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Al MAO Museo d’Arte Orientale di Torino “I Bambini di Teheran”

Una video installazione di circa trenta minuti, poetica, delicata e dirompente, drammaticamente veritiera nei suoi aspetti storici, sarà ospitata presso il museo dal 26 gennaio all'11 febbraio  TORINO - I Bambini di Teheran è un progetto artistico realizzato dalla storica e giornalista Farian Sabahi. Da venerdì 26 gennaio fino all’11 febbraio sarà ospitato al MAO Museo d’Arte Orientale di Torino, mentre il 13 febbraio sarà nell’auditorium del Mudec, il Museo delle Culture di Milano.  Il cortometraggio "I Bambini di Teheran" rammenta uno dei periodi più bui dell’Europa del XX secolo, ma anche una storia di accoglienza, di quando fu l’Iran a farsi carico dei profughi polacchi, ebrei e cattolici, provenienti dall'Europa. Protagonisti del video sono quattro ebrei polacchi che all'inizio della Seconda guerra mondiale scapparono dalla Polonia invasa dai tedeschi verso la Polonia occupata dai sovietici. Da qui furono deportati nei campi di lavoro in Siberia, poi in Uzbekistan in orfanotrofi spesso gestiti da istituzioni cattoliche. Una tappa importante del loro lungo viaggio è Teheran, che il 25 agosto 1941 fu invasa dalle truppe britanniche e sovietiche, qui si fermarono oltre un anno e per questo sono chiamati i Bambini di Teheran. A unire le vicende personali dei quattro protagonisti, consapevoli di essere scampati all'Olocausto e della fortuna di aver ritrovato le famiglie in Israele, è la voce fuori campo di un quattordicenne, che a ogni tappa di questo lungo viaggio ricorda al pubblico le vicende storiche di quel periodo. Ad accogliere il pubblico al piano nobile dello storico Palazzo Mazzonis sono le lettere: quelle in ebraico, in argilla, dell’artista Gabriel Levy e quelle in caratteri latini, tessuti con un filo di lana rosso, della giovane Ivana Sfredda. Per entrambi gli artisti la materia non è casuale: argilla e lana sono materiali naturali, facilmente deperibili con il tempo e l'usura. Fragili come lo sono le giovani esistenze degli ebrei polacchi protagonisti del cortometraggio di Farian Sabahi. Significativi anche i contenuti. Anche il visitatore è chiamato a far parte dell’opera I bambini di Teheran: un samovar per il tè accoglie il pubblico con la consueta ospitalità del popolo persiano; come avviene d'abitudine nelle case, prima di entrare nella sala il visitatore è invitato a togliersi le scarpe e ad accomodarsi sui tappeti a gambe incrociate oppure appoggiando la schiena ai cuscini. Gesti che vogliono alludere a qualcosa di profondo e di attuale: “quando si è ospiti, è opportuno rispettare le tradizioni, gli usi e i costumi locali”. Un messaggio che – osserva Farian Sabahi - “va letto anche in chiave contemporanea”. Colonna sonora dell’esperienza artistica è Elegy for the Arctic di Ludovico Einaudi, brano scelto dall’autrice del progetto assieme al compositore torinese. Vademecum MAO Museo d’Arte Orientale Via San Domenico 11, TorinoInfo t. 011.4436927 – e-mail mao@fondazionetorinomusei.it - sito www.maotorino.itFacebook MAO. Museo d’Arte Orientale | Twitter @maotorinoOrario mar-ven h 10 -18; sab-dom h 11 – 19; chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima.Tariffe Intero € 10, ridotto € 8, gratuito fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte   ...

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