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Capolavori italiani sottratti da Goering ed “esiliati” in Serbia, Pm Bologna: esportazione illecita 

Secondo la Procura bolognese è "incontrovertibile" che i quadri  non furono un indennizzo di guerra. Vanno quindi restituiti all'Italia BOLOGNA - Continua il giallo internazionale sulla questione relativa agli otto dipinti di grandi artisti italiani tra cui Tiziano, Tintoretto e Carpaccio, “prigionieri di guerra” conservati oggi al Museo Nazionale di Belgrado. Si tratta di capolavori italiani finiti in Serbia in seguito a compravendite milionarie mediate da mercanti per conto del Maresciallo del Reich, Hermann Goering. Dopo il conflitto queste opere sembra furono acquistate a Monaco di Baviera da un antiquario jugoslavo, Ante Topic Mimara e, successivamente, trasferite al Museo nazionale di Belgrado nel 1949.  La questione è stata oggetto di una indagine partita dalla Procura di Bologna. E’ di questi giorni la notizia che, secondo la Procura bolognese, è "incontrovertibile" che gli otto dipinti furono illecitamente esportati dal Reich a partire dal 1941.  A sostenerlo è l’atto inoltrato dal Pm Roberto Ceroni alla Corte superiore di Belgrado. Gli inquirenti, che puntano al recupero delle tele, hanno replicato alle obiezioni della Serbia, che un anno fa aveva respinto una prima istanza di sequestro, con nuove acquisizioni investigative e la richiesta di sviluppare ulteriori indagini. I Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Firenze hanno  accertato che tutte otto le opere furono esportate illecitamente dai tedeschi. Secondo il Pm le opere  "furono prelevate direttamente da Goering" per poi essere portate su un treno speciale dirette a Berlino. La sussistenza del reato consente di chiedere la confisca "per il recupero all'estero del bene e il ripristino del patrimonio culturale-economico della collettività.  La Procura bolognese ha chiesto a Belgrado di procedere con alcune indagini mirante a ricostruire come le opere siano arrivate in Serbia. Si ritiene infatti che ci fu un'appropriazione indebita da parte di Ante Topic Mimara e Wiltrud Mersman. Il primo fu antiquario e falsario d'arte, amico di Goering, la seconda invece una donna che lavorava al Collecting Point di Monaco (dove gli Alleati facevano confluire le opere d’arte trafugate dai nazisti) e che che anni dopo divenne la moglie dello stesso Topic. Secondo il Pm le opere non furono indennizzi di guerra, come indicato invece dal museo quando furono esposte in Italia nel 2004/2005.  Afferma  quindi il Pm "In base al diritto allora vigente, l'eventuale consegna alla Jugoslavia, a scopo risarcitorio, delle otto opere d'arte italiane, non sarebbe stata consentitané dalla prassi seguita al Punto di raccolta, né dalle convenzioni internazionali. Né si può sostenere, come invece fa l'Autorità Serba, che l'acquisto avvenne per usucapione”.    ...

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