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Alberto Pasini e l’Oriente in mostra alla Fondazione Magnani-Rocca

Una mostra dedicata a un grande viaggiatore e raffinato pittore. Cento dipinti e lavori grafici in esposizione dal 17 marzo al 1° luglio 2018 PARMA -  Dipinti come diari di viaggio, orizzonti immaginifici in cui lo spettatore può abbandonarsi, un vero e proprio reportage dall’Ottocento. E’ l’arte di Alberto Pasini (Busseto 1826 – Cavoretto 1899) a cui la Fondazione Magnani-Rocca dedica la sua mostra di primavera, dal titolo PASINI E L’ORIENTE. Luci e colori di terre lontane,  a cura di Paolo Serafini e Stefano Roffi. Pasini, che prende le distanze dal lavoro di tutti gli altri interpreti della stagione orientalista dell‘Ottocento, da vita a immagini nuove, aprendo un dialogo artistico con una cultura altra, attraverso la presentazione “dall’interno” dei suoi contenuti, usi, costumi, atmosfere. Un modello pittorico e di dialogo artistico che divenne un unicum, e che oggi, per l’importanza del tema, acquista un valore e un significato di grande attualità. La sua attività di pittore di atmosfere orientaliste, mai presentata al pubblico in una Mostra con questa angolazione e questo taglio interpretativo, ha inizio con un avvenimento, che segnerà tutta la sua carriera artistica.  Nel 1855  Pasini, da poco arrivato a Parigi, viene chiamato a far parte di una delicatissima missione diplomatica francese, incaricata di venire a patti con lo Shah di Persia, per sottrarlo all’influenza russa. Questa straordinaria storia di una delle più avventurose missioni diplomatiche del XIX secolo, che, durante il conflitto russo-turco, fu costretta, per raggiungere Teheran, a circumnavigare la penisola arabica, con l’obiettivo di tenere aperto, con gli strumenti della cultura e della diplomazia, un dialogo tra l’Europa e il Medio Oriente, apre la Mostra dove vengono presentati, per la prima volta tutti insieme, i disegni, le litografie e i dipinti realizzati da Pasini in occasione della missione. Di questo storico viaggio non avremmo alcun documento se non fossero rimaste le memorie del Conte Joseph Gobineau, primo segretario, che accompagnava il Ministro Prosper Bourée assieme ad altri funzionari e dragomanni, e soprattutto i dipinti, disegni e litografie del pittore incaricato dal Ministro di accompagnare e documentare la missione: Alberto Pasini. Tornato a Parigi nel giugno del 1856, a seguito della fine della guerra,  Pasini inizia a rielaborare i disegni e gli schizzi eseguiti durante il viaggio e presenta negli anni successivi al Salon parigino una serie di dipinti di grande formato, che costituiranno uno dei modelli di riferimento per tutta la pittura orientalista degli anni a seguire.  La seconda sezione della mostra è dedicata alle opere realizzate a Istanbul, che diverrà il luogo principale raffigurato dall’artista negli anni a seguire.  Una successiva sezione viene dedicata alle scene raffiguranti usi e costumi dell’Oriente, con i quali Pasini aveva iniziato ad avere familiarità proprio grazie all’apprezzamento dello Shah di Persia, che lo aveva portato con lui più volte alla caccia col falcone. Infine un’ultima sezione è riservata ai dipinti di atmosfera e di paesaggio, che, grazie a una nuova interpretazione della pittura di veduta e di paesaggio, porteranno nei decenni successivi tanti altri artisti a realizzare opere di simile tenore. La Mostra inoltre presenta per la prima volta al pubblico opere di grandi dimensioni di musei internazionali mai esposte prima in una Mostra scientifica, quali Pascoli sulla strada da Teheran a Tabriz, olio su tela, cm 120 x 205, firmato e datato A. Pasini 1864, Musée des Beaux-Arts di Rouen; Ricordo dei dintorni di Tripoli, olio su tela, cm 69 x 105, firmato e datato A. Pasini 1865, Marsiglia, Musée des Beaux Arts; e da collezioni private, Corvè per il trasporto dell’artiglieria nelle montagne di Shiraz, olio su tela, cm 117 x 201, firmato e datato A. Pasini 1864, capolavoro esposto al Salon di Parigi nel 1864 e apparso solo in una vendita all'asta del 1987; e Un Marché a Constantinople, olio su tela, cm 130 x 105, esposto al Salon del 1874 e riapparso solo recentemente. La rassenga è accompagnata da un ricco Catalogo con tavole delle opere a colori e con saggi di Paolo Serafini, Stefano Roffi, Léa Saint-Raymond, Cyrille Sciama, Guendalina Patrizi.  Vademecum PASINI E L’ORIENTE. Luci e colori di terre lontaneFondazione Magnani-Rocca, via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma). Dal 17 marzo al 1 luglio 2018. Aperto anche tutti i festivi (25 aprile, 1° maggio, 2 giugno). Lunedì chiuso, aperto il lunedì di Pasqua. Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Ingresso: € 10,00 valido anche per le raccolte permanenti - € 5,00 per le scuole. Il sabato ore 16.30 e la domenica e festivi ore 11.30, 16.00, 17.00, visita alla mostra ‘Pasini e l’Oriente’ e ai capolavori del Paesaggismo impressionista della Fondazione Magnani-Rocca (Monet, Renoir, Cézanne) con guida specializzata; è possibile prenotare via mail a segreteria@magnanirocca.it, oppure presentarsi all’ingresso del museo fino a esaurimento posti; costo € 15,00 (ingresso e guida).Informazioni e prenotazioni gruppi: Tel. 0521 848327 / 848148 info@magnanirocca.it www.magnanirocca.it Ristorante e Caffetteria nella corte del museo Tel. 0521 848135. ...

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