Gardella nel lontano 1954, ha presentato il nuovo comitato scientifico e un programma espositivo che si estende ad un biennio.

Il nuovo gruppo di lavoro, sotto la supervisione del Direttore Domenico Piraina, è stato chiamato per tracciare le linee guida della prossima attività della Kunsthalle milanese, da sempre caratterizzata da uno stile di forte sperimentazione e di anticipazione di tendenze, e con un’attenzione costante ai nuovi scenari dell’arte contemporanea.

L’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, intervenendo alla presentazione, ha dichiarato: «Un nuovo Comitato Scientifico per continuare ad offrire alla città una programmazione di lungo respiro e di grande qualità, un lavoro di squadra per potenziare sempre più il ruolo del PAC come uno dei protagonisti d’eccellenza della scena artistica italiana e internazionale, centro di ricerca capace anche di sperimentare e di osare. Abbiamo scelto un gruppo di professionisti affermati e autorevoli, in grado di garantire a Milano e al PAC una visione sempre più consolidata e specifica nel vasto panorama internazionale dell’arte contemporanea».

Il nuovo Comitato Scientifico è composto da cinque autorevoli rappresentanti del mondo dell’arte contemporanea: Ferran Barenblit, direttore del Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona (MACBA); Silvia Bignami, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università degli Studi di Milano; Emanuela De Cecco, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bolzano; Iolanda Ratti, conservatrice del Museo del Novecento di Milano; Diego Sileo, curatore del PAC. La scelta dei quattro membri esterni del Comitato è stata il frutto di un’attenta analisi e riflessione da parte dell’Istituzione, che – in accordo con le direttive dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano – ha privilegiato alcuni precisi campi di interesse e di indagine: la visione internazionale e l’ampio respiro politico-culturale di un importante museo estero; la ricerca, la formazione didattica e la critica d’arte (anche quella più militante e sperimentale) garantite dalle nostre università; il consolidamento e lo sviluppo di fondamentali e preziose collaborazioni tra le realtà museali della nostra città.

Per quanto concerne il nuovo programma 2018-2019 son ostate stabilite alcune precise linee programmatiche. Innanzi tutto le le mostre saranno ideate e curate dal PAC nell’ambito delle linee di ricerca che il Padiglione ha fissato per pianificare i suoi contenuti espositivi; con cadenza annuale, il PAC proporrà giornate di studio, approfondimento e dibattito attorno alle arti visive contemporanee legate alle esperienze espositive del PAC; la project room al primo piano verrà ampliata e dedicata a progetti e azioni interdisciplinari, in dialogo anche con altri contesti, sviluppando così la capacità del Padiglione di fare networking; annualmente e in maniera costante il PAC sosterrà associazioni di volontariato che, attraverso l’arte, realizzano progetti per promuovere l’integrazione sociale e sensibilizzare l’opinione pubblica sui valori della solidarietà.

LE NUOVE MOSTRE — 4 LINEE DI RICERCA  

Le mostre del biennio 2018-2019 sono organizzate su quattro precise linee di ricerca che, oltre a caratterizzare fortemente la programmazione del PAC, ne rafforzano l’identità unica all’interno del panorama attuale dell’arte contemporanea e lo collegano a degli appuntamenti programmati dalla Città e sul territorio nazionale:

— la mostra primaverile inaugura durante le settimane in cui Milano diventa vetrina internazionale con miart e Salone del Mobile e vede protagonisti i grandi nomi del panorama artistico internazionale, alcuni dei quali per la prima volta in Italia: Teresa Margolles (2018) e Anna Maria Maiolino (2019).

 — in estate si consolida la linea di narrazione nata dall’incontro con Expo2015, che esplora altri continenti attraverso l’arte contemporanea, mirando ad analizzare, senza pretesa di esaustività, le culture di specifici paesi. In questa direzione si collocano le collettive dedicate all’arte contemporanea del Brasile (2018) e del Giappone (2019).

— in autunno la mostra sarà dedicata a un artista italiano in occasione della Giornata Nazionale del Contemporaneo, promossa da AMACI Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea di cui il PAC è socio fondatore. La generazione di artisti invitati è quella nata negli anni Sessanta e, in questa occasione, un’opera verrà donata al Museo del Novecento, andando ad arricchire le collezioni civiche. In questa direzione si collocano le mostre di Eva Marisaldi (2018) e Cesare Viel (2019).

— la mostra invernale celebra i grandi maestri dell’architettura e del design italiani, ponendo il loro lavoro in relazione al PAC come esemplare monumento del nostro modernismo. Protagoniste di questo dialogo saranno le mostre dedicate ad Enzo Mari (2018) e Ignazio e Jacopo Gardella (2019).

PROGRAMMA MOSTRE 2018

ARTISTI INTERNAZIONALI

29.03 – 20.05 2018

TERESA MARGOLLES a cura di Diego Sileo — Con una particolare attitudine al crudo realismo, la poetica di Teresa Margolles testimonia le complessità della società contemporanea, ormai sgretolata dalle allarmanti proporzioni di un crimine organizzato che sta lacerando il mondo intero e soprattutto il Messico, considerato uno dei paesi più pericolosi al mondo. Con una grammatica stilistica minimalista, ma di forte impatto e quasi prepotente sul piano concettuale, i lavori della Margolles affrontano i tabù della morte e della violenza, indagati in relazione alle disuguaglianze sociali ed economiche presenti attualmente in molte nostre realtà quotidiane.

MONDO

04.07 – 09.09 2018

ARTE CONTEMPORANEA BRASILIANA a cura di Jacopo Crivelli Visconti e Diego Sileo — Un linguaggio diretto, all’apparenza ingenuo, ma in realtà carico di messaggi. Colori sgargianti, vivaci, forti, ai quali è affidato il compito di catturare l’attenzione. Il racconto di sogni frantumati e di aspettative deluse, ma anche di un popolo che sa conservare un sorprendente ottimismo e una grande fiducia nel futuro. Il progetto si propone di riunire una serie di lavori realizzati in Brasile negli ultimi quarant’anni, senza pretendere di costituire un ritratto del paese o della sua scena artistica, ma piuttosto riflettendo sulla loro conflittualità: gli scontri, le violenze e i soprusi politici, sociali, razziali, ecologici e culturali.

ARTISTI ITALIANI

12.10 – 02.12 2018

EVA MARISALDI a cura di Diego Sileo — Fotografie, azioni, video, animazioni, installazioni, alternati a tecniche di ricamo e di disegno. I lavori di Eva Marisaldi sono caratterizzati da una lirica vena narrativa e la sua ricerca prende spunto dalla realtà, ma si concentra sugli aspetti nascosti della nostra quotidianità, analizzati attraverso il suo modo di fare arte. Un processo giocoso che si addentra nella sfera della fantasia e dell’immaginazione. Interrogandosi su tematiche quali il dialogo e la comunicazione, Marisaldi indaga le possibilità di riflessione individuale e collettiva all’interno dello spazio espositivo, rapportandosi con esso in maniera sempre puntuale e raffinata.

ARCHITETTURA E DESIGN

18.12.2018 – 10.02.2019

ENZO MARI a cura dello studio Enzo Mari — Un’ampia antologica racconterà mezzo secolo di progetti del maestro indiscusso del design contemporaneo. Il percorso espositivo si snoderà attraverso le due principali linee del suo operare: quella delle opere eseguite su “richiesta implicita”, ossia nate da un richiamo personale ed interiore cui Mari ha risposto con creazioni entrate a far parte della storia dell’arte contemporanea, e quella invece delle opere su “richiesta esplicita”, per aziende, enti pubblici e imprese di produzione.

PROGRAMMA MOSTRE 2019

ARTISTI INTERNAZIONALI

27.03 – 09.06 2019

ANNA MARIA MAIOLINO a cura di Diego Sileo — Traendo ispirazione dall’immaginario quotidiano femminile e dall’esperienza di una dittatura oppressiva e censoria – quella del Brasile negli anni Settanta e Ottanta – Anna Maria Maiolino, italiana d’origine e brasiliana di adozione, realizza lungo il suo percorso opere ricche di energia vitale, abbracciando differenti linguaggi e media, dalla performance alla scultura, dal video alla fotografia, dall’installazione al disegno. I suoi lavori indagano i rapporti umani, le difficoltà comunicative e di espressione, percorrendo il labile confine tra un’attenzione alla fisicità e corporeità umana e la sfera intima e spirituale.

MONDO

26.06 – 08.09 2019

ARTE CONTEMPORANEA GIAPPONESE Mostra collettiva di artisti giapponesi contemporanei. Un mondo personale pieno di visioni suggestive e futuristiche, quasi poetiche. Le nuove generazioni di artisti giapponesi si fanno domande sulla frontiera tra immaginazione e percezione, creando un mondo onirico e delicato; in altri casi la loro peculiarità si colloca nell’originalità e nel potere delle immagini della cultura popolare giapponese, in un terreno intermedio tra tradizione e innovazione.

ARTISTI ITALIANI

12.10 – 08.12 2019

CESARE VIEL a cura di Diego Sileo — Protagonisti delle opere di Cesare Viel sono le parole e il corpo, accompagnati da diversi mezzi espressivi, tra cui prosa, performance, video, fotografia e disegni. Nella sua ricerca artistica assume particolare importanza il coinvolgimento emotivo tra il narratore e l’osservatore, attraverso un percorso fatto di pensieri e racconti. Sin dai primi anni Novanta le performance, il travestimento, le trasformazioni, il trucco, le recite o le canzoni hanno rappresentato per Viel un processo di trasmissione di sé agli altri. Addentrandosi in altri corpi e altre storie, l’artista immagina forme di soggettività altre che interpretano l’arte come momento di scambio emozionale e di relazione con la collettività. 

ARCHITETTURA E DESIGN

20.12 2019 – 09.02 2020

IGNAZIO E JACOPO GARDELLA a cura dello Studio Gardella — La mostra vuole raccontare il percorso formativo e professionale di due generazioni di architetti, ingegneri e designer: Ignazio (1905-1999) e Jacopo (1935). La documentazione cartacea e grafica reperibile presso il fondo Gardella, la biblioteca di famiglia e la corrispondenza, oltre alle carte del Centro Studi Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, consentiranno di tracciare i contorni di una tradizione professionale e di un patrimonio culturale tramandatosi lungo un secolo. Un’inedita e originale prospettiva di ricerca sull’opera architettonica e di design (elemento quest’ultimo ancora poco noto) dei due creatori del PAC.

PROGETTI SPECIALI 2018 – 2019

GIORNATE STUDIO

8.02 – 03.03 2018

UN CORPO IN PRESTITO: 4 giorni di incontri, conferenze, dialoghi e performance a cura del Comitato Scientifico del PAC — In onore di Lea Vergine, il PAC racconta le arti performative oggi, con gli interventi di artisti, curatori, critici, studiosi e con la partecipazione straordinaria dell’autrice di Body art e storie simili.

PER IL SOCIALE

07.03 – 13.03 2018

DA ZERO” a cura di RISCATTI Onlus — Ripartire si può, anche…da zero. Dopo aver lavorato con i senza fissa dimora, gli immigrati e i pazienti dell’oncologia pediatrica dell’Istituto dei Tumori di Milano, l’associazione di volontariato milanese RISCATTI – che dal 2014 si occupa del riscatto sociale di chi sta attraversando una fase di difficoltà nella propria vita – ha scelto di sostenere i ragazzi di Amatrice che hanno perso la casa, gli affetti e anche il Centro Giovani, punto di aggregazione raso al suolo dal sisma. In 14 stanno seguendo ad Amatrice lezioni di fotografia e fotogiornalismo, cui seguirà un concorso per eleggere tra loro il miglior “fotoreporter”. Tutti indistintamente parteciperanno poi ad una grande mostra al PAC. I fondi raccolti per mezzo della vendita degli scatti realizzati dai ragazzi saranno devoluti interamente ad un progetto per i giovani, scelto dagli stessi protagonisti della mostra.

GIORNATE STUDIO

28.02 – 03.03 2019

STUDI DI GENERE: 4 giorni di incontri, conferenze, dialoghi e performance a cura del Comitato Scientifico del PAC — Il PAC organizza una serie di appuntamenti che intendono focalizzarsi su come l’attuale elaborazione delle differenze di genere costituisca un elemento rilevante in relazione all’arte e, più in generale, alla cultura e alla società.

PER IL SOCIALE

28.02 – 03.03 2019

BULLISMO E CYBER-BULLISMO a cura di RISCATTI Onlus — Un nuovo progetto espositivo che tenterà di andare alla radice del disturbo relazionale, coinvolgendo il gruppo e la comunità, con un intervento che può prendere due diversi indirizzi tra loro fortemente interrelati: l’uno focalizzato sulla gestione dei conflitti, sulla loro esplicitazione ed elaborazione, l’altro sullo sviluppo del senso di comunità, di una convivenza solidale vista come antidoto all’insorgere di episodi di violenza.

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Asta da Bolaffi. Le arti del 900, da De Chirico a Gio Ponti 

Asta da Bolaffi. Le arti del 900, da De Chirico a Gio Ponti 

Si terrà il 7 novembre a Torino l’asta “Arti del Novecento”. Per questo secondo appuntamento con il  XX secolo sono stati selezionati ben 275 lotti in prestigiose raccolte private

TORINO – Il catalogo dell’asta, organizzata da Aste Bolaffi, risulta quanto mai variegato ed esclusivo. L’asta sarà preceduta dall’esposizione delle opere, aperta al pubblico da venerdì 3 novembre, presso la storica sede Bolaffi di Torino in via Cavour 17.

Tra le opere più significative spicca una scultura in bronzo argentato di Giorgio De Chirico. Si tratta de “Il Grande trovatore, 1973”, stimata 40-50 mila euro. Presenti molti manifesti dei cartellonisti più celebri, da Alphons Mucha a Leonetto Cappiello e dipinti di artisti del calibro di Umberto Boccioni, Maurice Utrillo, Fernand Léger, Filippo De Pisis, Sonia Delaunay e Massimo Campigli. 

Altra opera estremamente interessante è “Rosso, 1965” di Agostino Bonalumi, lavoro in tela estroflessa e smalto esemplificativo della codificazione di un metodo creativo totalmente moderno, messo a punto tra gli anni Sessanta e i Settanta (stima 125-150 mila euro). 

Un capitolo a parte è dedicato al design che offre una panoramica di oggetti e disegni inediti di Gio Ponti, come il “Tavolino negativo-positivo” prodotto da Fontana Arte, proveniente dalla sua casa milanese di via Dezza ed esposto anche alla Triennale di Milano nel 2014 (3-5 mila euro) e l’iconica “Bottiglia mamma” prodotta da Domenico Minganti per la Cooperativa ceramica di Imola, raro esempio della serie delle bottiglie viventi ideate sulla falsariga delle opere di Giorgio Morandi (stima 5 mila-8 mila euro). 

Il catalogo, la cui base d’asta complessiva è 1,2 milioni, è ulteriormente impreziosito da alcuni esemplari degli anni Duemila, come l’opera dell’artista colombiano Oscar Murillo “Middle-age-white” (2012) in tecnica mista su tela, top lot dell’intera vendita (stima 140-160 mila euro). 

Immancabile l’omaggio alla città di Torino e a una delle sue artiste più rappresentative, Carol Rama, scomparsa nel 2015, di cui sono proposte “Composizione C.N.3” (stima 50-70 mila euro) realizzata durante il periodo di affiliazione al gruppo Movimento d’arte Concreta, e “La Mucca pazza” del 1998, simbolo del ritorno a quella che, negli anni Settanta, segnò una svolta: l’uso di camere d’aria e guarnizioni alla stregua di pittura su tele monocrome (stima 20-30 mila euro).

Filippo Bolaffi, amministratore delegato Aste Bolaffi, sottolinea: “Il prestigio dei dipinti selezionati conferma quanto il dipartimento di Arti del Novecento si sia consolidato in poco più di un anno. Con questo catalogo la nostra casa d’aste è in grado di soddisfare ogni tipologia di collezionista d’arte, grazie all’ampia rosa di offerte proposte: da capolavori e iconici oggetti di design a stampe e multipli da poche centinaia di euro, ognuno potrà portarsi a casa un pezzo di storia del Novecento”. 

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Inaugurata la campagna di scavo del Foro di Cesare finanziata dalla birra danese Carlsberg

Inaugurata la campagna di scavo del Foro di Cesare finanziata dalla birra danese Carlsberg

L’intervento di scavo, che rientra nel disegno di risistemazione dell’area del Foro Romano, verrà realizzato da un team italo-danese e viene finanziato da 1,5 milioni di euro erogati dalla Fondazione Carlsberg di Copenhagen

ROMA – E’ stata inaugurata nei giorni scorsi la campagna di scavi al Foro di Cesare, finanziata grazie a un grande atto di mecenatismo della Danimarca, a cui ha presenziato la Regina Margrethe II, che si è definita appassionata di archeologia.

L’accordo tra la Danimarca e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, per riportare alla luce il Foro di Cesare nella sua interezza, è stato siglato lo scorso marzo, presso l’Accademia di Danimarca. Ad intraprendere lo scavo archeologico saranno infatti dottorandi danesi e archeologi italiani. 

L’intervento di scavo rientra nel disegno di risistemazione dell’area del Foro Romano. Il Foro di Cesare, sebbene sia il più antico, non è mai stato scavato completamente, un ampio tratto risulta ancora sommerso. L’attuale campagna assume quindi particolare importanza e riserverà di sicuro scoperte storico-scientifiche di altissimo valore.

Le attività di scavo e ricerca dureranno, secondo le previsioni, circa tre anni. Il programma di indagine prevede varie fasi. Dapprima una ricognizione, successivamente si passerà alla fase operativa, con la realizzazione dello scavo archeologico vero e proprio. Saranno quindi effettuate le indagini stratigrafiche, la numerazione e la schedatura dei reperti, il rilevamento e la documentazione grafica e fotografica dei ritrovamenti, infine saranno realizzati gli interventi di primo restauro su murature e materiali riportati alla luce.


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Sotheby’s Londra. All’asta ultimo dipinto di Churchill

Sir Winston Churchill, The Goldfish Pool at Chartwell, 1962

Un raro esempio di arte astratta andrà all’incanto il 21 novembre. Si tratta dell’ultima delle 544 tele realizzate dallo statista britannico appassionato di pittura 

LONDRA –  Il prossimo 21 novembre Sotheby’s Londra metterà all’incanto l’ultima delle 544 tele realizzate da Sir Winston Churchill (1874-1965). Le stime per il dipinto dal titolo “Il laghetto dei pesci rossi a Chartwell”,  non sono altissime: si parla di 80mila sterline. Tuttavia il prezzo finale per questo dipinto di Churchill potrebbe essere ben più alto. La tela fu realizzata da Churchill nel 1962 e donata poco prima della sua morte a Edmund Murray, sua storica guardia del corpo. Il dipinto ricorda il luogo che Churchill definì “il più speciale al mondo”, dove si rifugiava per rilassarsi durante la Seconda Guerra Mondiale, lo stagno dei pesci rossi nella sua casa di Chartwell. 

Lo scorso 26 settembre, sempre da Sotheby’s, un altro dipinto di Sir Winston Churchill, dal titolo “Studio di rose”,  appartenuto alla leggendaria attrice inglese Vivien Leigh è stato venduto per 638.750 sterline (da una stima di 70mila). 

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